[SWATH] Only excuses
Fandom: Biancaneve e il Cacciatore
Prompt: 137. è troppo tardi
Titolo: Only excuses
Autore: gw_at_ecate
Wordcount: 460
Rating: giallo
Avvertimenti: incest
Introduzione: "Ravenna non aveva mai amato nessuno. Nessun uomo, nessuna donna, nessuna creatura. E per questo si sentiva sola."
Ci sono tante cose che aveva sempre desiderato dirle.
Ti odio, prima tra tutte.
Perché Ravenna aveva monopolizzato la sua vita. Quando erano solo bambini, erano compagni di giochi, e di avventure. Si coalizzavano per difendersi dalle parole acri della madre, si proteggevano l’un l’altro quando erano in pericolo. Erano pari.
Poi quella strega, quella madre a cui Ravenna era sempre somigliata tanto, aveva fatto il sortilegio, e tutto era cambiato. Sua sorella era diventata di giorno in giorno più forte, più bella, superba. E lui non era più stato un suo pari, ma un sottoposto.
Quell’incantesimo gli aveva tolto Ravenna. E lui odiava la madre perché era colpa sua, e odiava Ravenna perché non capiva, non vedeva il muro che si era costruito tra loro due.
La seconda cosa che voleva dirle era grazie.
Perché Finn era il solo che potesse starle vicino. Il solo di cui Ravenna si fidasse, e di questo lui era grato perché comprendeva la rarità di questo dono.
Sua sorella lo proteggeva dalla vecchiaia, dalle ferite, dalle malattie, esattamente come lui difendeva lei dai nemici. Combattevano insieme ancora.
Quindi anche se Ravenna si ergeva come una dea su ogni uomo e donna del regno, per lui scendeva a terra, e camminava a piedi nudi su un pavimento di freddo marmo per stringergli una mano ed abbracciarlo.
Ti capisco, era la terza cosa che voleva dirle.
Ravenna non aveva mai amato nessuno. Nessun uomo, nessuna donna, nessuna creatura. E per questo si sentiva sola.
Finn non aveva mai provato sentimenti per alcuno, esattamente come sua sorella. Ma guardandola seduta sul trono, non se ne rammaricava, perché Ravenna era tutto quello che contava nella sua vita, esattamente come lui era l’unico interesse in quella di Ravenna.
Sapeva cosa significasse essere la sola persona con il mondo intero contro.
Scusa, era uno dei suoi pensieri più ricorrenti.
Delle scuse per tutte le volte che aveva giurato di aiutarla, e invece era stato Finn ad aver bisogno del soccorso di Ravenna. Voleva il suo perdono per essere solo suo fratello, senza poteri o forze sufficienti a darne a lei. Scusa per aver promesso di esserle sempre fedele, e aver intanto desiderato poter giacere con delle donne senza sentire il peso opprimente della colpa.
Ma l’ultima cosa che avrebbe voluto dirle era la più tremenda, perché lo raggiunse il momento prima di perdere conoscenza e chiudere gli occhi. La stava odiando, la stava scongiurando con tutto se stesso, perché Finn aveva giurato di proteggere Ravenna, e Ravenna aveva giurato di proteggere lui, eppure il petto e lo stomaco facevano male, c’era sangue, e lui non aveva più forze.
Ed il suo ultimo pensiero fu quello, e sentì di essersi appena condannato.
Ti amo.
Prompt: 137. è troppo tardi
Titolo: Only excuses
Autore: gw_at_ecate
Wordcount: 460
Rating: giallo
Avvertimenti: incest
Introduzione: "Ravenna non aveva mai amato nessuno. Nessun uomo, nessuna donna, nessuna creatura. E per questo si sentiva sola."
Ci sono tante cose che aveva sempre desiderato dirle.
Ti odio, prima tra tutte.
Perché Ravenna aveva monopolizzato la sua vita. Quando erano solo bambini, erano compagni di giochi, e di avventure. Si coalizzavano per difendersi dalle parole acri della madre, si proteggevano l’un l’altro quando erano in pericolo. Erano pari.
Poi quella strega, quella madre a cui Ravenna era sempre somigliata tanto, aveva fatto il sortilegio, e tutto era cambiato. Sua sorella era diventata di giorno in giorno più forte, più bella, superba. E lui non era più stato un suo pari, ma un sottoposto.
Quell’incantesimo gli aveva tolto Ravenna. E lui odiava la madre perché era colpa sua, e odiava Ravenna perché non capiva, non vedeva il muro che si era costruito tra loro due.
La seconda cosa che voleva dirle era grazie.
Perché Finn era il solo che potesse starle vicino. Il solo di cui Ravenna si fidasse, e di questo lui era grato perché comprendeva la rarità di questo dono.
Sua sorella lo proteggeva dalla vecchiaia, dalle ferite, dalle malattie, esattamente come lui difendeva lei dai nemici. Combattevano insieme ancora.
Quindi anche se Ravenna si ergeva come una dea su ogni uomo e donna del regno, per lui scendeva a terra, e camminava a piedi nudi su un pavimento di freddo marmo per stringergli una mano ed abbracciarlo.
Ti capisco, era la terza cosa che voleva dirle.
Ravenna non aveva mai amato nessuno. Nessun uomo, nessuna donna, nessuna creatura. E per questo si sentiva sola.
Finn non aveva mai provato sentimenti per alcuno, esattamente come sua sorella. Ma guardandola seduta sul trono, non se ne rammaricava, perché Ravenna era tutto quello che contava nella sua vita, esattamente come lui era l’unico interesse in quella di Ravenna.
Sapeva cosa significasse essere la sola persona con il mondo intero contro.
Scusa, era uno dei suoi pensieri più ricorrenti.
Delle scuse per tutte le volte che aveva giurato di aiutarla, e invece era stato Finn ad aver bisogno del soccorso di Ravenna. Voleva il suo perdono per essere solo suo fratello, senza poteri o forze sufficienti a darne a lei. Scusa per aver promesso di esserle sempre fedele, e aver intanto desiderato poter giacere con delle donne senza sentire il peso opprimente della colpa.
Ma l’ultima cosa che avrebbe voluto dirle era la più tremenda, perché lo raggiunse il momento prima di perdere conoscenza e chiudere gli occhi. La stava odiando, la stava scongiurando con tutto se stesso, perché Finn aveva giurato di proteggere Ravenna, e Ravenna aveva giurato di proteggere lui, eppure il petto e lo stomaco facevano male, c’era sangue, e lui non aveva più forze.
Ed il suo ultimo pensiero fu quello, e sentì di essersi appena condannato.
Ti amo.