Dec 01, 2010 20:27
La cosa che odio delle variabili indipendenti è che non sai mai come prenderle.
E quindi le vedi che vanno e vengono come la marea - quella marea in cui vorresti immergerti, ma di cui le correnti ti porterebbero via.
Voglio gettare fiori di carta su di te.
*
Oggi ho aperto google maps e come una cretina ho cercato il nome della tua città.
Non lo so perché; era un po' che non ti pensavo e ieri mattina mi sei tornato in mente mentre aprivo la porta di casa.
Così ho guardato google maps e mi sono sbirciata il paese dove abiti; ho guardato i nomi delle vie, e i parchi, e le cose caratteristiche. E l'anima mi si è allagata con tutte le cose che non abbiamo vissuto, come sempre; l'altra Arianna si è rannicchiata dentro me ed è rimasta così, a pensare a quello che avrebbe potuto essere.
Che strano il fatto che le mie lettere più belle ti vedano tutte come destinatario. Che strano, il fatto che non le leggerai mai.
E trovo strano che i sogni più belli che abbia mai fatto sono quelli in cui muoio.
( it's a very, very mad world. )
passato,
alessio,
rancore,
variabile x,
disordine