Titolo: Immedias Res
Fandom: Harry Potter
Coppia: Neville Paciok/ Blaise Zabini
Prompt: Pioggia
Rating: Pg
Conteggio Parole: -
Riassunto: Incontri che passano, che cambiano. Goccie che stridono sulle ossa. Parole dalle tinte forti e dai sapori amari
Note: Per Ebano. Lui che lo è.
Era una persona comune, semplice.
Quante ce ne sono?
Di quelle che, camminando per strada, scorgi e ti sembrano somigliare, ma così tanto, a qualcuno che conosci.
Di quelle che non hanno nessun particolare che vale la pena di ricordare.
Non un naso enorme, un broncio buffo, degli occhi magnetici, dei capelli assurdi. No, niente di tutto questo.
Uno normale.
La mimesi perfetta di quella bellezza anonima che ti bussa sulla spalla.
Una persona che è un po’ come una goccia di pioggia.
Come è possibile? Non mi credete vero?
Ma non è forse simile alla pioggerella che ti disturba all’improvviso a primavera?
Ti bagna una guancia e magari, stando fermo nel punto esatto dove è successo, ti chiedi se lo hai immaginato o stai lì a pensare, come se fossi risucchiato da qualcosa.
Era pioggia o no?
Un po’ come lui.
Ti passa accanto, ti urta leggermente, non te ne accorgi e poi, voltandoti…Chi era?
Ma tanto poi, ti riscuoti e sorridendo vai avanti. Dritto per la tua strada.
Forse ci ripenserai un po’.
Somigliava tanto a quel tipo…
La prossima volta porterò l’ombrello!
Cose così.
Ma poi basta. Troppi movimenti, mille pensieri, sogni e domande, troppo esistere.
La sera, quando ti butterai a letto sfinito, pensando già a domani, avrai perso definitivamente quella sfumatura bagnata.
Un po’ come quando la mattina di corsa esci e ti rimane sul fondo dello stomaco, a galleggiare col caffè, quel senso di aver dimenticato qualcosa.
Avrai perso e dimenticato tante di quelle cose.
Beh, per intenderci, lui era uno così.
Non lo conoscevano in molti. In tanti asciugano la guancia dopo aver ricevuto una gocciolina indesiderata.
Ma a volte, non spessissimo, accade che il senso di risucchio ti prenda e ti porti dove vuole lui, dura un po’ più del previsto.
Si sa, ci sono tante di quelle cose che vanno storte!
Allora accade che uno così ad uno come me gli muove qualcosa dentro.
E cominci a pensare, a osservare e a scoprire.
E scopri tante di quelle cose che non riesci più a guardare degli occhi senza vederci dietro un overture di storie.
E la pesantezza di una goccia crollata sulla guancia per caso.
E che uno così, come lui, non è poi uno come tanti.
Era uno semplice, comune.
Uno come tutti.
Che come tutti dormiva, non sempre ricordava quello che sognava, ascoltava musica stramba, mangiava cioccolata e sedeva dietro una finestra a osservare le gare infantili delle animelle bagnate che si rincorrevano sul vetro, come tutti era calmo, di una calma apparente, come tutti si imbestialiva a sentire una semplice parola.
Per me quella parola, che mi manda in bestia, è: Incendio. Non so perché.
Beh, lui era capace di scatenare una guerra al solo suono immotivato di quella parola…una guerra, giuro.
Quella parola era: Pace.Cose così.