scusate, non ho riletto, che grande novità..
Capitolo V: I don’t like you!
Dopo la cena, certi di non attirare più l’attenzione su di sé, Matt e Dom uscirono a passeggiare nei dintorni.
“Niente. E’ esattamente questo che voglio che si sia nel mio stomaco!” commentò Dom, soddisfatto.
“Dominic James Howard! Lo sai che questi discorsi non mi piacciono!” lo redarguì Matt, con tono brusco.
“Non mi interessa. Corpo mio, decisioni mie!” si impuntò l’altro.
“Molto bene. Ma se ti azzardi a calare anche solo di un altro chilo, ti lascerò a digiuno di ben altro, anche per più di un mese se è necessario!” gli intimò il moro.
“Ma... non è giusto!” si imbronciò il biondo.
“Non lo è nemmeno il modo in cui tratti te stesso!” ribatté implacabile Matt.
“E va bene. Domattina mangerò qualcosa. Contento ora?” sbuffò l’altro.
“Non immagini quanto!” sfoderò un sorrisone soddisfatto il pianista, prima di scorgere delle figure familiari, in lontananza.
“Hey! Ma quelli sono Tom e Chris!” li indicò al compagno, che si sbracciò nella loro direzione, chiamandoli, ma gli altri si girarono per un istante e poi proseguirono nella loro direzione, come se niente fosse.
“Boh, non ci avranno riconosciuto.” borbottò Dom, grattandosi la testa.
“Non mi sembra di assomigliare a un Asgardiano, neanche a quello più mingherlino che ci sia qui!” brontolò Matt, proseguendo la sua passeggiata con Dom.
C’era uno sprazzo, isolato, con il panorama che si divedeva fra un maestoso cielo stellato e uno scorcio sul Bifrost, al quale la luce notturna conferiva ancora più fascino.
Si sarebbe potuta facilmente tramutare in una passeggiata romantica. Quello era il luogo perfetto per baciarsi, abbracciarsi e scambiarsi tenerezze varie.
Peccato che qualcuno non gliel’avrebbe consentito.
“Hey! Chi si rivede! I Midgardiani pelle e ossa di stamattina!” li fece sussultare il vocione di Volstagg, alle loro spalle.
I due interpellati si girarono contemporaneamente, per salutarlo con cordialità.
“Venite, vi presento ai miei amici!" dichiara il nerboruto guerriero, prendendoli per un braccio ciascuno e trascinandoli via come se fossero stati fatti di carta velina.
In men che non si dica, i due Midgardiani si ritrovano nel mezzo della baraonda, circondati da un sacco di gente fra la quale si fa strada Volstagg, con metodi poco ortodossi.
“Eccoci qui, questi sono i miei migliori amici. Beh, ci sarebbe anche Thor che è tornato da poco, lo sapete..” ciancicò Volstagg.
“Lui è Hogun.” continuò, indicando il primo individuo.
“Può essere che ci fossi anche tu stamattina, al banchetto della colazione? Eri poco distante da Volstagg, solo che non parlavi.” sorrise Dom, allungando la mano verso di lui.
Hogun annuì senza una parola, stringendo quella mano.
“Ecco, appunto!” borbottò sottovoce Matt, alzando gli occhi.
“Io invece sono Fandral. Benvenuti nelle nostre terre, stranieri!” si prodigò l’altro guerriero, un abile spadaccino, alto, aitante , dai folti capelli biondi, così come i suoi baffi e la sua barba.
Matt si apprestò a stringergli la mano, anche se ebbe come l’impressione che la stretta fra lo straniero e Dom durò molto più a lungo.
“Spero che il soggiorno sia piacevole.” disse lo spadaccino, in direzione del batterista.
“Continua a migliorare.” ribatté lui, civettuolo.
Matt poteva riconoscere i segnali di flirt a distanza di chilometri e quello era flirt a tutti gli effetti. E la cosa non gli piaceva per niente.
“Dom, che ne dici se andiamo a cercare gli altri?” lo distolse, tirandolo a sé.
“Hai ragione, andiamo.” replicò a malincuore Dom, seguendolo. “Allora, ci si vede in giro!” salutò Volstagg, Hogun e soprattutto Fandral, pronto ad avviarsi con Matt. “Com’è che questa mattina non ti abbiamo visto a colazione?” aggiunse, prima di incamminarsi.
