[Harry Potter] Sottoscala

Jan 11, 2010 16:08


Come sempre, aggiorno all'inizio della settimana. L'argomento tanto è sempre lo stesso: sex.
Per parcondicio, dopo una storia etero, ne posto anche una omo. Una storia che però non mi soddisfa molto. Ne ho lette, sullo stesso "tema", molte altre decisamente migliori di questa. Forse un giorno la modificherò rendendola più gradevole, chissà...

Titolo: Sottoscala
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Harry/Draco
Rating: roooosso
Promt: un bel ricordo del sottoscala
Avvertimenti: sesso tra uomini alquanto esplicito - Partecipa al p0rn fest di fanfic italia


Sottoscala

La porta di casa si chiude con un rumore basso e attenuato, che però nel silenzio dell’abitazione sembra quasi rimbombare.

- Shhh...cazzo, vuoi fare piano?- bisbiglia una figura scura nella penombra dell’entrata. - E tu mi vuoi dire cosa cazzo hai in mente?- biascica un’altra voce, fredda e astiosa. - Aspetta un attimo e lo vedrai, Draco- mormora sempre a bassa voce Harry, e il biondo accoglie con un brivido la vena maliziosa in quell’affermazione. Si guarda attorno. L’entrata è piccola e solo qualche raggio di luna proveniente da oltre le finestre la rischiara. L’intera casa è avvolta dal silenzio, eccezione fatta per un continuo e monotono russare che giunge dal piano superiore. Sussulta quando Harry lo afferra per un braccio e lo trascina per il corridoio. - Dove...?- tenta di chiedere ma anche nell’oscurità percepisce l’occhiataccia ammonitrice che il compagno gli sta lanciando. Si lasca trasportare senza opporre troppa resistenza finché non lo vede aprire la porta del sottoscala. Solo a quel punto inizia  davvero a preoccuparsi.

- Harry?- bercia ma ancora una volta l’altro non gli dà il tempo di proseguire. Lo spinge dentro il ripostiglio e si chiude la porta alle spalle. - Si può sapere cosa diavolo ti è venuto in mente, Potter?- sbotta acido il biondo tornando agli antichi formalismi e incrociando le braccia al petto. Il moro accende una piccola lampadina impolverata e si porta un dito alle labbra. - Abbassa la voce!- lo rimprovera tendendo l’orecchio - Maledizione, vuoi svegliarli?-. Draco alza gli occhi chiari al cielo - Se non vuoi svegliare i tuoi amati zietti perchè non lanci semplicemente un incantesimo silenziatore su questo cesso di sgabuzzino?-. - Vacci piano, questa era la mia camera una volta- dice Harry scompigliandosi i capelli - e comunque non posso lanciare un incantesimo qui dentro. Ti ricordo che è una casa babbana, e potrebbero arrestarci-. Harry vede il ragazzo ridacchiare alla fioca luce della lampadina consumata - E io ti ricordo che tu sei il capo auror, Potter! Non possono arrestarti-. Harry alza un angolo della bocca - Beh...se non gli auror, ci potrebbero sempre arrestare quelli della buon costume-. Quasi lo sente il cuore di Draco sprofondare un pochetto. Infatti quando il biondo torna a parlare ha la voce che trema leggermente - Che hai in mente, Harry?-. Questa volta il moro ghigna esplicitamente. Gli si avvicina con un solo passo e lo preme senza troppi riguardi contro la porticina del ripostiglio. È stretto e angusto, scomodo e il soffitto troppo basso tanto da dover tenere la testa leggermente inclinata. - Qui? Qui Potter?- sbuffa disgustato Draco cercando di allontanare il compagno - Ma che schifo! È un posto così...babbano. E puzza. Ed è sporco! Chissà quante malattie ci potremmo prendere!-. Il suo sproloquio viene interrotto dal moro che gli morde con non troppa gentilezza il labbro inferiore. - Mi hai portato a casa dei tuoi zii, in piena notte, per fare sesso?- conclude fingendosi offeso il biondo. Harry annuisce spingendolo di più contro la porta che scricchiola e gli passa la lingua sul collo niveo. - Ho sempre voluto farlo qui dentro...- ammette con voce roca e irresistibile, che farebbe sciogliere anche la pietra. Infatti Draco chiude gli occhi e piega di lato il volto per lasciagli maggior spazio. - Sei squallido, Potter-. - Oh sì...- conferma l’altro dopo avergli lasciato un evidente succhiotto. Spinge il bacino contro quello del biondo e sospira - Sai dove ho fatto il mio primo sogno erotico? Proprio qui dentro-. - E c’ero io?-. Harry ghigna - Nemmeno ti conoscevo, biondo. Però da quando stiamo assieme ho sempre voluto scoparti qui dentro-. Gli passa una mano tra i capelli serafici e gli tira indietro la testa, fino a farla appoggiare con un piccolo tonfo contro il legno. - Hai delle perversioni strane, sai?-. L’auror gli mordicchia il lobo sinistro - Adesso zitto, e soprattutto non urlare, ok? Altrimenti quelli si svegliano-. Draco annuisce per quanto lo spazio e la presa del moro gli concedono, già eccitato all’idea di cosa potrebbe fargli l’altro tanto da portarlo ad urlare.

