Love Office

Mar 27, 2018 11:25



Nuovo capitolo!!

TITOLO: Love Office
FANDOM: Arashi
GENERE: AU, Sentimentale
PAIRINGS: Sakumoto (per il momento)
RATING: NC-17




Capitolo 2:

Il primo giorno di lavoro

"Hasegawa porta quel curriculum velocemente a Toma poi avvia la videoconferenza con Hong Kong. Io devo fare alcune cose nel mio ufficio."
"Come volete presidente."
"Presidente ha chiamato vostro padre. E' molto dispiaciuto ma deve annullare la vostra partita di golf." lo informa la segretaria non appena varca la soglia dell'ufficio.
"Chi è molto dispiaciuto? Lui o il suo segretario che ti ha telefonato?"
La donna arrossisce lievemente.
"Il segretario" ammette "Ma sono sicura che vostro padre sia davvero dispiaciuto presidente..."
"Si si... grazie per averci provato Kaoru-san ma stia pure certa che l'unico non dispiaciuto è mio padre. Non passatemi telefonate per il prossimo quarto d'ora."
"Come desiderate."
Sho si chiude nel suo ufficio cercando di non pensare al solito atteggiamento del padre.
Si siede sulla sua poltrona e si volta a osservare la città dalle enormi vetrate.
Sorride ripensando a quello che ha appena fatto, stupendosi.
Da quando l'azienda si è ingrandita a tal punto non aveva mai più tenuto un colloquio per assumere qualcuno.
Pensano a tutto le risorse umane, lui deve solo firmare dei fogli non sapendo minimamente se sta assumendo uomini orribili o donne bellissime.
Attualmente per lui lavorano così tante persone che non ne conosce più della metà.
Quante persone gli rivolgono un saluto e lui risponde ma non ha la più pallida idea di come si chiamino o in che reparto lavorino.
Il culmine sfocia nelle feste aziendali dove le persone lo circondano e lo ringraziano o gli fanno gli auguri.
Quella mattina però ha tenuto colloquio con quel ragazzo, Matsumoto Jun.
Quando i loro occhi si sono incontrati, per Sho tutto il resto del mondo è sparito.
Esisteva solo Jun e le sensazioni che la vista di quel ragazzo gli ha provocava.
Ripensandoci ora non ricorda nemmeno quanti fossero i candidati là dentro.
Di certo c'era una cosa anzi due.
Una è che aveva una voglia matta di saltargli addosso e seconda cosa quel ragazzo doveva lavorare per lui a qualunque costo.
"Devi esserti ammattito Sakurai Sho" si dice scuotendo il capo "Devo essere impazzito ...un uomo dannazione!"
"BUH!" urla dal nulla una voce facendolo sobbalzare.
"Che diamine..."
"Che facevi Sakurai? Un pisolino ad occhi aperti?"
Sho si guarda intorno. E' da solo nella stanza ma quella voce non gli è nuova.
"Ninomiya?"
"No sono il lupo mangia frutta." ride la voce.
Sho si volta e sullo schermo del suo PC vede aperta una video chiamata e un volto conosciuto, quello da eterno ragazzino di Ninomiya Kazunari il presidente della Ninomiya Technology.
"Come diavolo hai fatto ad attivare la video chiamata se neanche ho accettato?"
"Sveglia! Gestisco un'azienda d'informatica. Cosa vuoi che sia per me entrare nel tuo sistema?"
"Lo sai che potrei denunciarti?"
"Dai dai denunciami" lo schernisce l'altro.
Sho sospira, provare ad avere una conversazione normale con quel ragazzo è pressoché impossibile.
"Cosa vuoi?" cede.
"Niente. Parlare"
"Come niente? Mi disturbi sapendo che sono impegnato per parlare?"
"Non mi pare che tu stia facendo chissà che cosa. Sei lì imbambolato a farti una sega, mentale per ora...ma non escluderei che presto passerai all'atto pratico"
"Sei davvero disdicevole.!
"Oh certo Don Sakurai."
"Visto che non hai nulla di interessante da dire ti saluto."
"Su su non fare l'asociale. Piuttosto quando andiamo a cena insieme?"
"Vuoi scroccare un'altra cena per caso?"
"Certo che ti lamenti sempre tu!"
