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May 20, 2022 19:04

Autore: diana9241
Fandom: La Cocinera de Castamar
Titolo: Lo haré por ti
Personaggi: Alfredo de Carriòn, Ignacio Montes, nominati Diego de Castamar, Clara Belmonte, Gabriel de Castamar, Amelia Castro, Francisco Marlango, Alba de Montepardo e Enrique de Soto
Rating: NC17
Waring: pwp, slash, AU!Omega!verse, alpha!Alfredo, omega!Ignacio, future!fic, mpreg, reference to knotting
Note: prima volta che scrivo un'omegaverse vera e propria
Note2: nel libro Alfredo si esilia in Florida, e Ignacio a causa di una lesione riporta gravi danni cerebrali che lo conducono in manicomio... per fortuna c'è la serie
Note3: la Sicilia all'epoca era sotto dominio austriaco, e lo rimase fino al 1735
Note4: scrivere di "knot" e "heat" mi ha portata  diverse sghignazzate, sappiatelo

Una delle caratteristiche di Ignacio Montes che gli sono sempre piaciute è il suo assoluto spregio delle convenzioni.
Alfredo de Carriòn è sempre stato consapevole delle regole e le ha sempre seguite devotamente, anche a costo di reprimere una parte di sé che ad un certo punto ha smesso di voler essere un semplice segreto. Lì in Italia è tutto diverso per loro fortuna, ma per essere sicuri di essere al sicuro hanno scelto la Sicilia, più lontani possibili dai domini spagnoli stanno e meglio è per tutti.
Sapeva che esistevano anche omega uomini, le voci correvano, ma li aveva trovati solamente nei bordelli e tra gli evirati cantori, i quali non solo vengono castrati ma la chiesa si premura anche di estirpare loro ogni possibilità di venire un giorno reclamati da un alpha o da un beta. Ignacio invece non si è mai vergognato di quello e forse proprio in virtù di quella sua sfrontatezza per anni l’ha fatta franca, sicuramente ha molto più coraggio di quanto lui ne avrà mai.
Per anni si sono domandati tutti perché non prendesse moglie, se anche qualcuno avesse sospettato una moglie sarebbe stata una copertura perfetta ma il suo senso dell’onore gli ha impedito per anni di ricorrere a certi sotterfugi. Solo Alba sapeva, Alba sapeva sempre tutto, e non l’ha mai confessato a nessuno, nemmeno a suo marito e per anni Diego si è fatto così tante domande, e così Francisco, pace all’anima sua.
È felice di sapere che Diego ha trovato una beta come Clara, e che abbia rinunciato al titolo per lei, cerca di evitare di pensare a Francisco per non soffrire ma al momento ha altre preoccupazioni.
Hanno trovato quel palazzo a un buon prezzo, abbastanza lontano dall’abitato e soprattutto con una servitù discreta, ciò di cui hanno entrambi bisogno, anche se lì in Italia sembra che non importi a nessuno che siano due maschi, anzi, ha notato spesso come i marinai e i soldati li guardino le poche volte che si sono avventurati in città. Diego gli ha fatto avere la grazia ma è troppo rischioso per lui tornare in Spagna, portare Ignacio sarebbe una follia
Almeno la buon’anima di suo padre sarebbe felice di una cosa di quell’esilio volontario: avrà finalmente l’erede dei de Carriòn, anche se non come immaginava.
Il ventre sporge appena ma risalta perché Ignacio è sempre stato magro ed è la prova che anche gli omega maschi possono portare a termine una gravidanza, come non vuole saperlo ma ha una o due idee sull’argomento che riguardano anche l’ultimo calore del più giovane.
È tutto perfetto, amaro come ogni esilio ma perfetto, libero dai giudizi e dalla repressione che ha puntellato per anni la sua esistenza costringendolo a portare una maschera sul volto per decenni. Osservare Ignacio che si crogiola al sole con solamente le brache addosso è una visione, quando lo ha conosciuto due anni prima l’omega aveva un fascino acerbo e una carica seduttiva frutto del proibito ma ora… ora Ignacio è bello, sensuale e può averlo ogni volta che vuole senza doversi nascondere.
