Titolo: You're standing there (remember this moment)
Autore:
el_defeBeta: un-betated, nel caso correggo in corsa
Fandom: RPF - AS Roma
Personaggi/Pairing: Daniele De Rossi/Nicolas Burdisso (Danico!), Mirko Vučinić
Rating: tutti e poi capirete perché XD
Warning: slash impacciato, linguaggio molto sboccato e timidezza congenita
Word count: 1.000 (Word)
Note:
Terzo P0rn Fest @
fanfic_italia: RPF Calcio (AS Roma), Daniele De Rossi/Nicolas Burdisso, ascesa. Titolo: One Star Story - Tears Behind A Smile.
Disclaimer: Tutto finto, tutto gratis, tutto e basta.
You're standing there (remember this moment)
G
La mano di Nicolas è grande e fredda e si contrae appena nella sua stretta, accompagnata da un sorriso sottile e quasi timido - almeno secondo i canoni di Daniele, che passerebbe il tempo a misurare tutto a spanne se soltanto potesse. Daniele lascia aderire la propria alla sua, stupendosi (ma soltanto per un attimo: non è proprio il caso di perdersi in sciocchezze simili) di come riescano a seguire l’una i movimenti e le forme dell’altra pur essendo così terribilmente diverse; è una mano appena più liscia, il palmo è più lungo e meno largo e le dita sporgono appena rispetto al palmo, e Daniele pensa (ancora, soltanto per un attimo, perché la sciocchezza sta diventando bella grossa) che potrebbe star lì per parecchio a stringergliela e a fissare quel sorriso così piccolo e misterioso che sembra sparire agli occhi di tutti tranne che ai suoi.
«Lasciane un po’ per noi» commenta malignamente qualcuno dietro di lui, a voce bassissima così che soltanto lui possa cogliere l’affermazione; Daniele sferra un calcio a caso all’indietro, abbastanza piano da non rompere niente a nessuno e abbastanza forte perché possa sentire il mugolio di protesta rabbiosa di Mirko che si allontana di scatto.
PG
Daniele scatta, affonda, si allunga, ma Nicolas è sempre due passi davanti a lui, come se volesse dimostrare ad ogni costo che non è lì perché qualcun altro l’ha preso, l’ha usato finché ha potuto o voluto e poi l’ha gettato via perché non serviva più ai suoi scopi - o, peggio, che non è lì perché non serve agli scopi di nessuno ed è un semplice residuato da sbolognare in giro perché ha un ingaggio troppo pesante per chi avrebbe davvero bisogno di uno come lui. Daniele si ferma per studiarlo con calma, stirandosi vicino alla linea di bordo campo e lasciando che le sue occhiate lo accarezzino ogni volta che gli passa davanti in una folata di capelli scuri e bagnati e di respiri cadenzati al passo di corsa.
«Ti sei proprio deciso.»
«Piantala» ringhia Daniele, allungando la gamba fin quasi a toccare terra con il resto del corpo. Mirko sorride al suo fianco, strizzandogli l’occhio e unendosi al circolo esterno, e un giro dopo Nicolas si ferma per riprendere fiato proprio accanto a lui. Che sia colpa (merito?) di Mirko oppure no, decide Daniele in un battito di ciglia mentre attacca bottone con Nicolas, non vuole davvero saperlo.
PG-13
La pioggia viene giù a secchiate potenti, senza preavviso, ed è accolta da imprecazioni di dubbio gusto che prendono gli aspetti più coloriti e chiassosi di Roma; tra un “Madonna burina” e invocazioni ai più cari parenti defunti dei meteorologi, si affrettano tutti a tornare al chiuso, attraversando di corsa il campo e aprendo scie d’acqua al loro rumoroso passaggio.
«Se pijo quel Corazzon, glie' do' 'n carcio ar culo che se per aria nun glie’ porti da magna' se more de fame» (*) impreca Daniele, rifiatando sotto la tettoia della struttura, e al suo orecchio arriva un “Eh?” pigolato così piano che in un primo momento pensa di esserselo sognato: ma poi si volta e Nicolas lo guarda con espressione stranita, tutto intento a capire che cosa abbia detto di così interessante da aver fatto ridere metà del resto della squadra.
«Te lo spiego dopo, Nico» dice, ridendo anche lui e dandogli una pacca leggera sulla schiena; la mano resta su di lui e gli accarezza la spalla, sfregando contro la stoffa bagnata. Nicolas abbassa gli occhi e poi li rialza subito, fissandolo nei suoi, e sorride ancora una volta per tranquillizzarlo. Mirko li oltrepassa, correndo e ridendo tra sé.
R
Daniele schiaccia Nicolas tra sé e il muro come se fosse di importanza vitale occupare meno spazio possibile in dei bagni che tutto sommato sono anche larghi e comodi e utili per fare quello che avrebbe intenzione di fare - e anche qualcosa di più, forse, ma Daniele non vuole affrettare i tempi, e dopotutto si può accontentare del sapore ruvido e dolciastro delle labbra di Nicolas che freme ogni volta che gliele sfiora con la lingua, chiudendo gli occhi e riaprendoli soltanto quando i baci di Daniele si spostano sulla mandibola e sul collo; Nicolas fa passare le sue braccia intorno al suo collo, costringendolo a pressarsi ancora di più su di sé e mettendo ognuno dei due di fronte alla consapevolezza che il corpo dell’altro non desidera altro per quanto è teso ed eccitato e vagamente imperlato di sudore al di sotto della stoffa. Daniele lo accarezza tra le gambe nell’attimo stesso in cui Nicolas fa passare le mani sotto la maglietta per sfiorargli i fianchi, e ridono pianissimo perché nessuno possa sentirli, men che meno Mirko che urla e dà calci alla porta perché se la sta facendo addosso. Si danno un appuntamento muto con un altro bacio.
NC-17
Metà della serata vola via nei tentativi di fare qualcos’altro che non sia menarselo di fronte a un porno, e sì che Daniele ha anche provato ad affittarne uno gay, tanto per capirci qualcosa di più: ma non solo non ha funzionato - le smorfie di Nicolas che stringe gli occhi e tace fanno così male al cuore che Daniele desiste dopo pochissimo - ma evidentemente non si è comportato nemmeno in maniera abbastanza ridicola da farsi mandare a ‘fanculo da lui, perché Nicolas lo costringe a sdraiarsi ancora su di lui e a tirargli giù di nuovo gli slip, prima di spingerlo a scivolare su di lui, sfregando tutto il proprio corpo contro il suo. E Daniele sgrana gli occhi e si china a gemere contro il suo orecchio ogni volta che le loro erezioni si incontrano, sopraffatto dalle ondate di piacere che già si susseguono e che richiamano ad ogni nuova carezza, fino a quando un fiotto di calore non erompe dentro e fuori i loro corpi, risuonando nelle loro gole con dei mugolii soddisfatti che coprono la vibrazione del cellulare di Daniele, sparito chissà dove. Mirko, dopo qualche tentativo andato a vuoto, desiste ed esce senza di loro. Soddisfatto.
FINE
(*) “Se riesco a mettere le mani su Corazzon (meteorologo di Canale 5, nda) gli sferro un calcio nel fondoschiena così forte da tenerlo in aria sufficientemente a lungo da farlo morire di fame se non gli portano da mangiare in quota”, in romanesco ricostruito all’uopo.
"Sposami, e porta un raggio di sole nella mia vita."