FIC: Does love speak Spanglish?

Jun 30, 2011 00:49

Titolo: Does love speak spanglish?
Autore: perlinha
Fandom: RPF Calcio
Pairing: Adam Johnson/David Silva (+ guest stars Joe Hart, Mario Balotelli, Roberto Mancini)
Rating: da PG a PG-13
Warning: slash, raccolta di drabbline, AU per alcune, english!fic per altre
Conteggio parole: 1976 (76 x 26) (fdp)
Prompt: Sillabario di maridichallenge
Disclaimer: tutto finto finto fintissimo, andate in paz.
Note:
- alcune sono in inglese, ci sono delle frasine in spagnolo (la più lunga la trovate tradotta in fondo), ma tutto sommato si dovrebbe capire tutto \o/
- qui le lettere sono in ordine alfabetico, ma in realtà non dovrebbero esserlo (XD), perché molte vanno insieme a formare delle sotto-raccolte specifiche, oppure parlano più o meno della stessa cosa e, sì, non c'è bisogno di dirlo, il mio cervello mi vuole male. In ogni caso l'ordine "giusto" è qui.
Dediche: tuttatuttatutta per sanzina89, che ha anche avuto il privilegio di scegliere il pairing. Con tanto amore e profonde scuse per la sostanziale pocaggine (no, non ho detto poRcaggine) del tutto /o\ ♥♥♥


Adam

Adam è il nome del primo uomo, aveva pensato David mentre lo osservava venirgli placidamente incontro, nudo. Lo vedeva percorrere i pochi passi che li separavano da un lato all'altro della stanza.
Ed effettivamente sembrava un po' uno strano primo uomo in un Eden altrettanto anomalo, circondato da un prato di lenzuola con delle mele rosse stampate sopra.
Gli voleva così bene, che per lui sarebbe passato anche sopra al fatto di dover essere la Eva della situazione.

Best mate

“Who's my best mate? What kind of question is that? You're my best mate!”
“No but I was thinking...I was talking about the pitch.”
“Of course, what else should you be- wait.”
David remained silent. He could almost see an amused question mark making its slow appearance on Adam's face.
“So uhm, we're both talking about the team, right?”
“...yes.”
“You sure there was no sexual innuendo?”
“...”
“Well, anyway, you're my best mate everywhere. Also in bed. Above all in bed.”
Silva smiled widely.

Cities

I ragazzi, per David, erano una specie di famiglia, forse ancora migliore della sua. Non che non amasse i propri parenti, ci mancherebbe. Solo che i Cities se li era potuti scegliere, con calma e razionalità, mentre i suoi vecchi, ad esempio, gli erano capitati tra capo e collo senza possibilità di avere voce in capitolo. Per non parlare di quei ficcanasi degli zii.
I Cities li amava volutamente, consapevolmente. Per scelta.
In più, nei Cities c'era Adam.

David

Cos'avrebbe dovuto dire di David?
“David è spagnolo. Oh, lo sapevate già?”
“David è un calciatore pieno di talento. Un Campione del mondo.”
“David è molto giovane, ha davanti a sé una carriera brillante, già avviata in modo superbo.”
“David è il compagno di squadra perfetto.”
“David è un bravissimo ragazzo, davvero, dentro e fuori dal campo.”
“David è un grande amico per me. Usciamo spesso a farci una birra insieme.”
“David è l'uomo della mia vita.”
Ecco, magari questo era meglio non dirlo.

España

España. La madrepatria. Un pezzo di penisola anche piuttosto lontano da dov'era nato, in cui però si parlava la stessa lingua, si guardavano gli stessi telegiornali sugli stessi canali, si obbediva alle stesse leggi. Si guidava dalla stessa parte. Un posto in cui non c'era neanche troppa differenza, dal punto di vista amministrativo, tra Arguineguín e Valencia. Un porto tutto sommato bellissimo. (España. Teoricamente casa. O perlomeno, il luogo in cui era sempre vissuto. Praticamente patria.)

F. A. Cup

“...e insomma abbiamo vinto?”
“Sì, scemo, abbiamo vinto. La coppa è nostra.”
David aveva sorriso come un bambino a cui i genitori confermano che sì, quel pony è tutto suo.
“Vieni qua.” Adam l'aveva tirato per un braccio fino a trovarselo addosso, per poterlo abbracciare con tutta la pelle di cui disponeva. Gli aveva posato un bacio leggero in cima alla testa, i capelli ancora appiccicosi di sudore. Anche lui sorrideva, sembrava lo Stregatto. “Dai, adesso andiamo ad ubriacarci.”

Goal

“...ed ecco il contropiede del City, con Silva, Silva, Silva che avanza sempre più verso la porta, praticamente da solo per un madornale errore della difesa, vediamo il coach avversario sbraitare verso i suoi giocatori mentre Silva si trova ora davanti al portiere ed è stato raggiunto dal giovane Johnson che riceve il passaggio all'indietro direttamente sui piedi, prova il tiro ED È GOOOOOOAL, l'esultanza dei tifosi mentre in campo Johnson corre ad abbracciare il compagno...”

