Change everything you are (XXIII)

May 29, 2014 22:28




Non mi perderò in altre chiacchiere (semmai lo farò dopo) , vi lascio a questo capitolo... che forse sarebbe stato meglio non postare  - si consiglia munirsi di fazzoletti prima di leggere il famigerato ‘TBC’ -




Capitolo XXIII: Why does the one you love become the one who makes you want to cry?

Matthew ha passato metà notte senza toccare l’ala di Dominic e l’altra metà a chiedersi il perché l’abbia fatto.
E’ quasi come se in qualche modo stesse cercando di infliggersi da solo una punizione.
Cosa mai successa prima.
Ne aveva avute tante di missioni. In particolare ne ricordava una dove il suo avversario era riuscito a sottrargli l’anima all’ultimo momento, proprio quando era riuscito a portare il suo assistito a un passo dalla dannazione eterna. Quel noioso angelo però era riuscito a fargli scaturire un’improvvisa e, a parere di Matt, insensata voglia di redenzione.

Ma allora non c’era stato nessun coinvolgimento sentimentale, semplicemente la vittoria era imputabile soltanto alla bravura e all’astuzia di quel nemico giurato che forse Matthew aveva un po’ troppo sottovalutato.
E dopo quella missione fallita, la furia di Tom si era fatta sentire, lo aveva torturato nel suo ufficio per ore, sbraitando e umiliandolo in ogni modo possibile, aveva anche rischiato di essere degradato.

Ma niente è comparabile alla complessità della situazione attuale, perché quello che gli sta accadendo non ha precedenti.

Tante volte se l’era presa con altri o con se stesso quando non era stato in grado di portar a compimento un ordine di Tom, ma mai si era rammaricato di esserci riuscito.
Se è per questo non si è nemmeno mai innamorato di un angelo prima d’ora.

Correzione: Matthew non si è mai innamorato. Punto.

- Ma da quand’è che ho abbassato la guardia? Quand’è che sono diventato questo? Quale sagace tattica ha applicato su di me questo angioletto? Come ci è riuscito? - riflette il diavolo, sempre più insonne.

Proprio in quell’istante, sempre dormendo, Dominic, che nel corso della notte ha cambiato più volte posizione, mugugna un flebile lamento, tastando il materasso, finché non si tranquillizza quando la sua mano trova Matthew.
L’angelo posa la sua mano placidamente sul petto del diavolo, stringendo un lembo della T-shirt che si è rimesso e torna a riposare sereno, con un sorriso dipinto sul volto.

- Ecco come.- si dà da solo la risposta Matt, intenerito, sfiorando delicatamente quella mano con la punta delle sue dita affusolate.

- Non importa ciò che sono diventato, la verità è che non vorrei mai più cambiarlo. E vorrei che non cambiasse niente, ma dopo quello che ho fatto... mi domando solo perché i nostri capi non siano già intervenuti. Forse ci vogliono concedere un’ultima notte insieme, senza avversità. E io non ne sprecherò nemmeno un secondo. - decide, continuando ad osservare la causa del tormento della sua anima ...o di qualsiasi cosa i diavoli abbiano al suo posto.

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“Che fai? Mi guardi?” sorride Dom, non appena con le prime luci del mattino apre gli occhi e incontra quelli cristallini di Matt, fissi su di lui.
“E’ forse vietato, angioletto?” replica il moro, mentre il biondo si allunga verso di lui per un bacetto del buongiorno.
“E’ stata una notte indimenticabile.” sorride Dom, alzandosi per aprire le finestre e far entrare il poco sole che quel mattino Londra ha deciso di concedere.

-Temo che questa notte se la ricorderanno in tanti. - pondera Matt, preoccupato, mentre non fa che guardare sia in basso, sia in alto, in attesa di un’incursione.

“Ti dirò, ora che la guardo di giorno, questa stanza non mi sembra più così peccaminosa.” ridacchia l’angelo, notando come la luce rende le pareti molto più luminose.

Solitamente, quel che ha appena detto avrebbe dato a Matthew l’innesco per una risposta maliziosa e seducente, ma in quel frangente non ne è proprio in vena e si limita a sorridergli, alzandosi dal letto.

“Ma tu guarda! Il mondo s’è messo a girare alla rovescia? Tu sei completamente vestito e io indosso ancora quest’accappatoio e nient’altro!” fa mente locale Dominic.

Un altro fattore che, in condizioni più consone, avrebbe portato  a un assalto da parte del bel diavolo, che invece non reagisce in alcun modo.

“Sarà bene che mi vada a vestire!” pondera ad alta voce il biondo, chiudendosi in bagno.

“Certo che ve la state prendendo comoda, eh? Cos’è? Dormite ancora? Almeno tu, Tom, che aspetti a riscuotere il dannato bottino della tua dannatissima rivincita?” parla ad alta voce Matt, come se i loro capi potessero sentirlo.