"Non rigirare la frittata. Sei un approfittatore." dichiara Sho mentre bussano alla sua porta "Avanti!"
"Presidente" dice Hasegawa entrando "E' tutto pronto per la videoconferenza con Hong Kong"
"Ciao Hase-chan!" lo saluta Ninomiya riconoscendo la voce del ragazzo.
"Salve presidente Ninomiya."
"Quella questione è sistemata Hasegawa?" chiede Sho alzandosi dalla poltrona e provando a interrompere la comunicazione ma senza riuscirci "Che cazzo..."
"Ah ah. Chiudo quando lo dico io."
"Allora chiudi."
"No voglio sapere di questa misteriosa questione."
"Non sono affari tuoi ciao."
"Guarda che se non me lo dici mi intrometterò nella tua videoconferenza con i cinesi. Sputa il rospo."
"La questione è una pratica di assunzione"
"Hai assunto una gnocca?"
"No un uomo"
"Ah niente di interessante. E io che pensavo chissà che. Vabbè ti lascio andare a sfoggiare il tuo inutile charme coi cinesi. Ciao." e detto questo chiude la comunicazione.
"Tipo bizzarro il presidente Ninomiya"
"E' una spina nel fianco altroché. Allora?"
"Ikuta-san ha preparato tutto. Non appena Ozawa-san gli avrà comunicato chi altro intende assumere preparerà gli altri contratti e Ozawa-san potrà contattare i nuovi assunti come al solito"
"Col cazzo!" sbotta Sho sistemandosi la giacca.
"Come presidente?"
"Non voglio affidare l'assunzione di Matsumoto Jun a quel troglodita di Ozawa. Lui avrà scelto una schiera di ochette tutte culo, tette e zero cervello per poi portarsele a letto."
"Invece Matsumoto Jun..."
"Che vorresti insinuare Hasegawa?" lo aggredisce Sakurai.
"Nulla presidente" si scusa il ragazzo "Intendevo dire che uno con il curriculum come il suo non possiamo farcelo soffiare da qualcun altro. Ha credenziali eccellenti."
Sho spera di non essere vistosamente arrossito perché si sente le orecchie andare in fiamme.
Tutto ciò lo destabilizza.
"In azienda ci serve uno come lui! Dì a Toma di chiamare personalmente Matsumoto Jun."
"Agli ordini presidente."
"E ora andiamo."

Dopo essere rimasto tanto tempo alla Sakurai Corporation, Jun ha passato un'ora intera a richiamare le aziende per scusarsi e decidere una una nuova data per i colloqui.
Fortunatamente tutti si sono dimostrati comprensivi e disponibili con lui.
Tutto merito del brillante curriculum.
Arrivato a casa, dopo la decima telefonata si lascia andare sul divano sospirando.
Che giornata!
Ha appena chiuso gli occhi per rilassarsi un po' quando il suo cellulare prende a squillare.
Senza neanche guardare chi lo stia chiamando risponde.
"Pronto?"
<< Matsumoto Jun-san? Salve sono l'avvocato Ikuta Toma della Sakurai Corporation.>>
"Sì mi dica"
<< La chiamo per informarla che che siamo molto lieti di darle il benvenuto nella nostra compagnia. L'aspettiamo lunedì mattina alle ore 08:30.>> spiega l'uomo.
"La ringrazio. A lunedì allora"
<< Buona giornata.>>
La chiamata si conclude e Jun tira un urlo di gioia.
Neanche due settimane prima era ancora in America a impacchettare le sue cose per tornare a casa e ora ha un lavoro!
Si rende conto di non aver chiesto all'avvocato Ikuta quale sarà il suo ruolo in azienda ma non importa, dopotutto lunedì gli spiegheranno tutto.
Decide di uscire e andare a comprarsi dei nuovi completi e fa un'abbondante spesa per preparare una sontuosa cena per festeggiare insieme ai genitori la buona notizia.

Alle 08:00 di lunedì mattina, Jun è già di fronte alla compagnia ammirando l'edificio in tutto il suo splendore.
Chissà quale di quelle innumerevoli finestre sarà quella da cui si affaccerà per ammirare Tokyo.
Sorridendo dell'immediato futuro non si accorge di qualcuno che sta arrivando di corsa e gli finisce addosso facendolo quasi cadere ma Jun riesce a restare in precario equilibrio e sostenere l'altra persona.
