Modi per placarsi

May 19, 2012 14:43

Titolo: Modi per placarsi
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
Wordcount: 1229 (fiumidiparole)
Prompt: Set Roberta / #5. Dildo/vibratore/fleshlight/doll @ mmom_italia
Note: Self!love, Yaoi. Qui per maggiori informazioni sul pairing. Scritta per mmom_italia
Theoderich Heimbrecht si era definitivamente addormentato. Era tenero da guardare mentre, profondamente assopito, si muoveva sotto le coperte per conquistare quanta più superficie possibile del materasso.
Seraph Rodewald, in piedi oltre il bordo inferiore del letto, osservava il ragazzo con espressione assorta, le guance leggermente colorate di rosso.

Theoderich Heimbrecht si era definitivamente addormentato. Era tenero da guardare mentre, profondamente assopito, si muoveva sotto le coperte per conquistare quanta più superficie possibile del materasso.
Le ciocche di capelli neri ed un tantino lunghi erano piegate verso il cuscino e giacevano inerti su di esso. I tratti del suo viso erano completamente rilassati e le labbra rosse aperte in una “o” muta.
Seraph Rodewald, in piedi oltre il bordo inferiore del letto, osservava il ragazzo con espressione assorta, le guance leggermente colorate di rosso.
In quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa perché Theoderich si svegliasse e gli chiedesse di fare sesso. Sarebbe stata l’esperienza più bella ed appagante che potesse mai sperare di vivere; peccato che ci fossero due cose che non sarebbero mai potute accadere: che l’Heimbrecht gli chiedesse di fare sesso - dato che neppure riusciva a descrivere compitamente cosa provava ogni volta che lo facevano - e, soprattutto, che in quel momento il suddetto si svegliasse. Theoderich aveva mangiato una quantità impressionante di cibo a cena e - siccome dopo i pasti normalmente si abbioccava sempre - dopo un pasto come quello che aveva consumato quella sera Seraph dubitava fortemente che l’avrebbe rivisto sveglio prima dell’indomani mattina.
Più il Rodewald lo guardava più era tentato di violarlo anche senza il suo consenso, cosa che lo fece profondamente schifare di se stesso e dei propri bassi istinti.
A ben vedere, si stava eccitando solo pensando a cosa poteva fargli e non era affatto un bene - anzi, era male. Molto male.
Seraph si morse il labbro inferiore e serrò i pugni, avanzando con passo leggermente meccanico verso il comò situato dal lato del letto dove dormiva lui, sopra il quale era appoggiato l’ultimo libro che aveva comprato e che stava ancora leggendo. Aprì l’unico cassetto presente - con i pochi soldi che erano riusciti a mettere da parte per acquistare quel minuscolo appartamento ed il mobilio all’interno era già un miracolo che quel mobile si reggesse in piedi da solo - e frugò tra le sue cose fino a che non trovò l’oggetto che stava cercando. Dal caos di piccole cose che vi custodiva ne estrasse un dildo azzurro della forma estremamente banale. Non sarà stato artistico, ma era funzionale e Seraph ne aveva già avuto conferma in più occasioni.
Il ragazzo arrossì mentre guardava l’oggettino colorato poggiato al centro del suo palmo: osservandolo gli venivano in mente pensieri tutt’altro che casti e comuni, cose che avrebbe preferito rimanessero nebulose idee indistinte ammucchiate e rinchiuse in qualche remoto angolo del suo cervello, possibilmente poco accessibile.
Aveva già utilizzato quel dildo altre volte prima di allora, ma non era mai stato per alleviare il suo desiderio di far sesso con Theoderich. Nel profondo si vergognava di abbassarsi ad utilizzare simili attrezzi per placarsi perché lo facevano sembrare - ai propri occhi - ancor più perverso di quanto già si reputava.
Con il suo dildo saldamente stretto in mano si avviò in bagno, dove si spogliò in fretta per entrare nello stretto e angusto box doccia. Sospirò cercando di calmarsi psicologicamente almeno un po’: iniziava ad eccitarsi fisicamente alla sola prospettiva di quanto stava per fare.
Il Rodewald aprì il getto d’acqua, che lo investì con forza. Gli sfuggì un gridolino quando il getto gelato gli raggiunse il corpo e gli occorse qualche momento per abituarsi alla temperatura dell’acqua che - per fortuna - si alzò leggermente, divenendo un poco più sopportabile.