- Non mi resta che estendere il più possibile questo lasso di tempo che ci separa dal momento in cui l’amara verità verrà a galla, con tutta la sua distruttiva potenza.- decide, risoluto.

Del resto è pur sempre un diavolo, ce l’ha per indole di pensare al proprio interesse e cogliere tutti i possibili vantaggi di ogni situazione.
E Matthew è determinato a coglierli tutti, finché Morgan, Tom, o entrambi, non si paleseranno all’orizzonte.
Per questo prende il suo cellulare terrestre e digita un numero ben preciso.

“Chris? Sono Matt. Premesso che l’album lo porteremo a termine senza intoppi, io e Dom oggi ci prendiamo la giornata libera. vedilo come un giorno di tranquillità per la tua anima!” lo avverte, restando in ascolto  mentre il suo protetto è intento a sfuriare, manifestando tutto il suo disappunto.
“Ecco sì, proprio così, tieni allenata la tua ira! A stasera!” riattacca Matt, senza attendere che lo sproloquio termini.

“Ci sono quasi, dammi cinque minuti e poi possiamo tornare a casa!” lo avvisa Dominic, uscendo dal bagno vestito. ma coi capelli avvolti in un asciugamano che friziona con decisione.

“Cambio di programma, Chris, in balia della sua insopportabile generosità con cui l’hai contagiato tu, ci concede un’intera giornata libera. Mi ha appena chiamato poco fa.” altera la realtà delle cose Matthew.
Un’altra delle cose che i diavoli sono bravissimi a fare.

“Davvero? Ma è meraviglioso!” esulta il biondo. “Che carino è stato Chris, è come se ti avesse fatto un secondo regalo… di cui però posso beneficiare anch’io!” sorride furbetto.

“Giusto. Non tergiversiamo oltre, allora. Io proporrei un bel giro per Londra. Del resto quando siamo stati a suonare qui non c’è stato nemmeno il tempo per far una visita veloce.” commenta Matt.
“Hai ragione, mi sarebbe piaciuto vederla. A Londra non ci ero mai stato prima di quel concerto. E tu?” domanda l’altro.
“Oh sì, qui ho avuto una missione. Ma ti parlo di qualche decennio fa. Anch’io sono curioso di vedere la Londra moderna.” confessa il moro.
“Uh? Davvero hai avuto una missione? E com’è che è andata a finire?” si interessa l’angelo.
“Lasciamo perdere!” sbuffa il diavolo, innervosito.
“Ah-ah. Significa che sei stato sconfitto!” lo sbeffeggia Dom, ilare. “Dai, ormai ti ho scoperto, tanto vale che mi racconti ogni cosa.” lo sprona.
“Era una spogliarellista, con una promettente carriera di degrado morale e goduria disinibita... ma alla fine ha dato retta a quel noioso impiccione e si è tolta dal giro, si è sposata, ha avuto figli e ha scelto di fare la mamma a tempo pieno, lontana da ogni tentazione.” borbotta Matt.
“Oh, che bello, adoro così tanto le storie a lieto fine!” batte le mani Dom, contento. “Beh, immagino che non lo sia stato per te.”
“Ti dico solo che Tom non l’ha presa affatto con filosofia!” ribatte l’altro, memore delle sue torture fisiche e mentali. “Ma ora non ho voglia di pensare a cose brutte. Andiamo a farci il nostro giretto. A cominciar da qui. Soho è un quartiere particolare, lo sai, angioletto? E’ pieno di gente come te e me.”
“Angeli e diavoli?” domanda Dominic, stupito.
“No, voglio dire uomo con uomo. O donna con donna. Qui ne è pieno.” gli spiega l’altro.
“Aww, che cosa stupenda! Trovo che sia meraviglioso quando l’amore è così libero di esprimersi in ogni sua forma!” esulta l’angelo, coi grandi occhi cangianti scintillanti dalla gioia.

- Non puoi prendere con lo stesso entusiasmo anche quella certa notizia... quando arriverà?- si augura Matt, fra sé e sé, mentre gli sorride.

“Questo cambia tutto. Voglio che ci rendiamo visibili, così magari possiamo andare a far colazione in qualche bar, tenendoci per mano tutto il tempo, senza che nessuno ci guardi storto o con disgusto.” propone Dom, facendo sparire ali e aureola e attendendo che Matt faccia lo stesso con le sue corna e coda.
“Tutto quello che il mio angioletto desidera.” approva Matt, pronto ad uscire. “E magari poi dopo ti porto anche in un sexy shop, se ne troviamo uno aperto.”
“Un... cosa?”
“Tutto a suo tempo, Dom.” ammicca il moro.