"Oddio mi dispiace mi dispiace davvero tanto!"
"Inoue-san?" chiede Jun riconoscendo la ragazza.
"Matsumoto-san!"
"Ti hanno assunta."
"Si...non so grazie a quale miracolo ma sì. Ce l'ho fatta."
"Avranno capito che sei una ragazza in gamba. Hai sostenuto il colloquio con quel ragazzo?"
"No. E' uscito pochi minuti dopo che sei andato via tu e ho dovuto fare il colloquio con Ozawa-san ma credo che sia stato rimproverato."
"Ci credo non si sforzava minimamente di fare il suo lavoro."
"Spero di non finire a lavorare con lui." afferma Mao sistemandosi i capelli.
"Lavoreremo tutti per la stessa compagnia." le ricorda Jun.
"Intendevo lavorarci a stretto contatto"
"Lo spero per te." le sorride Jun facendola arrossire "Io invece spero di poter incontrare presto quel ragazzo che mi ha fatto il colloquio. Mi sembra una persona brillante."
"Oltre ad essere molto affascinante."
"Inoue-san!" ride Jun "Sei venuta qui per lavorare o per trovare un fidanzato?" la prende in giro.
“Per lavorare ovvio! Ma...se dovesse capitare..."
"Non gli diresti di no." conclude per lei Jun "Comunque da oggi siamo ufficialmente colleghi Mao-san"
"E' vero Jun-san."
Si stringono la mano e poi entrano nell'edificio e chiedono alla reception il piano dove recarsi.
La ragazza li informa di recarsi al 12° piano.
"Non ti pare strano?" domanda Mao mentre entrano in ascensore.
"Cosa?"
"Eravamo tanti al colloquio eppure sembra che siamo stati assunti solo noi due."
"Questo vuol dire che siamo i migliori" sorride Jun.
"Speriamo di lavorare insieme...non penso di farcela senza di te Jun-san."
"Andrai benone stai serena"
"Ok..."
"Brava".
Appena le porte dell'ascensore si aprono, si avviano per il corridoio.
Restano stupiti nel vedere l'ufficio del giovane avvocato una volta entrati.
Ikuta Toma si presenta e spiega loro del contratto e dei vari documenti da firmare sulla riservatezza aziendale e altro.
Inoltre spiega che nella compagnia non ci sono solo uffici ma anche un bar caffetteria, un ristorante, una palestra, una spa e una piscina coperta non solo per intrattenere i clienti ma anche per coccolare i propri dipendenti a patto che non si scordino mai che sono lì per lavorare.
A Jun viene quasi il dubbio che finirà per lavorare come sguattero in cucina ma l'avvocato li rassicura subito.
Mao è stata assegnata al reparto editing di due riviste: una di arte e una sulla pesca gestite dall'editor Ohno Satoshi e sarà la sua assistente.
Per quanto riguarda Jun invece, sarà l'assistente personale niente meno che del presidente Sakurai.
Jun non crede alle sue orecchie.
Assistente del presidente!
Ancora sbalorditi firmano i contratti e ricevono i loro badge personali insieme a una brochure esplicativa dell'intera struttura aziendale.
Quando escono dall'ufficio di Ikuta, Mao è entusiasta.
"Prima eri tanto ansiosa e ora sei come in estasi"
"Perché tu non sei contento? Assistente personale del presidente?" lo punzecchia.
"Io molto e tu? Assistente editor?"
"Moltissimo!"
I due scoppiano a ridere e si fermano davanti all'ascensore.
"A che piano vai?"
"Vediamo... io 16°" afferma la ragazza.
"Io al 30°"
"Sei più in alto di me!"
Si salutano quando Mao scende al suo piano e Jun prosegue.
Durante la salita, Jun si domanda che tipo di persona sia il presidente.
Senza mai averlo visto ne averci parlato lo vuole come assistente però meglio per lui.
Spera che il ruolo assegnatogli non sia in realtà una sorta di lacchè che corre da una parte all'altra della città per recuperare roba in lavanderia o altro.
Sarebbe davvero ingrato.
Arriva al piano e scende. Attraversa il corridoio e oltrepassa una porta aperta su un ufficio con una piccola sala d'aspetto.
