Lo so, ho l’icon in coordinato con il titolo che è in coordinato con il post; stimatemi.
Oggi volevo fare una riflessione - lo so che ne ho fatta una ieri, ma i medarot ispirano, non ho voglia di fare il riassunto di matematica e la marionetta dell’Enigmista è carina. Sì, sono una persona molto profonda.
Ma la marionetta è carina! Sopratutto quando ti appare al buio all'improvviso e minaccia di ucciderti.
La riflessione è su…le scrittrici del fantastico e fantascienza.
E’ fatta senza pretese, ed è una specie di appello alle aspiranti scrittrici di fantastico, me inclusa. Gem no, perché non ne ha bisogno. [Però leggi e lovvami lo stesso]
La riflessione nasce mentre vedevo Star Trek - per la cronaca, episodio “All your yesterday”, sceneggiato da…
.. Jean Lisette Aroeste. Una donna che, sappiatelo, mi ha profondamento deluso.
Dopo l’esperienza che ho avuto vedendo l’episodio “The cloud winders”, sceneggiato da Margaret Armen, ho cominciatoa drizzare le orecchie ogni volta che scoprivo che lo sceneggiatore dell'episodio era una donna - dopo “The Cloud winders”, in particolare, comincio a disperarmi e a mordere il cuscino.
Perché? Perché Jean Lisette Aroeste, la donna che ha scritto anche “Is There in Truth no Beauty? “,[piccola parentesi: caro traduttore italiano, Keats mi piace, ma come hai fatto a tradurre in “Bellezza è verità”?] è arrivata a livelli mai visti. Ha creato una Mary Sue che nemmeno in “The Cloud winders”.
Ed E’ una Mary Sue. Ho cercato di salvarla, di riabilitarla, ma non c’è niente da fare, sono quelli gli elementi; c’è una donna bellissima, c’è Spock che da’ di matto e c’è l’elemento fantastico e fantascientifico che serve solo a far dare di matto a Spock - mentre gli altri personaggi sono zitti in un’angolino e cercano di non fare troppo rumore. E Spock mangia carne. ;O;
Però ogni volta che creano una Mary Sue cercano di liberarsi di Kirk, è un segno?
Riepilogando; Aroeste crea un bell’episodio e uno pessimo, la Armen crea un paio di episodi carini - The Paradise Syndrome e The Gamesters of Triskelion, che non è che mi facciano impazzire e a cui trovi un qualche profondo significato ma non fanno danni - e uno poco apprezzabile, The Cloud Winders; e Dorothy Catherine Fontana salta in pole-position, come autrice di episodi come Friday's Child, Charlie X (il soggetto qui però era di Roddenbry), Tomorrow is Yesterday, This Side of Paradise, Journey to Babel, By Any Other Name (qui il soggetto è di Marc Daniels e la sceneggiatura a due mani con Jerome Bixby), The Ultimate Computer (qui il soggetto è di Laurence N. Wolfe).
Premetto che la Armen e l’Aroeste se li sono scritti e sceneggiati da soli tutti i loro episodi, quindi è farina del loro sacco.
Ora, su questi episodi entrambi quelli della Aroeste contengono amore - ma è solo il secondo che è pessimo, e coinvolge Spock- due sui tre su tre della Armen hanno amore - però nel secondo c’è Kirk che sfrutta la sua carceriera, questo va bene, anche se il terzo non è un granchè e coinvolge Spock- e contengono grossomodo amore anche due della Fontana, su Spock entrambi.
Insomma, ho un culo pazzesco perché sono gli esempi migliori che potessi avere; allora:
Spock in love versione Aroeste -> Mary Sue al cubo
Spock in love versione Armen -> Mary Sue ma Spock non diventa del tutto scemo, più o meno, cioè sì
Spock in love versione Fontana -> nel primo caso è sotto l’effetto di stupefacenti come tutto l’equipaggio [davvero] e nel secondo è sé stesso e infatti è un’episodio molto bello.