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“Hai visto che simpatica la coppia di ragazzi che ci ha avvicinato al bar? Così socievoli, spensierati... anche se non ho ancora ben capito cosa volessero.” commenta Dominic, mentre passeggiano per Piccadilly Circus, sorseggiando i loro caffè bollenti, ben protetti negli appositi bicchieroni.
“Erano scambisti, Dom!” cerca di fargli capire Matthew.
“Ah, ho capito. Ora mi è tutto più chiaro.” lo sorprende Dominic con la sua risposta.
“Sei scambista anche tu?” gli domanda il diavolo, assai sconcertato.
“Beh, ora di stasera mi sarò cambiato i vestiti almeno quattro volte. Quindi sì, credo proprio di considerarmi parte di quella categoria.” rivela l’angelo, con aria un po’ colpevole. “Quindi quei cari ragazzi volevano invitarci a provare tanti vestiti insieme a loro.” deduce in base alle informazioni che ha assorbito.

- A dire il vero, quelli i vestiti ce li volevano solo togliere! E sarebbe stato anche divertente, se solo non sopportarsi l’idea delle mani su di te che non siano le mie! - riflette Matt, gelosissimo.
“Sì, angioletto, è proprio come dici tu.” lo asseconda. “Ma credimi, non ti sarebbe piaciuto. I vestiti è meglio se te li cambi solo quando sei con me.” aggiunge, svoltando in un vicolo più isolato.
“Sì, hai ragione. Invece mi è piaciuto un sacco il negozietto dove mi hai portato. Non ho ancora ben capito cosa vendessero di preciso, ma era tutto così allegro, profumato, variopinto e appariscente. E chi comprava le cose lì dentro era così contento!”  commenta Dominic.

- Lo credo bene!- ridacchia fra sé e sé il diavolo.

“Mi sembra di aver visto un bel po’ di cose che ieri mi hai fatto trovare sul tavolo. Devono essere molto di moda  se sono così richieste!” prosegue il biondo.

- Credo che nemmeno duemila anni basterebbero per toglierti completamente la tua ingenuità, angioletto. Però forse ti amo anche per questo. - fa le sue considerazioni il moro.

“Matteh?” lo chiama Dom, finendo il suo caffè.
“Sì?”
“Sto passando una bellissima giornata con te.” gli sorride nel modo più dolce che esista.
Matthew sorride di rimando, avvicinandosi a Dom e togliendogli col pollice la leggera patina che il caffè ha lasciato sul suo labbro superiore.
“Anch’io. E se andiamo là, nascosti fra quegli alberi, posso rendertela anche migliore.” gli sussurra all’orecchio, mordicchiandolo, mentre fa aderire il suo bacino perfettamente a quello del compagno, facendogli così sentire una certa presenza.
“Oh!” sussulta Dom, imbarazzato, anche se segretamente lusingato.
L’angelo ammicca nel modo sexy che ha appreso dalla sua nemesi, per poi rubargli anche una frase precedentemente usata da lui.
“Tutto a suo tempo, Matt.”
Non può però resistere all’impulso di dargli un breve ma intenso bacio, approfittando del fatto che nessuno sta passando da quelle parti. Quando si separa, strappa di mano a Matt il bicchierone di caffè, ancora mezzo pieno.
“Hey!” protesta il diavolo, per entrambe le cose.
“Scusami, ma tu hai già troppi bollenti spiriti, questo è meglio che lo tenga io, a te vado a comprare una granita!” si giustifica, facendolo ridere.

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Le ore passano e le cose  da vedere non mancano.
Ormai Matt ha portato Dom al London Bridge, nei colorati e caotici mercatini di Camden Town, a passeggiare per l’Hyde Park, Trafalgar Square e a Buckingham Palace a vedere il cambio della guardia, questo prima di ricorrere ai loro poteri e farsi un giretto indisturbato anche all’interno della reggia.
Nonostante la grande insistenza di Dom, l’ha spuntata Matt e non l’ha portato al London Eye. L’avrebbe anche fatto, se solo l’angelo gli avesse consentito di eliminare l’interminabile fila che li ostacolava nel modo a lui più consono e gradito.

“Abbiamo ancora un paio d’ore prima di dover tornare…” sentenzia Dominic.
“E hai già qualche idea su dove vuoi trascorrerle?” gli chiede Matthew.
“Per prima cosa, occorre non dare nell’occhio.” suggerisce il biondo, rendendosi nuovamente invisibile e attendendo che lo faccia anche il moro.
“Molto bene, ora avvicinati.” lo esorta Dom, baciandolo ancora, ma stavolta solo per teletrasportarlo con sé, in un posto ben preciso.
“Qui? Di nuovo?” esclama il diavolo, avendo riconosciuto di che posto si tratta.
“Già, di nuovo qui. Non sarà Londra, ma se credevi che mi fossi dimenticato di quei più di duecentotrentanove negozi sei un povero illuso!” ribatte il biondo. “Perciò ora possiamo tornare là dentro e fare un sacco di shopping!” comanda.
“Okay, ma almeno possiamo fare anche un salto al ‘Glittery Leopard’ a irritare le commesse?” lo esorta Matthew.
Dominic per tutta risposta ridacchia divertito.
“Stavo per chiedertelo io!”

