Titolo: Light up my darkest skies
Fandom: DC Comics
Beta:
iosonosaraPostata il: 05/10/2008
Personaggi: Tara Markov (Terra), Wally West (Kid Flash/Flash)
Pairing: Wally/Tara
Rating: Pg
Conteggio Parole: 392 (W)
Genere: Introspettivo
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
• AWWW, ho scritto su Terra! *_*
• La fic è stata scritta sul prompt Wally West/Terra - “Com’è che tu non arrossisci mai?” di
namidayume. L’ho amato particolarmente e, per questo, dedico la fic sempre a Namida, visto che mi ha fatto scrivere su questa coppia tanto lovvosa \o/.
• Il titolo viene da Dark Shines dei Muse.
• Tutti i soprannomi con cui Wally e Tara si chiamano (“scricciolo” compreso xD) sono presi da queste [
uno -
due -
tre] scans che avevo già linkato nella Wally/Raven. Alcuni non li ho tradotti perché suonavano troppo bene così in originale *_*.
Light up my darkest skies
C’è qualcosa, in Kid Flash, che non può evitare di stupirla. Normalmente, la diffusa - e spesso fittizia - mancanza di malizia degli altri membri dei Titani, l’aurea di amore universale che sembrano emanare continuamente, la infastidisce non poco. Di fronte a certe manifestazioni, ha ogni volta il desiderio di girare i tacchi e tornarsene da Slade, o, per lo meno, di fumare un intero pacchetto di sigarette.
Ma con Speedo la situazione è diversa. L’affetto che le sta dimostrando le fa quasi tenerezza, ed è una sensazione che non credeva avrebbe provato di nuovo molto presto. Lui appare sempre tanto sinceramente ingenuo e onesto da causarle un certo timore: sa che, se solo avesse idea di com’è lei davvero, cos’è lei davvero, la loro amicizia finirebbe immediatamente.
È proprio il velocista ad interrompere il flusso delle sue riflessioni, attirando la sua attenzione. «Ehi, a che stai pensando?» le chiede, con un sorriso.
Terra ghigna di rimando e scuote la testa, «Non sono affari tuoi, Speed-freak.»
Kid Flash solleva le mani per scusarsi, la bocca già piegata in una smorfia di dispiacere, e a Tara viene voglia di ridere - ridere e basta, unicamente perché lui le mette allegria - e di ringraziarlo.
Allora copre la breve distanza tra loro e gli allaccia le braccia al collo, stampandogli un bacio sulla guancia, senza concedergli il tempo di reagire.
«E questo per che cos’era?» chiede il ragazzo, rivolgendole un’occhiata tra il confuso e il divertito e ricambiando la stretta.
«Considerala riconoscenza,» ribatte lei, per poi aggiungere, «E piantala di arrossire. Sei grande e grosso, un bacio non dovrebbe farti un simile effetto.»
Lui ridacchia persino più imbarazzato di prima e le appoggia una mano sulla testa, accarezzandole i capelli con gesto affettuoso. «Com’è che tu non arrossisci mai, invece?»
Il sorriso di Terra è, adesso, vagamente più triste, ma lei non gli dà modo di accorgersene, allontanandosi di qualche passo da lui. Per un attimo, il desiderio di essere diversa - di essere sincera - le annoda la gola; però è diventata così abile nello scacciarlo che non dura più di un istante.
Incrocia le braccia sul petto e, «Non so, Speedo. Farmi arrossire potrebbe essere la tua prossima missione,» sogghigna, in tono di sfida.
«Puoi scommetterci che ci proverò, scricciolo,» acconsente il ragazzo, per poi mettersi nuovamente a ridere.
Tara, questa volta, non si trattiene dall’unirsi a lui.