[DCU] Camouflage ~ Damian/Steph | [Original] La Crisi

Dec 08, 2009 22:21

Titolo: Camouflage
Fandom: DC Comics
Beta: namidayume
Challenge: Il calendario dell’Avvento
Prompt: 7 dicembre: Pupazzo di neve
Personaggi: Stephanie Brown (Batgirl III), Damian Wayne (Robin V)
Pairing: vaghissimo Damian/Steph
Rating: G
Conteggio Parole: 231 (W)
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
• E’ una cosa meravigliosa inventarsi di sana pianta una ship e poi scoprire che avrà un fondamento. ♥ Che poi questi due sono fatti l’uno per l’altra, credetemi. ù_ù
• Titolo @ Nami, che è diventata la mia fornitrice ufficiale.


Camouflage

«Che diavolo stai facendo?»
Stephanie emerge dal cumulo di neve guardandolo storto. «Cosa ti sembra che stia facendo?» sbotta levando gli occhi al cielo, prima di tornare a riabbassare lo sguardo sulla palla a cui sta dando forma. «Vieni a darmi una mano, su,» propone poi.

«Sei vecchia per giocare con i pupazzi di neve, Brown,» ribatte Damian, sputando fuori quella frase come fosse il peggiore degli insulti. La ragazza sospira, borbotta tra sé un: «E io che speravo che il Natale rendesse una persona migliore persino te», e poi, dopo aver compattato per bene la neve con le dita, gliela lancia addosso, colpendolo in pieno viso.

«Tu invece hai l’età giusta, moccioso!» esclama, tirando fuori la lingua.
Damian impiega un breve istante - il tempo di togliersi la neve dalla faccia - prima di rivolgerle un’occhiata furente. «Ti ammazzo,» la minaccia e inizia a correre verso di lei.

Steph si alza rapidamente in piedi e scappa, ma non riesce a coprire nemmeno un paio di metri che il ragazzo le è addosso e, afferrandola per la vita, la fa cadere. Si ritrova la neve dappertutto - in bocca, nei capelli, negli occhi -, ma si solleva in fretta, pronta a lanciargli un paio di insulti. La risata di Damian - steso poco distante da lei -, però, la zittisce; di nascosto, continua ad osservarlo e sorride, perché dopotutto ha ottenuto esattamente ciò che voleva.

***
Titolo: La Crisi
Fandom: Original
Beta: namidayume
Challenge: Il calendario dell’Avvento
Prompt: 8 dicembre: albero di natale
Rating: G
Conteggio Parole: 572 (W)
Avvertimenti: Personificazioni! E ironia, direi.
Disclaimer: I personaggi della storia sono (più o meno) miei, miei, miei. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti non è assolutamente casuale.
Note:
• Boh, non lo so, non chiedete. XD Normalmente le personificazioni mi terrorizzano, ma avevo proprio necessità di scrivere qualcosa, quindi ok.


La Crisi

Crisi Economica - detta amichevolmente “la Crisi” - aveva addosso quell’espressione di superiorità che la rendeva assolutamente odiosa: Guardatemi, sembrava dire, adesso che ci sono io non potete pensare a nient’altro. In genere, quell’atteggiamento funzionava anche - bisognava proprio dargliene atto - e spesso, quando arrivava lei, tutti si voltavano a prestarle la propria attenzione, dimenticando le altre calamità - Fame Nel Mondo, Guerra e Terremoto erano quelle che ne risentivano di più. La Crisi, insomma, era una prima donna che sapeva proprio come fare un’entrata, nonostante l’aspetto un po’ macilento e disordinato, e il fatto che spesso si sentisse privilegiata e superiore era perciò pienamente giustificato.

Quell’anno - che era addirittura stato chiamato in suo onore “L’anno della Crisi” -, quindi, nessuno si sorprese di vederla mettersi a rivaleggiare niente poco di meno che con Natale in persona. La loro, dopotutto, era una battaglia che durava già da qualche tempo.

«Sarai vuoto e desolato,» cantilenava mentre, ridendo, saltellava intorno all’Albero in cui Natale soleva incarnarsi. «Niente strenne, niente fiocchi né carte colorate. Ho vinto, ho vinto, ho vinto!» continuava, come una bambina capricciosa.

L’Albero si limitava a scrollare le fronde - da cui già pendeva qualche pallina colorata - e non ribatteva, con l’atteggiamento pacato e bonaccione che sempre lo caratterizzava. La sua fiducia in Natale era incrollabile e poi lui, più che ai regali che gli Uomini adagiavano alle sue radici, era interessato alle lucine, agli addobbi, ai puntali luccicanti - la voce che lo accusava di essere un superficialotto in parte era fondata, si sa.

Nemmeno Natale aveva proferito parola in merito, indaffarato com’era ad apparire sull’intero globo terrestre, e questo, se possibile, convinceva sempre più la Crisi di avere la vittoria in tasca.

Poi, però, improvvisamente le cose cambiarono. Giunse la metà di dicembre e gli Alberi, pian piano, a dispetto di tutte le più nere previsioni, iniziarono a riempirsi di pacchi, pacchettini, scatole enormi, confezioni tubulari e così via, lasciando tutti di sasso. La Crisi, ovviamente, era la più sconcertata: continuava a fissare tutti quegli uomini comprare, far incartare e donare cose e non capiva come fosse possibile, mentre i Prezzi si alzavano, le Borse crollavano, le Industrie chiudevano e il Lavoro si eclissava dalla circolazione.

Fu la risata sdegnosa di Consumismo a farle finalmente aprire gli occhi e realizzare la propria sconfitta. Le arrivò alle spalle, a braccetto con Apparenza - quella doppiogiochista! -, e, «Mia cara Crisi,» cominciò, «ci vuole tempo e fatica per conquistare il cuore degli Uomini. Tu sei ancora troppo giovane, troppo instabile, un giorno ci sei e il giorno dopo, puff!, ti dichiarano scomparsa.» Le batté una manona adornata da brillanti anelli d’oro sulla spalla con fare incoraggiante e aggiunse, «Vedrai che quando sarai abbastanza matura da mettere in ginocchio la Terra, vincerai anche tu.»
Detto ciò, si allontanò ancora ridendo, mentre Apparenza, bellissima con i suoi occhi che cambiavano colore a seconda della luce, la salutava con una mano.

La Crisi, abbattuta, rimase lì a guardarsi i piedi, ormai priva di ogni più piccola traccia di spavalderia: era stata sciocca, si era adagiata troppo sulle piccole conquiste che aveva ottenuto e questo aveva portato alla sua ennesima sconfitta.

Molti avevano assistito alla scena - e Malignità ne aveva anche riso -, ma Natale, su consiglio della sua compagna prediletta, Bontà, si trattenne dal rilasciare dichiarazioni in merito. L’Albero anche mantenne il silenzio; si limitò ad agitare il puntale in direzione della Crisi, in segno di saluto. Ci vediamo l’anno prossimo, voleva dirle.

original: generale, dcu, original, [2009], » challenge: il calendario dell'avvento, dcu: damian wayne, dcu: stephanie brown, original: personificazioni

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