Titolo: Wherever you will go
Autore:
arky_814 Beta/prelettrice:
perlinha Fandom: RPF Calcio
Pairing: Steven Gerrard/Xabi Alonso (Gerlonso <3)
Rating: per tutti
Warning: slash, fluff fluff fluff ma così tanto fluff che difficilmente riuscirete a evitare una dose di insulina. Angst? ç_ç
Conteggio parole: 814 (
fdp)
Disclaimer: non è successo e non succederà, purtroppo. Ma ci stiamo attrezzando per fargliela arrivare
Note: ok, direi che come esordio non va affatto bene. No, perchè io detesto le cose smielate, invece cosa vado a postare? La cosa più fluffosa che abbia mai scritto in vita mia, quasi totalmente OOC e anche senza una vera e propria trama. Perchè una lettera non è una trama, no? u.u Be', è venuta e l'abbiamo accettata, amen *si spara* E' ispirata a "
Wherever you will go" dei "The calling", a cui ruba il titolo *ama con amore quella canzone <3"
Dediche: alla mia nee-san che non ha LiveJournal, perchè me l'ha ispirata lei e gliela devo, davvero.
A
perlinha <3, perchè l'ho assillata tanto e lei con tanto amore mi ha aiutata e voluto bene *ci crede solo lei* Grazie :')
Hola Steven Gerrard. Innanzitutto scusami. Scusami per tutto quello che ho fatto e non avrei dovuto fare, per tutto quello che avrei dovuto fare e non ho fatto.
Scusa perché sto scrivendo questa lettera che non ti darò mai. Perché lo sto facendo? Be’, non lo so neanche io a dire il vero. Forse perché avevo bisogno di chiederti scusa in un modo o nell’altro, di dirti qualcosa che non riuscirei a dirti in nessun caso. Anche se non leggerai mai queste parole, è più semplice andare avanti, esultare per un tuo goal fenomenale, guardarti negli occhi, sapendo di averle scritte.
Quindi Stevie, scusami. Scusami perché sto rendendo dannatamente complicata una cosa semplicissima, che tu riassumeresti con due parole in croce. Scusami perché non ce la faccio a non sorridere pensando che quelle due parole dette da te suonerebbero come la melodia più perfetta al mondo. Scusami perchè a Settembre non sarò lì a correre con te sull’erba di Anfield, a cantarci di andare avanti nella tempesta nonostante tutto. Fa male, non credere il contrario, non sarai certo l’unico a soffrire. Non vedere più lo stadio esplodere di rosso farà male anche a me. Non vedere più te esplodere di rosso nel centro del campo sarà se possibile ancora peggio. Non so quanto farà male a te non vedere me in quell’esplosione, ma so che farà male. Perché se tu in questo periodo hai vissuto almeno la centesima parte di quello che ho vissuto io, allora è impossibile che non ferisca almeno un po’.
Ma so che ce la farai, Stevie. Sì, tu senza di me ce la farai. Ce l’hai sempre fatta e continuerai a farcela. Sei forte, Stevie, il capitano dei Reds può solo essere forte. Non ci sono altre possibilità, se devi badare a Carra e a Pepe. You’re big and fucking hard, dopotutto.
Se potessi, vorrei poter restare, Stevie. Sarò ovunque tu andrai, sappilo. Non posso abbandonare i Reds così, all’improvviso. Anche se potrà sembrare esattamente questo, sappi che non lo è. Io non vi sto abbandonando, non ti sto abbandonando. Sarò sempre con voi, che sia per seguire l’ultima partita di play-out o la finale di Champions League (Dio, Istanbul). Sarò dovunque andrai, perché anche se da solo ce la farai, mi chiedo chi ci sarà a sorriderti quando sarai giù, quando l’unica cosa di cui avrai bisogno sarà un (mio) abbraccio. Chi ci sarà a prendere il mio posto? Non lo so, per questo ti sarò accanto per controllare che ci sia sempre la persona giusta.
Forse un giorno tornerò, non lo so, so solo che ora come ora vorrei poter tornare indietro nel tempo a cinque anni fa, quando per la prima volta ti vidi e ti sorrisi, pronunciando quelle poche parole di inglese che conoscevo. Parlare inglese con te per primo, poi, non è stata per niente una buona idea.
- Sono Xabier … Xabi. Steven? - Stretta di mano.
- Sì, ma puoi chiamarmi Stevie. Xabier, Xabi.- Sorriso. - Xabi … -
Già da allora avevo capito che tu saresti stato per sempre Stevie, mai più Steven. E dal modo in cui dicesti “Xabi”, capii che un’onda ci aveva già travolti, entrambi, insieme. E insieme continuerebbe a travolgerci se ce ne fosse un’altra. Sempre insieme, perché io non ti abbandono e sarò ovunque andrai. Spero davvero che ci sia qualcuno o qualcosa che mi riporti da te un giorno, anche con la forza. Magari la stessa onda (rossa) di quella volta …
Ancora scusa, perché queste cose davvero te le dovrei dire di persona, forse allora tu mi terresti stretto, mi impediresti di scappare. O forse semplicemente scapperesti con me, con tutto questo casino che provo, con la mia speranza. Quella misera speranza che tu legga sul serio queste parole e mi tenga stretto veramente, perché tutto quello che io voglio è stare con te per sempre. Per sempre, per sempre, per sempre. Mi sento anche vagamente ridicolo a dirlo a una lettera.
Mi ti immagino abbracciarmi tanto forte da non farmi respirare, tanto da sentire il tuo cuore battere insieme al mio, come quando facciamo l’amore. Perché di questo si tratta, lo so. All’inizio pensavo fosse solo un gioco, fingevo fosse solo un gioco, ma in realtà non era altro che amore. Io ti amo, in una maniera fottutamente pazzesca e, Dio, so che tu provi esattamente la stessa cosa. E so anche che tutto questo lo porti nel cuore: la mia vita e l’amore ti scorrono nelle vene e nella testa con il sangue, rosso.
Once a Red, always a Red. Avevano tutti ragione, ed è per questo che io continuerò a essere un Rosso, e andrò ovunque andrai, sarò sempre con te. Lo sto scrivendo su un pezzo di carta, ma lo urlerei al mondo, se potessi. Se potessi …
Scusa Stevie, e grazie di tutto.
Sappi che sarò ovunque andrai, you’ll never walk alone.
Yours, Xabi.