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May 24, 2007 13:13

Salutami Alfred

Stamattina.
Bar, solito bar aziendale del centro di produzione più famoso dell'universo mondo televisivo italiano. Al numero 66.
Solita colazione a base di the caldo e croissant semplice chiaro e di pasticceria, per favore, ché sono allergica a quello surgelato e che poi a dire il vero mi fa anche un poco schifo.
Soliti occhiali sparati sul viso. Più per nascondermi dalla luce che per proteggermi dagli sguardi altrui. E poi le vere dive fanno così, non l'ho forse imparato in anni e anni di dura gavetta?
Quando ecco che proprio durante la mia rilassata colazione del mattino un collega che conosco dai tempi del mio lungo soggiorno napoletano -un collega molto simpatico, un collega autore testi autore di quei testi che si sentono nei programmi contenitore del mattino o del primo pomeriggio poco importa- entra nel bar e mi saluta da lontano con lo sguardo e con il sorriso.
Sorrido, anche io.
Si avvicina. E con fare complice sussurra:
Sembri una bionda di un film di Hitchcock. Sei pronta per un Intrigo Internazionale?
Sorrido, ringrazio. Sorrido.

Ora.
Mi sento definitivamente annullata dalla selezione scene di 9 puntate -della durata media di 75 minuti ciascuna- dello sceneggiato realizzato nel 1982 sulla vita di quel genio compositore nato alle Roncole, di Busseto.
E' vissuto 87 anni. In tutto 9 puntate della durata media di 75 minuti ciascuna. Circa. Che mi sono bevuta in due giorni.
E in tutte le puntate, ho trovato da piangere.
Colpa della violenza della musica a cui il mio demone è sensibile. Infatti quando ne riconosce la bellezza lui emerge dalle viscere me le strappa e se le mangia.

Per fortuna ho finito. Ho le occhiaie, il trucco mangiato e tiro su con il naso.
Domani è venerdì. Ho un battesimo per sabato. E il mare per domenica.
Paolo Fox dice che sarà tutto fantastico.

Resto allora in attesa di incontrare finalmente il mio Cary, Grant. Per dare il via all'Intrigo.
E che sia internazionale poco importa.
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