Titolo: VLC is rebuilding your Font Cache (This might take a while)
Fandom: Originale
Personaggi: VLC, Font Cache, Football Manager
Genere: Erotico, Demenzial-nonsense, Nerd
Rating: NC17
Conteggio Parole: 1204 (
fidipu)
Prompt: VLC/Font Cache, "Oh, sì, rebuildami tutta!" per il
p0rn fest #4 di
fanfic_italia.
Avvertimenti: het, nonsense, nerdimma a morire
Note: E' COLPA DI FAE *la indica freneticamente*, IO CI METTO SOLO LA FACCIA, L'IMPEGNO E LE MIE INCREDIBILI CAPACITA' DI SHIPPARE QUALSIASI COSA. *ride e muore*
- Quindi, sì,
faechan , è tutta per te. So che sapevi che l'avrei scritta davvero, alla fine.
- Mi è venuta questa cotta indicibile per Football Manager come personaggio, mentre scrivevo, che provo vergogna /o\
- ...sì, una volta ho davvero scaricato una cosa per un'altra mentre tentavo di appropriarmi dei film di Battlestar Galactica. #chevitatriste
Disclaimer: Tutto mio, tranne la proprietà materiale dei programmi/giochi/funzioni di Windows citate, ma tanto son cazzate. Enjoy.
~ VLC is rebuilding your Font Cache.
(This might take a while)
Font Cache è sempre lì, sempre lì, sempre lì, appollaiata in cima alla stessa cartella di sistema come se fosse il suo regno; VLC si è trasferito da poco in questa partizione, deve ancora finire il back-up degli ultimi file e c’è ancora qualche bug nella vasca da bagno che gli sputtana puntualmente la gestione dei sottotitoli, ma ha avuto modo di osservare un po’ l’ambiente e la prima cosa di cui si è accorto è che, non importa quante deframmentazioni e quanti crash e quanti cortocircuiti mandino all’aria il sistema, Font Cache è sempre lì, ordinata e composta dove VLC può vederla bene.
La prima volta che trova il coraggio di sorriderle, sollevando maldestramente gli angoli del cursore di riproduzione, come se non fosse altro che un idiota ancora settato alle opzioni di default, Font Cache gli sorride di rimando, con appena un po’ di malizia, e poi accenna al posto vuoto accanto a lei, in un inequivocabile invito, e VLC si domanda distrattamente perché ci siano tanti byte liberi attorno a lei, ma poi mette da parte i dubbi da novellino e le va incontro, pregando di non avere nessuna icona fuori posto e maledicendosi per non aver indossato la skin elegante prima di uscire.
«Ehi,» la saluta, e poi ammutolisce, perché, diamine, non sa cos’altro dire. Font Cache sorride un po’ di più, sembra tutto sommato imbarazzata anche lei, e VLC un po’ si rilassa. La guarda bene, al di sopra del bicchiere di Chip & Margarita che l’Esecuzione automatica gli ha piazzato in mano, e resta spiazzato dalla sua bellezza insolita, fatta di una quantità di particolari bellissimi buttati tutti assieme in un calderone e mescolati un po’ confusamente assieme a caratteri mancanti, dingbats imbarazzanti e ridicole calligrafie cuoricinate.
«Sei molto bella,» le dice, ed è assolutamente sincero, davvero, dal profondo di ogni sua funzione. Font Cache sbuffa, poco impressionata, ma sembra divertita.
«E tu dovresti lavorare un po’ sulle tue tattiche di abbordaggio,» dice, la lingua affilata come un font senza serif, ma c’è una nota incredibilmente dolce nella sua voce e VLC evita di scappare via a gambe levate. «Non guardi film per mestiere, hm?»
«Ehi, la cosa più romantica che abbia mai visto in giro per questi circuiti è stato un documentario sugli accoppiamenti delle rane bianche, dammi tregua,» ridacchia lui, e anche Font Cache ride, e sembra che tutto vada alla grande.
Quando VLC lo racconta a Football Manager, che dall’ultima deframmentazione è il suo compagno di stanza ed è un amico veramente grandioso, quello scoppia a ridere e gli dà una pacca sulla scaletta di riproduzione.
«Sono orgoglioso di te, amico mio,» dice, nella voce l’esultanza di uno stadio sintetico, e per festeggiare guardano il replay di Italia-Germania 12-3 che ha in memoria fino a svenire.
