The beating of our hearts is the only sound

Jul 18, 2012 23:05

Titolo: The beating of our hearts is the only sound
Autore: el_defe
Beta: AHAHAHAHAHA. Boh, waferkya l'ha letta prima e mi ha fatto sistemare una cosa. Per il resto è intonsa.
Personaggi: Sergio Llull, Victor Sada, nominée Serge Ibaka
Rating: 18+
Warning: slash, self
Word count: 596 (FDP)
A/N: ... UHM. XD Niente, è ancora istigazione a delinquere suscitata dalla waferkya. Vi pare che la prima Salull del mondo conosciuto debba essere mia?
Prompt: 036. Colto sul fatto @ 500themes_ita
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.

Intro: I think were alone now, there doesn’t seem to be anyone around; I think were alone now, the beating of our hearts is the only sound (I Think We’re Alone Now, Tiffany).



Certe volte accade che ci sia bisogno di andar via

I think were alone now
There doesn’t seem to be anyone around
I think were alone now
The beating of our hearts is the only sound
(I Think We’re Alone Now, Tiffany)

"Victor?"

"Huh?"

"Si muore di caldo."

Victor non distoglie subito gli occhi e le dita dal cellulare - chissà per quale giochino sta battendo ogni record, pur di isolarsi o di pretendere di isolarsi - e perciò non si accorge delle conseguenze di una simile quanto innocua affermazione fino al trillo del game over. Un mucchietto di stoffa sul suo letto. Sergio sudato. Sergio mezzo nudo.

"Perché non puoi spogliarti sul tuo letto?" obietta debolmente. Sergio molla il cumulo di dvd sulla scrivania.

"Se ti disturba me la rimetto subito" risponde, ostentando innocenza.

"Non-" deglutisce, "non ho detto questo".

Sergio ghigna. Non potrebbe fare altrimenti: non accorgersi delle lunghe occhiate di Victor sarebbe difficile almeno quanto mancare di notare un'insegna al neon al centro dell'autostrada. E tuttavia Victor non osa fare il primo passo, o un passo in generale: un gattino alle prese col piattino di latte troppo caldo. Letteralmente.

Sergio trova il dvd che cercava e torna sul letto, piazzandosi il lettore sul petto dopo aver spento la luce. Il chiarore dello schermo illumina soltanto una parte del suo viso, così come quello del cellulare riverbera sul mento di Victor. Avrà almeno baciato qualcuno, nella sua noiosissima vita? si chiede Sergio, mentre le prime scene del porno scorrono sul video. Sa che Victor sbircia nel buio, e ha tutta l'intenzione di facilitargli il compito senza essere sfacciato: infila una mano nei pantaloncini, toccandosi piano, sentendosi addosso lo sguardo di Victor che dardeggia sempre più
spesso. Sergio respira a bocca aperta, distende le gambe, lascia che la sua eccitazione tenda la stoffa dei suoi vestiti. Per un momento - uno soltanto - alza gli occhi dallo schermo, distratto da un fruscio non provocato dai propri movimenti, e sorride compiaciuto nella penombra. Si tocca più svelto, poi si ferma del tutto.

"Perché ti vergogni?" ansima piano, rendendosi conto di essere più vicino al limite di quanto pensasse. "Potresti semplicemente chiedermelo."

Victor non risponde. Sergio si sposta dal letto che occupa al suo in un paio di balzi, sdraiandoglisi addosso prima che possa anche solo pensare di protestare - non che lo stia esattamene facendo. Gli sfiora l'erezione con un ginocchio.

"Baciami" bisbiglia sulle labbra di Victor, e nonostante l'invito appoggia le labbra sulle sue, abbracciandolo, ignorando qualsiasi altro pensiero o obiezione o remora. Victor dischiude le labbra quasi subito, ma si ritrae altrettanto velocemente al contatto delle loro lingue. Sergio affonda le dita tra i suoi capelli e gli si struscia addosso, lentamente, lungamente, approfittando del suo mugolio per baciarlo di nuovo e convincerlo a non fuggire.

Non osa andare molto oltre, perché Victor geme nella sua bocca e uno spasmo, due, tre, lo scuotono violentemente, imprevisti, umidi, e Sergio maledice il momento in cui ha spento la luce perché vederlo godere dev'essere, uh, tanta, tantissima roba. Gli resta sopra fino a quando non è più necessario strofinarglisi addosso e può spostarsi un poco - ma solo un poco - per rifiatare e lasciarlo rifiatare a sua volta. Victor resta in silenzio a lungo, così tanto che Sergio è sicuro si sia addormentato tra i sensi di colpa - perché, pfff, ragiona: ovvio che uno che a ventisette
anni non ha ancora-- uh.

"Uh cosa, Llull?"

Sergio spalanca gli occhi, stupito - la mano di Victor fruga tra le sue gambe, al di sotto della stoffa: instant double - e, per un momento, non sa cosa dire o fare.

"Uh, continua", mormora. E poi si inarca per raggiungere l'interruttore della lampada, ammirando il viso in fiamme e i capelli scompigliati e - e.

Gli tira via i vestiti. Ha molto da insegnare e poco tempo prima che Ibaka pretenda di tornare nella sua stanza.

FINE

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