Mi sei mancato.

Dec 04, 2012 20:26

Titolo: Mi sei mancato.
Autore: derezzed_v 
Warning: fluff, slash (?)
Paring: Stephan El Shaarawy/Mattia De Sciglio + Kevin Prince Boateng e YouPorn 
Disclamer: Non sono miei e non lo è manco il sosia di Mattia che ho visto in Cadorna.
Note: Strano ma vero non ho nulla da dire o forse, qualcosa c'è....
PORCAMMERDA MATTIA CHE CAZZO NON HAI FATTO CONTRO LA JUVE SANTO CIELO IO TI AMO!
E dopo questo, grazie a h_pixie <3
Post Juventus.


La Juve, la Juve che faceva tanta paura, la Juventus l’avevano fermata. 1 - 0 e a Mattia sembrava di aver giocato la partita perfetta, aveva fatto sembrare Asamoah e Marchisio dei cretini, si sentiva dannatamente bene.
Arrivato nello spogliatoio guardò Stephan e gli sorrise, lo ammirava per come aveva gestito la partita, per come era stato altruista e gli mancavano terribilmente le sue labbra, le sue mani, la sua presenza accanto, gli mancava tutto. Quando gli si sedette accanto gli sfiorò leggermente una mano e poi lo abbracciò di slancio, aveva pensato abbastanza.
Ora sapeva solo che aveva 20 anni, che voleva vivere tutto e farlo bene, non voleva rimpiangere nulla, non voleva rimpiangere quello che c’era stato, non voleva smettere di sentire quel leggero battito accelerato tutte le volte che Stephan lo baciava, non voleva smettere nulla, voleva e basta.
Stephan ricambiò l’abbraccio un po’titubante, aveva paura di essere allontanato, di sentirselo scivolare tra le dita ma quando la bocca di Mattia si avvicinò al suo orecchio, non riuscì a non sorridere.
“Sei stato fantastico.”
“Anche tu, davvero, sei stato grande.”
“Dovremmo festeggiare.”
“Decisamente.”
“Scusami per Bruxelles e gli altri giorni.”
“Non preoccuparti, va meglio ora?”
“Si.” E gli lasciò un piccolo bacio sotto l’orecchio.

Una volta a Milanello fu semplice organizzarsi quasi tutti e andare a bere qualcosa, e quel bere qualcosa si trasformò in una semi sbronza collettiva.
I due, poi, erano così andati da finire per limonare in un angolo del locale, con Mattia stretto contro la parete e Stephan ad accarezzargli una guancia.
Quando Kevin li vide, finì per sorridere e andare a battere su una spalla di Stephan.
“Ste!” Strillò sopra la musica assordante.
Mattia aprì gli occhi di botto mentre Stephan si staccava da lui e impallidì quando vide Kevin accanto a loro.
“Almeno andate a limonare in un posto meno in vista.”
Mattia boccheggiò e Ste sorrise ringraziando l’amico.
“Non volete mica farvi sgamare così?”
“No, decisamente.”
“Allora posso andare a prendere un altro drink con l’anima in pace.”
Stephan si girò verso Matti che era impietrito.
“Tranquillo, lo sapeva già.”
“Come? C-come lo sapeva?”
“Gliel’ho detto io.”
“Tu cosa?!”
“Non lo dirà a nessuno, tranquillo.”
Mattia lo guardò terrorizzato.
“Andiamo a casa mia? Mia madre è a Savona…”

