[RPF] Still there (Colin Farrell/sorpresa)

Nov 09, 2010 19:27

Titolo: Still there (there, there, there)
Fandom: RPF Attori
Personaggi/Pairing: Colin Farrell/sorpresa
Rating: PG13
Conteggio Parole: 432 (OOo)
Prompt: The Phantom Agony - Epica 4:32 (video), per la Poker challenge di settenote
Note: ♥
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.



~ Still there.
(there, there, there)

È lì fermo immobile in mezzo al marciapiede, col naso all’aria e qualche canzone strampalata nelle orecchie. Fissa, sono ore che fissa e tu sei certo che stia fissando casa tua, il tuo balcone, il caffè che hai appena messo a fare sul fornello. È lì e fissa.
Qualcuno gli lancia dei soldi, con la faccia che ha l’avranno scambiato per un mimo, un tossico, e lui, impassibile, è lì e fissa. Si mette persino a piovere, pare che debba venir giù il diluvio universale, e lui è lì e fissa e s’infradicia. Fermo come uno stoccafisso, come un palo con addosso dei vestiti, lui è lì e fissa - fissa te, concentrato come se potesse sventare chissà quale catastrofe semplicemente fissandoti, semplicemente ora che tu lo fissi di rimando.
Fissa, fissa e s’infradicia.
La pioggia ha sciolto quel poco di trucco nero che portava sugli occhi, disegnandogli una sottile autostrada d’acqua scura su ogni guancia. A guardarlo da qui, dal tuo balcone asciutto e riparato, con la tazzina di caffè bollente in mano e nella mente nulla, se non un leggero fastidio per i suoi occhi celesti cementati a te, ti rendi conto che, con quest’attesa ostinata, quell’idiota non fa altro che rivelarsi per l’imbecille che è.
A starsene così stupidamente sotto la pioggia è come se invitasse i malanni ad assalirlo in massa, e non è necessario che si prenda una broncopolmonite o i reumatismi; un semplice raffreddore, col sistema immunitario da schifo che ha, basterebbe a ucciderlo.
Stupido d’un americano.
Butti via in strada la cicca della quattordicesima sigaretta fumata da quando stamattina hai solennemente deciso di smettere, e gli fai cenno di salire. Non è che hai voglia di vederlo, quel coglione matricolato; è solo che saperlo lì, immobile a fissare il tuo balcone, ecco, è una cosa che ti urta profondamente. Passando per la cucina decidi di sciacquarti la gola dall’amaro del caffè con un sorso abbondante del liquore che hai in casa da Natale, e per sicurezza ti porti dietro la bottiglia.
«Fottuto guardone,» lo saluti, aprendo la porta prima ancora di sentirlo bussare. Lui, grondando acqua sul tuo zerbino, sogghigna.
«Ciao, Farrell,» risponde, e accetta con un cenno del capo la bottiglia che spingi maldestramente nella sua mano. Getti un’occhiata alle sue spalle e rabbrividisci, il pianerottolo è un disastro di acqua e fango, e l’odore che Leto si porta dietro non è esattamente gradevole, ma tutto questo smette di avere significato nell’attimo in cui, con la porta chiusa e le sue mani già addosso, la sua bocca calda di whiskey irlandese s’incolla alla tua.

We are afraid
of all the things
that could not be.
A phantom agony.

} 2010, rpf alexander: colin farrell, rpf alexander, rpf alexander: jared leto, › ita, » challenge: poker challenge

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