Just a little bit (XXX II)

Aug 13, 2014 14:45

Che dire di questo.... capitolo (?) Non è quello che volevo scrivere (che sarà? La centesima volta che lo dico? ) , è saltato fuori dal nulla e non c’entra nulla con la trama! XD  Solo che mi sembrava una scenetta divertente (e decisamente kinky) con cui intervallare quello che effettivamente doveva essere la seconda parte dell’ultimo capitolo, che a questo punto diverrà la terza...

Perché non l’ho tenuto per la raccolta di missing moments, vi chiederete... beh, me lo sto chiedendo anche io, ma ormai è fatta *fugge via per venti minuti o poco più*




Capitolo XXX II The Gallery - Comic Relief -

Buio.
Totalmente immersi dall’oscurità, avvolti nelle tenebre, cullati nell’ombra, protetti dal crepuscolo. E’ così che deve essere.
La finestra è chiusa, la tapparella è stata abbassata fino all’ultima fessura, le griglie sono prudentemente serrate e, per maggior sicurezza, un pesante tendone copre le vetrate.
Matthew ha anche proposto di mettere una tenda pesante anche alla porta, ma Dominic gli ha fatto capire che è inutile, perché gli ha più volte dimostrato che non c’è verso che la luce possa filtrare dal corridoio.
Non che Londra sia famosa per le sue giornate di sole, ma è sempre bene non rischiare.
Silenzio.
Non si muove una foglia, non c’è un singolo suono, che non sia il flebile respirare dei due proprietari della stanza, che il più delle volte cedono ancora a quest’abitudine prettamente umana.
Avere un super udito può avere dei pro e dei contro, un contro di sicuro è avere i sensi allertati per qualsiasi cosa, fosse anche il tintinnare dei loro ciondoli nei movimenti che accompagnano le fasi del loro riposo.
Tuttavia, a questo ha già trovato la soluzione Dominic, convincendo Matthew a togliersi i rispettivi amuleti, almeno di notte, ma solo quando sono a casa loro, al sicuro dalle intemperie o da qualsiasi imprevisto. Matthew sembra aver accettato di buon grado quella soluzione.
Ed è infatti quella soluzione che ha reso fondamentale la necessità del buio nella loro stanza.
Riposo.
Tra confessioni e rituali interrotti e tutte le conseguenze alle quali hanno portato, sono state giornate intense per i due vampiri, che chiedono solo di poter dormire un quantitativo di ore necessarie a far ricaricare loro le batterie.
Buio. Silenzio. Riposo.
Matthew e Dominic non avrebbero avuto niente di tutto ciò, non quel mattino.
Qualcosa, o meglio qualcuno, sta per irrompere in modo luminoso -per loro fortuna, solo luce artificiale- , molto caotico e ad un’ora molto poco gradita.

“Sono ancora umano, sono ancora umano! Sono rimasto umano! Ha funzionato!” li informa Chris, con voce squillante, spalancando la porta, accendendo la luce e precipitandosi nella camera dei suoi migliori amici e saltellando ripetutamente sul letto.

“Dannazione, Chris! E’ l’alba!” si lagna Dom, indicando con drammaticità teatrale la radiosveglia che segna le sette.
“Non potevi aspettare qualche dannatissima ora in più prima di comunicarci questa lieta notizia?” borbotta Matt.
“No che non potevo! Andiamo, ragazzi, non siete contenti per me? Non eravate preoccupati? Abbiamo sfiorato la catastrofe!” continua Chris, che per la cronaca tiene ancora in mano ciò che rimane della candela che ha utilizzato fino allo stremo.

“Hey, pivellino, vedi di non sopravvalutarti così tanto. Non credo proprio che saresti stato questo flagello indomabile!” lo prende in giro Matthew.
“Sicuro. Anche nel peggiore dei casi, sia io, sia Matt saremmo riusciti a tenerti a bada.” commenta con aria di sufficienza Dom.
“Oh sì, certo, vi devo forse ricordare come finivano le nostre lotte due contro uno quando eravate ancora umani, cari i miei pesi piuma?” sogghigna Chris, ben coscio di avere avuto l’ultima parola in capitolo.

“E va bene, saresti stato un’apocalisse su due gambe!” si corregge Matt.
“Già... a proposito di gambe... Chris, sei sicuro di sentirti a tuo agio seduto in mezzo a noi due, proprio nel bel mezzo del nostro effetto ‘tenda da circo’ tipico di quando siamo appena svegli?” ridacchia Dominic, ancora di più alla reazione fulminea del loro amico che, imbarazzatissimo, si toglie da lì.