“Evito di scendere alla mensa del mattino ad abbuffarmi, preferisco fare un riposino di bellezza.” rispose l’interpellato.
Per Dominic questo ebbe l’effetto di una calamita.
Tornò immediatamente sui suoi passi, trascinando con sé Matt, con un’inconsueta brutalità.
Mai sottovalutare la forza di un batterista, soprattutto se ha appena trovato un argomento di cui potrebbe disquisire per ore.
“Anche tu fai il riposino di bellezza? Anch’io! Trovo che sia l’unico modo per continuare a mantenere la pelle fresca e giovane, quando non si hanno con sé aiuti più elaborati.” commentò Dom, avvicinandosi a Fandral per esaminarlo meglio. “In effetti il tuo viso è privo di difetti.” mormorò, sentendo quasi l’esigenza di accarezzarlo con una mano.
Matt osservava la scena poco distante, apparentemente calmo e quasi indifferente, mentre dietro di sé ribolliva di rabbia e gelosia cocenti.
“Mi ricordi Volstagg quando qualcuno osa rubargli il cibo dal piatto.” esclamò di punto in bianco Hogun.
“Uh?” corrugò la fronte il bel cantante.
“Tutti abbiamo i nostri punti deboli. Per il mio amico può essere un cosciotto di pollo. Nel tuo caso direi che è più un galletto intero.” scoccò la sua frecciatina il guerriero dai tratti orientali.
E’ vero, Hogun non parlava spesso, ma quando lo faceva coglieva sempre nel segno.
O forse Matt non era stato così bravo come riteneva nel fingere indifferenza.
“E direi che fai un lavoro perfetto.” sorrise Fandral, percorrendo con un dito il viso di Dominic, che arrossì compiaciuto.
Matt avrebbe potuto strapparglielo a morsi quel dito, ma preferì affidarsi al suo autocontrollo.
“Beh, dato che pare che io abbia finalmente trovato qualcuno che parla la mia stessa lingua, e non intendo l’Inglese,” ammiccò il bel batterista. “Tu sapresti dirmi dove potrei fare un bel bagno caldo? Sono due giorni che non mi lavo, faccio schifo!”
“Questa è la tua versione quando fai schifo?” domandò scettico l’affascinante spadaccino, con fare da piacione.
“Ad ogni modo, ti capisco e sarò più che felice di metterti a disposizione il mio bagno. Le mie ancelle si prenderanno gran cura di te.” gli sorrise.
- E forse non solo loro... - meditò fra sé e sé, un po’ confuso.
Insomma, a lui erano piaciute sempre e solo le donne, di ogni regno immaginabile.
Matthew non poteva resistere oltre.
“Temo che dovrò approfittare della tua generosità anch’io allora, perché anch’io necessito di un bagno.” esclamò fissando Fandral coi suoi occhi di ghiaccio. Non tanto per il colore, che bene o male risiedeva anche nelle pupille dello spadaccino, quanto per la freddezza con cui lo stava guardando.
“Tu?” lo guardò scettico Dominic.
“Sì, io, perché? E’ forse vietato?” disse il pianista in sua difesa.
“No, no lo è...” borbottò il suo compagno.
“Ad ogni modo, avremo bisogno di un solo bagno, perché lo faremo insieme. E non certo perché vogliamo risparmiare tempo o acqua!” riferì Matt a Fandral, stringendo possessivamente Dom a sé e lanciando al potenziale rivale un messaggio davvero esplicito.
“Beh, a dire il vero, la mia generosa offerta era valida per una persona soltanto.” brontolò lo spadaccino, altezzoso e rassegnato.
“Vorrà dire che la persona in questione aspetterà a farsi il suo tanto agognato bagno allora. E poi ora abbiamo cose più importanti da fare, tipo trovare i nostri amici!” ribattè Matt, trascinando via con sé Dom.
“Fandral, mio buon amico, cos’era tutto questo interesse per quel biondo pelle e ossa?” lo interrogò Hogun.
“Già, solitamente ti interessi solo a donne, di ogni aspetto e razza.” gli diede man forte Volstagg.
“Amici miei, vi prego di non chiedermi più nulla a questo riguardo. Non credo di voler trovare una risposta.” mugugnò il biondo, alquanto scombussolato.
