[Percy Jackson and the Olympians] Sabbia e sale
Fandom: Percy Jackson and the Olympians
Prompt: 150 - osservatore silenzioso
Titolo: Sabbia e sale
Autore:gw_at_ecate
Wordcount: 214
Rating: verde
Avvertimenti: movie!verse, pre!movie
Introduzione: "Poseidone la spiava da giorni."
Poseidone guardò il proprio riflesso sull'acqua contenuta nella conchiglia.
La superficie salata s’increspò, ribollì per alcuni attimi, e poi tornò liscia, piatta.
Al posto del volto del dio, comparve l’immagine di una ragazza magra con una folta criniera di ricci scuri. Sedeva su uno scoglio, tutta gambe, braccia e seni acerbi coperti da un costume bianco. La ragazza scriveva su un vecchio taccuino in pelle, che teneva appoggiato sulle ginocchia.
Poseidone la spiava da giorni.
Ogni pomeriggio la giovane sedeva in riva al mare, su un pontile, tra la sabbia, o sopra gli scogli, tirava fuori il quadernetto da una borsa di rafia e scriveva, estraniandosi dal mondo. A volte chiudeva gli occhi, inspirava l’odore del mare e si lasciava rilassare dal suono delle onde. Poi tornava a scrivere frenetica e sognante sul suo taccuino sdrucito.
La ragazza inclinò la schiena, mettendosi comoda, e una larga ciocca di capelli le cadde davanti agli occhi. Prima che dovesse spostarla, un sospiro di vento fresco glieli risoffiò dietro la spalla.
La giovane alzò la testa di scatto, si guardò intorno confusa, sentendosi osservata. Poseidone la vide ridere di sé, scuotere il capo e tornare a scrivere.
Un braccialetto di corda e cotone le pendeva dal polso magro. C’era ricamato un nome.
Sally.
Prompt: 150 - osservatore silenzioso
Titolo: Sabbia e sale
Autore:gw_at_ecate
Wordcount: 214
Rating: verde
Avvertimenti: movie!verse, pre!movie
Introduzione: "Poseidone la spiava da giorni."
Poseidone guardò il proprio riflesso sull'acqua contenuta nella conchiglia.
La superficie salata s’increspò, ribollì per alcuni attimi, e poi tornò liscia, piatta.
Al posto del volto del dio, comparve l’immagine di una ragazza magra con una folta criniera di ricci scuri. Sedeva su uno scoglio, tutta gambe, braccia e seni acerbi coperti da un costume bianco. La ragazza scriveva su un vecchio taccuino in pelle, che teneva appoggiato sulle ginocchia.
Poseidone la spiava da giorni.
Ogni pomeriggio la giovane sedeva in riva al mare, su un pontile, tra la sabbia, o sopra gli scogli, tirava fuori il quadernetto da una borsa di rafia e scriveva, estraniandosi dal mondo. A volte chiudeva gli occhi, inspirava l’odore del mare e si lasciava rilassare dal suono delle onde. Poi tornava a scrivere frenetica e sognante sul suo taccuino sdrucito.
La ragazza inclinò la schiena, mettendosi comoda, e una larga ciocca di capelli le cadde davanti agli occhi. Prima che dovesse spostarla, un sospiro di vento fresco glieli risoffiò dietro la spalla.
La giovane alzò la testa di scatto, si guardò intorno confusa, sentendosi osservata. Poseidone la vide ridere di sé, scuotere il capo e tornare a scrivere.
Un braccialetto di corda e cotone le pendeva dal polso magro. C’era ricamato un nome.
Sally.