“Che schifo, ragazzi! Siete indecenti! Spero che almeno abbiate su i boxer!” borbotta il bassista.
“Sì, sì, immagino che sia la stessa cosa che dice Kelly quando capita a te!” ribatte Matt, sornione.

“Amici, stiamo perdendo di vista l’argomento principale. Ho annullato ogni effetto. Ho sconfitto la maledizione che incombeva su di me. Possibile che non siate in grado di mostrarmi un po’ più di entusiasmo?” insiste Chris, un po’ adirato.

“Oh no, Chris, ci spiace che non traspaia maggiormente dai nostri volti o dai nostri atteggiamenti, ma siamo entrambi... felicissimi che tu abbia scampato questo... immane pericolo...” cerca di dire Matt, ma si tradisce con una poderosa risata, prima che possa concludere la frase.
E dato che lui possiede la risata più contagiosa del mondo, non c’è da sorprendersi se ne cade vittima pure Dom.

“Ma che vi prende? Si può sapere che avete da ridire come due cretini?” si acciglia Chris.
“C’è che il rischio che correvi è tanto vero quanto il naso che ho portato via a Ernie l’ultima volta che è stato qui!” lo sbeffeggia Dominic, sghignazzando senza alcun ritegno.

“Volete dire che... vi siete inventati tutto? Non ci posso credere, che stronzi!” sfuria Chris, scagliando contro ai due il cero consumato. “Avete almeno una vaga idea di quel che ho passato?”

“Te la sei cercata! Noi abbiamo cercato di tranquillizzarti in ogni modo, ma tu non la finivi più, ci hai esasperato!” si giustifica Matthew.

“Coraggio, ragazzone, se vuoi sfogarti, fa’ pure: tanto non ci sono paletti di legno nei dintorni e ormai resistiamo alla violenza fisica senza problemi, anche a quella più bruta!” lo sprona Dom, rimanendo a letto con Matt.
“E, sì, siamo vestiti qui sotto, se è questo che ti preoccupa!” trova doveroso sottolineare il pianista.

Chris fa per avvicinarsi a loro in un impeto di furia, poi ha un’idea migliore, adocchiando qualcosa di veramente prezioso che i suoi amici hanno imprudentemente abbandonato nelle sue vicinanze.

“Oh no, miei cari, non la risolverò con la violenza. Sarebbe troppo facile. Ci son vendette molto più subdole.” sogghigna, allungando un braccio sulla scrivania.

I due vampiri capiscono troppo tardi e nemmeno la loro supervelocità può nulla.

Chris è già al sicuro, dall’altra inviolabile parte del corridoio, inondato dalla luce del sole che proprio quel giorno ha deciso in modo atipico di dimostrarsi  in tutta la sua gloria.

Matt e Dom lo fissano dall’altro lato della soglia, dove l’ombra li ripara da quella fonte di luce che al momento sarebbe fatale per loro.
“Okay, Chris, bello scherzo, ora però ridacceli!” lo sprona Dominic, con una risata nervosa.

Per tutta risposta, Chris lega i loro due ciondoli fra le stecche della ringhiera.
“Li potrete riavere al tramonto.” li avverte.

“Chris, non scherziamo. Ridammi il mio cazzo di ciondolo! Tu non capisci... oggi da AllSaints ci sono i nuovi arrivi, c’è la nuova collezione... se non vado là in tempo restano solo le taglie extra-large!” si lagna Dom, come se foste questione di non-vita o di morte.
Beh, per lui lo è.

“E credi che non lo sappia? Non fai che blaterare di questo giorno, dalla pausa del tour!” sogghigna Chris, restando fermo sulla sua decisione.

“Non stare a sentire questo fashion-victim frignone! Io ho ragioni ben più serie per uscire da qui. Devo andare a far la spesa. Ho quasi finito le banane.” sentenzia Matt, con lo stesso tono disperato del compagno.

Chris si allontana temporaneamente e poi fa ritorno.

“Eh sì, hai ragione. Ti è rimasta solo questa.” commenta, estraendo dalla tasca del suo cappotto l’ultimo frutto zuccherino trovato nella dispensa dell’amico.
Ma una vendetta deve essere una vendetta fino in fondo e Chris questo lo sa bene. Ecco perché pone la banana a terra, di fronte a Matt, ma al di qua della barriera, in un punto di piena luce.