- Non è successo ancora niente. Non l’hanno ancora scoperto o se l’hanno scoperto stanno facendo finta di niente, ma… perché? Che le mie preghiere siano state esaudite? Che cazzo sto dicendo? Quando mai ho pregato? Non so nemmeno come si fa! E poi chi mai mi ascolterebbe? - si domanda il diavolo, sempre più perplesso.

// Matthew, che ci fai ancora lì impalato? Muoviti, io sono già al primo piano! // lo avvisa telepaticamente l’angelo, con l’entusiasmo di un bambino.

Forse è anche merito di tutto il caffè che ha ingurgitato.

Anche se non ha ben capito cosa stia succedendo tra i piani alti e bassi delle loro gerarchie, Matthew si appresta a raggiungerlo.

************************** (Contemporaneamente)

“E o non è una giornata perfetta per rovinare l’esistenza a qualcuno?” esordisce Tom, gironzolando per i corridoi che conducono al suo ufficio.
“Hey, Tommy, come mai così allegro?” gli domanda Anderson, che lo incrocia sulla strada.
“Diciamo che ho un gran bel presentimento su come si concluderà la serata.” fa un sorriso furbetto l’arcidiavolo più giovane, con aria di mistero.
“Io non ho bisogno di arrivare fino a sera per sapere che sarà un giorno fantastico. Nel giro di una sola settimana quell’adorabile canaglia di Adam mi ha consegnato ben cinque anime. Ho appena ricevuto gli elogi dei piani più bassi.” si gasa il più anziano.

“Però! Nemmeno tu sei mai arrivato a tanto!” lo punzecchia Tom.
“Ma questo che c’entra? Ai miei tempi delle mie missioni le cose erano molto diverse. Con tutte le opportunità che ci sono al giorno d’oggi, se tornassi sulla Terra di anime ne raccoglierei una ventina in un giorno soltanto!” ribatte l’altro, risentito.
“Mi ricordi troppo un povero vecchio abbandonato, seduto su una panchina al parco, che blatera ‘Ai miei tempi... ‘ “, lo prende in giro il suo amico, imitando di proposito la voce di un vecchietto.

“Se continui così, una bella sfera infuocata non te la leva nessuno!” lo minaccia Anderson, ma poi sorride divertito. “Oh, ma lo so perché fai così: la verità è che sei corroso dall’invidia, perché il sottoscritto ha un allievo valido e competente e tu hai un autentico incapace che si sta coprendo di ridicolo e ormai s’è rammollito più di un budino!” lo sbeffeggia, ma Tom non accusa nemmeno minimamente quel colpo.
“Questo lo credi tu. Se il mio piccolo bastardo riesce nel compito che gli ho assegnato, sta’ pur certo che qui non si parlerà d’altro!” ribatte lui, spocchioso.
“Ottenere l’anima di quel patetico, imbranato di un musicista? Che cosa ci sarebbe di così eclatante?” sbadiglia Anderson, annoiato.
“Chissà, magari punto a molto più di questo...” canterella con fare arrogante Tom, allontanandosi.

Del resto, la telefonata che deve fare richiede la privacy più assoluta.
“Tom! Siamo arrivati al gran giorno!” trilla festoso Morgan, dall’altra parte.
“proprio così. Allora, hai fatto pratica?” domanda il moro.
“Più che mai. Sarei in grado di direzionare la mia sfera ovunque!” afferma fiero l’arcangelo.
“L’obiettivo rimane sempre quello. Solo che pensavo... e se quelle sfere ce le guardassimo insieme?” gli propone Tom.
“Insieme?” ripete incredulo Morgan.
“Sì, ho già predisposto un angolino appartato in Purgatorio, dove non mi hai dato un bacio l’ultima volta che ci siamo visti!” gli fa pesare il moro.
“Non è vero, il bacio te l’ho dato,eccome!” si difende il biondo.
“Non torniamo sull’argomento. Allora ti aspetto là per le otto e mezza. Vedrai che bello spettacolino!” sogghigna l’arcidiavolo machiavellico.
“Sì, bello, mi piace. Sarà un po’ come andare al cinema. Con la differenza che conosciamo le star protagoniste!” ridacchia Morgan, spensierato, prima di salutarlo. “A stasera!”

Oh beh, forse non è esatto. Qualche pensiero ce l’ha.

- Tom mi ha appena chiesto di guardare qualcosa assieme. Al di là di cosa dobbiamo guardare... questo è un appuntamento!- esulta tra sé e sé il bell’arcangelo, battendo le mani

- E se conto anche la partita di poker, senza ricordarne gli scabrosi esiti e la mensa dei poveri ... questo è il terzo appuntamento. Tre appuntamenti. La cosa comincia a diventare seria!- pondera lusingato, così assorto nelle sue considerazioni da non guardare nemmeno più dove sta andando.
Ecco perché nel giro di pochi istanti va a sbattere contro qualcuno.

