Info: Sequel di " Ombre che inghiottono ".
Spoilers, quindi.
Personaggi: un po' tutti
Rating: NC-17
Capitolo 13
Messaggi nuovi e antichi
“ Arthur, la risposta della sorella è arrivata. Ed è arrivato anche tuo figlio Bill. ”
Il Ministro della Magia ringraziò la voce che stava svanendo nell’aria dello studio e si alzò dalla poltrona. Gettò un’occhiata alla moglie.
“ Ho visto già il papiro, Papà ” esordì il più grande dei Weasley, entrando accompagnato da uno dei segretari. “ Ma la ricerca sarà più lunga del previsto, mi dispiace. ”
“ Sappiamo che farai il possibile, Bill ” gli disse l’uomo. Al Ministero erano abituati alla collaborazione offerta da Bill ben prima che il padre diventasse Ministro.
Il segretario portava in mano un plico di pergamene. “ Arthur, mi stava dicendo mentre venivamo qui nel tuo studio che occorrerà probabilmente un visto per accedere a certi documenti che custodisce il Museo egizio della Londra babbana.
“ Quel papiro mi ha ricordato qualcosa, Papà, ma ho bisogno di fare alcuni confronti. ”
“ Certo, Billy. Avrai l’accesso ogni volta che lo richiederai, non penso ti faranno problemi. ”
“ E questo uomo che accompagnava Narcissa? ” si azzardò a chiedere Molly Weasley.
“ Non potremo sapere se gli altri Malfoy fossero in stretto contatto con lui, finché Draco non si sarà ripreso. Ma abbiamo dati anagrafici più precisi, rispetto a quelli iniziali. ”
“ E di chi si trattava? ”
Il segretario allungò un foglio di pergamena ad Arthur Weasley, che cominciò a leggere.
“ Hanek Swennson, trentuno anni. Ha vissuto con la sorella maggiore di due anni fino a che non è stato arrestato e rinchiuso ad Azkaban. Dalla data che vedo qui, deve essere fuggito quando evasero anche Bellatrix Lestrange e gli altri Mangiamorte più…esperti. Di lui Caramell non aveva reputato di doversi occupare più i tanto. ”
“ Ed ecco il risultato, se mi permettete ” fu il commento del segretario.
Molly Weasley vide il marito stringere febbrilmente il foglio. “ Che c’è, Arthur? ”
“ Unico parente ancora in vita della vittima: Ylena Swennson, sorella maggiore ” lesse il Ministro.
Billy Weasley sgranò gli occhi. “ Una delle nuove insegnanti del Master per Auror. ”
Qualche ora dopo, Bill era a testa china sul papiro. Sapeva che il confronto con quel documento custodito dal Museo babbano sarebbe stato comunque indispensabile, ma aveva già una teoria in mente, sulla natura di quel messaggio.
Torneranno i tempi della vera magia,
e non saranno quelli
che il mondo magico è convinto di vivere ora
Nati dal dolore,
i Figli dell’Azzurro,
i predestinati,
stanno per terminare il loro viaggio
e per compiere fino in fondo la loro missione.
Era molto più di una ammissione di responsabilità per il duplice omicidio. Era qualcosa che sapeva di profezia, oltre che di rivendicazione.
Era su questo termine, “Figli dell’Azzurro”, che Bill sapeva di dover fare maggiore chiarezza.
Il fatto che il testo fosse stato firmato con l’uso di un cartiglio reale, lo convinceva sempre di più che l’omicida si ritenesse assai importante.
I Malfoy dovevano essersi imbrigliati in faccende molto più grandi di loro. E stavano pagando molto caro tutto questo. A quanto pareva, Lucius aveva cercato di ingannare persino Voldemort, complottando contro di lui con altri Mangiamorte, ma non Mangiamorte qualunque. No davvero, a giudicare con la crudeltà che aveva spezzato loro la vita.
Bill rabbrividì, nel ricordo della scena del crimine che gli si era presentata davanti, nel caso di Lucius ma anche in quello più recente della moglie. Non erano stati trovati messaggi accanto al cadavere di Malfoy senior. Bill sapeva soltanto che era un bene che Draco non avesse visto il risultato di quell’odio scatenatosi sul padre. Nessun figlio potrebbe sopportare una vista del genere, pensò anche in quel momento.
Ma che dire di Narcissa? Ora l’omicida - ammesso che si trattasse della stessa persona - aveva cominciato a rivelarsi. Vendetta? Solo vendetta?