“Bastardo!” ringhia il pianista.

“Chris, davvero. Se vuoi, puoi segregarci in casa anche per una settimana intera, ma non oggi! Ridammi il mio ciondolo.” torna alla carica Dom.

“Oh, ma chi ve l’ha detto che per uscire vi serva il ciondolo?” li informa il bassista, gettando sul loro letto due candele. “Forse non lo sapete, ma c’è un rituale che fa al vostro caso: se vi mettete in un angolo della stanza vicino alla finestra chiusa e continuate a ripetere ‘Voglio stare alla luce del sole ‘ mentre la candela si consuma, se ci credete veramente può darsi che funzioni o forse quando avrete finito sarà già il tramonto e non avrete più problemi!” li sbeffeggia, incamminandosi per il corridoio.

“Touché. Abbiamo imparato la lezione.” replica Matt, con voce suadente. “Abbiamo sbagliato. Vieni qui, te lo voglio dire guardandoti in faccia, così è più sentito.” lo esorta.

“Oh sì, certo, se vi guardo per troppo tempo finirete per ipnotizzarmi di sicuro. Mi credete tanto idiota?” ringhia Chris, dandogli le spalle.

“Beh, la balla del rituale con la candela te la sei bevuta come acqua fresca!” si lascia sfuggire Dom, il che non fa che peggiorare le cose.

“Buon’attesa del tramonto, stronzi!” si volta fulmineo Chris, mostrando loro il terzo dito. “Poi fatemi sapere quando dovrò tornare qui con Kelly. Per ora riflettete sulle vostre azioni!” si congeda da loro, sbattendo la porta d’ingresso con stizza.

“In fondo ci è andata anche bene... superpoteri o no, Chris furibondo mi mette ancora una dannata paura!” confessa Dominic.

Matthew non sembra nemmeno ascoltarlo più, intento com’è a fissare la porta.

“Non deve essere poi tanto difficile...” borbotta, avvicinando prudentemente la gamba destra alla soglia, sedendosi a terra per aumentarne la capacità di estensione e poi finalmente cominciando a oltrepassare quel confine.

“Matthew! No, che cazzo fai?” si allarma Dominic.

“Ho quasi fatto...” ribatte Matt, con la punta della lingua fra le labbra serrate, in fase concentrata, riuscendo addirittura a toccare la banana con il piede, ma prima che possa riuscire a calciarla nella propria direzione, un debole raggio di sole è più che sufficiente a causargli un danno non irrilevante.

“Ouch!” si lagna il moro, vedendo comparire una fiammella sul suo alluce esposto.

“Vieni via da lì, maledetto idiota!” lo tira indietro Dominic, sbattendo un asciugamano, che ha già imbevuto d’acqua, contro il piede, ripetutamente, smorzando la fiammella, prima che la cosa assuma connotati più tragici e dolorosi.
Alla fine, Matthew se la cava solo con una leggera strinatura.

“Wow, ma l’hai visto? Che figata! Proprio come nei film!” se la ride Matt, per nulla spaventato.

“Ma ti sei rincoglionito tutto d’un tratto? Cos’hai nel cervello? Zeta glitterati? Stavi rischiando la tua vita/non-vita/quello che è... per una banana?” sbotta Dom.

“No, non per una banana. Per l’ultima banana che mi resta in dispensa!” precisa il cantante. “E anche se mandiamo qualcuno dell’entourage a farci la spesa, poi non possiamo scendere ad aprir loro la porta!” si dispera.

“Già. Ci vorrebbe qualcuno che sa dove nascondiamo la chiave di scorta.” commenta Dom.

Non l’avesse mai detto.

“Hey, aspetta un momento. Tua sorella è via per lavoro, così come Paul, ma le nostre mamme no. E loro lo sanno dov’è la chiave!” si illumina Matt, già armato di telefono.

“Fermati! Davvero le scomoderesti solo per farti portare delle stupide banane?”

“Non solo per quello. Potresti chiedere a tua mamma di passare all’AllSaints a prenderti quelle stupide  T-shirt della nuova collezione. Lei sa i tuoi gusti... “ cerca di persuaderlo il moro.