“Bells, cos’era quella scena da maschio Alfa prima? Non posso nemmeno socializzare un po’?” sbuffò Dom, scontroso, separandosi da lui mentre camminavano.
“No, se vuoi socializzare nelle vasche da bagno altrui!” ringhiò il frontman.
“Beh, non credere che quando tu socializzi con la tua Miss Hollywood io me ne stia sempre buono, buono ad aspettarti!” scoccò la sue stilettata il batterista.
“Lo immagino. Del resto non pretendo che tu lo faccia... giustamente hai le tue esigenze.” mormorò Matt, cambiando decisamente tono e umore. “E’ solo che qui siamo lontano da tutti e tutto, in un mondo a parte. E almeno qui non potremmo essere la coppia felice e innamorata che ci meriteremmo di essere ovunque?”
“Te l’ho già detto quanto odio la tua capacità di essere così dannatamente bravo con le parole, vero?” ribatté Dom, con gli occhi lucidi dalla commozione.
“Lo sai che non sono solo belle parole.” gli accarezzò le spalle Matt.
“Sì. E la vuoi sapere una cosa, Matteh? La maggior parte delle volte ti aspetto buono, buono... e basta.” gli confessò Dominic, riportando il sorriso sul volto del tanto amato partner.
Fu Matt il primo ad avvistare i loro amici da lontano e a urlare il loro nome, facendoli voltare, ma ancora una volta Tom e Chris li ignorarono, cambiando direzione.
“Eh no. Passi una volta, ma due... lo stanno facendo di proposito!” dedusse Matt, prima di lanciarsi di corsa al loro inseguimento.
E, anche se un po’ fuori allenamento, li raggiunsero.
“Ma che vi prende? Ci avevate visto benissimo prima!” li interrogò Dom, perché Matt era senza fiato e troppo impegnato a tastarsi la milza, indolenzito.
“Chris, tu hai sentito qualcosa?” fece l’indifferente Tom.
“No, a dire il vero non vedo nessuno, a parte te.” ribatté l’interpellato.
“Oh mio dio, Loki vi deve aver fatto un incantesimo che li ha resi temporaneamente ciechi! Poveri amici miei!” si disperò Dom, abbracciandoli entrambi.
“Oh cazzo, siamo morti senza rendercene conto e ora siamo diventati fantasmi!” fu l’ancor più pessimistica conclusione di Matt, non appena ebbe fiato a sufficienza per esporla.
“No, cretini! Stavamo solo fingendo di ignorarvi!” sbottò Tom, scostando Dom da sé.
“Ma a quanto pare la cosa non è così facile!” borbottò Chris.
“E perché mai ci dovreste ignorare?” si accigliò il batterista.
“No, semmai la vera domanda dovrebbe essere ‘Perché ci state parlando?” ribatté Chris, scontroso.
“Già. Non mi sembra che abbiamo una corona sulla testa o tantomeno del sangue blu!” gli diede man forte Tom.
“Ma di che diavolo state parlando?” domandò Matt, spazientito.
“Vi abbiamo visti. Alla mensa. A noi dite che non vi va di venire con noi a mangiare e poi vi vediamo seduti là a intendervela con la Regina.” ribatté Tom.
“Già, non negatelo. Potevate semplicemente dircelo se non vi andava la nostra compagnia.” aggiunse Chris, offeso.
“Avete finito?” alzò gli occhi Dom e gli interpellati annuirono.
“Non eravamo noi.” spiegò il biondo.
“Cosa? Ma se vi abbiamo visto benissimo!” protestò Tom.
“Cioè... eravamo noi, erano le nostre precisi immagini, ma non erano reali. Solo cloni. Un’idea geniale di Loki per fregare quell’impiccione di sua madre!” spiegò Matt.
“Era solo un trucco quindi?” chiese conferma Chris.
“Certo. Noi siamo davvero rimasti nella nostra stanza, finché Loki non è venuto a chiamarci e a farci vedere lo stratagemma che aveva adoperato. Solo che non potevamo raggiungervi, dato che la regina ci avrebbe visto.” chiarì Dominic.
“Esatto. E se non ci credete, andate a chiederlo a Loki!” li spronò Matt.
“Oh certo, chi mai metterebbe in dubbio la parola del dio della Menzogna?” ironizzò Tom.
“Scherzi a parte, okay, vi crediamo, ma che sia l’ultima volta che non ci dite qualcosa!” disse Chris, tornando a sorridere ai due amici.
