[HP] Graffi di luna ~ Remus/Sirius [5/6]

Apr 11, 2009 00:38

Titolo: Graffi di Luna [5/6]
Capitolo: Cinque di Sei: Punto fermo, due.
Lista capitoli, note e disclaimer: qui.


Graffi Di Luna
Punto fermo, due.

“Amici miei,” cominciò James, in tono solenne, “domani è un grande giorno!”
Remus levò gli occhi al cielo. “Certo,” commentò, ironico, “ma ce ne dimenticheremo presto se continui ad ordinare da bere.”
“Su Remus,” si intromise Sirius, “è la sua ultima notte da uomo libero, lascialo ubriacare fino a vomitare l’anima.”
“D’accordo,” il licantropo sollevò le mani in segno di resa. “Ma ti ricorderò di questo quando vomiterà l’anima sulla tua moto.”
Sirius ebbe una contrazione involontaria del sopracciglio, ma si ricompose immediatamente. “Non dovresti prendertela sempre con lei, capisco la tua gelosia, ma, davvero…”
“Altri tre Firewhiskey, Aberforth, vecchio mio,” lo interruppe James, praticamente stendendosi sul bancone del bar e agitando un braccio verso il proprietario, che, di rimando, gli rivolse uno sguardo truce.
“Non vi è sembrato scortese che Peter non sia venuto?” riprese subito dopo, impedendo ai propri amici di ricominciare il loro battibecco. “È il mio addio al celibato, in fondo!”
“Molto, molto scortese,” convenne Sirius. “Dovremmo proprio presentarci a casa sua in piena notte e fare un po’ di baldoria.”
“No, non lo faremo, lasceremo Peter alla sua vita privata. Lo vedremo certamente domani e vi assicuro che avrete tutto il tempo di prenderlo in giro…”
Sirius annuì diligentemente alle parole di Remus, mentre Prongs sollevò il proprio bicchiere di Firewhiskey, che il barista aveva appena appoggiato davanti a loro insieme agli altri due, e, di nuovo con quel ridicolo tono solenne, “Brindiamo a quel bricconcello di Wormtail,” cominciò. “Che se la spassi per molte altre notti ancora!”
Gli altri due si unirono al brindisi, più per accondiscendenza verso il futuro sposo che per reale volontà di farlo.

Quando uscirono dal locale, James era ridotto ad uno straccio e Sirius fu costretto a sorreggerlo con un braccio intorno alla vita. Per fortuna, lui, almeno, aveva avuto la decenza di mantenersi sufficientemente sobrio per guidare la moto - perché, ovviamente, da quando aveva acquistato quella cosa la Smaterializzazione aveva smesso di essere un’opzione di viaggio.

Le strade di Hogsmeade erano quasi completamente deserte e silenziose; gli unici passanti erano gli sparuti clienti della Testa di Porco e loro tre, e il motivetto nuziale che Prongs stava tentando di cantare - una nenia inascoltabile - costituiva il principale rumore del vicolo.

Sirius caricò James sulla moto e poi si accostò a Remus, che, come sempre, era ancora il più sobrio tra tutti, nonostante la vista leggermente annebbiata.
“Vengo a casa da te, dopo aver scaricato quello lì,” gli sussurrò, ammiccante.
Remus ghignò di rimando e ribatté, con tono scandalizzato, “Pad, sei il testimone. Non dovresti preoccuparti delle occhiaie e di essere bello come il sole e quel genere di cose?”
Sirius aggrottò le sopracciglia e levò gli occhi al cielo. “Possibile che tu, Moony, dopo tutti questi anni non sappia che io sono sempre bello come il sole, qualsiasi siano le mie attività notturne?”
“Beh, se la metti così…” acconsentì infine il licantropo. “Vorrà dire che ti aspetterò.”
L’altro gli sorrise, poi si voltò e salì in sella alla moto, scuotendo violentemente James che si stava appisolando sul manubrio.
“Fa’ attenzione a non farlo cadere!” gridò Remus, mentre la motocicletta si levava lentamente in volo.
“Farò il possibile,” ghignò in risposta Sirius e James gli lanciò un’occhiata corrucciata, segno che - forse - stava cominciando a riprendersi.

Rimasto solo nella via, Moony si concesse qualche attimo ancora per respirare l’aria della notte, prima di Smaterializzarsi. La quiete della strada non lasciava immaginare che, al di fuori di quelle case tranquille, la guerra imperversasse, ed era bello per qualche minuto dimenticarsi di ciò che stava succedendo.
Chiuse gli occhi e immaginò per un attimo l’indomani, Lily splendida nel suo abito crema, James nervoso e felice; gli sfuggì una risata e si coprì la bocca con la mano.

Sospirò. Decisamente, l’indomani sarebbe stato un gran giorno che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato.

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