Di momenti in cui si cerca di allontanare l'ansia

Jan 23, 2012 14:33

Titolo: Di momenti in cui si cerca di allontanare l'ansia
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Sentimentale
Personaggi: Ioann Smirnov, Ivan Morozov
Wordcount: 1142 (fiumidiparole)
Prompt: Neve per la Missione 2 dei Magic Sticks per la prima settimana del COW-T 2 @ maridichallenge + Frottage per il p0rn fest #5 @ fanfic_italia
Note: Frottage, Lemon, Yaoi
«Non vedevi l'ora di allontanarti dalle tue sorelle, eh?» ridacchiò quest'ultimo, lanciando un'occhiata a Ivan.
«Non riuscivo più a sopportare la loro vicinanza! Non fanno altro che toccarmi, abbracciarmi e vestirmi come se fossi una bambola! Voglio andare a vivere lontano da quelle femmine, Ioann!» piagnucolò il Morozov, indispettito.
«Per adesso sono lontane, no? Non ti preoccupare» esclamò Ioann con il preciso intento di tranquillizzare l'amico: era facile che si agitasse quando c'erano di mezzo le sue sorelle o le donne in generale. Il biondo scosse la testa, disperato.
«No, no! Quando tornerò a casa mi obbligheranno di nuovo a giocare con loro! Perché non mi lasciano in pace? Non vogl...!».
Fu interrotto da un inaspettato bacio dell'altro, che al contempo mandò una mano al suo membro, accarezzandone la forma attraverso il tessuto.
Ivan emise un sospiro spezzato, socchiudendo le palpebre: gli piaceva essere toccato intimamente da Ioann. Era sempre delicato con lui.
«Sei così teso...» esclamò l'altro a fior di labbra «Perché non proviamo a rilassarci un po'?».