Lo raggiunge sulla spiaggia, uno degli aspetti positivi del loro buen retiro è che per arrivare alla spiaggia bisogna per forza passare per la proprietà e quindi raramente la servitù vi si avvicina, d’altronde li paga abbastanza perché si voltino dall’altra parte e diventino sordi a comando.
<< Ti stavo aspettando >> mormora Ignacio quando lo raggiunge, si è sempre chiesto se sia stato Enrique a farli incontrare per poi poter disporre di loro come preferiva per chissà quale piano contro Diego. Ignacio ha ammesso che il marchese di Soto sapeva di loro ma finché non gli ha consegnato le lettere non aveva alcuna prova e lui è sempre stato discreto.
<< Tutto bene? >> domanda prima di distendersi accanto a lui, fino a due anni prima ignorava una simile felicità: era solamente un alpha con un segreto che si recava nei bordelli di nascosto e si fotteva quei giovani omega nel buio, sperando che nessuno di loro facesse troppe domande. Ora invece ha un compagno, ufficialmente reclamato come suo e suddetto omega gli darà un figlio, una felicità e una serenità che ha sperimento per la prima volta alla soglia dei quarant’anni.
<< Mai stato meglio >> risponde Ignacio prima che lui porti una mano su quel ventre a malapena visibile, gli sembra ancora un sogno, il terrore di svegliarsi nel proprio palazzo o peggio ancora in carcere non lo abbandona anche se sono passati due anni. << Gli piace quando lo fai >> mormora il giovane prima che lui lo baci. Due anni prima non avrebbe osato tanto, non quando si erano visti al ricevimento dei Castamar per nascondersi nel capanno o quando si erano abbracciati con frenesia in una delle stanze degli ospiti, per non dire degli incontri che avvenivano a casa sua, dolci come il miele e pericolosi come il veleno. Baciare Ignacio all’aperto, dove tutti potrebbero vederli è una gioia che si è concesso da poco tempo e a cui non intende rinunciare, non finché rimarranno in Sicilia.
<< Mi ha scritto Diego >> dice quando si separano, è strano pensare che Diego non sia più duca di Castamar, Gabriel e la signorina Castro si staranno divertendo un mondo. << Gabriel e la signorina Castro si sono sposati e lui voleva venire in Sicilia con Clara, Clara vorrebbe espandere le proprie conoscenze in cucina >> aggiunge, anche se è sicuro che quella della beta sia solo una scusa per far rivedere lui e Diego, sono stati amici per tanti anni e Diego ha accettato la verità su di lui.
<< Abbiamo stanze a iosa per ospitarli >> è la risposta di Ignacio prima di portare la mano al cavallo dei pantaloni, maledetto meraviglioso omega pensa Alfredo prima di reprimere un gemito. Si è punito per anni per una colpa che non era sua e ora… ora vuole godersi al meglio quell’esilio
<< Dovremmo parlarne con la servitù >> replica lui prima che Ignacio lo baci, la gravidanza in quello gli sta facendo bene, non che prima l’altro non avesse la sensualità di una cortigiana ma ora… ora lo cerca ogni giorno, più volte al giorno e lui è ben lieto di fargli il servizio, età permettendo.
<< Dovremmo. Non ci provare… >> lo ammonisce quando l’altro fa in modo di trovarsi sotto di lui. Una cosa è essere rumorosi quanto vogliono ogni notte, baciarsi di fronte alla servitù ma quello… non è ancora pronto per fottersi l’altro in pieno giorno e all’aperto, non ancora almeno.
<< Allora portami a letto Alfredo de Carriòn >> lo provoca Ignacio, e per così poco può tranquillamente accontentarlo.