“Perdonami, fratello, camminavo distratto e non ti ho visto.” si scusa, senza neanche accertarsi di chi si tratti.
“Morgan! Non mi dire che hai ancora difficoltà a ricordare che ormai ci siamo scambiati gli uffici.” ridacchia Glen.
“Oh, ti chiedo scusa. No, quello me lo ricordo. E’ solo che ero un po’ assorto nei miei pensieri.” replica il biondo.
“Capisco. E potrei saperne il motivo? Sembri anche particolarmente gaudioso.” insinua l’altro, al quale non è sfuggito l’ iPhone che Morgan stringe ancora in mano.
“Uh. No, nulla di che. Pensieri senza importanza e... sono sempre del solito umore!” farfuglia l’interpellato.

“Buguardo! Tu ti vedi ancora con Tom. Negalo se hai il coraggio!” lo mette alla strette Glen.
“Beh, anche se fosse? E’ consigliabile frequentare la propria nemesi per capirne preziose informazioni e individuare i punti deboli.” si giustifica Morgan.
“Ah sì? E, sentiamo, che cosa avresti scoperto finora? Quali sue debolezze potrebbero giocare a favore della nostra nobile causa?” lo mette in difficoltà Glen, incrociando le braccia al petto con aria scettica.

- Dunque, vediamo... che adora denudarsi di fronte a me e non ama granché i bacetti innocenti sulla guancia. Che sa scattare foto e girare video con gran maestria. Che è così dolce quando parla dei suoi animaletti... o quando rivanghiamo insieme i ricordi della nostra missione. E che è così carino quando... - pondera Morgan.

“Che c’è? Ti si è forse incastrata una piuma nel cervello?” lo punzecchia Glen, nel tentativo di risvegliarlo da quello stato semi-catatonico e inebetito. E funziona.

“Beh, ci sto ancora lavorando!” è la reale risposta che fornisce l’interpellato.
“Morgan, sono seriamente preoccupato per te. Passare troppo tempo in compagnia di quell’essere infido e spregevole ti fa perdere la lucidità.” borbotta Glen, apprensivo.
“Io sono lucidissimo, sei tu che sei un po’ troppo nervoso. Dovresti tornare a fumarti qualcosa con la tua nemesi, forse ti rilasserebbe un po’!” lo lascia basito con la sua risposta, alquanto acida, Morgan, allontanandosi verso la propria stanza.

Apre il suo guardaroba, dove sono disposte in serie almeno una decina di tuniche bianche, apparentemente identiche in tutto e per tutto.
Evidentemente non agli occhi di un arcangelo, che mentre le ispeziona una a una con cura, è attanagliato da un dilemma esistenziale.

- Che cosa mi metto stasera?-

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“Oh, Matteh, è stata una giornata che non scorderò mai!” esulta estasiato Dominic, una volta teletrasportati nuovamente a Teignmouth, mentre percorrono insieme la stradina che conduce a casa del loro assistito. Quella che per il momento è anche casa loro.

“Per me lo è stata la scorsa notte, angioletto.” mormora suadente Matt, stringendolo a sé.

“Beh, anche...” arrossisce imbarazzato il biondo. “Però la giornata di oggi mi ha decisamente messo più a mio agio.”
“Anche quando ti ho fatto quelle cose in camerino?” sussurra al suo orecchio il diavolo, mordendone e leccandone la punta, senza ritegno.
Del resto non c’è nessuno nei paraggi, ma anche se ci fosse qualcuno Matthew non esiterebbe a fargli pentire amaramente di aver osato disturbarli.
“Oh beh, quello è stato un piacevole diversivo, fra tutto quello shopping!” geme l’angelo, sussultato ancora di più quando la sua nemesi gli afferra i glutei sodi, intrappolati nei suoi attillatissimi jeans arancioni.
E’ uno dei suoi ultimi acquisti.

