Titolo: Imprevisti piuttosto sgraditi
Rating: Verde
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
Wordcount: 478 (
fiumidiparole)
Prompt: San Valentino / 06. Appuntamento @
think_fluff + Tra le 100 e le 500 parole per la Missione 1 dei Magic Sticks per la
settima settimana del
COW-T 2 @
maridichallengeNote: Shonen-ai.
Qui per maggiori informazioni sul pairing.
Quando arrivò all'appartamento ed aprì la porta, esclamò a gran voce: «Theoderich sono a casa!».
Si aspettò d'essere investito dalle braccia del coinquilino, che lo accoglieva con entusiasmo tutte le sere, ma Theoderich non arrivò.
La cosa lo sorprese ed insospettì ad un tempo: doveva esserci qualcosa che non andava. Lui non era tipo da dimenticarsi simili gesti, specie se erano abitudinari.
«Theoderich?» chiamò Seraph, dirigendosi verso la camera da letto che condividevano.
Seraph Rodewald, mentre sudato e stanco percorreva l'androne del condominio dove alloggiava di ritorno dai corsi in palestra, non riusciva a pensare ad altro all'infuori dell'appuntamento che quella stessa sera avrebbe avuto con il suo compagno, Theoderich Heimbrecht.
Erano cinque giorni che aspettava quella sera per uscire insieme a lui e si rifiutava di rimandare a causa della stanchezza conseguente il suo lavoro part-time.
Quando arrivò all'appartamento ed aprì la porta, esclamò a gran voce: «Theoderich sono a casa!».
Si aspettò d'essere investito dalle braccia del coinquilino, che lo accoglieva con entusiasmo tutte le sere, ma Theoderich non arrivò.
La cosa lo sorprese ed insospettì ad un tempo: doveva esserci qualcosa che non andava. Lui non era tipo da dimenticarsi simili gesti, specie se erano abitudinari.
«Theoderich?» chiamò Seraph, dirigendosi verso la camera da letto che condividevano.
Quando arrivò si fermò sull'uscio sgranando gli occhi: Theoderich era a letto, sdraiato con una pezza bagnata sulla fronte, avvolto in diverse coperte pesanti. I capelli neri e parecchio spettinati davano ad intendere che il poveretto non s'era mosso da lì salvo che per andare a prendere le coperte e la pezza fradicia.
«Seraph...?» chiamò quest’ultimo, spostando leggermente il viso per voltarsi a lui.
«Hai la febbre?» domandò l’altro, precipitandoglisi affianco.
Il ragazzo socchiuse gli occhi, guardandolo mortificato: «Scusami, stasera dovevamo uscire e...».
«Non importa, pensa solo a riposarti» lo interruppe Rodewald deciso. La priorità al momento era che guarisse.
«M-ma...»
«Niente "ma"» lo bloccò l'altro, andando a posare in un angolo la borsa della palestra.
«Vado a fare la doccia» annunciò, dirigendosi verso l'uscio, ma sulla soglia si bloccò e si volse indietro: «Hai bisogno di qualcosa?».
«No, grazie» bofonchiò l'Heimbrecht, scuotendo lentamente il capo.
Seraph uscì lanciandogli un'ultima occhiata piena di affetto e preoccupazione.
In bagno si spogliò rapidamente degli abiti e s'infilò nel box doccia. Qui non riuscì a trattenere un sospiro sconsolato: anche se non l'aveva dato a vedere, gli era dispiaciuto tantissimo per l'appuntamento mancato. Quando uscivano assieme, Theoderich si impegnava sempre per vestirsi elegante - e abbigliato in quel modo lo trovava adorabile.
Non doveva fargliene una colpa se si era ammalato proprio quella sera - anzi, doveva cercare di tirarlo su di morale.
Fu così che, una volta tornato in camera, s'infilò la sua vecchia e consunta tuta da ginnastica che usava come pigiama leggero e si sdraiò accanto al suo partner.
«Cosa fai?» chiese quest'ultimo, stupito nel sentire il suo braccio strisciargli addosso ed avvolgerlo affettuosamente «Ti ammalerai anche tu!».
«E allora?»
«Ma così non potrai andare a lavoro... e sarà colpa mia!».
Seraph gli posò le labbra sulla guancia, appoggiando il mento sulla sua spalla, rimanendo in quella posizione per qualche istante.
«Non possiamo avere il nostro appuntamento, per cui rimedio» spiegò, infervorandosi: il sentimentalismo aperto non era proprio il suo forte.
Theoderich avvampò più di quel che già era, rendendo palese il suo apprezzamento per quelle coccole inattese.
Si addossò contro il corpo di Seraph increspando le labbra in un sorriso pieno di gratitudine.
«Grazie... Seraph».