“Ti ricordo che ‘quelle stupide T-shirt’ riempiono anche buona parte del tuo guardaroba, bello mio, senza contare quelle che mi prendi in prestito!” gli fa notare il biondo.

“Touché. Ad ogni modo, certo che non le scomoderemmo solo per questo. Potremmo anche dir loro la verità, o almeno una delle due, scegli tu quale.” argomenta Matt.

“Matt, no. E’ palese che tu non sia lucido in questo momento Niente confessioni. Niente visita da parte delle nostre madri. E poi, pensaci bene, anche se chiedessimo loro di venir da Teignmouth a qui, ora che prendono il treno e i mezzi, sarebbero qui solo al tramonto e a quel punto non saremo più relegati qui!” lo fa ragionare Dom e riesce nell’intento.

“Hai ragione, ma allora cosa facciamo?”  sbuffa Matt, esasperato, lasciandosi cadere pesantemente sul letto.
“Uhmm... soli soletti, rinchiusi per tutto il giorno. Io ce l’avrei un’idea per passare il tempo.” ammicca accattivante Dom,avvicinandosi a Matt, ma poi lo oltrepassa, per dirigersi al suo armadio, dal quale estrae un cassetto e lo ripone sopra la sua parte di materasso. “L’ultima volta ho ordinato tutto in ordine di spessore del tessuto, stavolta lo farò per ordine crescente di colore. Comincerò dai calzini!” esclama, colmo d’entusiasmo, battendo le mani, pronto a darsi da fare. “E stavolta mi puoi aiutare anche tu!” lo informa con l’attitudine di chi sta invitando qualcun ad un party super esclusivo di cui ha la possibilità di aggiungerti alla lista.

Com’è facile supporre, Matthew non accoglie quella gentile offerta con lo stesso entusiasmo.

“Certo che con te, Dommeh, non ci si annoia mai!” dà sfogo del suo più marcato sarcasmo, sbuffando contrariato.
“Ok, ho capito come farti tornare il sorriso!” borbotta Dom, spalancando le ante dell’armadio ed estraendo l’asta per appendere gli abiti.
“Mi vuoi picchiare con quello?” inarca un sopracciglio Matt, stupito ma anche intrigato. “Beh, sai, mi potrebbe anche piacere, ma solo se lo fai  pwopwiamente e non ti risparmi e...”

“Chiudi il becco, Bells!” alza gli occhi Dom, avvicinandosi alla porta e oltrepassando senza difficoltà quella soglia proibita, grazie all’aiuto dell’asta, arpionando la banana e finalmente riesce a spingerla all’interno della stanza.
“Dominic! Ma tu sei un genio! Perché non ci ho pensato io?” esulta Matthew, precipitandosi verso il frutto tanto agognato.
“Perché l’hai detto tu: il genio sono io.” fa un sorrisetto sfrontato Dom.

“E se provassimo anche a recuperare i nostri ciondoli?” propone il moro, mentre sbuccia la banana.
“Non lo so, non credo che l’asta sia lunga abbastanza da arrivare alla ringhiera controllando bene la presa. E poi che succede se spezzo i lacci e entrambi i ciondoli finiscono in una fessura o in un punto imprecisato della casa e non li troviamo più?” rimugina il biondo.
“Oh, andiamo, non ci potrebbe mai accadere una cosa simile!” sdrammatizza Matthew.
“Si tratta di me e te: è praticamente dato per certo che possa succedere!” ribatte Dominic e l’altro si trova costretto a dargli ragione.

“Per ora ci conviene starcene qui buoni, buoni, aspettiamo il tramonto, tu ti godi la tua banana e mi lasci fare il mio lavoro.” ordina il batterista, tornando al suo cassetto.
“E va bene, mi godrò la mia banana.” replica Matt, dandole il primo, godurioso, morso, mentre si avvicina silenzioso e furtivo alle spalle del biondo, calamitato dal suo collo dorato, così esposto. “Ma lo sai cosa la renderebbe ancora più dolce?” mormora, chinandosi verso quell’invitante collo con la bocca spalancata e i suoi canini affilati pronti a colpire.
Tuttavia, tutto quello che finisce per azzannare sono un paio di calzini appallottolati che Dominic gli caccia in bocca con un gesto fulmineo, senza nemmeno voltarsi per vederlo.