Le mani del moro scendono sui pettorali dell’ex serpeverde fino al bordo dei pantaloni. Con una mossa decisa gli estrae la camicia e inizia a sbottonargliela dal basso. Ogni volta che sfila il bottone dall’asola gli accarezza la pelle circostante. Giunto a metà si dirige verso i capezzoli pallidi del biondo. Gli sono sempre piaciuti proprio perchè così differenti dai suoi, scuri e piccoli. Quelli di Draco invece sono rosei e morbidi. Glieli accarezza e stuzzica con i polpastrelli, e Draco si sente cedere le gambe. Quando la lingua del moro si sostituisce alle dita lascia cadere la testa all’indietro,contro il legno. La porta trema leggermente ed Harry alza di scatto il capo per controllare che vada tutto bene. Lo sguardo di Draco è già perso in chissà quale mondo, quindi sì, va tutto bene. Finisce di sbottonargli la camicia e gliela sfila via con un gesto sicuro. Il biondo si sente rabbrividire. Quel dannato ripostiglio è umido e privo di riscaldamento. Adocchia il moretto davanti a se: beh, ha altri modi per scaldarsi. Gli passa le braccia attorno al collo e lo attira a se baciandolo appassionatamente. Le lingue corrono a incontrarsi e subito dopo a lottare tra le due bocche. Malfoy sospira e toglie al compagno la maglietta, lasciandolo a sua volta col petto scoperto. La luce rossastra della lampadina crea strane ombre su quella pelle dorata cosparsa di brividi. Draco non resiste alla tentazione di leccargli il collo, seguendo la linea della giugulare pulsante, scendere sulla clavicola in rilevo e poi sul petto. Harry si aggrappa alla porta, conficcandovi le unghie, e deve fare violenza su se stesso per allontanare il ragazzo dal proprio ombelico. È qui per soddisfare una sua fantasia, non può lasciare troppo spazio alle iniziative (seppur piacevoli) del biondo. Lo risbatte con una certa forza contro la porta e l’altro si lamenta gemendo. Lo rimette a tacere passando a sbottonargli i pantaloni. Nel farlo si preoccupa di sfioragli intenzionalmente il sesso teso e duro. - Non sono l’unico ad essere eccitato per questo posto...- gli sussurra con voce roca all’orecchio. Draco prova a lanciargli un’occhiataccia ma fallisce miseramente nel momento in cui il moro gli abbassa completamente pantaloni e boxer. Totalmente nudo rabbrividisce ancora più intensamente, per il freddo. Cazzo, è autunno ma lì dentro sembra di stare al polo nord! - Harry, sbrigati, sto congelando- lo ammonisce con un bisbiglio affrettato. L’auror sorride perverso - Ai tuoi ordini-. Si inginocchia ai suoi piedi e inizia a baciargli il pube chiaro e morbido. Merlino, che odore afrodisiaco che ha! È il profumo più intenso e indelebile che abbia mai conosciuto. Gli arriva dritto all’inguine e lo eccita oltre ogni previsione. Oltre ogni buon senso. Scende sempre più in basso fino a sfiorargli la base dell’erezione pulsante con le labbra socchiuse. Ecco, quello è il punto in cui l’odore si fa più intenso. Lo lecca completamente, dalla base fino alla punta che vibra forte. Draco geme altrettanto forte, premendosi contro la parete. Quando Harry lo prende interamente in bocca il biondo divarica leggermente le gambe