Titolo: Do you want something special for dinner?
Rating: Verde
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Aidan Lossren, Pierce Doherty
Wordcount: 1032 (
fiumidiparole)
Prompt: 03. Lampione dalla
mia cartellina per
La Maritombola 3 @
maridichallengeNote: Shonen-ai
«Piiierce!».
«Aidan, smettila di urlare» ammonì minaccioso, osservando Lossren mentre si avvicinava a rapide falcate: correre nel vero senso della parola provocava a quest’ultimo fitte allo stomaco nel punto in cui Pierce gli aveva assestato - circa un'ora prima - uno dei suoi pugni micidiali. Ci sarebbe presto stato un altro livido a far compagnia agli altri sul suo ventre e tutto perché aveva cercato di convincere il rosso ad andare a fare la spesa in auto.
Pierce odiava le macchine.
«Pierce, dai! Aspettamiii!!»
«Non urlare, stai attirando l'attenzione di tutti».
Aidan Lossren, ventotto anni, si fermò in mezzo al marciapiede fissando la schiena del suo compagno, perplesso. I capelli biondo ramato scappavano a tratti fuori dal cappello di lana azzurro che indossava per proteggersi dal freddo, la sciarpa dello stesso colore che frusciava mossa dal vento gelido che imperversava.
Con il braccio destro portava un paio di sacchetti di carta contenenti svariati generi alimentari, mentre la mano destra era impegnata a portare altre tre buste stracolme. Aveva qualche problema a camminare a causa della mole di cose che doveva trasportare, facendo scrupolosamente attenzione a che niente cadesse.
Il suo sguardo si fece improvvisamente deciso e, a fatica, corse dietro all'altro chiamando a voce alta: «Piiierce!».
Quest'ultimo si fermò e si voltò verso l'altro con cipiglio severo.
Pierce Doherty, nonostante avesse appena diciannove anni, era un tipo che sapeva incutere un certo timore.
I capelli rossi lisci e gli occhiali da vista davano l'idea del bravo ragazzo, ma gli occhi nocciola dalla forma leggermente affilata erano capaci di sguardi penetranti come dardi di ghiaccio. Sul lobo dell'orecchio destro facevano bella mostra di sé tre anelli d'argento piuttosto grossi.
Il fisico snello era avvolto in un corto cappotto nero che lasciava vedere i pesanti pantaloni bianchi a vita bassa che portava. Ambedue le mani erano impegnate a trasportare sacchetti di plastica, ma - a differenza del compagno - non sembrava comportare per lui alcun eccessivo dispendio di energie.
«Aidan, smettila di urlare» ammonì minaccioso, osservando Lossren mentre si avvicinava a rapide falcate: correre nel vero senso della parola provocava a quest’ultimo fitte allo stomaco nel punto in cui Pierce gli aveva assestato - circa un'ora prima - uno dei suoi pugni micidiali. Ci sarebbe presto stato un altro livido a far compagnia agli altri sul suo ventre e tutto perché aveva cercato di convincere il rosso ad andare a fare la spesa in auto.
Pierce odiava le macchine. Ne aveva maledettamente paura.
Così, alla fine, erano usciti a piedi.
«Perché sei così duro con me? Sei ancora arrabbiato per la macchina?» chiese mogio Aidan, raggiungendolo e camminandogli affianco, osservandolo.
Doherty distolse gli occhi prima di rispondere: «No, non è vero».
«Invece sì!» controbatté Lossren amareggiato. Lo conosceva abbastanza da sapere che, quando mentiva, spostava naturalmente gli occhi il più lontano possibile dal suo viso.
«Dai, perdonami» soggiunse.
Entrarono in una strada praticamente deserta. Pierce tirò un sospiro di sollievo: finalmente erano lontani dai seccatori. Tutte le volte che dovevano recarsi in posti affollati temeva che qualcuno potesse scoprire dal loro atteggiamento - soprattutto quello di Aidan - che erano una coppia.
«Pierce scusami... volevo farlo solo per tornare prima a casa» si scusò Aidan «Così poi dopo cena avremmo avuto più tempo per giocare a let... OUCH!».
Venne interrotto bruscamente da un pugno in pieno stomaco ad opera di Doherty.
«Non dire certe cose tanto liberamente, fuori di casa specialmente, o la prossima volta mirerò più in basso...» minacciò quest'ultimo a denti serrati, ritirando la mano.
