Fic: amore lontano.

Aug 15, 2012 22:07

Titolo: Amore lontano (che è un titolo stupido ma ora non mi viene in mente di meglio)
Autore: Xenia90
Beta : è stata betata solo la prima parte, per colpa mia che non ho pazienza di aspettare e voglio postare subito
Fandom: RPF Real Madrid RPF Chelsea
Personaggi/Pairing: Sergio Ramos / Fernando Torres (Sernando) Xabi Alonso Cristiano Ronaldo
Rating: Verde
Warning: Slash, Angst
Disclaimer: Non voglio offendere nessuno, tutta immaginazione e zero guadagni
Note E' la prima Sernando che scrivo, anche se ne ho lette miliardi, perciò vi prego siate buone con me. Sono stata convinta a scriverla dalle ragazze di un meraviglioso gruppo su facebook, se non vi piace in ogni caso siete libere di lanciarmi sassi. Probabilmente Cristiano risulterà un po' OC, ma sono sicura che lui mi perdonerà sapendo quando lo adoro. Oh e non sono riuscita a trattenermi dal menzionare Xabi e il suo amore per Stevie.... Fatemi sapere se vi piace o anche se vi fa schifo mi raccomando.



È un bella giornata estiva, ma per qualche ragione Sergio non riesce a godersela. Insomma detto così sembra quasi che lui non sappia perché non riesce a godersi questa bella giornata, invece Sergio lo sa benissimo. Anche perché non è che ci siano molte cose in grado di renderlo così triste da non riuscire a godersi un bel sole caldo e un cielo azzurro libero di nuvole.

Pensandoci bene c’è un sola cosa in grado di renderlo alternativamente la persona più triste e più felice del mondo. Una sola persona. E non è Lara. Non è mai stata Lara quando ancora stavano insieme e certamente non è lei ora che hanno chiuso. Fernando.  È sempre stato Fernando. Sin da quando si sono conosciuti per Sergio c’è sempre stato solo Nando. Nando coi suoi capelli biondi e sottili, con i suoi occhi scuri e tutte le sue lentiggini, Nando con la sua dolcezza e il suo sorriso e la sua amicizia. Insomma semplicemente Nando. E quando sono insieme Sergio sa che anche per Nando è così.

Infatti questo periodo di ritiro con la Nazionale per gli Europei è stato il più bello dell’anno. Lui e Fernando sempre insieme a ridere, scherzare e semplicemente essere felici insieme. E la sera della vittoria è stata la migliore. Hanno urlato e festeggiato e si sono ubriacati così tanto da non riuscire più a distinguere il giorno dalla notte. Ed in periodi come quello appena passato che per Sergio il sole splende sempre, anche quando è nascosto dalle nuvole, e il cielo è sempre azzurro, anche quando si è nel bel mezzo di un temporale.

E poi ci sono giorni come questo. Giorni in cui Sergio è costretto a stare in piedi in aereoporto e seguire con occhi l’aereo che porterà Nando lontano dalla Spagna, lontano da lui, e in Inghilterra. E per quanto si sforzi non vede l’azzurro del cielo, perché è tutto nero intorno a lui, e non vede il sole che splende, perché Nando si è portato via tutta la luce. Vede solo quell’aereo che sta portando via l’amore della sua vita. E non tutte le volte che sono costretti a separarsi Sergio la vive in questo modo.

Ci sono quelle volte in cui lo accompagna all’aereoporto, lo saluta con un abbraccio veloce e guarda il suo aereo partire con una triste malinconia che si stempera presto nel ricordo delle belle giornate trascorse insieme e magari in una bevuta con Xabi e Cris. E tutti pensano che Cris sia solo un superficiale esaltato pallone gonfiato, ma non è così. Cris sa essere un vero amico, sa come tirarti su e farti divertire. E quindi certe volte Sergio lo chiama e lui e Xabs organizzano una serata per tirargli su il morale. E Sergio torna il Sergio di sempre, allegro, spensierato e in grado di sopportare la lontananza di Nando.

Ma ci sono quei giorni, come questo, in cui nemmeno il pensiero di un’uscita con Cris e Xabi riesce a farlo stare meglio. In giorni come questo Sergio resta semplicemente in aereoporto a seguire con gli occhi l’aereo di Nando, cercando in tutti i modi di non piangere. In giorni come questo si limita a tornare a casa e si nasconde sotto le coperte nella sua stanza buia. Respirando l’odore di Nando e immaginando che sia ancora lì. Anche se non c’è. Non c’è. E il fatto che non ci sia gli trafigge il cuore come un pugnale e lo lascia sanguinante e agonizzante sul letto. Perché in giorni come questo gli viene da chiedersi quale sia il suo ruolo nella vita di Nando. Perché in giorni come questo proprio non riesce a concentrarsi sui loro bei momenti, e sono tanti; riesce soltanto a pensare che Nando è sposato e ha due figli. E Sergio adora Olalla, davvero. Pensa che sia una splendida ragazza, dolcissima e perfetta per Nando. E Nora e Leo sono due bambini eccezionali e lui vuole davvero molto bene a entrambi. Adora quella famiglia e adoro che Nando sia felice. Adora lo sguardo che ha quando sta con quei bambini.

