Titolo: So (...so?)
Autore:
kimbnr Personaggi: Inghilterra, Canada (ex-gesuita random (OC))
Pairing: nessuno
Genere: generale, storico
Rating: G
Note: Vagamente parte di
Ma Chanson; Inghilterra ha conquistato il Canada, ma ora... che se ne fa? (Ovvero di come, dopo la conquista, la Chiesa cattolica si pose come migliore rappresentante della comunità
(
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Autore: kimbnr
Personaggi: Prussia, Ungheria, Austria
Pairing: Austria/Ungheria/Prussia
Genere: comico
Rating: PG-13
Note: threesome sottinteso, molto sottinteso. Scritta per il challenge di Carnevale di Fanworld.it, col prompt "Cravatta": per Carnevale, a Colonia le donne perseguitano gli uomini fino a quando non riescono a tagliare a metà la loro cravatta.
Postata anche su Ima no Kimochi.
“E... EHI! Non vale, non vale assolutamente!”
Prussia si agitò disperatamente, cercando di liberarsi dalle catene, sottili ma estremamente robuste, che lo tenevano assicurato alla sedia, che era stata inclinata contro il muro e lì bloccata.
“Obakasan.” commentò con tono distaccato Austria, tornando dalla cucina. “Così ti taglierai.”
“Queste ridicole cordicelle non potranno mai danneggiare la mia magnificenza, bellezza.” ringhiò di rimando l'altro, senza smettere di muoversi. Accortosi però di cosa era andato a prendere Austria ed iniziando a preoccuparsi leggermente, si rivolse alla terza persona nella stanza, con voce vagamente isterica:
“Ho detto che non vale! Perché io sono legato e lui no!”
Ungheria rise, ostentando una certa dolcezza che però non raggiunse gli angoli irrigiditi della sua bocca:
“Perché Austria si è arreso senza problemi.” rispose, tirando fuori dalla tasca una mezza cravatta e agitandola in aria, mentre la sua risata diventava leggermente acuta. “Dovresti aver imparato da un pezzo che, rispetto a te, Austria è molto più bello, aristocratico e soprattutto assennato.”
“Mi sarei arreso anche io!!!” urlò Prussia, mentre Ungheria accettava le forbici che gli stava porgendo l’altro e avanzava su di lui; odiava vedersi costretto a capitolare senza combattere, ma sapeva che contraddire quella Nazione in certe situazioni poteva essere molto doloroso.
Senza badargli, Ungheria si sedette a cavalcioni sulle sue gambe e brandì le forbici.
“Non porto nemmeno una cravatta, io!!!!” strillò Prussia, con gli occhi pieni di lacrime, non sapendo più a che santo votarsi e terrorizzato all'idea che Ungheria potesse “accidentalmente” tagliare anche altro.
La donna sorrise ancora, mentre Prussia si accorgeva con la coda dell'occhio che Austria si era portato dietro di lui e sentiva quindi le mani dell'altra Nazione appoggiarsi alle sue spalle, per tenerlo fermo sullo schienale della sedia.
“Oh, non ti preoccupare.” rispose lei, dividendo in due la sua maglia con un taglio netto. “Non stavamo pensando alla cravatta.”
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