"Buongiorno" lo saluta la donna seduta alla scrivania "Matsumoto Jun-san giusto?"
"Sì sono io. Piacere"
"Sono Kaoru Michiko la segretaria del presidente prego da questa parte" la donna si alza e lo precede aprendo una porta "Alla nostra sinistra c'è l'archivio che verrà smantellato e sulla destra c'è la sala riunioni. Qui c'è l'ufficio del presidente." afferma.
"Grazie"
Jun bussa alla porta ed entra non appena sente l'avanti da dentro.
Entrando, Jun si ritrova nell'enorme ufficio del presidente.
La cosa più spettacolare è la vetrata alle spalle della scrivania.
La poltrona è rivolta proprio al paesaggio quindi non riesce a vedere il volto della persona sedutavi sopra.
"Buongiorno sono Matsumoto Jun. E' il mio primo giorno di lavoro."
Jun rimane sbalordito quando la poltrona si gira e vede il ragazzo con cui ha parlato durante il colloquio.
"Benvenuto" sorride quello alzandosi ed invitandolo a sedersi su una delle poltroncine in pelle.
Jun si accomoda e il presidente fa altrettanto di fronte a lui.
"Sono Sakurai Sho. Sono lieto di averti nella mia compagnia.”
"Sono io che la ringrazio per l'opportunità. Non sospettavo che ...il presidente fosse lei l'altro giorno."ammette Jun leggermente imbarazzato.
Avrebbe dovuto capirlo nel momento stesso in cui aveva mortificato Ozawa.
"Di solito non presenzio ai colloqui è vero" dichiara Sho continuando a guardarlo insistentemente "Stavo passando di lì e ho notato l'espressione annoiata del mio dipendente. Sono contento di aver potuto parlare con te e leggere il tuo formidabile curriculum."
"Sono onorato di poter lavorare con lei presidente."
"Staremo bene insieme" sorride Sho allusivo.
"Ne sono certo." ribatte Jun non cogliendo la malizia dell'altro.
"Toma ti ha spiegato qualcosa in merito alle tue mansioni?"
"Ha spiegato più che altro della struttura aziendale e gli aspetti burocratici. Ci penso io. Allora avrai notato che stiamo smantellando l'archivio." dice indicando gli enormi scaffali oltre le pareti di vetro oscurati dai mobili "Diventerà il tuo ufficio non appena sarà sgomberato. Essendo il mio assistente personale, in mia assenza sarai tu a fare le mie veci e tratterai coi miei collaboratori ma in linea di massima sarai sempre con me. Ah! E ovviamente Kaoru-san sarà anche la tua segretaria. Dovrai venire con me ad eventi pubblici e riunioni fuori sede. Questo comporterà a ore di straordinario serale o nel week end ben pagati si intende. Senza dimenticare che ti verrò² incontro per le ferie ed eventuali permessi. Domande?" chiede Sho senza staccargli gli occhi di dosso neanche per un momento.
"Nessuna presidente. E' tutto chiaro."
"Perfetto" sorride Sho alzandosi e allungando la mano verso Jun che lo imita e gli stringe la mano, notando lo sguardo del presidente farsi più¹ penetrante.
"Caffè?"
"Glielo... glielo vado a prendere" sospira Jun.
Sho prorompe in una fragorosa risata.
"Scusa scusa ma non sei uno stagista"
"Io... pensavo che essendo il suo assistente dovessi..."
"Sottostare a richieste assurde?" chiede Sho nella cui mente vorticano tantissime proposte assurde da fare a Jun ma nulla che richieda il caffè, solo loro due... magari nudi "Volevo invitarti in caffetteria a prendere un caffè così prendi dimestichezza con la struttura."
"Oh io... si. Mi scusi presidente..."
"Andiamo Matsumoto-kun?"
"Certo"
Uscendo, Sho dice alla segretaria di non essere disturbato.
Insieme a Jun, si recano al 21° piano ed entrano nella caffetteria.
Il locale è elegantemente arredato e dall'aspetto rilassante.
Alcuni dipendenti sono seduti ai tavoli a consumare una veloce colazione e appena vedono entrare Sho, si alzano per salutare rispettosamente.
"Continuate pure" risponde Sho educatamente prendendo posto al bancone con Jun.
"Brioche?"
"No grazie va bene solo un caffè."