in un movimento istintivo e involontario. Harry però non gli concede alcuna soddisfazione. Dopo qualche lappata si rialza e lo guarda negli occhi. Il verde delle iridi è divenuto scuro come il petrolio. O forse è solo un effetto della scarsa luce del sottoscala, pensa il biondo. Ma in ogni caso è eccitante e spaventoso. Non osa nemmeno protestare per l’interruzione repentina. Harry si passa la lingua sulle labbra e mormora - Toglimi i pantaloni-. Era raro sentire Potter dare ordini mentre facevano sesso. Se ora lo faceva, era sicuramente perchè aveva qualcosa in mente. Una fantasia da soddisfare, un’idea che gli frullava in testa da un po’ e che voleva realizzare. Con un sorriso sensuale e malizioso Draco si piega sulle ginocchia e inizia ad armeggiare con i bottoni dei jeans. Stupida allacciatura all’americana, ci impiega sempre una vita a sbottonare tutti quei dannatati bottoni. E il pavimento è gelido e polveroso. Finalmente riesce ad apriglieli e glieli abbassa fino alle caviglie. Harry li getta lontano e gli accarezza la chioma bionda. Draco alza il volto e incrocia lo sguardo del suo ragazzo. Lussuria in forma umana. Gli domanda con gli occhi cosa vuole che faccia, e il moro sussurra in risposta - Anche i boxer-. L’erezione dell’auror è ben visibile anche attraverso la stoffa blu scuro. Svetta contro la legge di gravità, dolorosamente dura. Draco fa passare la punta delle dita sull’orlo dell’indumento intimo, più volte, come a tracciare un percorso erotico che solo lui riesce a intravedere. Aspetta finché Harry non miagola qualcosa e spinge il bacino verso di lui. Allora sogghigna e glieli abbassa lentamente fino alle caviglie. Dovrebbe davvero rivalutare quella piccola e sporca lampadina, perchè la sua fosca luce rende ancora più bello il sesso rosso e teso di Harry. Così bello e invitante che non resiste a baciarglielo e leccargli la punta. Vorrebbe proseguire ma la voce arrochita di Harry lo blocca. - Draco...in piedi-. Un’altro ordine. Con le mani ben strette sui suoi fianchi si rialza e lo guarda dritto in faccia. Harry si sporge affannato su di lui e gli succhia le labbra, voglioso. Ne nasce un bacio ardente e umido. Fottutamente umido. Poi le labbra di Harry si spostano sull’angolo della bocca, sulla guancia, sul collo e lì scorrono per qualche istante. Draco si lascia inebriare dal piacere e solo dopo qualche secondo si rende conto che il compagno gli ha appoggiato un paio di dita sulle labbra. Sorride e le socchiude, lasciando le dita del moro entrare nella sua bocca. Gliele lecca e succhia come avrebbe voluto fare con il suo pene, e questo lo sa anche Harry. Per questo il moro non riesce a trattenersi dall’ansimare e dallo spingersi ripetutamente contro il ventre tiepido di Malfoy. Quando decide che non ne può più, che è diventato tutto troppo, gli sfila l’indice e il medio dalla bocca e le porta all’apertura, stretta e calda, del biondo. Lo penetra in fretta, velocemente e inizia subito a muovere la mano in cerchi concentrici. Draco si rilassa immediatamente, il suo corpo si abitua velocemente alla presenza che non è più estranea, dopo molte e lunghe