Dominic approfitta di quella gradita solitudine per baciare il suo diavolo con irruente tenerezza, succhiandogli il labbro inferiore con una certa insistenza.
Matthew sorride contro la sua bocca, poi si separa, cominciando a tracciargli il mento e la gola di piccoli baci umidi, fino a raggiungere il collo.
“Adoro il fatto che indossi sempre camicie così scollate!” mormora contro la sua pelle dorata, giusto prima di rinnovare il già vistoso succhiotto che gli ha lasciato nel camerino.
“Matthew, nooo, ora sarà ancora più difficile nasconderlo!” si ‘lamenta’ Dominic, osservandosi prontamente la zona nuovamente arrossata con uno specchietto che estrae dal taschino della sua camicia.
“E’ questo l’intento. Io voglio che si veda!” insiste Matt. “Così sapranno tutti che non devono nemmeno pensare di avvicinarsi a te!” ringhia possessivo.
“Però lo sai, prima o poi questo segno andrà via. Temo che me lo dovrai rinnovare spesso ...” lo provoca malizioso l’angelo, accarezzandogli i capelli spettinati.
“E immagino che a te la cosa non dispiacerà, mm?” sorride l’altro.
“Non avevano merce altrettanto bella, ma di sicuro le commesse del nuovo negozio in cui siamo andati sono meno guardinghe o più permissive!” sorride furbescamente Dom “Mi piacciono un sacco questo tipo di baci che mi hai insegnato. Però almeno io ho avuto l’accortezza di lasciartelo uno sul fianco, non è una zona così esposta.” controbatte.
“Non importa. Visibile o no che sia, anche tu me lo dovrai rinnovare spesso.” esige il bel diavolo.
“Beh, di sicuro non qui. Muoviti, pelandrone, andiamo a casa!” lo esorta ridacchiando Dominic, prima di lanciarsi in una corsa.

E’ il primo ad arrivare e quindi a imbattersi in Chris.
“Accidenti! Guarda un po’ chi si è degnato di rincasare!” borbotta il bassista.
“Scusaci, figliolo, siamo un po’ più in ritardo del previsto. Ad ogni modo, grazie infinite  ancora per il bellissimo regalo ulteriore che hai voluto fare a Matthew... e di conseguenza anche a me. Questa giornata di vacanza ci voleva proprio!” proclama allegro e sorridente il biondo.
“Giornata di vacanza? Mi prendi in giro?” sbotta il riccioluto.
“Ma no... aspetta. Matt mi ha detto...” bofonchia Dom, confuso.
“Ragazzi, andiamo, non è il caso di star qui a discutere su cosa Matt abbia o non abbia detto!” li raggiunge Matthew. “La cosa importante è che ora siamo tutti qui, abbiamo un album da ultimare e...” svia argomento lui.
“Eh no, belli miei. L’album per oggi aspetta. Io stasera vado da Kelly, non si discute.” mette in chiaro Chris.
“Ma bravo, mi raccomando. facci tante cosacce. Le quasi mamme sanno essere molto... bollenti!” lo consiglia il diavolo, con gesti tanto espliciti quanto volgari.
“Mi auguro di cuore che questa nozione tu l’abbia appresa soltanto per sentito dire e non per esperienza personale!” brontola Dom, con aria offesa.
“Non te lo dirò mai!” gli fa una spiritosa linguaccia la creatura degli Inferi.

“Oh, Christopher, è così ammirevole che tu voglia essere sempre così presente per la tua devota compagna!” si congratula Dom, soddisfatto.
“Finché lo posso fare ho tutte le intenzioni di farlo. Poi non so come farò quando inizieremo il tour, perché se l’album va bene ne inizieremo uno bello consistente, credo.” commenta Chris, a metà fra il sognante e il preoccupato.
“Non ci pensare, caro. Sono certo che troverai il modo di esserci sempre per lei e per il frutto del vostro amore.” lo rincuora Dom.
“Grazie, ma questo non cambia il fatto che sono in collera con voi. Domani me la pagherete cara!” spergiura Chris.
“Oh, finalmente un po’ di minacce, mi stavate facendo vomitare con l’angolo delle sdolcinatezze!” protesta Matthew.
“Rimpiangerai le sdolcinatezze quando attuerò le mie minacce!” ribatte Chris, prima di uscire.

“Beh, a questo penseremo domani. Pare che abbiamo la serata tutta per noi, angioletto. Tu che vuoi fare?” domanda il moro.
“Per prima cosa, sistemare per bene i miei acquisti. Hai visto quante belle camicie colorate?” agita il suo borsone Dom, con malcelata fierezza.
“Sì, ho già avuto modo di vederle. E la scelta di alcune tonalità denota un gran coraggio da parte tua!” lo prende in giro Matt, estraendone una amaranto con aria schifata.
“Non fare tanto lo spiritoso. Ho visto anch’io il tuo borsone e non spicca di certo per la sobrietà dei colori!” ribatte il biondo, sagace.
“Touchè.” ridacchia Matt.
“Quanto a cosa fare stasera... qualsiasi cosa non comporti muoversi. Direi che abbiamo gironzolato parecchio. Se ce ne stessimo qui, tranquilli, tranquilli?” suggerisce Dom.
“Ordiniamo pizza e guardiamo TV?” intuisce Matt, già munito del suo cellulare terrestre.
“Oh sì, ottimo programmino. Adoro tutte queste invenzioni umane!” esulta l’altro.

Verso le otto e un quarto, gli scatoloni delle pizze sono svuotati e i due sono accovacciati sul divano, intenti a guardare un film scelto da Dom.
“Non ho ancora capito perché devo vedere la melensa storia di un noiosissimo angelo che si innamora di una dottoressa sfigata?” storce il naso Matt, mentre sullo schermo Nicholas Cage dice le sue prime battute.
“Perché lo puoi guardare mentre abbracci me!” replica Dominic, abbandonandosi fra le sue braccia.