“Come quando non vi abbiamo detto che stavamo insieme?” ricordò loro Matthew.
“Beh, quello dopo due o tre anni vi siete decisi a dircelo.” ridacchiò Tom.
“Che ne dite ora di tornare fra la gente? Non vorrei rischiare di perdermi qui.” convinse tutti Dom e i quattro ripresero la strada verso le aree più affollate, benché fosse tutta gente sconosciuta, fra cui spiccava una bellissima ragazza, dai lunghi e setosi capelli neri, raccolti in una coda, alta, dal fisico atletico e l’atteggiamento austero.
“Voi siete i Midgardiani di Loki!” esclamò lei, indicandoli.
“Sì, e tu chi sei? La sua fidanzata?” domandò Tom, sornione.
Il tempo di dirlo e si ritrovò spinto contro una parete, con l’estremità di un bastone puntato contro la sua gola.
“Ho ucciso per molto meno, sai?” ringhiò la bella guerriera, prima di lasciarlo andare.
“Beh, avrei soltanto detto che lui aveva ottimi gusti.” aggiunse suadente Tom, strappandole un sorriso.
“Allora, sei amica di Thor?” azzardò Chris.
“E di Fandral e degli altri due?” aggiunse Dom.
“Esattamente. Immagino che li abbiate già incontrati. Io sono Sif.” si presentò lei, facendo un breve inchino agli altri che a turno le si presentarono.
Ma guarda un po’ come ti ricordi bene il nome di quello spadaccino!” borbottò Matt sottovoce, rivolto a Dominic.
“Matthew, non ricominciare!” sbuffò annoiato il biondo, alzando gli occhi.
“Però non ti abbiamo vista stamattina con gli altri, alla mensa.” osservò Chris.
“Facevi il riposino di bellezza anche tu?” azzardò Dom.
“Le abbuffate e il poltrire sono per i perdenti, non certo per me. Io mi stavo allenando fin dalle prime luci del giorno. Come sempre!” affermò lei con fierezza.
“Sei una guerriera anche tu?” si accigliò Chris.
“Certo. Non vi ho dato prova delle mie prodezze poco fa?”
“Io me le ricordo benissimo!” ammise Tom, massaggiandosi la gola.
“Che c’è? Credi che io non sia una valorosa combattente?” continuò Sif, rivolta a Chris, al quale era sfuggita una risatina.
“No, tutt’altro. Tu puoi essere quello che vuoi. E’ solo che non mi ci vedo per niente Kelly con in mano una spada... o un’arma di qualsiasi altro genere.” replicò il bassista.
“Già, lui sua moglie se la vede solo con in mano un mestolo. O una scopa!” ridacchiò Tom.
“Fammi capire. Lei è la tua compagna di vita e tu la consideri soltanto come l’angelo del focolare? O ancor peggio, come tua schiava?” lo accusò lei.
“Hey! Non ti permettere. Guarda che io faccio fare alla mia Kelly una vita da regina!” controbatté Chris.
Sif lo fissò per qualche secondo in silenzio, con gli occhi verdi ridotti a due fessure.
Questo giusto perima di esplodere in un monologo femminile, degno di nota.
“Che cosa?! Le faccio fare? Come se lei avesse bisogno di te per essere una regina. Come se non sapesse badare a se stessa. La verità è che sei tu di aver bisogno di aver lei al tuo fianco, per sentirti il re che non sarai mai!” sfuriò lei.
Attirati da quegli schiamazzi, accorsero anche Fandral, Hogun e Volstagg.
“Uh, bene, vedo che avete già fatto la conoscenza di Sif.” commentò Fandral.
“A dire il vero è stato principalmente Chris il centro della sua attenzione.” ridacchiò Dominic.
“Tu... mi fai paura!” borbottò Chris, in direzione della baldanzosa fanciulla, cercando riparo dietro alle spalle di Tom.
“Lo sai che saresti perfetta per la cover di un singolo? C’è giusto una futura promettente hit che parla di supremazia e lotta ai soprusi. Se ti faccio un paio di foto, poi mi firmi una liberatoria e mi cedi i diritti della tua immagine?” le domandò il media manager, pronto a immortalarla con la sua fida macchina fotografica.
“Cosìè quell’arma? Cosa vuoi farmi? E che cos’è quell’astruso e contorto linguaggio che utilizzi? Stai tramando qualcosa!” si agitò lei, sfoderando nuovamente il suo fido bastone.