sedute di sesso. Si muove con sempre maggior frenesia, dentro e fuori il suo corpo. Lo deve fermare con una mano sul polso, per non venire subito. Harry sfila le dita e gli afferra le natiche sode. Lo solleva di qualche centimetro e Draco allaccia le gambe alla sua schiena. Viene sbattuto contro la porticina di legno dello sgabuzzino, che ondeggia pericolosamente. Ma chi diavolo se ne frega, ormai, degli zii al piano di sopra. L’importante è che non vengano giù e li interrompano sul più bello. Bello che non si fa aspettare troppo. Harry lo penetra col suo sesso duro fino in fondo, con una sola spinta lenta e affannata. Draco si tende e si allunga fino a sbattere la testa sul soffitto basso e discendente. Non si lamenta nemmeno dato che il moro ha iniziato a muoversi in lui e a fargli vedere le stelle. - Cazzo- mormora a corto di fiato Harry, faticando a tenerlo su e a penetrarlo nello stesso momento. Data la posizione troppo scomoda e la strettezza del luogo, decide di farlo scendere. Non è piacevole risentire il pavimento sotto i propri piedi, pensa Draco. - Harry...- mormora avvinghiandosi a lui voglioso. Sente il moro grugnire dal desiderio e lo fa girare. Draco appoggia le mani alla porta e si sporge indietro, mostrandosi al compagno in tutto il suo aristocratico e sensuale splendore. Un attimo dopo si sente di nuovo pieno di Harry. Questa volta la posizione è giusta, e il piacere non tarda ad arrivare. Harry alle sue spalle sbatte in lui con forza e geme spudoratamente, dimentico dei parenti sopra di loro. Gli afferra l’erezione e lo masturba fino a farlo venire con un mezzo urlo subito bloccato dall’altra mano del moro. Ancora qualche spinta, in gado di far ondeggiare paurosamente la porta e farla scricchiolare, e anche Harry si svuota dentro di lui. Si accascia spossato a terra, sul pavimento umido e non troppo pulito del sottoscala. Si sente esausto e fatica a connettere. Draco lo raggiunge e gli bacia con dolcezza inconsueta la tempia sudata. Harry si domanda se Draco è sempre così dolce dopo il sesso, o se quella è un’occasione particolare. Pensa anche che dovrebbero rivestirsi in fretta, dato il sudore e il freddo dello sgabuzzino. Ma non riesce a fare altro che restarsene accoccolato in quell’abbraccio.

Escono dalla sgabuzzino che è già quasi l’alba. Zio Vernon, al piano di sopra, russa alla grande, segno che nessuno dei Dursley si è accorto dell’amplesso selvaggio che si è svolto esattamente sotto i loro letti. Harry ghigna spavaldo e soddisfatto a quel pensiero.

Draco si infila l’ultimo lembo di camicia nei pantaloni eleganti e con finta noncuranza domanda in un sussurro - Ora me lo dici perchè hai voluto portarmi qui?-. Harry lo guarda prima stupito, poi con un sorriso. Gli passa un braccio attorno alle spalle magre e gli mormora in un orecchio - Odiavo questo sottoscala, ci ho passato gli anni peggiori della mia vita. Per questo mi sentivo in dovere di riabilitarlo come posto, capisci? Ora almeno ho un bel ricordo del sottoscala-. - Bene- sorride Draco - Allora la prossima volta nell’ufficio di Piton-.

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