Titolo: Something big is what I'm living for.
Autore:
janetmourfaaill (
lachesilie)
Beta: Il Poldo di Poldi.
Fandom: RPF - FC Barcelona.
Personaggi/Pairing: Pep Guardiola, Bojan Krkić.
Rating: VM16.
Warning: Slash, fluffissimo.
Word Count: 609.
Disclaimer: ...Sono di Def. *Indica* #Arrestatelui
Note: Postata al pelo per il
p0rn!fest #4 @
fanfic_italia, ma tra le bozze già da settimane. Non è niente di che - e non lo dico per dire, mi si conosce - però l'idea in sé mi era piaciuta.
Buttiamola lì per
el_defe, va', sia mai che stavolta non sia preso male. :*
Something big is what I'm living for.
A Pep piace sentire Bojan parlare delle sue cose.
Qualsiasi cosa, a ben vedere, non importa se gli parli della sua famiglia o dell'ultimo allenamento, dei viaggi che vorrebbe fare, delle festività che odia o del periodo dell'anno che più lo impigrisce. Questo, per la precisione.
Senza troppi giri di parole, a Pep piace perché glielo fa sentire che lui ha davvero a che vedere con ciò di cui gli parla: ha a che vedere con la sua famiglia, perché anche se non glielo dice direttamente ci è finito dentro a capofitto, ha a che vedere con ogni singolo allenamento, ha a che vedere con le festività che odia perché gliele risparmia tutte e lo porta in posti lontani dove non giungono rumori né festeggiamenti, ha a che vedere con ogni suo periodo dell'anno. Pep lo ascolta perché, in qualche modo, nei suoi discorsi sente sempre una piccola presenza di sé.
Anche adesso che Bojan ride, distraendosi mentre guarda la televisione e sorseggia la sua cioccolata calda, Pep si lecca piano il labbro inferiore senza smettere di fissare un particolare stupidissimo.
Ride sommessamente, senza farsi notare.
*
Anche nel suo più ridicolo e insignificante gemito, ci sono tracce di sé.
Bojan ha cambiato voce negli anni, ora è più profonda anche se mantiene quel timbro un po' nasale che però gli piace tanto. Semplicemente perché è suo.
Pep inspira e sente i polmoni bruciargli per tutta quell'aria improvvisa; Bojan lo accarezza e subito detta un ritmo deciso, stupendolo, perché normalmente ci vuole più tempo - in generale, con lui, ci vuole più tempo del normale.
Sono messi in una posizione stranissima e scomodissima ma in un qualche modo ci stanno bene, e comunque Pep ha gli occhi chiusi, sente movimento dopo movimento ciò che non vede e anche se attorno a loro ci fosse luce non gli importerebbe comunque di guardarsi attorno.
Neanche di guardare Bojan, in realtà. Ce l'ha in testa, proiettato alla perfezione e all'imperfezione, gli piace dimenticarsi qualche pezzo di lui da recuperare nel momento esatto in cui riapre gli occhi, senza fiato, per poi imprimerselo di nuovo a fuoco nella mente come una fotografia particolarmente satura.
Sono tesissimi e Pep ha paura di fargli male, entrando, ma in pochi secondi non ci pensa più, lo fa e basta, gli si spinge contro mordendogli piano le labbra e sentendo ogni muscolo indurirsi e distendersi nell'arco di mezzo sospiro.
Quando poggiano l'uno la fronte contro l'altro, Pep riapre gli occhi e vede esattamente ciò che ha sperato di rivedere da quando gli si è buttato addosso dieci minuti fa. Bojan ricambia il suo sguardo, un po' stranito; appena sopra la bocca, un nitido residuo di cioccolata calda gli dipinge addosso un delizioso accenno di baffetto.
- Che c'è? - Pep scoppia a ridere e Bojan lo spinge un po', senza capire, eppure ridendo a sua volta.
- Cosa? Sono-- sporco? - Pep legge l'imbarazzo nei suoi occhi e lo ferma giusto un istante prima che rovini tutto.
- Ma no. Sta' fermo. - Gli sorride e gli si avvicina, indugiando appena sulle sue labbra per poi leccare via con calma quel po' di cioccolata appena più in su.
La pelle di Bojan si fa caldissima e Pep la bacia con dolcezza, avvolgendolo in un abbraccio giocoso. - Potevi anche dirmelo, però - Il suo broncio non può nulla in questo momento, anzi, rende tutto ancora più bello.
- Eri bellissimo anche così. -
Non un muscolo teso, ora, mentre gli sfiora la punta del naso con l'indice, scompigliandogli un po' i capelli.