“Non preoccuparti, non è un’arma. L’ha usata anche con me prima e l’unica cosa che fa è catturare la tua immagine e lasciarla immutata nello spazio e nel tempo.” spiegò Loki, raggiungendo il gruppo.
“Davvero?” si tranquillizzò lei, intrigata.
“E’ la verità. E se metti via quel bastone se vuoi te lo dimostro.” propose Tom.
“Ormai c’è un certo feeling fra te e il suo bastone!” lo prese in giro Matt.
“Loki, tu che ci fai qui? Non dovresti giocare al prigioniero pentito?” lo apostrofò Fandral.
“Io non sono mai pentito delle mie azioni. Nemmeno per gioco!” asserì fiero il potente mago. “Ad ogni modo, Thor ormai è nel regno dei sogni e ci resterà per un bel pezzo. Non c’è alcun rischio che mi veda.” aggiunse.
“Allora ti fermi con noi a fare bisboccia?” lo invitò Tom.
“Al contrario, sono qui per assicurarmi che non la facciate voi. Domani è l’ultimo giorno prima della gran festa e voi non mi avete ancora nemmeno minimamente mostrato di essere dei validi musicisti!” sbottò Loki, rivolto a Matt, Dom e Chris. “E tu... qualunque cosa tu sia!” aggiunse, in direzione di Tom.
“Hey!” si indignarono all’unisono i quattro Midgardiani.
“Domani mattina ti daremo prova del nostro incommensurabile talento!” spergiurò Matthew, con Dominic che annuiva convinto.
“Nonché della nostra proverbiale modestia!” bisbigliò Chris, rivolto a Tom.
“Ottimo. Lascerò un mio clone a far da balia a mio fr... a Thor... e verrò ad assistervi.” affermò Loki.
“Però, Loki, sappi che io non me ne andrò a dormire finché non avrò fatto un bagno!” si lagnò Dominic.
“E sia! Doterò la vostra stanza di una vasca... grande abbastanza per entrambi!” alzò gli occhi il giovane dio, esasperato, ma forse solo profondamente invidioso, mentre si immaginava in quella suddetta vasca con una certa persona. “Basta che ce ne andiamo da qui!” rinsavì da quel breve sogno a occhi aperti.
“Hai visto, Fandral? Pare che abbiamo risolto il problema anche senza il tuo prezioso aiuto!” gli fece una piccola pernacchia Matt, irritando l’affascinante spadaccino.
“E ora andiamocene tutti a riposare. Domani sarà una giornata intensa. Ci si vede in giro, mangia-cosciotti, chiacchierone, bell’imbusto e biondina!” li salutò con la sua consueta carineria Loki.
“Ti odio!” sbottò Sif da lontano, mentre si erano già avviati.
“Biondina?” domandò confuso Dom.
“E’ una lunga storia ... che però non ho alcuna intenzione di raccontarvi!” mise in chiaro l’Asgardiano, piccato.
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“Sono carico a mille! E’ una giornata favolosa! Stiamo andando alla grande e domani sarà un trionfo!” esultò Dom, al termine dell’ennesima canzone suonata, percorrendo con frenesia i tom tom.
“E’ sempre così entusiasta?” domandò Loki agli altri.
“Fammi pensare. C’è bel tempo, è riuscito a farsi un bagno e credo ch abbia anche avuto un, come lo chiamo io, bel momento con Matt...” borbottò Tom. “Quindi semmai c’è da stupirsi se non sia ancora più entusiasta di così!”
- Cinque volte in una notte non lo chiamerei solo ‘bel momento’!- ponderò maliziosamente il bel biondo e, da come lo stava guardando, probabilmente anche il suo amato stava pensando la stessa cosa.
“Ad ogni modo, devo ammettere che sono soddisfatto. Stavolta finalmente siete stati di parola. Vi siete alzati presto e state lavorando duramente da ore. E i risultati si vedono” si complimentò il dio del Caos.
“Te l’ho già detto che siamo dei seri professionisti!” replicò Matt, tronfio d’orgoglio.
“Coraggio, non perdiamoci in chiacchiere futili. C’è ancora mezza scaletta da definire!” spronò tutti Chris, animato da una spiccata voglia di fare.