Home

...eppure qui si sentiva a casa. Home, come si diceva da queste parti. Non gli ci era voluto molto a scoprire il perché, visto che ogni volta che sentiva la nostalgia, suddetto perché arrivava da lui come piombato giù dal cielo (una specie di personificazione della pioggia inglese) e...e all'inizio gli offriva un tè. Poi anche i biscotti, e poi piano piano gli aveva offerto anche se stesso. Quale modo migliore per farlo sentire a casa?

Inghilterra

Mica come qui. Inghilterra. Qui era tutto diverso, la gente guidava al contrario, tutti erano educati e parlavano strano e il cielo era pure grigio. In più, ad essere sinceri, gli dava davvero fastidio il modo in cui tutto e tutti (anche gli sportelli dei frigoriferi!) gli dicevano cosa doveva fare. Ordini su ordini per mantenere l'ordine. A casa sua c'era un placido caos soleggiato, mentre qui aveva trovato una fredda precisione piovosa. Inghilterra, urgh. Eppure...

Joe

Joe prendeva l'aria a bacchettate invisibili, pestando vivacemente un piede per terra, seduto sul suo sgabellino - l'unica cosa davvero reale che avesse a portata di mano. Anche se a chiedere a lui, la sua intera batteria, le bacchette, gli amplificatori, il palco e il pubblico erano realissimi. Poteva addirittura sentire le ragazzine urlare al lancio del suo sudatissimo asciugamano inesistente. Adam e David lo guardavano con tenerezza, quasi volessero adottarlo. Il loro cucciolo di batterista.

Keys

“So, here are the keys to my apartment. Feel free to be my guest whenever you want.” Adam said this with a slight coldness in his voice, as if he didn't care that much.
Truth was, he was actually shaking. He sounded rather indifferent because he feared he would've bursted out in tears, had he let his voice go wherever it wanted to.
David was smart though. He understood, and, still speechless, took the keys without a sound.

Losers

“Listen, we're not losers, alright? We lost one match, ok, but it doesn't mean anything. Adam?”
“I heard you. Thing is, it wasn't one match, it was The Match!”
“Oh, come on. It was the same as any other. Same points, same stadium. No difference. Now come here.”
David kissed the tip of his nose, making him smile a little.
“How come you always manage to cheer me up eventually?”
“That's what I'm here for. Besides playing in your same team.”

Mario

Adam non l'aveva mai detto agli altri (tantomeno a David), ma Mario, quel giorno della sala prove, il giorno che gli aveva rivoltato la vita come un calzino indossato dalla parte sbagliata, aveva tentato di vendergli del detersivo, in una bustina microscopica. Fingendo che fosse tutt'altro, chiaramente. Solo che si era dimenticato di togliere i puntini blu. L'aveva riconosciuto immediatamente: era quello che usava David per fare il bucato.
Inutile dire che gli aveva riso in faccia.

Nostalgia

“Hai mai nostalgia di casa?”
David non sapeva come rispondere, aveva paura di ferirlo qualsiasi cosa avesse detto. Effettivamente gli mancava da morire la sua parte di oceano. Il suo villaggio, il suo dialetto. La sua sabbia. Il sole.
Optò per la diplomazia.
“Sì, però anche quando ero a Valencia mi mancavano i miei. Casa mia è lontana un po' da tutto,” ridacchiò.
Adam a quel punto l'aveva guardato in modo strano, come se stesse per chiedergli qualcosa di insolito.

Otro

“Otro, dame otro...”
Era da un po' che Adam si chiedeva cosa volesse dire quella frase, ma dal modo in cui David glielo diceva - sussurrandoglielo direttamente nel cervello, senza neanche passare dal timpano - e soprattutto dalla situazione in cui di solito capitava - dopo i baci che gli dava per soffocare gemiti troppo forti, o dopo uno dei suoi morsetti dispettosi sulla mandibola - aveva intuito che potesse probabilmente trattarsi della richiesta di un bis.

Passaggi

Tutto era cominciato il giorno in cui si erano fermati quei cinque minuti in più per fare due passaggi sotto la pioggerellina fresca e incredibilmente non fastidiosa, anzi proprio piacevole. In due secondi la pioggerellina si era naturalmente trasformata in semi-uragano, intrappolandoli allo stadio per ore (nessuno dei due aveva il coraggio di mettersi in strada con quella pioggia). Negli spogliatoi avevano parlato, giocato a carte, parlato, parlato...erano diventati amici così, per due provvidenziali passaggi piovosi.

Qué te parece?