La seconda volta che la vede, VLC è appena emerso da una maratona asfissiante di commediucole romantiche e film dell’orrore d’avanguardia che gli hanno fatto rimpiangere i documentari di Piero Angela. È un po’ scombussolato - potrebbe essere andato in crash una volta di troppo, quando per la milleduecentesima volta Giampaolo Morelli non ha avuto il coraggio di dire a Elle Macpherson di essere povero in canna, - perciò potrebbe essere tutta una sua impressione, ma gli pare che Font Cache sia un po’ ingrassata. Un po’ tanto, in realtà. Resta comunque bellissima, e simpatica e adorabile e magari un po’ matta, ma in tutti i modi giusti, perché se a volte VLC ha la sensazione che dentro di lei vivano tre o quattrocento personalità diverse, nessuna di queste ha mai tentato di strappargli l’audioscrobbler, perciò va tutto bene. Perciò a VLC importa poco di tuto, e si gode la sua serata in allegria, e magari potrebbe aver spalancato un po’ troppo le periferiche di acquisizione, ma Font Cache non sembra preoccuparsene.
Il terzo incontro è quello più memorabile. VLC sta pre-caricando quella che il sistema centrale crede essere l’edizione integrale del primo film di Battlestar Galactica e che in realtà è un porno giapponese di pessima, pessima qualità - e VLC se ne accorge immediatamente, quando la sua cache si riempie di musichette spaventose e scene troppo disgustose per essere fantascienza americana, ma non è che possa farci molto, a parte continuare a scorrere il film e assicurarsi che non ci siano voragini di dati mancanti, - quando qualcuno gli picchietta l’angolo di una finestra e lui si volta e Font Cache è lì, con un sorriso sornione, avvolta in un morbido file di sottotitoli.
A VLC quasi cascano le icone per la sorpresa, e balbetta qualcosa di inintellegibile che spera il sistema non abbia colto. Font Cache ridacchia, deliziata, e gli si avvicina così tanto che VLC riesce a distinguere i singoli caratteri che la compongono.
«Credo che dovresti dare un’occhiata anche a questo,» bisbiglia, sfilandosi dalle spalle il file e lasciando che precipiti ai piedi di VLC. «Sai, per la sincronizzazione,» e, Dio, VLC non ha mai sentito nessun altro dire sincronizzazione in maniera così sexy.
Font Cache gli si struscia addosso, piano piano, resa spavalda dalle necessità del sistema. VLC è paonazzo quando lei arriva a sbottonargli la configurazione per lasciarlo in interfaccia base, nudo ed esposto alle carezze delle sue grazie. A Font Cache basta un attimo per eccitargli i circuiti e predisporlo al caricamento.
Lo spinge giù contro una patch di Football Manager - VLC pensa che dovrà chiedergli scusa, poi, - ed è così nuda e così bella che persino il porno giapponese smette di avere importanza. VLC le tocca una coscia, incantandosi per la morbidezza dell’Arial Rounded che sente sotto le periferiche, e poi risale gentilmente, strappandole gemiti delicati e un po’ osceni, poi, quando raggiunge la sua intimità.
«Così,» bisbiglia Font Cache, muovendosi piano contro di lui per invitarlo a toccarla più pienamente. «Rebuildami tutta, amore.»
VLC si stupisce quasi di trovarla già umida, ma sorride quando accarezza le curve gentili del suo Cambria e Font Cache chiude gli occhi e geme, geme, geme in perfetta sincronia con i tocchi ancora un po’ tremanti delle sue periferiche. Quando i suoi sospiri si fanno più densi, poi, Font Cache si muove, scivolando in basso lungo la finestra di VLC, e lui può solamente fissarla con gli occhi sgranati mentre lei, facendo leva sulla sua barra degli strumenti, affonda pianissimo su di lui, sul suo codificatore, accogliendolo dentro di sé con un mugolio incantevole.
«01100100 01101001 01101111,» ansima VLC, incapace di articolare meglio il piacere devastante che si sta impadronendo di lui, e quando Font Cache comincia a muoversi e ondeggiare e soprattutto stringersi attorno a lui, come a compattarlo in un archivio virtuale, non capisce più niente e si arrende ai suoi desideri, stringendola appena per i fianchi.
«Dio, sì, così!» geme Font Cache, andandogli incontro con frenesia sempre crescente, finché non s’immobilizza completamente e VLC s’impalla con lei, incredibilmente, vergognosamente felice.
Quando Task Manager viene a scartavetrare i coglioni, punzecchiandolo perché è ora di tornare operativi, VLC si tira su a sedere, un po’ a malincuore; tenta di mettere ordine tra le stringhe di codice impazzite per l’orgasmo, e allora si accorge che di Font Cache non c’è traccia - rimane solo il file di sottotitoli ai suoi piedi, e il porno giapponese che comincia a scorrere sulla pancia di VLC mentre lui ancora si guarda attorno, spaesato.