Da dietro alla porta vicino all'espositore dei liquori si sente un rumore di qualcosa che frana a terra e si frantuma.
Sho scuote la testa e sospira.
"Ci risiamo..."
Poco dopo compare un ragazzo alto e moro con la divisa da barista e un enorme sorriso stampato in viso non appena vede Sho.
"Sho-chan! ciao!" lo saluta.
"Aiba...ti ho già detto di chiamarmi presidente..."
"Va bene Sho-chan!"
"Aiba..." ripete Jun guardando il barista "Aiba Masaki?"
Il ragazzo gli sorride. "Sono proprio io"
"Vi conoscete?" domanda Sho un po' stizzito.
"Alle medie ero nel club di baseball e un mio senpai si chiamava così"
"Non ci credo!" esclama il barista leggendo il nome di Jun sul badge "Jun-tan!" lancia un urlo e, senza badare al bancone che li divide, abbraccia Jun.
Sho li guarda irritato battendo nervosamente le dita sul ginocchio
"Sono felice anche io ma mi stai strozzando."
Masaki lo lascia andare.
"Sono passati un sacco di anni."
"E' vero."
"Ma ora ci siamo ritrovati e non ci perderemo più¹di vista! Lavori qui?"
"Sì oggi è il mio primo giorno."
"Wow! In quale piano lavori così ti vengo a trovare e ti porto i dolcetti!"
"Al 30° piano."
"E' il mio assistente personale." dichiara Sho enfatizzando sul mio.
"Oh no povero Jun-tan"
"Perché?"
"Perché Sho-chan è un mostro."
"Cosa? Come sarebbe a dire che sono un mostro?"
"Sei un tiranno Sho-chan" replica placidamente Masaki "Che ti offro Jun-tan?"
"Un caffè"
"Agli ordini!" e sparisce di nuovo dietro la porta di prima.
"Sembrate molto amici." afferma Sho aspramente.
"Da piccoli eravamo molto legati ma poi abbiamo preso strade diverse alle superiori e ci siamo persi di vista." spiega Jun notando lo sguardo accigliato dell'altro.
"Capisco."
Masaki torna con delle tazzine e poi si mette a preparare il caffè per Jun.
"Ecco qui!"
"Prego presidente" dice Jun avvicinando il caffè¨a Sho "Masaki me ne può preparare un altro."
E' così gentile...
Pensa Sho ammirato.
"Nah Jun-tan bevilo tu. Sho-chan beve caffè doppio in tazza grande riscaldata e due brioche integrali al cioccolato. E' esigente e goloso..." spiega Masaki.
"Una! una sola brioche! e non sono esigente!"
"Quando mai ne mangi una. Sei a dieta?" chiede Masaki perplesso preparando tutto.
"Fai il tuo lavoro!" sbotta Sho.
Jun si lascia sfuggire una risatina e recupera la tazzina.
"Allora mi servo presidente."
"Ecco qua. Due brioche!"
"Ti avevo detto..."
"Si si mangia e zitto."
Mentre Sho borbotta Jun sorride.
E' sicuro che non si annoierà di certo con Masaki e il presidente.
"Quanto ti devo?" domanda.
"Niente" risponde Sho pulendosi la bocca dopo aver mangiato le brioche.
E meno male che non ne voleva due...
"E' il mio bar è gratis."
"Da quando è il tuo bar?"
"E' la mia compagnia."
"Mio mio mio come i bambini."
"Sei mio ospite Matsumoto-kun. Capito Masaki?"
"Non farei mai pagare Jun-tan."
"Torniamo a lavoro che è meglio..."
"Ciao Jun-tan! torna presto a trovarmi e fammi sapere se Sho-chan ti fa impazzire."
"Lo farò. Buon lavoro"
Salutano Masaki e tornano in ufficio.
"Non è cambiato per niente Masaki..."
"Dice tutto quello che pensa. A volte è così irritante... ma nel suo lavoro si impegna tantissimo."
"Con lui è impossibile restare arrabbiati troppo a lungo." sorride Jun.
Sho resta incantato davanti a quel sorriso dolce sul volto dell'assistente.
"Presidente la sua posta." lo risveglia la segretaria riferendogli anche dei messaggi.
Sho ascolta annoiato.
