Titolo: Smile
Autore:
ary_trueBeta: Nessuno D:
Fandom: RPF - AS Roma ♥
Personaggi/Pairing: Daniele De Rossi, Nicolás Burdisso (Danico ♥)
Rating: NC17
Warning: slash (E' un esprienza mistica non dover aggiungere ANGST *O*)
Word Count: 1113
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro. Non si vuole offendere o essere lesivi nei confronti delle persone reali descritte. Niente di quanto narrato in questa fanfiction è realmente accaduto ma è frutto di fantasia, pertanto non si pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.
Note: Scritta per il
Terzo p0rn fest di
fanfic_italia su prompt => RPF Calcio (AS Roma), Daniele De Rossi/Nicolas Burdisso, "Sei carino quando sorridi."
Ovviamente, tutta di
lisachanoando ♥♥♥
La prima cosa che Daniele nota di Nicolas è che sorride un sacco.
E non tanto per fingersi felice o per sfottere il prossimo, perché in quel caso Daniele lo avrebbe preso a calci in culo come tutti i minchioni che hanno provato a fregarlo, ma proprio perché lui è così, lui lo sente, lui è carino, gentile, divertente e luminoso (e neanche riesce a capire da dove gli venga tutta questa sicurezza nel giudicare uno che conosce da un paio di mesi) e le sue labbra sottili si schiudono naturalmente in quell'espressione gioiosa, che lo fa sembrare un dodicenne solo per il modo buffo in cui gli si gonfiano le guance e gli si illuminano gli occhi.
Quando prova a dirglielo, così per fare conversazione durante un allenamento sotto il sole, anziché buttare lì un "Ma sai che sorridi proprio un sacco?" gli sfugge un semplicissimo "Sei carino quando sorridi." troppo vicino al suo orecchio; non ha neanche il tempo di capire da dove cazzo gli sia uscita una frase simile che Nico (Nico? Da quando è diventato semplicemente Nico?) si volta a guardarlo, il suddetto sorriso che ancora gli distende il viso, gli occhi sgranati dalla sorpresa e le guance che si colorano lievemente e be', non ha più bisogno di chiedersi niente, perché è effettivamente carino e la sua bocca è bella e sembra fatta per essere baciata e Dio santo sta facendo dei pensieri così fottutamente da frocio che si prenderebbe a ginocchiate nelle palle da solo. E il bello è che comunque non gliene fotte niente, perché lo vuole baciare e basta, anche se in mezzo alle gambe ha un cazzo.
*
Quando lo bacia per la prima volta (perché non ce la fa più a trattenersi e perché quello gli sta sempre intorno e tutti i suoi lineamenti e le sue forme stanno diventando troppo dolorosamente familiari), coprendo l'ennesimo sorriso che gli riserva con le proprie labbra affamate, Daniele scopre che Nico sa di zucchero e di sole e per un attimo si chiede come possa essere vicino ai trent'anni ed essere così piccolo e innaturalmente giusto in un mondo che è incredibilmente sbagliato e stronzo; poi quello fa un verso di gola che è minuscolo e sorpreso, provando a spingerlo via per poi stringerselo improvvisamente contro, le mani che scattano ad aggrapparsi al suo collo mentre risponde al bacio con tutta la passione che gli riesce di racimolare e Daniele crede di impazzire tanto è bello e perfetto quel momento, tanto è bello e perfetto lui, che quando si separano lo abbraccia stretto, strusciando la punta del naso contro la sua clavicola, le gambe che tremano un po'.
*
Quando i sorrisi di Nico cambiano, diventando un po' più piccoli, un po' più segreti, un po' più loro, Daniele sente l'inguine tirare fastidiosamente ogni volta che posa lo sguardo sulla sua figura.
Lo sa che non è una bella cosa, che non è romantica o dolce o magari tutte le cose che Nico meriterebbe, ma ormai l'unica cosa che gli riesce di pensare è come sarebbe quella bocca durante una scopata, come sarebbe se lo scopasse unacentomille volte e potesse avere quella bocca e quel corpo insieme, senza limiti; e questa sua voglia deve essere sempre più evidente, perché pare se ne siano accorti un po' tutti, perché Francesco non fa altro che mollargli gomitate e ridere sussurrandogli Stronzetto arrapato, mentre il Mister lo guarda con una compassione talmente evidente da spegnergli tutti i bollenti spiriti.