“Scordatelo! L’enoteca Howard rimarrà chiusa tutto il giorno!” sentenzia il vampiro più giovane.
“Peggio per te!” controbatte il vampiro più esperto, sfilandosi i calzini dalle zanne, prima di tornare ai suoi lineamenti umani. “E comunque, così facendo ti sei rovinato un paio di calzini.”
“Fossi scemo! Quelli erano tuoi, semmai vorrei sapere che ci facevano nel mio cassetto! L’abbiamo già affrontato il discorso di non mischiare le nostre cose!” sibila il biondo.

“Fammi un po’ capire: ti sta bene se ci mischiamo qualsiasi fluido insito in noi, ma guai se ci mescoliamo la biancheria?” lo guarda stranito Matt.
“Precisamente, te l’avrò ripetuto mille volte!” asserisce Dom
“Beh, si vede che non vuole proprio rimanermi in mente questo concetto. Perché non mi punisci, hmm?” propone sensuale il moro, allungandogli il bastone appendiabiti.

“Perché so che ti piacerebbe. E io non voglio fare nulla per compiacerti. E’ colpa tua se siamo chiusi qui dentro!” lo accusa il batterista.
“Colpa mia?” ride incredulo il pianista. “Scusa tanto se te lo ricordo, ma... chi si è inventato la cazzata del rito con la candela? Chi ha provocato Chris un’ultima volta, forse proprio quando era a un passo dal cedere e invece l’ha fatto andare via indispettito? E soprattutto chi da una settimana a questa parte mi ha convinto a dormire senza il ciondolo, perché ‘ Ma dài, Mattie, così stiamo più comodi e poi siamo immersi nel buio, che vuoi che ci succeda?’” puntualizza, facendogli il verso nell’ultima parte.

“Oops!” reclina il capo Dominic, con fare colpevole. “Allora forse è il caso che tu punisca me.” lo esorta, consegnandogli il bastone che ha ancora fra le mani.

“Naah, ho in mente punizioni molto più appaganti!” sogghigna Matthew, gettando a terra il bastone con un fragoroso rumore.
Prima che Dom abbia il tempo di capire che cosa sta succedendo, si ritrova sollevato e scaraventato sul letto, con il fianco sinistro che cozza contro lo spigolo del cassetto, ma lui associa il dolore come parte della punizione incombente.
Anzi, ormai è diventato una sorta di preliminare fra loro.

Tuttavia, non capisce perché Matthew, anziché saltargli addosso, prenda il cassetto e lo rovesci sul letto, per poi procedere col contenuto degli altri cassetti e gran parte degli indumenti appesi o ripiegati con cura sugli scaffali.
“Bells, si può sapere che diavolo stai combinando?” lo scruta Dom, non tanto frastornato quanto adirato, mentre è già mezzo sepolto da quella montagna di indumenti.
Lui detesta il disordine.
“Zitto e lasciami fare!” ringhia Matt, prendendo anche dei libri e delle riviste appoggiate sulla scrivania e lanciandoli in malo modo sul letto, ai quali accumula anche alcuni resti delle sue tante chitarre che non sono andate incontro a un destino felice, alla fine o durante uno dei loro show.
Come gran finale, afferra il cestino che tengono sotto la scrivania e lo svuota sul letto, facendo cadere così un paio di kleenex usati, fogli appallottolati di canzoni alle quali stava lavorando Matt, poi scartate, l’involucro di qualche merendina, bottiglie, pezzi di filo interdentale e qualche briciola.

L’equivalente di una discarica per il povero e disgustato Dominic.

“Ok, Matt, me la sono cercata. Ora però rimettiamo tutto a posto!” borbotta, cercando di farsi strada fra quell’accozzaglia di roba.
Matthew però lo immobilizza, ponendolo sotto di sé.

“Ti piacerebbe, caro il mio damerino! Questo è solo il backgwound, la vera punizione comincia adesso: tu ed io faremo sesso sfrenato, rotolandoci in questo casino, che ti piaccia o no!” gli intima con un ringhio di dominio.
“Ma...” cerca labilmente di protestare il suo Childe.
“E ringrazia la tua buona stella che non abbia scelto di usare la pila dei vestiti sporchi!” rincara la dose Matt, prima di baciarlo in modo violento, scalfendogli di proposito il labbro inferiore, con il solo utilizzo dei suoi denti umani. “E ora, via i vestiti!” comanda.