E mentre lo stringe a sé, concentrandosi molto di più su suoi cambi di espressione che non sul film di per sé, Matthew stenta ancora a credere alla fortuna che ha avuto.

- Niente. Nessuna ripercussione. Nessun ammonimento. Nessun segnale. E’ come se non fosse mai successo. Ma chi può mai avermi esaudito un tale desiderio? Dominic una volta m’ha detto che un cuore puro è in grado di ottenere qualsiasi cosa, ma il mio è l’esatto opposto di un cuore puro. Non ricordavo neanche di averlo un cuore. Prima che Dom piombasse nella mia vita, anzi, no, che vi atterrasse  placido e aggraziato. Ciò che conta è che quel che è successo non ha cambiato niente e non commetterò più lo stesso errore. Me ne fregherò degli ordini di Tom o di chiunque altro! ho avuto troppa paura di perdere il mio angioletto. - riflette fra sé e sé.

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“Tu, puntuale?” esordisce ironico Morgan, non appena trova Tom al luogo in cui si sono dati appuntamento.
“Che vuoi che ti dica, Mille-Piume? Sono impaziente!”sogghigna il moro, invitandolo a prendere posto accanto a sé.
Basta un solo gesto perché le relative sfere appaiano davanti a loro, ancora spente.
“E adesso vediamo se hai davvero studiato.” lo sprona Tom.
“Altroché. Sono diventato così abile che potrei anche collocare la mia sfera all’inferno e spiarti tutto il giorno!” ribatte il biondo.
“Cos’è? Non mi hai visto nudo abbastanza?” lo provoca l’arcidiavolo, facendolo arrossire all’istante.
“Uh, ma no, che c’entra? Intendevo nel tuo ufficio, mentre lavori.” bofonchia Morgan, imbarazzatissimo.
“E allora? Potrei denudarmi anche lì, sai?” ridacchia l’altro.
“Possiamo cambiare argomento?” lo implora il biondo, che comincia a sudar freddo.
“E va bene. Diamoci da fare con le sfere.” propone il moro.
I due si concentrano quanto basta per far accendere le loro sfere che cominciano a proiettare immagini dapprima assai sfocate e indecifrabili, che progressivamente si mettono a fuoco, fino a rivelare loro quello che desiderano.
Beh, forse non è esattamente quel che si aspettava Tom.

- Ma che ci fa ancora nel garage? Dovrebbe già essere nel motel di cui mi ha accennato. Forse ci va fra poco. - pondera l’arcidiavolo.

“Benedetto cielo! Non sono tenerissimi?” gioisce Morgan, nel vedere i loro pupilli abbracciati e intenti a guardar la TV. “Lo potremmo fare anche noi qualche volta.” ammicca in direzione del moro.
Tuttavia, Tom è troppo intento nelle proprie congetture per accorgersi di quel che ha detto.

Il tempo passa e a fine film, mentre Matt conforta Dom, rattristato per il suo triste epilogo, Tom non può sopportare oltre.
“Ma che cazzo combina quell’idiota? Andiamo!” sbotta, afferrando bruscamente Morgan per l’avambraccio e svanendo con lui in una fiammata.

Con un boato più fragoroso del solito, che fa scattare in piedi i due amanti, Tom fa irruzione nel garage, con Morgan che non si capacita ancora bene del perché siano lì ed è intento ad accertarsi di non essersi bruciacchiato.

Matthew invece intuisce che il motivo non sia nulla di positivo, a giudicare dallo sguardo assassino del suo superiore.
“Che scherzo è questo, Matt? Mi sembrava di averti dato ordini precisi su che cosa avresti dovuto compiere stanotte!” sbraita Tom.
“Riguardo a stanotte non mi hai detto un accidenti di niente!” ribatte Matt, mentre sia Dom, sia Morgan si guardano confusi fra loro.

“Non abusare della mia pazienza, Matthew. Mi avevi giurato che avresti festeggiato il tuo compleanno in tutt’altro modo.” insiste Tom.
“Ed è quello che ho fatto. Ieri.” puntualizza il suo subordinato.
“Matthew... non capisco... che cosa c’entra Tom con quel che abbiamo fatto ieri?” gli domanda Dom, sempre più confuso.
“Perché? Che cosa avete fatto ieri?” lo interroga Morgan, sospettoso.
Per tutta risposta, Dominic si chiude in un lungo silenzio.

“Ma il tuo compleanno non è oggi?” domanda Tom, innervosito.
“No, era ieri. E tu te ne sei dimenticato!” ribatte Matt, stizzito, questo prima di ricordarsi la grave situazione in cui si trova.