*
Quando finalmente lo scopa per la prima volta non c'è spazio per i sorrisi, perché entrambi sono mossi solo dalla voglia che non riescono più a controllare e quindi ci sono solo baci apertissimi e tocchi febbrili e ingordi e gemiti rauchi soffocati contro pelle sudata e Daniele sa che quello è il miglior sesso che abbia mai avuto in vita sua, perché il corpo di Nico si tende a ogni sua carezza e lo accoglie in ogni sua spinta con una fame e una gratitudine che non ha mai trovato in nessuna donna, neanche in Tamara, neanche nelle puttane che aveva pagato da ragazzino.
*
Quando lo scopa per la nonsiricordaqualenumero volta, Daniele ha imparato a prendere le misure con il proprio corpo e il corpo di Nico e quindi si muove con calma, provocandolo all'inverosimili con movimenti lenti e profondi che lo hanno costretto a gettare la testa scura all'indietro, sulla parete contro cui lo ha schiacciato, le palpebre che tremano a ogni minimo movimento, le guance in fiamme e la bocca spalancata in cerca d'ossigeno, le gambe che gli abbracciano stretti i fianchi e le braccia che invece sono mollemente appese al suo collo.
"Sorridi." sussurra Daniele, il fiato corto, tirandosi quasi del tutto fuori dal suo corpo, godendosi i suoi piccoli gemiti di protesta e i suoi inutili tentativi di trattenerlo. Nico a quel punto apre gli occhi, le sopracciglia aggrottate in un'espressione semi-incazzata (ma può vedere la voglia nuda che li agita, può vedere la fatica con cui li tiene aperti e con cui tenta di metterlo a fuoco), il labbro inferiore stretto tra i denti e Daniele non riesce a trattenersi e occhi negli occhi si spinge nuovamente in avanti di qualche centimetro, godendosi il suo singhiozzo sorpreso e l'improvvisa stretta delle sue braccia sulle spalle.
"Sorridi, dai. Sei carino quando lo fai." mormora ancora contro il suo orecchio, cominciando a spingere sul serio, più forte e meno regolarmente ora, perché anche lui è vicino e perché Nico effettivamente sorride, la bocca un po' aperta e la lingua che scorre inconsciamente sulle labbra, in un invito non troppo velato che Daniele accoglie immediatamente, avventandosi su quelle labbra che lo fa incredibilmente dannare.
Quando Nico viene si tende tutto e sbatte forte la testa contro il muro, gemendo il nome di Daniele come se fosse una preghiera. Quello si ferma, vicinissimo al suo stesso orgasmo, per controllare che non si sia aperto la testa in due; ma come allunga una mano verso la sua testa Nico agita i fianchi e lo stringe con forza dentro di sé, sorridendo senza fiato a tre centimetri dalla sua faccia e basta quello per farlo venire con un urlo, le gambe che cedono e che fanno crollare per terra entrambi.
Ridacchiano insieme a quel punto, risate senza fiato e ancora tremanti per la violenza del piacere appena condiviso e Daniele si lascia stringere da quelle braccia magre e sudate, si lascia schiacciare contro quelle clavicole ossute mentre Nico gli pigola qualcosa che non riesce a capire contro l'orecchio. L'unica cosa che riesce a pensare è che ha appena scoperto il suo sorriso preferito e che non vede l'ora di vederlo di nuovo. E per sempre.
Note Finali: E' un po' una cazzatina di fic, ma stranamente mi piace *w* Trovo facile scrivere di loro e li amo tantissimo e più o meno tutto è rimasto sotto il mio controllo, quindi è bellissimo e sono in pace col mondo nonostante l'abbia appena finita. Grazie bambini :*
Liz, tutta per te e solo per te *O*
Il titolo è l'apoteosi dell'originalità ma chissenefrega X'DDD