L’acqua gli scivolava sulla pelle in rivoletti che scendevano sulla sua schiena seguendo i solchi dei suoi muscoli tonici e ben sviluppati. I capelli biondi, più lunghi sulla sommità del capo - dove naturalmente stavano sollevati in aria a mo’ di lingua di fuoco dorata - gli si erano appiattiti sulla testa e gli coprivano metà fronte.
Il ragazzo appoggiò la fronte contro la parete ricoperta di una patina opaca di condensa e respirò profondamente con la bocca mentre portava l’oggettino dietro di sé, verso la sua apertura. Non era abituato al ruolo del passivo, pertanto quando inserì tra le proprie natiche il dildo provò una sensazione di dolore locale non poi così lieve accompagnato da un sottile senso di piacere che aumentò mentre il suo corpo si abituava all’intruso fino a divenire predominante una volta superato completamente il “periodo di adattamento”.
A quel punto si posò la mano destra sul membro già mezzo eretto ed iniziò a masturbarsi mentre si voltava, addossandosi al muro con la schiena.
Iniziò a muoversi a scatti con il bacino per spostare il dildo in sé, muovendo la mano e le dita con una praticità tale da far bene intuire la sua esperienza in materia di masturbazione. Nella sua mente si stava consumando senza pudore né alcun freno morale la più provocante scena che avesse mai pensato: Theoderich che, tutto nudo, si offriva a lui mostrandogli le natiche grassottelle, invitandolo deliberatamente a fare sesso con lui.
Seraph iniziò a mugolare, lanciando sospiri osceni a volume decisamente alto e ben udibile - del resto, che senso aveva trattenere i gemiti se il suo compagno stava dormendo profondamente? Non avrebbe comunque potuto sentirlo.
La mano con cui stava stimolando la sua erezione oramai completa iniziò a tremare, così come le gambe, che lo reggevano a malapena. Se non fosse stato addossato contro il muro, probabilmente sarebbe stato già caduto a terra.
In aggiunta agli spasmi muscolari, aveva un gran caldo. Se non fosse stato sotto il getto dell’acqua, sarebbe stato senz’altro ricoperto di sudore.
Il dildo nel suo didietro aiutava ad aumentare il suo appagamento fisico in modo sempre più importante.
Il biondo continuò a dare spinte con il cinto pelvico e lavorare con la mano per qualche altro minuto, prima di venire.
Con un sospiro di sollievo avvertì il nodo di tensione formatosi nel suo inguine sciogliersi e lo sperma fuoriuscire, macchiandogli la mano e le dita anche se solo per qualche istante, dato che l’acqua della doccia lavò immediatamente via quel vischioso liquido bianco.
Il ragazzo si portò tremante una mano al sedere e ne estrasse il dildo con lentezza, sciacquandolo successivamente mentre si faceva la doccia. Dovette rimanere appoggiato al muro e poi aggrapparsi al margine dello stipite del box per evitare di cadere.
Una volta fuori, pulito, profumato e soprattutto rilassato, si legò in vita l’asciugamano e si sedette sul coperchio chiuso della tazza mentre si asciugava i capelli, esausto.
All’improvviso udì il leggero rumore della porta che si apriva. Alzando gli occhi, Seraph scorse Theoderich, mezzo addormentato, che lo fissava appoggiato allo stipite dell’uscio.
La cosa aveva dello straordinario ed il Rodewald per un attimo temette che fossero stati i suoi gemiti non proprio deboli a destarlo e guidarlo fin lì.
«Seraph... perché fai la doccia a quest’ora? Non vieni a letto?» domandò perplesso l’Heimbrecht.
L’altro tirò un sospiro di sollievo di cui, per sua fortuna, Theoderich non si accorse. Non era venuto lì per i rumori, ma perché si era svegliato e non lo aveva trovato sdraiato al suo fianco.
Tutto ciò era intriso di una dolcezza tale da riuscire a strappare un sorriso a Seraph.
«Sì, vengo» replicò quest’ultimo, alzandosi ed appoggiando l’asciugamano sul bordo del lavandino, per poi avvicinarsi pian piano al compagno con l’intenzione di accompagnarlo in camera da letto. Il dildo era ben nascosto in una sua mano e, nel dormiveglia, l’altro pareva non essersene avveduto.
Adesso che si era masturbato e si era rilassato completamente, non aveva più da preoccuparsi dei suoi impulsi perversi: almeno per quella sera erano stati domati a dovere; per cui, poteva andare a dormire tranquillo.

pairing: seraph/theoderich, character: theoderich heimbrecht, character: seraph rodewald

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