Anche lei era volutamente coinvolta in tutti gli affari sporchi del marito, o ci aveva rimesso una vita innocente, a causa di quelle scelte? Innocente non gli era mai sembrata, a esser sinceri. La accompagnava un Mangiamorte, a quell’unica visita a Draco…Perché non si era fatta viva con il figlio tutto quel tempo? Che rapporto aveva Narcissa con quel giovane Mangiamorte, il fratello di Ylena?
Poteva essere lei, la Mangiamorte che Ginny aveva ricordato di aver sentito parlare con Lucius? All’inizio Bill ne aveva dubitato, perché sua sorella aveva detto di averli sentiti parlare in toni tutt’altro che familiari. Ma questo poteva non voler dire niente.
Il suo pensiero si soffermò sull’incantesimo di cancellazione che Draco - a detta di Ginny e di Hermione - aveva tentato di fare loro. Per cancellare cosa: il ricordo delle torture più gravi tra quelle subite, e anche delle informazioni captate, informazioni che non avrebbero dovuto ripetere? Se era così, Draco aveva continuato a servire la volontà del padre. Tutto quello che aveva fatto dopo era stato allora una copertura del complotto che veniva scoperto adesso?
Perché Draco aveva salvato la vita a lui, a Ginny e ad Hermione?
L’astio con cui l’aveva sentito mettere a tacere il padre, poco prima che la bacchetta di Lucius venisse spezzata al termine della battaglia, quell’astio era tutto una messa in scena?
Bill non sapeva più cosa pensare.
Doveva vedere Draco, l’ultimo dei Malfoy rimasto in vita.
“Ce l’ho fatta, Harry! ”
Quando Hermione gli corse incontro, ignorando le lamentele di Gazza e rischiando di pestare la coda alla sua preziosa Miss Purr, Harry ebbe per un attimo forti dubbi di non stare sognando. Non poteva essere la sua Hermione, quella ragazza scalmanata che attraversava il corridoio del castello. O meglio, era così diversa dalla ragazza comprensibilmente angosciata degli ultimi dieci giorni, quella che si era sforzata di apparire serena davanti a lui e ai loro amici, ai suoi genitori…
“ Ce l’ho fatta! ” ripeté quando si trovò a due passi da lui. Il suo sorriso…quel sorriso non l’avrebbe dimenticato facilmente, anche se nel futuro ne sarebbero arrivati altri…in momenti forse ancora più belli e importanti.
Quel sorriso era speciale perché era importante soprattutto per lei.
“ Cos’è successo, per trasformarti così?! ”
“ Il test, con Jacques. Era un test un po’ strano…sediamoci. ” Erano arrivati nel cortile interno, ed Hermione lo invitò a seguirla su una delle panche di pietra.
“ Ha detto che sapeva quello che aveva iniziato a insegnarci Silente, gli incantesimi senza l’uso della bacchetta. Allora, mentre mi guardava, ho ricordato il momento in cui Voldemort mi ha fatto trasferire in una cella da sola, perché aveva scoperto quello che avevano fatto Sirius e Piton. Mi aveva imbavagliato, e aveva detto che…aveva detto di possedere i suoi informatori ad Hogwarts, e di sapere da tempo che noi degli ultimi anni avevamo cominciato a lanciare incantesimi con la sola formula. Mi aveva fatta imbavagliare perchè voleva rendermi ancora più impotente. ”
Harry vide che parlare di quel momento l’aveva portata di nuovo a rabbuiarsi, e si chiese se fosse proprio necessario. Ma Hermione già sorrideva, quando gli strinse le mani.
“ Ho avuto paura, Harry. Ho ripreso a tremare, e quasi non ho sentito Jacques che mi diceva di richiamare senza bacchetta uno degli oggetti che c’erano nella stanza.
“ Poi però…Harry, ci sono riuscita. Sono riuscita a sbloccarmi, a scacciare veramente quel ricordo, ad andare avanti. La mia testa vorticava, ma ci sono riuscita. Ho respinto l’immagine di Voldemort sopra di me, e ho richiamato il portapenne di Ruf dalla scrivania. Ci sto riuscendo! ”
Ora che Hermione era tra le sue braccia, Harry sentì con tutto se stesso l’importanza che quel successo aveva per lei.
E divenne importantissimo anche per lui, in un modo che temette di non riuscire a descriverle.