Mattia rise quando si trovò di nuovo contro il muro di casa El Shaarawy, con lo stipite della porta appena chiusa infilato nella schiena e il corpo di Stephan addosso al proprio. Rise e gli passò le braccia attorno al collo prima di tornare a baciarlo.
Non gli importava più di nulla e forse era anche merito, colpa, dell’alcol, ora voleva solo avere la pelle bollente di Ste di nuovo contro la propria.
Le mani, quella volta, trovarono subito le cerniere dei giubbotti che rimasero nell’atrio con le sciarpe e le scarpe, trovarono i bottoni di un cardigan e l’orlo di un maglione che finirono in corridoio prima di incontrare la morbidezza del piumone.
Si sorrisero quando finirono nel letto di Stephan, lo fecero dolcemente mentre le mani, che ormai non sentivano quasi il bisogno di tremare, finivano per togliere anche le magliette prima di tornare a toccare quella pelle calda che tanto era mancata.
Mattia ridacchiò quando Ste gli bacò la clavicola poi sospirò con il sorriso sulle labbra, era passata solo una settimana da Napoli eppure gli sembrava un’eternità.
“Scusami…” sospirò accarezzandogli le spalle.
“Smettila.”
“Mi sei mancato.”
“Anche tu.”
Si baciarono ancora e ancora mentre questa volta le mani correvano verso i jeans, troppo stretti, troppo inutili in un momento così, li tolsero e tornarono a seppellirsi nel calore reciproco e nella sicurezza che sapeva dare. Era la seconda volta che si trovavano così e faceva quasi paura.
Mattia piantò le unghie nelle scapole di Stephan quando con la bocca scese a baciargli l’ombelico, era convinto che ne sarebbe morto mentre Stephan, dall’alto della sua esperienza su YouPorn, si esaltava a ogni fremito.
Una strana idea poi gli si era piantata in testa mentre sentiva Matti tremare appena, probabilmente scatenata dallo studio intensivo degli ultimi giorni, ma voleva provarla, voleva tentare a tutti i costi, voleva vederlo ancora con le guance arrossate e il fiato corto, scosso dall’orgasmo, voleva farlo in modo diverso. Così con la bocca scese a baciare la mezza erezione di Mattia da sopra la stoffa dei boxer e lo sentì fremere in maniera differente, alzò lo sguardo e lo trovò intento ad osservarlo, con l’aria stupita, il volto arrossato per l’imbarazzo e gli occhi leggermente lucidi.
“C-cos…”
“Lasciami fare…” sussurrò prima di abbassargli piano l’intimo.
“Ste…Ste…OCCRISTO…”
Era successo, Stephan El Shaarawy stava facendo un pompino a Mattie De Sciglio e non uno qualunque ma il suo primo pompino e cercava in tutti i modi di ricordarsi quello che aveva visto su internet, i movimenti e tutto perché aveva una fottuta paura di far schifo, di non essere capace, di combinare un casino e allontanare Matti da sè.
Ma Mattia era lì, col fiato corto, le guance arrossate e una mano aggrappata alla sua cresta mentre con l’altra stringeva il lenzuolo perché le labbra di Stephan erano morbide e calde e la sua lingua, dio santo, l’avrebbe fatto impazzire presto.
Sussurrava piano il suo nome tra un ansito e l’altro mentre Ste gli stringeva i fianchi così forte che era convinto gli sarebbero rimasti i lividi e dio se li voleva quei lividi, si ritrovò con la mente annebbiata dall’orgasmo ormai imminente a blaterare cose senza senso .
“Ste…Ste…sto…” E Stephan si staccò perché anche a quello non era pronto ma proseguì con la mano, allungandosi sul suo corpo per baciarlo mentre veniva.
Mattia rimase qualche attimo con gli occhi chiusi cercando di riprendere fiato, con una mano ancora infilata tra i capelli di Ste poi sorrise, aprì gli occhi e rise.
“Stephan, c’è qualcosa che non sai fare?”
Si guardarono negli occhi e risero mente Mattia lentamente faceva scorrere le dita sulla nuca dell’altro e con l’altra mano gli accarezzava un fianco.
“Nascondo molti talenti.”
“Devo ritenermi fortunato, allora.”
“Decisamente.” Avrebbe voluto dirgli che era il primo.
Lentamente la mano di Mattia scese verso l’elastico del boxer di Stephan iniziando a giocare con quello strato di pelle troppo sensibile.
“E quindi, baciarmi, non è l’unica cose che sai fare meglio della mia ragazza…” buttò lì sorridendo e la risata di Ste fu spezzata da un gemito mentre la mano di Matti prendeva in considerazione la sua erezione.
Ribaltarono le posizioni e ben presto i gemiti di Stephan riempirono la stanza mentre Mattia si perdeva nell’osservarlo cambiare espressione, mordersi le labbra e implorarlo di andare più veloce.

“Ho bisogno di una doccia.”
“Anche io…” Biascicò Stephan riprendendo fiato.
“La facciamo insieme?”
“Dammi due minuti.”
E Mattia si chinò a baciargli la fronte.

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