[Distretto di Polizia] The one who's left behind
Titolo: The one who's left behind
Fandom: Distretto di Polizia
Personaggi/Pairing: Giulio Flaviano(/Valerio Flaviano)
Rating: PG14
Conteggio Parole: 500 (fidipu)
Avvertimenti: what if?, fix-it fic, hints slash e incest ma proprio minuscole
Prompt: 100-500 parole @ Cow-T 2, come al solito su maridichallenge.
- E lui fuma il tuo ricordo e non seguirà il tuo treno @ 5_nowhereland. [ tabella]
Note: VOLEVO SOLO CHE FOSTE FELICI. *weeps*
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ The one who's left behind.
Roma ti sfugge, perdendosi in una macchia color mattone che pure viene rapita in fretta dalle nuvole sfilacciate, dalla distanza; l’aereo si risistema orizzontale, fuori dal finestrino il cielo diventa terso e tu non sei mai stato così lontano da lei e, soprattutto, non sei mai stato così lontano da lui.
Chiudi gli occhi, e se non ci pensi troppo ti pare di avercelo accanto, Valerio, che legge uno dei suoi noiosissimi libri e picchietta la punta del piede contro il sediolino davanti perché vuole già farsi una sigaretta. È solo una ragazza, invece, quella che ti siede vicino, e ha un romanzo anche lei ma i suoi capelli sono lunghi, castano chiaro; si morde un angolo delle labbra quasi come fa pure Valerio, però, e allora ti volti, di scatto, a guardare di fuori.
Roma non c’è. Valerio non c’è.
Milano ti aspetta, e non riesci a non pensare che tuo fratello è un cretino, che non lo perdonerai mai. Che ti ha piazzato su questo aereo come se fossi un oggetto - come se ancora fossi un bambino, come se ancora ti dovesse incartare tutti i giorni un panino per il pranzo e ficcartelo nella cartella, ed è vero che non hai mai smesso di avere bisogno che Valerio si occupasse di te, ma questo è diverso. Questo non è come prenderti per mano prima di attraversare agli incroci e non è come piazzare un proiettile nella schiena di una guardia giurata prima che quella se la prenda con te.
Valerio, adesso, non c’è.
Valerio per proteggerti ti ha scalciato via, via da casa tua e via dalla vita che avevi con lui; per proteggerti, ha detto, per tenerti al sicuro, e tu più ci pensi e più non riesci a capire come diavolo farà a tenerti al sicuro se non ti sta incollato addosso come un’ombra. Non sei mai più tranquillo di quando hai Valerio accanto, che abbia in mano un accendino o una semiautomatica o il telecomando del videoregistratore non importa; basta che sia Valerio. E adesso Valerio non c’è.
Adesso Valerio ha finalmente ceduto a quella sciocchezza che ha sempre pensato, che se ti tiene lontano ti può salvare, ti può aggiustare. Che se stringe le labbra e ti caccia dal suo letto, allora tu andrai a cercarti qualcuno di meglio, qualcuno che sia più giusto di lui, qualcuno. E poi si stupisce se torna a casa e ti trova a sorridere come un ebete, la morfina che ti fa immaginare di avere sotto le dita la sua pelle.
È un cretino, Valerio. È un cretino testardo e Dio quanto riderai, quando verrà a riprenderti; perché già lo sai, è ovvio che non funzionerà, tu a Milano e lui a Roma. Lo sai che non funzionerà, e Valerio deve solo rendersene conto, che questa è stata l’idea peggiore che abbia avuto in una vita intera di idee del cazzo - non tanto del cazzo quanto le tue, certo, però quasi.
Deve solo rendersene conto, laggiù in fondo, dovunque sia. E riportarti a casa.
Fandom: Distretto di Polizia
Personaggi/Pairing: Giulio Flaviano(/Valerio Flaviano)
Rating: PG14
Conteggio Parole: 500 (fidipu)
Avvertimenti: what if?, fix-it fic, hints slash e incest ma proprio minuscole
Prompt: 100-500 parole @ Cow-T 2, come al solito su maridichallenge.
- E lui fuma il tuo ricordo e non seguirà il tuo treno @ 5_nowhereland. [ tabella]
Note: VOLEVO SOLO CHE FOSTE FELICI. *weeps*
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ The one who's left behind.
Roma ti sfugge, perdendosi in una macchia color mattone che pure viene rapita in fretta dalle nuvole sfilacciate, dalla distanza; l’aereo si risistema orizzontale, fuori dal finestrino il cielo diventa terso e tu non sei mai stato così lontano da lei e, soprattutto, non sei mai stato così lontano da lui.
Chiudi gli occhi, e se non ci pensi troppo ti pare di avercelo accanto, Valerio, che legge uno dei suoi noiosissimi libri e picchietta la punta del piede contro il sediolino davanti perché vuole già farsi una sigaretta. È solo una ragazza, invece, quella che ti siede vicino, e ha un romanzo anche lei ma i suoi capelli sono lunghi, castano chiaro; si morde un angolo delle labbra quasi come fa pure Valerio, però, e allora ti volti, di scatto, a guardare di fuori.
Roma non c’è. Valerio non c’è.
Milano ti aspetta, e non riesci a non pensare che tuo fratello è un cretino, che non lo perdonerai mai. Che ti ha piazzato su questo aereo come se fossi un oggetto - come se ancora fossi un bambino, come se ancora ti dovesse incartare tutti i giorni un panino per il pranzo e ficcartelo nella cartella, ed è vero che non hai mai smesso di avere bisogno che Valerio si occupasse di te, ma questo è diverso. Questo non è come prenderti per mano prima di attraversare agli incroci e non è come piazzare un proiettile nella schiena di una guardia giurata prima che quella se la prenda con te.
Valerio, adesso, non c’è.
Valerio per proteggerti ti ha scalciato via, via da casa tua e via dalla vita che avevi con lui; per proteggerti, ha detto, per tenerti al sicuro, e tu più ci pensi e più non riesci a capire come diavolo farà a tenerti al sicuro se non ti sta incollato addosso come un’ombra. Non sei mai più tranquillo di quando hai Valerio accanto, che abbia in mano un accendino o una semiautomatica o il telecomando del videoregistratore non importa; basta che sia Valerio. E adesso Valerio non c’è.
Adesso Valerio ha finalmente ceduto a quella sciocchezza che ha sempre pensato, che se ti tiene lontano ti può salvare, ti può aggiustare. Che se stringe le labbra e ti caccia dal suo letto, allora tu andrai a cercarti qualcuno di meglio, qualcuno che sia più giusto di lui, qualcuno. E poi si stupisce se torna a casa e ti trova a sorridere come un ebete, la morfina che ti fa immaginare di avere sotto le dita la sua pelle.
È un cretino, Valerio. È un cretino testardo e Dio quanto riderai, quando verrà a riprenderti; perché già lo sai, è ovvio che non funzionerà, tu a Milano e lui a Roma. Lo sai che non funzionerà, e Valerio deve solo rendersene conto, che questa è stata l’idea peggiore che abbia avuto in una vita intera di idee del cazzo - non tanto del cazzo quanto le tue, certo, però quasi.
Deve solo rendersene conto, laggiù in fondo, dovunque sia. E riportarti a casa.