***

Il corpo di Ignacio è dolce, sensuale e adora toccarlo.
Alfredo de Carriòn adora toccarlo, baciarlo e prendersi il tempo di fare all’amore con lui ora che possono. L’omega lo soddisfa in maniere che non avrebbe mai creduto possibile, e non solo a letto. Poter mangiare insieme, tenerlo per mano e baciarlo alla luce del sole sono piaceri che pensava gli fossero preclusi per sempre, come poteva fare tutto quello quando pur essendo un alpha era attratto dagli uomini?
Non che il mestiere del letto non abbia i suoi pregi, sia chiaro. I gemiti di Ignacio mentre lo fotte sono miele per le sue orecchie, le mani che lo sfiorano sensuali lo inebriano e quella bocca tentatrice che lo bacia ovunque accende il suo desiderio come non mai. Ignacio Montes si lascia sfuggire un gemito a mezza bocca quando finalmente gli entra dentro e si deve fermare per godersi quel calore. Possono prendersi tutto il tempo del mondo, nessuno li importunerà e l’idea è semplicemente meravigliosa.
<< Non aver paura amore mio… amami, scopami, fottimi ma… non ci corre dietro nessuno >> mormora Ignacio prima che lui cominci dolcemente a muoversi. Non è sbagliato, e se anche lo fosse non gli importa più di essere dannato. Ogni movimento gli regala il paradiso, i fianchi di Ignacio si muovono sensuali come quelli di una cortigiana romana e la sua bocca… c’è peccato su quelle labbra pensa Alfredo prima di baciarlo nuovamente, le dita che percorrono il contorno del marchio sulla pelle del più giovane. L’ha reclamato la sua prima notte in Sicilia, quando l’altro è andato a prenderlo al porto di Palermo, al piano superiore di una bettola di cui non ricorda il nome, solamente il corpo di Ignacio sotto di lui, l’odore del mare e la sensazione di essere finalmente a posto, non un alpha con un segreto ma un alpha che reclama il proprio omega.
<< Non sai quanto ti amo >> mormora lui. Proprio per quell’amore a casa ha saldato i debiti dell’altro, ha finto di non vedere diverse scorrettezze e proprio per amore lo ha fatto partire da solo, quando dolore e quanta felicità gli ha portato quell’amore.
<< Dimostramelo >> lo provoca Ignacio prima di mordersi sensualmente le labbra, muove i fianchi per incitarli e lui è ben lieto di accogliere quell’invito mentre sente chiaramente il suo nodo gonfiarsi, non ce ne sarebbe bisogno dato che Ignacio già aspetta un figlio suo ma il suo corpo quello non lo ha capito, ha capito solamente che c’è un omega sotto di lui e ha reagito di conseguenza. Ignacio si morde le labbra quando riesce a penetrarlo completamente, il modo in cui butta la testa all’indietro e geme il suo nome è intossicante.
<< Così va bene per caso? >> domanda lui mentre si gode i gemiti a malapena trattenuti dell’altro.
<< Io non mi lamento >> risponde Ignacio mentre lui si muove, spinte lente e precise, sempre più a fondo, deciso a strappargli ogni piccola stilla di piacere, incuranti del mondo esterno e dei suoi problemi, solamente loro. Gli viene spontaneo portare la mano sul ventre dell’altro e poco prima di abbandonarsi al godimento Alfredo si domanda se si meriti quella felicità: la propria accettazione, un omega e un erede, se davvero si merita tutto quello.
Ignacio geme il suo nome un’ultima volta prima di buttare la testa all’indietro, mostrandogli il collo, esponendosi di fronte a lui come se fosse la prima volta. Gli viene spontaneo baciare quella porzione di pelle e poi affondarci appena i denti, è un gesto inutile dato che lo ha già reclamato ma è più forte di lui, ed è quello che lo porta all’apice del piacere.
Ignacio gli accarezza dolcemente i capelli canticchiando canzoni del luogo mentre lui riprende fiato.
<< Potresti tornare, Diego de Castamar ti ha concesso la grazia >> gli fa notare mentre riposano abbracciati, le sue mani che lo stringono possessivo e il suo nodo ancora dentro Ignacio.
<< Potrei, ma sarei escluso da ogni circolo sociale, non c’è futuro per me in Spagna e il mio erede si trova qui in Sicilia >> ammise lui. Ignacio non disse nulla limitandosi a baciarlo. Non sapeva quanto quell’esilio sarebbe durato, quanto quella specie di famiglia che si era creato sarebbe durata ma per la prima volta non gli importò, erano solamente loro due, un alpha e un omega vincolati e in attesa del loro primo figlio, il futuro erede dei baroni de Carriòn, nient’altro importava.

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