Ma non può fare a meno di pensare che nella vita di Nando non c’è posto per lui. Per quanto lui continui a ripetere il contrario, per quanto continui a dire di amarlo, Sergio, in giorni come questo, non può fare a meno di pensare che stia mentendo. Perché da quando stanno insieme Sergio ha avuto solo storie senza importanza, come quella con Lara, storie in cui il suo cuore non è mai stato coinvolto. Storie che non avevano nemmeno la più remota speranza di sfociare nel matrimonio. Perché per Sergio l’unica persona veramente importante è Nando e non gli è mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di stare con qualcun altro come sta con lui. Invece Fernando ha sposarsi ci ha pensato eccome. E non solo a sposarsi, no ha anche avuto dei figli. Mentre Sergio lo ha aspettato, Nando no. Lui si è fatto una vita, una vita nella quale Sergio non ha posto.

E anche se sa che sono pensieri stupidi, anche se Xabi gli ha ripetuto alla nausea che è diverso, che anche lui è sposato ma che quello che prova per Stevie non lo prova per nessun altro e che anche per Nando è così. Anche se sa che Nando lo ama, in certi giorni, in giorni come questo, non può fare a meno di pensare che lui per Nando non sia niente. E solitamente questi giorni capitano quando ha appena chiuso una storia, come ora che ha da poco chiuso con Lara, perché in quei periodi Sergio torna in una casa vuota e la solitudine rischia di soffocarlo. Nando non c’è. Cris e Xabs non ci sono. E finirà sempre così. Sarà sempre solo. E non gli resta altro da fare che deprimersi.

Dal suo posto accanto al finestrino Fernando guardava la Spagna allontanarsi. E probabilmente avrebbe dovuto essere felice, perché stava tornando dalla sua famiglia. Da sua moglie e dai suoi figli che durante quegli Europei gli erano mancati tantissimo. Stare lontano da loro diventava ogni volta un po’ più difficile, perché quando se ne andava erano ancora i suoi piccoli, i suoi bambini, e quanto tornava erano cresciuti talmente tanto che stentava a riconoscerli. Avrebbe dovuto essere felice, si diceva, eppure non lo era. Perché per Sergio questo era uno di quei giorni, che capitavano raramente, ma capitavano; e Nando l’aveva capito subito.

Quella mattina Sergio era stato stranamente taciturno. Di solito quando arriva il momento della separazione Sese diventava stranamente loquace, riempiva ogni singolo secondo di parole, come se volesse dire nelle poche ore che rimanevano da passare insieme tutto quello che non avrebbe potuto dire nel tempo che avrebbero trascorso separati. Certe volte però era silenzioso, come se sperasse che ignorandolo il momento della separazione non sarebbe arrivato. E invece arrivava sempre. Di solito quando lo accompagna all’aereoporto Sergio si limita a dargli un abbraccio veloce e una pacca sulla spalla, per poi lasciarlo andare. Ma non oggi.

Oggi l’ha abbracciato stretto, come se non volesse più lasciarlo andare, e l’ha trattenuto contro di sé per qualche secondo. E quando si sono separati Nando ha visto le lacrime che cercava disperatamente di trattenere velare i suoi occhi scuri. Quindi questo è decisamente uno di quei giorni. Quei giorni in cui Sergio non si sforza nemmeno di nascondere la tristezza che la sua partenza gli provoca. Uno di quei giorni in cui una volta lasciato l’aereoporto non andrà a bere con Xabi e Ronaldo, e Nando proprio non capisce cosa Sergio ci trovi in uno come lui, ma a casa a rintanarsi sotto le coperte e fingere che lui sia ancora lì con lui. E quando Sergio è di quest’umore per Nando è ancora più difficile andarsene. Perché l’ultima cosa che vorrebbe è ferirlo e sa benissimo che andandosene lo farà soffrire. Ma non può fare altro.

Ha una vita e una famiglia a Londra, e per quanto certe volte vorrebbe disperatamente dimenticarsene e restare sempre con Sergio, sa che non può farlo. Perché quello che sente per Olalla non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che prova per Sergio, però in qualche modo la ama, e ama la famiglia che si sono costruiti insieme. Quando sta con Sergio Nando si sente completo, come se ritrovasse una parte di sé che credeva perduta, quando sono insieme tutto il resto del mondo non esiste e l’unica cosa importante sono loro due. Con Olalla questo non succede mai. Perché per quanto la ami e ami la sua famiglia, quando è a casa con loro una parte del suo cuore è a Madrid con Sergio.

Stare lontano da Sergio è doloroso sempre, ma in periodi come questo è ancora peggio. Perché Nando sa quanto Sergio stai soffrendo, quanto si senta solo e abbandonato, e sa anche di non poter fare niente per cambiare le cose. Perché per quanto lo voglia non può proprio restare e quella è l’unica cosa che potrebbe aiutare Sergio a stare meglio. Perciò sa già che arriverà a casa e si sforzerà di sorridere a Olalla e di giocare con Leo e Nora come se tutto fosse normale, mentre il suo pensiero sarà rivolta a Sergio e al suo dolore. Sa già che per giorni non riuscirà a pensare ad altro che al suo amore lontano e che lo chiamerà in continuazione. E sa già che Sergio non gli risponderà, troppo impegnato a commiserarsi.