“Qué te parece?” David era uscito dall'armadio - letteralmente, aveva un guardaroba così grande e lui era così piccolo che per cambiarsi ci entrava dentro - e gli si era presentato in smoking e farfallino. Adam non sapeva che dire. Cioè, lo sapeva, ma temeva di risultare troppo volgare o inopportuno o gay, se gli avesse detto la verità. Perciò fece finta di non capire.
“Come dici, scusa?”
“Ti ho chiesto cosa te ne pare.”
“Sì, uhm...me parece bien.”

Roberto

A Roberto non erano mai piaciuti quelli così. Quelli come Adam e David. Dalle sue parti, per usare un linguaggio gentile, si diceva che erano de 'n'antra parrocchia. Però poi, vivendoci insieme, aveva scoperto che non erano contagiosi, non facevano moine da femminucce e soprattutto, cosa fondamentale per farglieli stare simpatici, non ci avevano mai provato con lui. Tra qualche anno sarebbe pure potuto salire sul carro dei Genitori/Road Manager Orgogliosi, se ne avesse saputo l'esistenza.

Spanish

“So, what kind of cake is this?” Adam tried to touch the yellowish cilynder in front of him, but David was faster and promply slapped his hand away.
“It's called rollo, and it's funny because in spanish it also means something boring.”
Adam chuckled. “So is this cake boring?”
“No, I really don't think so.”
“Something tells me there's a lot of alcohol in it.”
“Taste it, you'll find out.” Silva's smile reminded him of an evilish Mona Lisa.
Adam tried it.

Tu cielo

“Tu cielo es feo y gris, me entristece cada día más.”
David prese un sorso dalla sua tazza bollente, riuscendo comunque a mantenere il broncio che portava ormai da ore, sbuffando come il boiler che poco prima li aveva riforniti di acqua per il tè.
“Non ho capito una parola di quello che hai detto, ma suona bene quindi ok, continua pure.”
David spostò per un attimo gli occhi dalla finestra striata di gocce ad Adam, e finalmente sorrise.

U-Turn

Your love for him is like the u-turn you make to reach his house faster: sudden, unannounced, almost wrong, almost illegal, surely fucking needed because it's so risky.
While you usually signal even your roundabout exits, above all in a country where roads are so...specular, this time you don't even think about it and just - turn.
When you park in front of his house you sigh in relief, and start wondering what the hell you're doing there.

Vacanza

“Perché una volta non mi inviti da te in vacanza?”
Questo non se l'aspettava proprio. I suoi occhi rimasero spalancati ancora per un po'.
“...in vacanza.”
“Beh, sì, immagino sia una bella meta turistica casa tua, no?”
David non sapeva se ridergli in faccia o sentirsi preso in giro.
“Ci vengono parecchi norvegesi, se è questo che intendi.”
“E un inglese, ce lo volete da voi?” Adam sorrideva incerto, come se avesse paura della risposta. Sembrava davvero che parlasse sul serio.
“Io sì.”

Winners

“Winners, David, this time we're the winners, can you even think - ohmygod we won. We won, David. Listen to how beautiful this word sounds on your tongue. We fucking won!”
“Yes, yes, we did, now calm down,” David was laughing on his shoulder, drinking in the quite rare view of his full-on smile, honestly the only thing that prevented him to lean in and give Adam the best winners' kiss he'd ever get in his life.

Xeres

“What the hell is this? God, it tastes like fire. A good kind of fire, but still. I feel like I'm gonna get drunk within the next three bites. No, actually I'm sure of it.”
“It's a sweet liquor called Xeres. The equivalent of your Sherry, I suppose.”
“Oh, my. I guess this means you're actually trying to get me drunk and take advantage of my momentaneous lack of consciousness?”
Silva looked so damn serious when he said, “Exactly.”

You

“Alright now, who...makes the best pancakes?”
Silva didn't even have to think: “My mum.”
“...oh. Fair enough. Then, who tells the best jokes?”
“Pepe Reina.”
“Alright alright, now tell me...who makes the best tea?”
“My brother. He learned while he was in Morocco.”
“Best popcorn?”
“...Me?”
Adam had reached a point of dangerously high frustration. “Okay, okay. Best taste in movies? Be sincere.”
“Me.”
A deadly stare. “Now be very careful with next answer.”
“I'm not going to say - ”
“Best blowjobs.”
David had to surrender this time.

Zone

Adam faceva colazione e ridacchiava. Pensava alla mattinata appena trascorsa nel proprio letto in compagnia di un suo compagno di squadra, come se fosse la conseguenza più naturale, con tutta la scioltezza del mondo. Pensava ai minuti passati a mordicchiarlo. Pensava a quello che David gli aveva detto, le mie zone preferite sono queste - sfiorandosi il collo, un orecchio, la bocca - e l'area di rigore. Ci pensava e rideva da solo come un cretino.

A/N: Tu cielo es feo y gris, me entristece cada día más = il tuo cielo è brutto e grigio, mi intristisce ogni giorno di più.

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