Tre autrici donne, due scrittrici di Mary Sue che riempiono volentieri i loro episodi di lovey-dovey e quando devono affrontare un personaggio più complicato di Kirk fanno un casino . Salverei la Aroeste per Is There in Truth no Beauty? ma è caduta troppo in alto con quell’altro.
Ora, prego di notare una cosa importante; nessuno dei grandi episodi di Star Trek, quelli che ne incarnano davvero lo spirito, è stato scritto da una donna che non sia la Fontana, che su sette episodi di ammmore ne ha messi a malapena due.
Insomma, gli episodi pieni di amore in una serie di fantascienza non sono i migliori.
Elementare, Watson!
Holmes scoprendo che la Terra gira intorno al Sole.
Esatto; fa l'investigatore, quindi non gliene frega una mazza
E chi li ha scritti questi episodi pieni di ammmore che se non c’erano non cambiava nulla proprio per nessuno?
Delle donne che hanno scritto racconti di fantascienza.
Tipo la Meyer che scrive libri sui vampir(L)i.
Sì, lo trovo deprimente - arrivo addirittura a capire perché la Rowling abbreviasse in J.K. per confondere i compratori e sembrare un uomo, se è questa la fama che le scrittrici si fanno.
Ora, una precisazione; non sono arrivata fino a qui per dire che le donne devono darsi agli harmony e gli uomini al fantascientifico, che la Bradley è un miracolo o un uomo travestito, NO.
Sto dicendo che le donne che si danno alla fantascienza DEVONO SCRIVERE FANTASCIENZA. FANTASCIENZA.
E lo sto dicendo alle donne perchè non ho ancora trovato scrittori uomini che si perdano nel mezzo del cammin di nostra vita; non nel senso che non creino Mary e Gary a ogni piè sospinto, però perfino Dan Brown ci ha svelato il grande segreto in grado di scuotere le fondamenta della Chiesa Cattolica prima di far saltare Langdon nel letto della squinzia di turno. Eccerto, direte voi, stava scrivendo un giallo sui quei toni lì.
Ecco, appunto.
Elisabetta I, la migliore regina che l'Inghilterra abbia mai avuto <3 Vi piacerebbe fosse stata un uomo.
Non dico prendere l’amore e nasconderlo sotto i pannelli del controllo dell’Enterprise, ma almeno ricordarsi che esistono questi benedetti pannelli di controllo dell’Enterprise.
Devono parlare di spazi, di galassie, di civiltà perdute, di macchinari, di atomi, ioni e quanti, motori a curvatura e tizi con le orecchie a punta, non di quanto è figa la loro eroina perduta che si metterà con uno dei tizi con le orecchie a punta.
E se scrivono horror, splatter o fantasy allora devono fare dell’horror, dello splatter e del fantasy.
Lo so che è inutile, che una brava scrittrice lo sa perfettamente di suo, ma ci tenevo a ribadirlo - nomino una scrittrice esordiente italiana per una volta, Lara Manni; voleva scrivere un racconto fantastico e ha scritto un racconto fantastico, voleva metterci un demone bellissimo e ce l’ha messo, voleva inserirci dell’amore e l’ha inserito e nessuno ha urlato “OMG! Mary Sue!” o si è chiesto “Sì, va bene, ma a X che era perso in mezzo al niente non ci pensa nessuno, manco Y che è il suo migliore amico, che è vulcaniano, che l’ha sempre messo al primo posto e che è il suo primo ufficiale?”
Ci tengo a ribadirlo perché mi sono fatta il punto della situazione. Mi sono messa a confrontare le sceneggiatrici di Star Trek di tanti anni fa con alcune “scrittrici” del fantastico di oggi (la Meyer, per fare un esempio chiaro all’universo mondo) e ho speso due minuti della mia vita per dire la mia.
Ora torno a scrivere la mia fan fiction, e magari entro la fine del mese finisco il post sul fanghèrl.