“I tuoi? Non vedo l’ora. I miei? Scordatelo!” si impunta Dom.
“Come vuoi. E pensare che volevo leccare ogni centimetro della tua pelle e succhiartelo fino a farti perdere i sensi!” lo informa Matt, con voce roca, facendo per alzarsi dal letto... se quel cumulo caotico di cianfrusaglie si può ancora chiamare letto.
“Fermo lì, maledetto bastardo!” impreca Dominic, tirandolo a sé. “Solo... possiamo andare per gradi?” gli domanda, in una sorta di preghiera, togliendosi molto lentamente e molto a fatica la T-shirt.
“Possiamo anche provarci, ma non ti assicuro niente!” replica Matt, tornando a baciarlo, stavolta con tutta la dolcezza di cui sa essere capace, così da renderlo tanto arrendevole da poterlo sdraiare sul materasso, o meglio... sugli strati di roba che lo separano dal materasso.

“Matt! Ho una cerniera conficcata nella schiena, qualcosa di viscido sulla mia gamba, lo spigolo del cassetto mi urta un fianco e... che schifo! Ho la buccia della tua dannatissima banana dietro il collo!” si lamenta Dom, più schifato che mai.
“E non potresti essere più bello di così!” ribatte Matthew, baciandolo lungo il collo e mordicchiandogli una spalla, sempre senza mutare i suoi lineamenti. “Ma ha più importanza dove sei sdraiato o quello che ti sto facendo?” sorride contro il suo petto il moro, intento a succhiargli un capezzolo turgido e a stuzzicarlo con la sua sapiente lingua, mentre una mano lo graffia leggermente lungo il torace, arrivando all’ombelico e avendo tutte le intenzioni di proseguire oltre.

“Cazzo, Matt! Non ti fermare!” geme Dom, inarcandosi, completamente dimentico del suo disagio.
“Dovresti uccidermi per fermarmi, piccolo!” ringhia Matt, leccandogli lo stomaco, per poi infilargli la lingua nell’ombelico, spingendola avanti e indietro, più e più volte, una sorta di anticipazione di quello che sarebbe successo a un’altra parte del corpo del biondo, più in basso, per mezzo di un’altra parte del corpo del moro, di lì a breve.
O forse no. Non così a breve.

Matthew non ha alcuna fretta e rendere Dom folle di desiderio è una tentazione alla quale non sa resistere.

“Non credi che sia ora di toglierti i boxer, Dominic?” ringhia basso Matt, facendogli vibrare la sensibilissima pelle.
“Fammi quello che vuoi, me li puoi anche strappare!” lo esorta Dom, impaziente.

Ed è quello che fa il suo partner, aprendosi un largo varco fra quella stoffa blu, finché trova la meta della sua ricerca, già eretta, solida e bisognosa di attenzioni.
Matt sembra mantenere la sua promessa, perché Dom perde nozione del tempo che la bocca dell’amato passa fra le sue cosce, impegnata a regalargli ondate di intenso piacere.

“Matthew, Mattheeeewww.. OUCH!” sussulta il biondo, quando con un movimento inconsulto si fa cadere in testa un libro.
Ma nemmeno questo gli impedisce di continuare a godersi la sensazione.
E il momento del culmine non tarda ad arrivare.

Matt solleva la testa , per cogliere l’esatto attimo in cui il volto del suo compagno è trasfigurato da quell’appagante piacere.

“Bene, bene. Pare che l’enoteca Howard almeno uno dei suoi pregiati vini mi consentirà di berlo!” sogghigna il moro, tornando a darsi un gran da fare alla sua postazione preferita.
La poca, pochissima lucidità di Dominic non è sufficiente a fargli trovare una risposta.

Entrambi si concedono giusto qualche manciata di secondi per ricaricare le batterie e anche Matt si abbandona su quel mucchio di cianfrusaglie e vestiti ormai stropicciati.

“Matt, non ce la faccio più a vederti ancora così vestito!” asserisce Dom, non appena si riprende.
“Puoi anche privarmi dei vestiti, se ci tieni, ma devi tener le mani lontano dal mio amichetto, non ci puoi giocare. Fa parte della punizione.” spiega Matt.
“Ma non è giusto! Io adoro giocarci...” si imbroncia Dominic, togliendogli la T-shirt  e aggiungendola al mucchio di roba sul letto. “Gli ho pure trovato un nome.”
“Davvero? E come lo chiami?” si incuriosisce Matt.
“Mr. Feeling Good.” sorride inorgoglito il batterista.
“Carino. Gli si addice.” ridacchia il cantante. “Ma non basterà a farmi cambiare idea.” aggiunge subito dopo, facendolo sbuffare.
“Ma...Matteh!”
“Niente ‘Ma’. E niente ‘Matteh’. Ora veniamo al pezzo forte.. “ annuncia Matthew.
“E’ questo il pezzo forte!” ribatte Dom, squartandogli i boxer grigi, prima che l’altro se ne possa accorgere. “Hello, Mr. Feeling Good!” esulta trionfante.