E’ come un fragilissimo castello di carte che si sorregge su un equilibrio delicatissimo. Toccare la carta sbagliata ne distruggerebbe la stabilità.
Tom comincia a muovere la carte.
“Quindi ieri hai condotto Dom in quel motel, lo hai sedotto e indotto ad abbandonare ogni inibizione, come ti avevo ordinato?” gli chiede di proposito.
“Te l’ha ordinato Tom?” sgrana gli occhi Dom, allibito.
“E’ veramente successo questo, Dominic?” lo interroga Morgan, con aria severa.
Il castello comincia a traballare.

“Matthew, rispondimi, l’hai fatto solo perché così voleva Tom?” alza la voce Dom, indignato.
“Solo all’inizio è stato così, ma poi è cambiato tutto. C’eravamo solo tu ed io, le sensazioni che si siamo trasmessi, l’intensità con cui le abbiamo vissute. Tutto il resto ha smesso di esistere.” risponde Matt, più sincero che mai.
Il castello sembra riassestarsi.

“Eh no, Matteh caro.” interviene Tom, rivolgendosi a lui con tono di scherno sprezzante. “Digliela tutta la verità al tuo prezioso angeluccio.”

‘Ti scongiuro, Tom, non farmi questo.’ è la chiara supplica nello sguardo di Matthew, ma la smania di rivalsa rende il suo Boss cieco e sordo alle sue richieste.

“Perché? Che altro c’è?” ha quasi paura di chiedere Dom, con la voce ridotta a un tremolio.
“La verità è che se solo avessimo concordato il giorno esatto, saresti stato il protagonista assoluto delle sfere mie e del tuo adorato capo. Avremmo visto ogni secondo del tu degrado morale, in HD e dolby surround!” ghigna Tom, al culmine della sua crudeltà.

Il castello si sfracella al suolo e ogni carta è spazzata via da un vento gelido.

“E così? Hai ceduto ai piaceri della carne, Dominic? Davvero sei stato così debole e soggiogabile?” lo rimprovera Morgan, profondamente deluso.

“Beh, Morgan, non l’avrai visto coi tuoi occhi, non sarà il pettegolezzo principale del tuo regno e del mio, ma almeno ora lo sai e a giudicare da come l’hai presa, direi che mi basta!” se la ride Tom, ebbro della sua vendetta compiuta.

Dominic non dice niente, tutto intento com’è a lanciare a Matt il più amareggiato degli sguardi.

“Dom, io...” azzarda un passo verso di lui Matt, disperatissimo.
“Ti credevo diverso.” asserisce in un sussurro, prima di scomparire, lasciando solo una manciata di piume.

“Thomas, come hai potuto farmi questo? Un conto è scherzare fra noi e farci i dispetti, ma tu... hai superato ogni limite!” si rivolge alla sue nemesi Morgan, con un gelo nel suo tono e nel suo sguardo che Tom nemmeno credeva che lui potesse possedere, prima di svanire come il suo subordinato.

“Bah, un po’ troppo permalosi questi pennuti, dico bene, vecchio mio?” ridacchia Tom, avvicinandosi al suo pupillo, che indietreggia bruscamente.
“Non mi toccare. Non mi parlare nemmeno. LASCIAMI DA SOLO!” ringhia il diavolo, furibondo, forse più con se stesso, prima di scomparire dentro un’alta fiamma.

Tom rimane da solo, a chiedersi perché quel senso di soddisfazione sia così effimero, comparato all’insopportabile senso di vuoto che segue subito dopo.

TBC

Vi avevo avvertito... * si ripara da eventuale lancio di pietre*

Ma davvero non ci era arrivata nessuna nello scorso capitolo (nemmeno qualcuna che.. a questo turno ha saltato il giro XD )? I giorni non coincidevano, si poteva capire da alcuni dettagli... meglio così , almeno la cosa vi ha colte più di sorpresa.. forse.

ora pensieri random, per sdrammatizzare un po’:

- al diavolo!Adam donerei la mia anima se anche solo me la chiedesse, in cambio di nulla, just because XD
- Sono pronta a scommettere che Dom ce l’abbia davvero una camicia amaranto (e che gli stia divinamente)  , nonché uno specchietto sempre a portata di mano.
- City of Angels a mio parere ha veramente un finale orribile
- Povero Matt, mi ha fatto troppa tenerezza, come Dom, come Morgan... e in fondo pure Tom, va capito anche lui * lo ripara assieme alla sottoscritta dal lancio di pietre*

Io mi sono presa mezza eternità per aggiornare, voi prendetevela pure per leggere, ma poi non esitate a farmi sapere che ne pensate.. va bene anche se mi pubblicate l’immagine di qualche pietra, capirò XD

Scherzi a parte, nonostante ci siano già parecchi (troppi?) capitoli, la fine è ancora parecchio lontana, specie ora che vanno riaggiustate le cose ... resisterete un altro po’? :/

* si esilia biascicando buonanotte in tutte le lingue perché casca dal sonno*



belldom, change everything you are, au, muse

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