“ Ma come è andata a te? ” gli chiese improvvisamente, scostandosi dall’abbraccio per guardarlo negli occhi.
“ Con Incantesimi? Ah, il test è stato…movimentato. ” Non senza un brivido, si mise a descriverle quello che era successo, e l’interpretazione terribilmente convincente di Lupin, che quasi gli aveva fatto temere di doversi difendere dal lupo, nell’angusto spazio dell’aula di Divinazione. ”
“ Cosa mi dovrò aspettare, allora? ” commentò Hermione con un po’ d’ansia.
“ Penso usi metodi sempre nuovi per sorprendere nel corso del test, per saggiare i riflessi…Seamus com’è andato? ”
“ Meglio di me. Ma alla fine era stremato, è tornato un po’ in camera, a rilassarsi. E Ron? ”
“ Aveva un doppio test, scritto e pratico, di Pozioni, insieme a Padma e a Neville. Toccherà a noi quando avranno finito. L’aula è scontata. ”
“ Almeno in questo, niente sorprese. ” Hermione sorrise e trasse un lungo sospiro. “ Andiamo a ripassare, allora! ”
“ No, la Signorina So-tutto-io si è impossessata di nuovo della mia ragazza! ”
Lei rise e si alzò dalla panchina. “ Andiamo? ”
Si trovavano nella Sala Grande, quando Ron, Neville e Padma arrivarono, parlando tra loro animatamente. Li raggiunsero al tavolo e si versarono enormi bicchieri di succo di zucca.
Harry notò che Ron era piuttosto accigliato. “ Cos’è successo? ”
“ E’ la gemella della Sprite…l’insegnante di Pozioni del Master, intendo. ”
“ Allora? ” Hermione corse subito al riparo. “ Non può essere peggio di Piton ” scherzò.
“ Beh, forse non ci arriva ancora, ma si sta impegnando ” commentò Padma. “ Lo ha fatto con il sorriso sulle labbra, ma non ci ha messo molto tempo a stroncarci. ”
Harry ed Hermione si guardarono perplessi.
“ Da tutti i professori avrei potuto aspettarmelo, ma non dalla gemella di “Nonna Sprite” ammise Harry.
“ Non potete avere fatto molti errori! ”
“ No, ed è questo il punto. ” Ron fece il bis di succo ghiacciato, “ Sai per cosa ci ha trattenuto con una ramanzina di dieci minuti buoni? Per il nostro esagerato senso di sicurezza. ”
“ Non esagerare, Ron. In fondo non è poi stato così terribile. ” Neville fece un cenno a Luna, che stava arrivando a sedersi accanto a loro. “ Ha solo detto che dobbiamo essere un po’ più umili. Male non ti ha fatto. ”
Ron lo guardò con disagio, poi guardò Hermione. “ La secchionite dilaga. ”
Scoppiarono tutti a ridere.
Ad un tratto il rosso si guardò attorno. “ Ginny? ”
“ Ginny è qui dietro di te, ” gli rispose la voce della sorella “ e non c’è alcun bisogno che i fratelli la controllino ad ogni respiro. ”
“ Brava, Ginny, così si fa ” affermò Luna.
Ginny stringeva la mano di Seamus, cosa che Ron non poté non notare. Comunque il rosso mantenne un contegno irreprensibile e non fece alcun commento da fratello geloso.
“ Ehi, Seamus? ” disse Harry, dopo aver scandagliato con attenzione tutta la Sala Grande, “ La tua opinione su Jacques…? ”
“ Non è migliorata affatto, quanto a modi di fare. Ma devo ammettere che come insegnante sa il fatto suo. Hermione se l’è cavata benissimo, ve l’ha detto? ”
“ Non è vero, Seamus. Sei andato molto meglio tu di me, sin dall’inizio. ”
“ Beh, io non avevo la sua voce a pochi centimetri dalle orecchie a dirmi: Devo pensare che la sua fama sia ingiustificata? ”
Ginny approvò con un bel dieci la sua imitazione.
“ Quali altri test avete, prima di sera? ” riprese Seamus.
“ Quali abbiamo, Seamus ” rispose Hermione, “ Io, te ed Harry abbiamo Pozioni. ”
Il sorriso si spense presto sulle labbra del ragazzo.
“ Mi è venuta un’idea. Aspettate! ” Ginny uscì dalle panche e corse verso il tavolo degli insegnanti, dove la McGrannitt stava tentando inutilmente di sottrarsi alla conversazione unilaterale di Sibilla Cooman.