“Sono ancora indeciso su quali effetti aggiungere, ma siamo sulla buona strada.” sorrise Tom.
“Certo che è una vera figata utilizzare i nostri strumenti senza che siano collegati in alcun modo!” commentò su di giri Matthew, improvvisando un assolo con la sua chitarra che è sprovvista di ogni parvenza di cavo elettrico. “La tua magia ci potrebbe tornare molto utile quando finalmente terremo il nostro primo concerto sulla Luna, un giorno!” asserì, sognando ad occhi aperti.
“Non farci caso.. se non nomina questa cosa almeno venti volte all’anno non è contento!” alzò gli occhi Chris.
“C’è ancora una cosa che non mi convince...” brontolò Dom, alzandosi dalla batteria e lanciando la sua bacchetta in direzione di Loki, più forte che potesse.
“Loki, attento!” tentò di avvertirlo Chris.
“Dom! Ti ha dato di volta il cervello?” si agitò Tom, basito.
“E’ sul finale che devi provare il lancio bacchette e non certo con quella violenza!” lo redarguì Matt, altrettanto confuso.
La bacchetta ormai aveva raggiunto il suo obiettivo, attraversandolo, prima che svanisse.
“Lo sapevo! Ci assilla tanto perché non facciamo sul serio le prove e quando lo facciamo non si scomoda nemmeno a venirci a vedere!” sbottò Dom.
“E tu come facevi a saperlo?” lo interrogò Tom, esterrefatto.
“Sesto senso!” fece spallucce il bel batterista.
“E se invece ti fossi sbagliato e fosse stato quello reale?” domandò Chris.
“Non credo che un colpo di bacchetta lo avrebbe ucciso, poi non l’ho nemmeno colpito in viso!” si giustificò il biondo.
“Io propongo di andarlo a cercare e chiedergli le dovute spiegazioni!” incalzò Matthew e la sua decisione fu approvata all’unanimità.
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“Lasciate fare a me, mi sono sempre occupato io di prendere i contatti.” disse Tom, da bravo manager, avvicinandosi a un gruppetto di guardie.
“Ave a voi, giovani valorosi. Noi avremmo desiderio di interloquire con il vostro sovrano...” incalzò il fotografo.
Tutto questo portò i quattro Midgardiani ad una perquisizione degna di nota, per verificare che non costituissero potenzialmente un pericolo.
“Tom, ricordami in futuro di non lasciarti fare mai più niente!” borbottò Chris, riunendosi al gruppo dopo essere stato perlustrato in ogni antro, così come gli altri tre.
Annunciati dalla guardia reale, i quattro percorsero un po’ impacciati il lungo corridoio che li conduceva dinanzi al sovrano, che li scrutava con crescente sospetto.
“Perché siete qui, forestieri? Se è perché vi siete invaghiti di qualche fanciulla del Regno, sappiate che non vi concederò MAI la mia benedizione, a nessuno di voi!” sbottò Odino.
“No, vostra Maestà, non è niente del genere. Noi tutti siamo già felicemente impegnati con le nostre dolci metà.” dichiarò Tom.
- Una felice coppietta ce l’ha proprio dinnanzi agli occhi!- pensò tra sé e sé Chris, mentre adocchiava Matt e Dom, in silenzio, in un angolo, uno accanto all’altro.
I due erano troppo intimoriti dalla presenza del re per poter fare qualsiasi cosa.
“Vostra Maestà, chiediamo solo di interloquire con vostro figlio.” proseguì Tom.
“Thor?” domandò Odino.
“No, Loki.” replicò Chris.
“Almeno c’è ancora qualcuno che mi reputa suo padre.” borbottò il re, forse più a se stesso.
“Sappiamo che ora lui è nella sua cella. Ma, finzione o no che sia, non sappiamo dove essa sia ubicata. Potreste cortesemente indicarci la via?” si affidò a tutta la sua diplomazia Chris.
“Vogliamo soltanto parlargli. Nulla di diabolico o cospiratorio.” mise in chiaro Chris.
“Semmai ci sentiamo offesi nel nostro amor proprio!” disse la sua Dom.
“Loki vi ha forse arrecato qualche torto? In tal caso, questo vi accumunerebbe a oltre metà del Regno...” commentò il padre degli dei, sottilmente divertito.
