Titolo: Dagli tempo.
Autore:
derezzed_v Warning: pare mentali, cicli mestruali.
Paring: Stephan El Shaarawy/Mattia De Sciglio + Kevin Prince Boateng e Bryan Cristante.
Disclamer: E' tutto nella mia testa.
Note: Dopo alcuni giorni di assoluta voglia di far nulla, me ne torno con sta roba piena di pare mentali e, indovinate un po'chi ringrazio? Massì, proprio lei!
h_pixie! E poi voglio ringraziare anche tutte le ragazze del #Soccerdomistheway, siete bellissime! <3
E grazie anche al Milan e al Liverpool, siete bellissimi pure voi.
Post Anderlecht.
Mattia era diventato freddo e distaccato, Mattia non lo guardava più, Mattia lo evitava e non sapeva più come fare per attirare la sua attenzione. Mattia gli mancava.
Aveva provato a parlargli, in aereo, andando verso Bruxelles ma non c’era stato nulla da fare, era schivo, silenzioso e la frase che più l’aveva lasciato senza parole era stata “Ho una fidanzata Ste, certe cose non me le posso permettere”. Come se fosse andato a puttane o chissà che.
E quella pacca sulla spalla dopo il goal? Era rimasto quasi deluso, fosse stato per lui, se lo sarebbe limonato lì, seduta stante perché era lui e quell’assist, dio santissimo, era stato qualcosa di splendido.
Quando si era avvicinato, nello spogliatoio, l’aveva bellamente ignorato.
“Matti. Matti!” L’aveva chiamato, per ringraziarlo dell’assist e fargli i complimenti per la partita e lui aveva fatto finta di nulla, si era girato e aveva abbracciato Philippe.
“Sei stato grande, cazzo! Pensavo mi sarebbe caduta la mascella!” E avevano riso, insieme.
Stephan si era sentito un mero oggetto.
Ed ora se ne stava lì, seduto sul bus, con Bryan, a confabulare di chissà cosa ridacchiando come un cretino.
“Stephan, se continui così ti fumerà il cervello.”
“Kevin, non ho voglia di scherzare.”
“Hai le tue cose?”
“Ti ho detto che non ho voglia di scherzare.”
“Vuoi parlarne?”
“No. - Abbassò la testa e si grattò la nuca - Si…ma non qui.”
Kevin annuii e gli sorrise. Adolescenti, valli a capire.
Una volta in aeroporto Stephan prese Mattia per un braccio e lo trascinò in bagno.
“Mattia, non puoi passare il tempo ignorandomi!”
“Oh si che posso.”
“Ma perché?”
“Stephan, davvero, ho bisogno di tempo e vorrei stare da solo ma non posso e no, non guardarmi così, davvero, sembra che abbia appena gettato uno scatolone di cuccioli nei navigli quando in realtà sto solo cercando di pensare.” E parlando si era ritrovato contro un muro, con Ste a due centimetri dalla propria bocca.
“E a cosa pensi?”
“A quello che è successo, al fatto che è troppo per me e non so spiegarmelo.”
“Quindi ti senti autorizzato a trattarmi come se non esistessi? A passare tutto il tuo tempo con Cristante?”
“Ste, è Bryan, non lo vedo mai! E poi che te ne frega?”
Stephan avrebbe voluto risponderli, avrebbe voluto dirgli si, cazzo, me ne frega perchè sei tu! ma non riuscì a spiccicare parola, semplicemente agì d’istinto, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Mattia si liberò dalla sua stretta e si allontanò per quel che poteva.
“Stephan! No! No! Non puoi. Dio, non puoi fare così, non puoi risolvere tutto così!”
Sentirono la porta del bagno aprirsi e si allontanarono di scatto.
“Matti…ah, siete qui. - Bryan sorrise e guardò i due compagni di squadra - Guardate che ci stanno imbarcando.”
Mattia annuii e uscì a razzo insieme all’amico mollando Stephan come un povero cretino.
Stephan si sedette accanto a Kevin, lasciandosi andare con un sonoro sbuffo.
“Racconta ora prima che abbia troppo sonno per ascoltarti.”
“Kevin, ho un problema e non so come risolverlo.”
“Hai messo incinta qualcuna?”
“Eh, magari. Non so bene come dirtelo solo che ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno di cui mi fidi.”
“Ste, prendi un respiro e dillo.”
“Mi-piace-Matti-e-ora-mi-ignora-e-io-non-so-come-fare.” Mormorò tutto d’un fiato.
“Eh? Stephan, non ho capito una sega.”
Con aria sofferente guardò Kevin e sospirò prima di avvicinarsi un po’di più a lui e parlare di nuovo.
“Mi piace Mattia.”
“Che? No, davvero?”
“Per finta Kevin, mi piace per finta, ci ho limonato per finta, ci siamo fatti una sega per finta e ora, sempre per finta, mi ignora.” Era sull’orlo delle lacrime.
“Ste, Ste, non piangere, davvero, raccontami tutto e vediamo di trovare una soluzione. Scusa per la reazione di prima ma non pensavo fossi gay.”
“Ma io non solo gay!”
“Allora non pensavo fossi bisessuale.”
“Non so se sono bisessuale, so che mi piace Mattia e basta.”
Kevin lo abbracciò stretto, chi se lo sarebbe mai immaginato che Stephan El Shaarawy si era preso una sbandata mica male per un tipetto come Mattia.
Gli sorrise e lo esortò a raccontare tutto per filo e per segno.
“…e dopo Napoli mi evita.”
“Sai, un po’lo capisco. Non è una cosa facile da accettare, non è partito in quarta come te quindi è normale che abbia bisogno di tempo e tranquillità, lascialo respirare. E poi, almeno un po’gli piaci se no non avrebbe fatto quello che ha fatto.”
“Dici?”
“Si.”
“Quindi un po’gli piaccio?”
“Io non mi faccio limonare e fare seghe così, da chi non mi piace.”
Stephan rise e si rilassò un po’.
“Il casino sarà quando Melissa mi chiederà di fargli conoscere la tua nuova ragazza.” Scherzò Kevin cercando di sdrammatizzare.
“A quel punto farò una faccia da cucciolo bastonato e lei mi perdonerà.”
“Allora è tutto risolto?”
“Si, lascerò il suo spazio a Mattia e me ne starò buono perché ha bisogno di pensare.”
“Bravissimo, tieni anche conto che ha una fidanzata e che la cosa è ancora più dura da accettare.”
Stephan si rabbuiò.
“Ma le fidanzate si lasciano, soprattutto a vent’anni. Quindi, vivi tranquillo e dagli tempo.”