Harry vide che la Preside concedeva con estremo piacere a Ginny di interromperle, e che annuiva con un sorriso a quello che la rossa stava chiedendo. “ La nostra Ginny è sempre più intraprendente, eh? ”
“ Già…” si lasciò sfuggire Seamus.
Gli occhi di tutti furono su di lui, ma…chissà perché…lui si preoccupò di quelli di Ron. “ Ho detto solo Già! ” tenne a precisare.
“ Trattamela bene o ti…”
“ Ecco fatto! ” annunciò Ginny entusiasta, di ritorno dalla sua missione.
“ Cosa? ” domandò Harry, mentre seguiva con la coda dell’occhio una Minerva McGrannitt alquanto preoccupata, diretta alla camera che si trovava alla destra del tavolo insegnanti. Pensò tra se che gli umori della Preside non dovevano essere affari suoi.
“ Ho dato a voi tre uno stimolo per superare il test di Pozioni. ”
“ Una valanga di Cioccorane? ”
“ No, una bella sfida a Quidditch non appena avrete finito, e fino a che non sarà calato il sole. ”
“ Perfetto! ” esclamò Harry.
“ Perfetto un corno! ” sbottò Hermione, “ Che premio sarebbe per me, che a malapena so salire su un manico di scopa!? ”
“ Un’occasione per vincere la paura ” rispose Harry. “ Sai, l’insegnante di Incantesimi ha fatto capire che da gennaio il suo corso si sposterà negli spazi aperti, a cavallo dei manici di scopa. ”
“ Grazie, Harry. Hai altre buone notizie da darmi? ”
Erano le sei passate, ma per sfortuna di Hermione ci si vedeva ancora benissimo per una partita di Quidditch, quando lei, Harry e Seamus riemersero dai sotterranei dopo il test di Pozioni. Erano tutti e tre sconvolti.
“ Ron non esagerava affatto, sulla Sprite. E’…” Seamus non trovò un aggettivo adeguato. “ Mi mancherà tantissimo Moody. ”
“ L’essere saccenti e pedanti sembra ormai un requisito per avere la cattedra di Pozioni…a parte il caso di Malocchio Moody ” commentò Harry. Guardò Hermione, visibilmente più pallida ad ogni passo che compivano verso lo stadio di Quidditch. “ Rilassati, ‘Mione, non stai andando al patibolo. ”
“ Devo proprio volare anche io? ”
“ Presto non potrai più farne a meno, ti assicuro. ”
Parlare di volo parve far bene a Seamus, che ora ebbe il suo primo sorriso da quando era iniziato il test nei sotterranei. “ Ma accetta un consiglio, Hermione, non salire su una scopa con Harry. ”
“ E se io e Luna vi guardassimo dagli spalti!? ”
“ No, Hermione. Resteresti sola, Luna ha già preso una scopa. ”
“ Traditrice…”
“ Dai, basta lamentarsi. Prometto che sarò prudente, vuoi salire con me? ”
Hermione si lasciò sfuggire quel sì di cui si sarebbe pentita ogni istante della mezz’ora successiva. Quando atterrarono sul campo da Quidditch, sulle teste arruffate dal vento i riflessi rosati dono da un bellissimo tramonto, Hermione fece il possibile per non rilasciare dichiarazioni.
Per quanto la riguardava, non sentiva ancora la necessità di imparare a volare su un manico di scopa, se questo significava essere così spericolati come Harry. Per un po’, lui rispettò il suo silenzio, e non le chiese più niente. Anzi, la ringraziò per essere salita davanti a lui.
“ Mi devi ringraziare anche per il volo del terzo anno su Fierobecco, allora. ”
“ Quella è stata un’emergenza! ”
“ L’hai detto al mio stomaco?! ”
Mentre uscivano dagli spalti, Luna si voltò indietro. “ Ron resta su in aria per un motivo che non posso capire, o…? ”
“ Ron! ” lo chiamò Harry, accortosi della stranezza di quel comportamento. “ Ma c’è Edwige, accanto a lui. ”
Hermione aguzzò la vista. “ E’ vero. Quei due sono diventati inseparabili. ”
Harry salì in fretta sulla Firebolt e raggiunse l’amico nel cielo che si andava incupendo. “ Ron ” iniziò a chiedergli, “ cosa stai…? RON! ”
Continua…