“Nulla di irreparabile. Però vorremmo capire il motivo delle sue azioni, chiedere spiegazioni. Ne va della festa che sta organizzando a Thor!” cercò di premere il giusto bottone Matt.
E sembrò funzionare.
“E sia! Darò ordine a un paio di guardie di condurvi alla sua cella. Ma se scopro che state tramando qualcosa...” si fece minaccioso Odino.
“Ha la nostra parola. Vogliamo solo un dialogo aperto e pacato.” proferì Chris.
“E’ quel che mi auguro. E comunque voi non mi piacete!” li congedò con freddezza il re.
Non ci volle molto perché i quattro fossero scortati alla cella, ma si accorsero che Loki non era solo.
Davanti al vetro c’era una robusta figura, che dava loro le spalle, spalle larghe. Si potevano solo scorgere i lunghi capelli biondi e il sontuoso mantello rosso.
Bastò un passo meno cadenzato degli altri a far voltare la bionda figura, con aria alquanto scontrosa.
“E voi chi siete? Ce cosa volete da Loki?” ringhiò il dio del Tuono.
“Noi siamo i suoi... alleati!” rispose a bruciapelo Dom, mentre, non visto, Loki si picchiava la fronte con il palmo della mano, scuotendo la testa.
“Alleati? Lo avete aiutato nei suoi misfatti su Midgard? E allora perché non siete nelle prigioni anche voi? Siete forse evasi?” si accigliò Thor, pronto a prendere le misure necessarie.
“Quanti evasi conosci che sono scortati dalle guardie alla cella che hanno esplicitamente chiesto di visitare?” intervenne Matt, cercando di togliere tutti dai pasticci.
“Ma ancora non ho capito perché siete qui!” si spazientì il dio biondo.
Serviva l’intervento del maestro indiscusso del trolling.
“Il mio amico prima si è espresso male. Sì, siamo un po’ i suoi alleati, nel senso che siamo la sua squadra di avvocati, che lo difenderà nel processo che si terrà domani!” si inventò di sana pianta Tom, memore di alcune puntate di Perry Mason che gli era capitato di guardare.
“Esatto. Sai, Thor, su midgard si usa ancora servirsi di una difesa durante i processi, cosa che qui era mancata. E i miei avvocati hanno convinto Odino ad accettare di sentire cos’ha da dire la mia difesa in merito. Ecco perché sono qui.” gli diede man forte Loki, facendo un cenno di approvazione a Tom per quella bella trovata.
“Oh, capisco. In tal caso ti lascio discutere coi tuoi... non ricordo cosa, ma, sai, questi qui che vogliono difenderti. Se in qualche modo può servire a convincere padre ad alleviare la tua pena, ben venga!” gli sorrise, per poi voltarsi in direzione di quegli estranei, scrutandoli freddamente uno a uno.
“E comunque, voi non mi piacete!” sentenziò, andandosene.
“C’è qualcuno a cui piacciamo su questo pianeta?” sbuffò Dom, alzando gli occhi.
“Se ben ricordo, a quello spadaccino biondo tu piaci pure troppo!” ringhiò Matt, innervosito al ricordo.
“Non ricominciare con quella storia!” ribatté adirato Dominic.
“Oltre al rendermi partecipe delle vostre insulse scenate di gelosia, per quale motivo siete qui?” domandò Loki, scocciato.
Del resto, quei quattro avevano interrotto un momento molto importante.
“Eh no, Signorino, se permetti le domande te le facciamo noi!” incalzò Chris, col tono che era solito riservare a qualcuno dei suoi figlioletti quando gli disobbediva.
Mancava poco che lo mettesse in castigo.
“Perché non ti sei presentato alle nostre prove? Non sottoforma di clone proiettato, intendo!” continuò il bassista, con la stessa sete di sapere dei suoi amici.
TBC
La ‘sete’ ve la terrete tutti quanti fino al prossimo capitolo XD oh beh, un po’ è facile immaginare perché Loki abbia fatto così ;)
Se non sapete a cosa si riferisce il ‘bionda’ con cui Loki appella Sif, al contrario di lui, io ve lo spiegherò volentieri ;) Se lo sapete già tanto meglio XD
Potrei blaterare altre mille cose su questo sgangherato capitolo, ma non lo farò, lascio la parola a voi, fosse anche per elencarmi una lista di istituti di igiene mentale! XD
Deliri a parte, spero sia stato di vostro gradimento, notte notte.