«Com'è bello camminare sotto la neve, lontano da casa!» esclamò sollevato Ivan Morozov, stringendosi piacevolmente nel pesante cappotto lungo che aveva indosso. I suoi corti e spettinati capelli biondo sbiadito erano ricoperti da una spolverata di neve che via via si faceva sempre più fitta. I suoi occhi color acciaio erano incantevoli e rispecchiavano una serenità profonda; la corporatura snella ma incredibilmente alta lo faceva sembrare più grande dei suoi diciannove anni.
«Certo che questo boschetto in inverno è desolato...» proseguì guardandosi attorno.
La sua affermazione fu seguita dall'emissione di una leggera e vaporosa nuvoletta di fiato condensato che si disperse nell'aria.
Ivan viveva in un villaggio lontano dalla città, per cui era abituato ad una certa tranquillità, anche se la desolazione che c'era nei boschi vicini - in special modo quello dov'era in quel momento con il suo amico - era un tantino inquietante, anche se la presenza della neve regalava al paesaggio un che di quasi fiabesco.
Accanto a lui procedeva nella neve alta il suo amico, un ragazzo un poco più basso di lui ma che i lineamenti del viso più definiti e mascolini chiarivano fosse più grande di lui.
«Non vedevi l'ora di allontanarti dalle tue sorelle, eh?» ridacchiò quest'ultimo, lanciando un'occhiata a Ivan.
«Non riuscivo più a sopportare la loro vicinanza! Non fanno altro che toccarmi, abbracciarmi e vestirmi come se fossi una bambola! Voglio andare a vivere lontano da quelle femmine, Ioann!» piagnucolò il Morozov, indispettito.
Ioann Smirnov era l'unico con cui Ivan volesse stare: era un ragazzo, in prima istanza, e poi era carino con lui. Aveva i capelli castano chiaro, gli occhi azzurro sbiadito ed un sorriso tale da confortare e mozzare il fiato al tempo stesso.
Ivan, a causa delle soffocanti attenzioni delle sue tre sorelle, aveva sviluppato un terrore profondo per le donne e - per contro - un feeling viscerale nei confronti dei maschi, che esplicava in modo particolare nei sentimenti d'amore che provava verso Ioann.
Il castano era stato un amico importante fin dall'infanzia ed erano praticamente cresciuti insieme, nonostante i tre anni d'età che li separavano.
«Per adesso sono lontane, no? Non ti preoccupare» esclamò Ioann con il preciso intento di tranquillizzare l'amico: era facile che si agitasse quando c'erano di mezzo le sue sorelle o le donne in generale. Il biondo scosse la testa, disperato.
«No, no! Quando tornerò a casa mi obbligheranno di nuovo a giocare con loro! Perché non mi lasciano in pace? Non vogl...!».
Fu interrotto da un inaspettato bacio dell'altro, che al contempo mandò una mano al suo membro, accarezzandone la forma attraverso il tessuto.
Ivan emise un sospiro spezzato, socchiudendo le palpebre: gli piaceva essere toccato intimamente da Ioann. Era sempre delicato con lui.
«Sei così teso...» esclamò l'altro a fior di labbra «Perché non proviamo a rilassarci un po'?».
Così dicendo lo spinse all'indietro, facendolo arretrare di qualche passo nella neve fino a farlo cadere sdraiato al suolo.
Il corpo del Morozov affondò un poco nel soffice e freddo manto bianco, lo Smirnov sdraiato sopra, gli occhi azzurri allacciati a quelli acciaio del più giovane.
«A-aspetta!» esclamò quest'ultimo, cercando di fermarlo «Non vorrai spogliarmi e poi spogliarti?! Siamo in mezzo alla neve e fa freddo!» obiettò.
In effetti, Ioann sentiva le sue membra tremare impercettibilmente al tatto.
«No, rimaniamo vestiti. Non voglio che ti ammali per colpa mia» disse il castano, sorridendogli «Però possiamo fare qualcosa comunque».
Così dicendo iniziò a strofinare il proprio inguine contro quello dell'altro, su e giù. I genitali di Ivan erano così invitanti per Ioann da invogliarlo a strusciarsi contro di lui con sempre maggiore intensità.
Il Morozov piegò leggermente la schiena all'indietro, ansimando. Chiuse gli occhi ed emise lunghi, profondi sospiri carichi di passione, deglutendo varie volte a vuoto. Sentire così vicino il pene dell'altro, separato dal proprio solo dai pantaloni, lo faceva gemere di desiderio.
Intanto la neve fioccava ininterrotta, ricoprendo la schiena del più grande.
Ivan si stava eccitando in maniera esponenziale. L'erezione si stava formando rapidamente all'interno dei suoi calzari, che iniziavano a stargli un po' stretti all'inguine. Anche l'altro era in condizioni simili alle sue, se non ancor più avanzate in virtù della sua azione "dominante".
Per di più, il biondo iniziava a percepire un senso di gelo diffuso sotto la schiena, fatto che lo invogliò a sollevare le braccia e stringerle attorno al corpo di Ioann, cercando di avvicinarlo quanto più possibile a sé per scaldarsi.
La sua schiena era fredda a causa della neve, ma la parte del suo cappotto a contatto con il suo petto era caldo, quasi bollente. In mezzo al gelo della neve su cui erano stesi non gli dispiaceva affatto averlo così vicino.
Ioann sembrava incurante dello strato di polvere di ghiaccio che si andava accumulando sopra di lui, assorbendo parte del suo calore corporeo per poi sciogliersi, bagnandolo. Era così preso dallo strofinarsi contro il corpo del minore da dimenticarsi di tutto il resto.
Quest'ultimo lo baciò intensamente, spolverando via la neve dalla sua schiena, muovendo lentamente e con fatica i fianchi per cercare di appagare un po' di più il partner, esattamente come lui stava facendo nei suoi confronti.
Erano tutti e due in piena erezione e la costrizione degli abiti era fastidiosa anche se necessaria al fine di evitare una sicura morte per ipotermia.
Gli unici rumori che si udivano in quel momento erano quello della stoffa contro altra stoffa unito agli ansiti che sfuggivano di tanto in tanto dalle labbra dei due amanti.
Ivan sarebbe potuto morire da un momento all'altro: l'erezione nei suoi pantaloni faceva quasi male, ma sentire il membro eretto di Ioann era una cosa che trovava personalmente meravigliosa. Se fosse morto sul serio per l'estasi, di certo non avrebbe potuto negare che se ne sarebbe andato all'altro mondo contento.
Il Morozov recise il contatto con le labbra del partner all'improvviso dopo alcuni minuti, stirandole in una tremula smorfia d'appagamento e allo stesso tempo imbarazzo. Le sue guance arrossate erano oltremodo tenere e lo facevano somigliare ad un bambino.
«Ivan che c'è?» domandò perplesso il castano, spostando all'indietro la testa per poterlo guardare meglio in viso.
«Niente, è solo che... che sono venuto...» disse con un fil di voce. Il suo sperma nelle mutande gli dava - ovviamente - una sensazione di bagnato estremamente fastidiosa, per non dire imbarazzante, che gli impediva di godere appieno del momento.
«Be', significa che il mio dovere l'ho fatto...» sentenziò Ioann un attimo prima di emettere un lungo sospiro esausto, raggiungendo a propria volta l'orgasmo.
Si sollevò carponi, le gambe che tremavano impercettibilmente.
«Sei più tranquillo adesso?» domandò, osservando Ivan che si sollevava puntellandosi sui gomiti.
«Tranquillo... sì» ammise quest'ultimo, guardando altrove con imbarazzo: quando andava in paranoia per le cattiverie delle sue sorelle non riusciva mai a calmarsi da solo. Aveva sempre bisogno dell'aiuto di qualcuno e di solito quel qualcuno era Ioann. La cosa gli risultava un tantino frustrante.
«Però...» riprese a mezza voce «Adesso mi piacerebbe una bella doccia calda. Mi si è congelato il sedere a stare sdraiato qui e il... liquido nelle mutande mi dà fastidio...!».

character: ivan morozov, character: ioann smirnov, pairing: ioann/ivan

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