“Hey!” protesta Matt.
“Tu mi hai imposto di non toccare. Non hai detto nulla sul guardare.” si giustifica il biondo, continuando a guardarlo.
“Però dovremmo trovare un nome anche al tuo di amichetto. A giudicare da come reagisce anche se ti sfioro soltanto, direi che Mr. Uprising se l’è guadagnato di diritto!” commenta Matt, accarezzandolo con una mano e confutando la sua tesi in tempo reale.
“E va bene, mi atterrò alle regole, tanto nulla mi vieta di divertirmi con altre parte del tuo corpo!” ammicca Dom, sdraiando il compagno e salendo sopra di lui, cercando di evitare determinati contatti.

Lo bacia famelico, per poi torturargli l’orecchio con la lingua e mordicchiare la punta e il lobo, lasciando che anche i suoi canini allungati entrino in gioco.
E nello stesso modo gli esplora la gola, le spalle, il torace, i poco scolpiti addominali, continuando a scendere, fin dove consentito.

Matt sente alcune corde delle sue chitarre graffiargli cosce e ginocchia, un libro gli pungola una spalla, sente qualcosa di bagnato e appiccicaticcio su un piede, probabilmente il rimasuglio della birra rimasta in una bottiglia o del bricco di succo di frutta, per scomodo cuscino si ritrova un manico di una chitarra; ma nulla di tutto questo sembra importargli, mentre Dom lo bacia, lecca, mordicchia, dalle caviglie alle cosce, per poi approdare nuovamente al di là del limite vietato.

“Cazzo, Dom! Mi pento di quella stupida regola che ti ho imposto!” mugola frustrato Matt.
“Sì, lo so. Lo vedo che Mr. Feeling Good è in evidente difficoltà!” ridacchia soddisfatto Dom, mentre gli mordicchia docilmente la pelle attorno all’ombelico. “E sai che ti dico? Arrangiati!” aggiunge, scostandosi da lui.
“Ma Dommeh...” protesta il moro.
“E non provare a darti piacere da solo. Voglio vederti esplodere solo quando sarai dentro di me.” esprime la sua richiesta Dom, con voce roca e un basso ringhio.
“Ah sì? E cos’altro vorresti?” lo istiga Matt, percorrendogli gli addominali con un dito.
“Voglio rotolarmi con te in questo casino, poi voglio che mi prendi e mi cavalchi fino a rendermi incapace di formulare un qualsiasi pensiero di senso compiuto!” comanda il biondo, aggrappandosi alle sue spalle.

“Sì, questo lo posso fare!” ringhia eccitato Matthew, rotolando con lui fra tutte le cianfrusaglie e ponendosi sopra di lui, pronto a esaudire i desideri dell’amato.

Ormai Matthew lo sta cavalcando da parecchio tempo, sente che la sua schiena si sta strofinando contro qualcosa di ruvido e dalla superficie abrasiva, ma la cosa non sembra importagli.

E’ tutto perfetto: la sincronia dei loro movimenti, i loro gemiti, il rumore di pelle contro pelle, l’odore di sesso che impregna la stanza, i baci languidi con cui accompagnano quello che altrimenti sarebbe un atto troppo impersonale, le sensazioni che gli sta donando Matt e quelle che è certo di stargli donando Dom.

Eppure quello non è un donarsi completo. C’è ancora qualcosa che manca e Dominic sa bene di cosa si tratta.

“Matt... c’è ancora qualcosa che vorrei...” mormora Dom, continuando ad accogliere le sue spinte.
“Tu cominci a volere un po’ troppe cose o io dovrei cominciare a dirti di no ogni tanto.” risponde Matt, artigliandogli le spalle, mentre continua ad affondare in lui.
“Aspetta almeno di sentire cosa voglio, prima...” insiste il biondo.
“E sarebbe?” si incuriosisce il moro, fermandosi.