Una volta a Londra, dopo aver ritirato il bagaglio ed essere riuscito a procurarsi un taxi Nando prende il cellulare e cerca di chiamare Sergio. Solo per sentire la sua voce, solo per essere sicuro che stia bene. E come già sapeva Sergio non risponde. E Nando riesce ad immaginarlo, rannicchiato sotto le coperte, mentre tenta disperatamente di non piangere. E se di solito Nando si limita ad ignorare il problema e a lasciare che la malinconia passi da solo, questa volta non può proprio farlo. Perché Sergio ha appena rotto con Lara e quindi si sentirà ancora più solo del solito e Nando non riesce a sopportare il pensiero che il suo Sese soffra così. Allora digita un altro numero. Xabi gli risponde dopo appena due squilli.

- Ehi Nando. Che si dice?-

- Sono appena atterrato a Londra.... Xabi, non è che potresti fare un salto da Sergio?-

Dall’altro capo del telefono qualche minuto di silenzio. Nando immagina che Xabs stia pensando a Stevie, a come il suo dolore e quello di Sergio siano simili. Per questo ha chiamato lui e non Iker. Perché Xabi sa cosa si prova. Sa cosa si prova ad avere una famiglia e amare così disperatamente qualcuno che è lontano. Xabi conosce questo dolore e la preoccupazione quando si è costretti a lasciare la persona che si ama e tornare alla propria vita. Xabi lo sa e lo prova sulla sua pelle. Con l’unica differenza che mentre lui e Sergio si vedono ad ogni ritiro della Nazionale, per Xabi e Stevie le cose sono ancora più difficili.

- Non posso, Nando. Mia moglie e io......-

- D’accordo. Non fa niente. Proverò a chiamarlo.- lo interrompe Nando.

Prima che possa riattaccare Xabi dice.

- Chiamo Cristiano, se vuoi. Poi ti faccio sapere.-

- Grazie, Xabs.- risponde Nando e poi riattacca.

Arrivato a casa scende dal taxi e corre ad abbracciare Olalla e i suoi figli.

- Come sta lo zio Sergio?- chiedono i suoi piccoli.

E Nando mente. Dice che sta bene. Perché non può certo spiegare ai suoi figli che nemmeno lui sta davvero bene, che loro due stanno bene solo se sono insieme?

Sergio è a casa, rannicchiato sotto le coperte nella sua stanza buia. Improvvisamente qualcuno bussa alla porta. Sergio non accenna nemmeno ad alzarsi. Sa che non può essere Nando e non gli interessa di nessun altro. È certo che chiunque sia si stancherà presto e lo lascerà in pace. Si sbaglia. La persona alla porta non si arrende. Continua a bussare e bussare e bussare. E i suoi colpi si fanno sempre più insistenti e più forti. Alla fine Sergio si arrende e va ad aprire. Sulla porta, con un sorriso allegro, una scatola due scatole di pizza e dodici lattine di birra c’è Cristiano.

- Va’ via Cris non.....- inizia a dire ma l’altro non lo sta a sentire, lo spinge da parte ed entra in casa.

- Ho portato cibo e bevande. La mia X-box si è rotta e avevo davvero voglia di stracciarti. - dice Cris poggiando la birra e le pizze sul tavolo del salotto. Poi scruta Sergio. I suoi occhi prendono nota dei capelli spettinati, degli occhi rossi, della maglia stropicciata e intrisa di sudore. Arriccia il naso. - E vai subito a farti una doccia. Puzzi. E non mi piace avere a che fare con gente che puzza.-

Suo malgrado Sergio sorride.

- Che ci fai qui, Cris?-

Cristiano inarca le sopracciglia.

- Puzzi e sei pure sordo? Non hai sentito quello che ho detto? L’X-box è rotta.....-

Sergio annuisce, ma sa che l’amico sta mentendo. Glielo legge negli occhi.

- Chi ti ha chiamato?- chiede. Perché sa che qualcuno gli ha chiesto di venire.

- Xabi.- risponde Cristiano - Ma in ogni caso l’X-box è rotta. Mio figlio è da mia madre. Irina è da qualche parte in giro per il mondo e io mi annoiavo.- precisa subito dopo.

Sergio sorride.

- Certo. E io dovrei crederci?-

Cristiano scrolla le spalle e si siede sul divano. Accende la tele e si concentra sulla replica, della replica, della replica di una partita di calcio.

- E ora vai a farti una doccia. La pizza si raffredda.- dice addentandone una fetta.

Sergio ridacchia e sparisce in bagno. La malinconia è meno acuta ora. Decide di mandare un messaggio a Nando.

“Come è andato il volo?”

Nando è seduto per terra a giocare con Nora e Leo quando il suo cellulare suona. Leggendo il messaggio non può fare a meno di sorridere. Ora sa che Sergio sta un po’ meglio. La tristezza e il dolore di saperlo lontano sono un poco più sopportabili.-

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