«O-okay...» concesse Aidan a corto di fiato, portandosi un braccio sul punto leso «P-piuttosto...» riprese, cercando di ignorare completamente il dolore allo stomaco, che fortunatamente stava svanendo «... hai qualche preferenza per la cena?».
Qualsiasi cosa che non fosse ingenua, innocente riflessione svanì completamente dal viso di Pierce.
Quando si trattava di cibo, diventava un'altra persona: adorava la cucina di Aidan. Quest'ultimo riteneva che il suo entusiasmo ogni volta che entravano in argomento "cibo" fosse la cosa più tenera e dolce del mondo.
Pierce si fermò sotto un lampione, alzando gli occhi al cielo.
«Uhm, non so... ah, sono così indeciso... posso scegliere qualsiasi cosa?»
«Ehm, certo... solo, non troppo particolare. Pensa a quello che abbiamo in dispensa...» replicò Lossren.
«Mmmh... non ho davvero idee... c'è l'imbarazzo della scelta...!».
Aidan lo guardò senza distogliere mai gli occhi, arrossendo leggermente: «P-Pierce sei... così carino».
Il rosso parve riscuotersi improvvisamente dalle sue elucubrazioni.
«Eh? C-che cosa?» domandò.
«Quando fai così sei talmente carino...!» ripeté con tono più malizioso il giovane dai capelli ramati, avvicinandosi al compagno, che arretrò per riflesso finché non si ritrovò a ridosso del lampione lì affianco.
Aidan gli fu addosso in men che non si dica, bloccandogli ogni via d'uscita. Gli mise una gamba tra le sue, sporgendosi verso di lui.
Doherty lo fissò per qualche momento, poi chiuse gli occhi e attese. Si sorprese nel percepire le umide labbra del compagno posarsi sulle sue delicatamente. Rispose al bacio spontaneamente e senza che Aidan lo richiedesse.
La luce giallo-arancio sopra di loro, proveniente dalla sommità del lampione, donava un che di romantico all'intera scena, ma Pierce era incantato dal contrasto tra luce ed ombra sul viso di Aidan.
La lingua di quest'ultimo accarezzava vogliosa le labbra di lui. Aidan trovava che baciarsi sotto un lampione nel crepuscolo avanzato fosse estremamente sentimentale.
Pierce rimase succube di Lossren finché un istinto improvviso prese il sopravvento in lui. Fu per questo che, senza la minima esitazione, il giovane affibbiò un pugno in pieno stomaco al compagno. Quest'ultimo emise un verso strozzato e si distanziò portandosi un braccio sul ventre dolorante.
«P-Pierce... perché mi... hai picchiato?» domandò senza fiato Aidan con voce offesa, fissando il suo interlocutore con le lacrime agli occhi per il dolore allo stomaco. Quando picchiava faceva dannatamente male.
A volte capitava che Pierce lo aggredisse senza alcun motivo, mentre si facevano le coccole nella maggior parte dei casi.
«Ho reagito d'istinto, mi spiace. Penso che il bacio si stesse prolungando troppo...» spiegò laconicamente Doherty, rimanendo addossato contro il lampione.
«B-bastava che... ti allontanassi...» gli fece presente Aidan.
«Scusa, ho dato ascolto all'istinto...» continuò Pierce pentito, osservando il margine del cerchio di luce disegnato sull'asfalto.
«Peccato... era un momento così romantico...! Mi sarebbe piaciuto se fosse durato ancora un po'...» sospirò il Lossren, riprendendo a camminare piano.
L'altro lo seguì da vicino.
«Ancora un po’?» ripeté il rosso.
«Be', era... un momento intimo... è stato bellissimo e, sì insomma... mi sarebbe piaciuto se fosse durato di pi... ouch!».
Aidan fu colpito per l'ennesima volta da Pierce, anche se stavolta il ragazzo lo colpì in mezzo alla schiena.
«Intimo, in mezzo alla strada, sotto un lampione?» ripeté Doherty, minaccioso, superandolo «Riservateli per altri posti...» aggiunse, rigido.
Non voleva che qualche passante occasionale li cogliesse in flagrante e poi spargesse la voce.
Lui amava Aidan, ma non voleva seccature nella sua vita extra sentimentale.
«Oh? P-Pierce aspettami! Non lasciarmi indietro!!» lo richiamò Aidan, affrettandosi dietro di lui.