Vorrebbe passare l'intera con Jun, il che potrebbe essere legittimo visto che ora è il suo assistente ma è solo il suo primo giorno e deve documentarsi e imparare tutto quello che c'è da sapere prima di affiancarlo.
"Kaoru-san le affido Matsumoto-kun per oggi. Voglio che gli illustri tutto quello che deve sapere per potermi aiutare da domani."
"Certo presidente."
"Da domani inizia il vero lavoro Matsumoto-kun."
"Sì presidente. Conti su di me."
"Oh non ho nessun dubbio in merito." sorride Sho "Buon lavoro allora. Kaoru-san avverta l'autista che sto scendendo."
Sia Jun che la segretaria si inchinano rispettosamente mentre Sho esce.
Per tutta la mattina Jun viene istruito dalla donna su tutte le mansioni che dovrà svolgere come assistente personale, sulle abitudini del presidente, il suo modo di lavorare, i suoi contatti e su qualunque cosa possa essere d'aiuto a Jun.
Nella pausa pranzo si ritrova a pranzare con Mao al ristorante della compagnia e si raccontano la loro giornata.
La ragazza racconta dell'editor Ohno e della sua eccentricità.
"In tutta la mattina avrà detto sì e no 5 parole! Ho dovuto sistemare l'intero ufficio perché era un macello unico! Sembrava fosse esplosa una bomba!" dichiara Mao con enfasi "Ma mi sembra una brava persona."
Jun le racconta di Aiba e che presto avrà un ufficio tutto suo.
Nel pomeriggio Jun sistema ordinatamente tutta la documentazione presente negli scaffali in scatoli che verranno trasportati nel seminterrato.
Una volta che saranno tolti gli scaffali il suo ufficio e quello del presidente saranno divisi solo da pareti di vetro.
Chissà come diventerà quella stanza una volta tolti i mobili e rimpiazzati con arredo nuovo.
Sorride immaginandosi seduto a una bella scrivania con la targa con il suo nome.
Controlla l'ora.
La giornata lavorativa è quasi giunta alla fine quando il presidente Sakurai rientra.
"Bentornato presidente" lo saluta.
"Matsumoto-kun. Com'è andata oggi?"
"Molto bene. Ho preparato gli scatoloni da portare nel seminterrato ora chiamo e le faccio venire a prendere" spiega indicandoli.
"Non ti preoccupare ci pensiamo domani. E' ora di tornare a casa.”
"Va bene."
Jun recupera la giacca lasciata appesa alla maniglia della porta.
Sho nota la camicia a dell'assistente ma non è né il colore né il tessuto o il motivo a catturare il suo interesse ma quello che contiene.
Jun ha due belle spalle larghe e le maniche della camicia arrotolata fino al gomito lasciano intravedere i muscoli delle braccia.
Per non parlare dei calzoni del completo nero che indossa così attillati sul posteriore.
E che posteriore...
Sho si allenta un po' il nodo della cravatta sentendo caldo, molto caldo.
Si è scelto proprio un bell'assistente.
"Se non c'è altro presidente io me ne andrei" afferma Jun indossando la giacca "Tutto bene? Sembrate stravolto."
"No...non troppo.
"Riposate. A domani."
Jun recupera la ventiquattrore e fa per andarsene.
"Matsumoto-kun."
"Sì presidente?"
"Tu come vieni a lavoro?"
"Al momento con i mezzi pubblici ma conto di comprarmi un'auto."
"Capisco."
"E' un problema?"
"No no no assolutamente. Ero solo curioso."
"Buona serata presidente" lo saluta Jun andandosene.
Sho entra nel suo ufficio e si lascia andare sulla poltrona nera.
E' tutto il giorno che non fa altro che pensare al suo assistente.
Bussano alla sua porta.
"Avanti."
"Presidente è arrivata questa per lei." dice Kaoru-san consegnandogli una grossa e spessa busta.
"Grazie Kaoru-san."
"A domani presidente."
Rimasto solo, Sho apre la busta e ne tira fuori uno spesso fascicolo.
In calce un nome: Matsumoto Jun.
"Scopriamo chi sei Matsumoto-kun... Sono proprio tanto curioso di conoscerti fino in fondo."
Così apre il fascicolo e prende a leggere.

g:au, sentimentale, nc-17, fanfiction, p: sakumoto, arashi

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