“E se rivedessi le mie decisioni in merito a lasciar l’enoteca Howard chiusa tutto il giorno?” domanda suggestivo Dom, inclinando la testa da un lato per esporgli un lato del collo.
Questo non gli impedisce di vedere il sorriso del suo Sire, con gli occhi che da blu si tingono di un azzurro chiarissimo, fluorescente.
“Speravo che me l’avresti chiesto!” ringhia, prima di avventarsi su quella gentile offerta.

Non appena i canini affondano nella tenera carne, riprende l’attività da dove l’aveva interrotta, finché Dom si ritrova nella condizione di essere simultaneamente leggermente svuotato da una parte e ... riempito in un’altra.

Questo mix di sensazioni porta rapidamente all’orgasmo anche lui, dopodiché i due amanti suggellano la fine di quell’amplesso con un lungo bacio, restando abbracciati per un po’.

Il risultato della loro passione è qualche pagina di rivista che si è strappata, dei brandelli di boxer che si ritrovano fra i capelli, calzini che sono volati un po’ ovunque, gran parte dei vestiti a terra e una stanza impresentabile.

Non appena si riprende, Dom allunga un braccio finché riesce a prendere la bottiglia di birra, spaccandola contro il comodino e ricavandone un coccio sufficientemente affilato.
Matt ha già capito le sue perverse intenzioni e sorride in anticipazione.
“Niente male questo sesso disordinato, sai, tesoro?” mormora Dom, mentre col vetro incide sul petto dell’amato dei ghirigori fantasiosi, leccandone tutto il sangue che fa fuoriuscire.
“Io ho sempre delle belle idee.” sorride Matt, lasciando che il suo Childe si diverta un altro po’, anche perché la cosa non gli dispiace affatto, anzi! “Lo rifaremo, quindi?” gli domanda, accarezzandogli i capelli.

“Perché no? Ma la prossima volta evita di buttare sul letto anche le tue cazzo di giacche glitterate, fanno un male infernale, guarda!” sbotta Dom, mostrandogli la schiena escoriata.
“A me è andata di culo, sono atterrato su una delle tue morbide giacche vellutate!” se la ride Matt, per poi scostarsi da lui, andando in cerca del primo paio disponibile di boxer, ancora integri.

“Bene, io ora faccio un riposino, in attesa del tramonto.” commenta, buttando roba a terra finché rende disponibile una parte di materasso sgombro, in cui si corica.
“Ma io non ho sonno!” protesta Dom.

“Ma infatti tu non puoi dormire, ti tocca rimettere a posto tutto. E’ la parte finale della mia punizione, quando mi sveglio questa stanza deve brillare!” lo informa Matt, sadico.

“Quindi dovrei passare metà giornata fra detergenti e detersivi  a lavare, ripulire e riordinare?” chiede conferma Dominic, rivestendosi con quel che riesce a trovare.
“Precisamente.” annuisce Matt, con uno sguardo di sfida.
“Se credi che questa sia una punizione, tu non mi conosci affatto!”se la ride Dom, cominciando a raccogliere i vestiti da lavare, fischiettando allegro.

“Sei peggio di Cenerentola sotto gli acidi!” borbotta Matthew, addormentandosi.
“Una Cenerentola che ha scelto di innamorarsi del più buzzurro dei Principi Azzurri!” ribatte Dom, continuando la sua attività, incurante che Matt l’abbia sentito o meno.

(end part II)

Sì, lo so.. è stato da malate mentali... ma non lo so, ho avuto queste immagini in testa e le ho messe nero su bianco *consulta le pagine gialle in cerca di uno strizza-cervelli*

Potete accusarmi di tutto L’OOC possibile immaginabile, ma per la visione che ho io di questi due, non vedo poi così improbabile un Matt che rischia la vita per una banana e un Dom che è felice di riordinare cose secondo una qualsiasi logica XD

Ok, Dom tendo ad associarlo un po’ troppo a Monica di Friends XD

Scherzi a parte, so bene che questo non appartiene al genere più alto delle storie Serie/Drammatiche/Realistiche/Introspettive , ma vi assicuro che io ci metto comunque un impegno pazzesco a scriverne ogni capitolo...

Attendo le vostre opinioni, va bene anche il lancio di verdure... fresche magari, così ci faccio un’insalata XD

* si dilegua, mandando baci e promettendo che tornerà con una parte di capitolo che concluda la trama, la prossima volta*
 

belldom, just a little bit, muse

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