Titolo: Legame Segreto
Autore
kurenai88Fandom: Cast X-Men
Rating Rosso
Parole: 2042 (
FiumiDiParole)
Avvertimenti OneShot, Slash, What if? (E se...)
Genere Introspettivo, Erotico
Personaggi: James McAvoy, Michael Fassbender
Prompt: 168. Legame segreto
Riassunto Michael Fassbender poteva dirsi ovviamente abituato ad essere osservato - anche con una certa insistenza che spesso rasentava il molesto -, ma non sapeva mai come comportarsi quando erano gli occhi di James a posarsi su di lui con quella stessa invadenza.
Note: 1. Partecipa al
p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: Ciò che non può essere detto
2. Partecipante alla challenge indetta da
500 Themes Italia con prompt: 168. Legame segreto
3. Non li conosco tanto bene - ma mi pare pure ovvio LOL - ma mi è stato chiesto di scriverla e… non riesco a dire di no. Questo è il risultato: spero vi piaccia!
4. Non betata. Assolutamente non betata!
Michael Fassbender poteva dirsi ovviamente abituato ad essere osservato - anche con una certa insistenza che spesso rasentava il molesto -, ma non sapeva mai come comportarsi quando erano gli occhi di James a posarsi su di lui con quella stessa invadenza.
Inizialmente cercò di ignorarlo - tentando di mantenere un certo controllo e di immergersi in quelle nere parole d'inchiostro stampate sul bianco del suo libro - ma McAvoy non sembrava intenzionato a smettere di fissarlo. Tant’è che Fassbender aveva quasi la certezza che se gli occhi dello scozzese fossero stati delle mani, le avrebbe sentite scorrere lentamente e con venerazione sul suo corpo. Non riusciva a non immaginarle, quelle mani si sarebbero soffermate a studiare i suoi muscoli ad avrebbero poi ascoltato i battiti del cuore che aumentavano per ogni carezza più audace.
Non sarebbe stata una pessima idea in fin dei conti. Erano già sul letto e scopare sarebbe stato sicuramente più produttivo e divertente della lettura - potevano anche fare tardi visto che l'indomani non avevano neanche le riprese -, ma di certo Michael non voleva passare per il pervertito di turno.
Preferiva avere prima la certezza delle intenzioni dell'altro, e solo in seguito si sarebbe permesso di agire in totale libertà - senza quindi perdere il suo proverbiale ‘auto controllo tedesco’.
" James...", chiuse di conseguenza il libro, voltandosi verso lo scozzese per poter ricambiare lo sguardo che l'altro gli stava rivolgendo. " Devi dirmi qualcosa?", domandò, saggiando con attenzione il terreno nel quale si stava avventurando.
" Mmmm...", McAvoy in tutta risposta si limitò a mugugnare, e concedendosi un leggero sorrisetto portò alla tempia l'indice ed il medio in una posizione che Michael conosceva fin troppo bene - infatti non riuscì a non sorridere a sua volta divertito da quel gesto.
" Non ti starai immedesimando troppo nel tuo personaggio?"
" No...", ridacchiò l’altro, socchiudendo gli occhi come se volesse sforzarsi per davvero nel tentativo di emulare Charles.
" Non puoi leggere nel pensiero.", gli fece presente Michael.
" Ti sbagli, perché io so a cosa stai pensando.", rispose con sicurezza James, piegando le labbra in quel delizioso sorrisetto malizioso che tanto piaceva a Fassbender - in realtà doveva ancora trovare qualcosa che non gli piacesse in quell'uomo.
" E di grazia: che cosa starei pensando?", lo interrogò, fissandolo negli occhi in segno di sfida ma senza nascondere un po' di curiosità.
Non sapeva come riuscisse a farlo, ma James era in grado di affascinarlo con pochi semplici gesti. Era estremamente espressivo, una persona che si era sin da subito dimostrata degna della sua fiducia, ed inoltre era anche un attore fantastico - lavorare con lo scozzese era stato un onore sotto ogni punto di vista. Ma sopratutto in lui, Michael aveva trovato un amico e, ovviamente, anche qualcosa di più.
" A questo...", esordì McAvoy con tono furbo, sporgendosi velocemente in avanti per baciare il compagno.
Michael inizialmente non si mosse, lasciando che la bocca e l'umida lingua di James si muovessero lente sulle sue labbra - era come se il suo compagno le volesse assaporarle prima di morderle -, poi inclinando il capo iniziò ad assecondare i movimenti dell'altro fino a quando la mancanza d'aria non lì costrinse ad allontanarsi.
" Avevo ragione... vero?", domandò James malizioso, facendo sorridere Fassbender.
" Non del tutto. Ma c'eri vicino, sei… sulla buona strada.", lo lodò divertito, allungando la mano per carezzare il collo e la nuca di McAvoy.
" Era solo l'inizio della tua fantasia…”, mormorò lo scozzese, rabbrividendo leggermente per quei leggeri tocchi. “ Vuoi approfittare del fatto che siamo a letto e che domani non abbiamo le riprese, sarebbe un peccato sprecare la serata a chiacchierare o a leggere, non trovi?"
Non aveva tutti i torti, ammise mentalmente Michael, ed era proprio quello che aveva pensato qualche istante prima… ma alla fin fine erano delle considerazioni che chiunque dinnanzi a quella situazione avrebbe fatto, soprattutto alla luce della loro relazione.
Quell’affermazione non dimostrava un bel niente - poi, cosa non meno importante, nessuno era in grado di leggere per davvero nel pensiero. Infatti, come per dare peso alla sua logica presa di posizione, Fassbender si spostò rapidamente, andando ad afferrare McAvoy per le spalle per poi costringerlo sotto il suo corpo.
" Mi duole farti presente che hai semplicemente dato voce ai tuoi di pensieri.”, dichiarò ghignando, tenendo bloccato il collega tra la sua mole ed il materasso. “ Inoltre, il tuo corpo ti tradisce, James.", soggiunse quando avvertì la mezza erezione dell'uomo sotto di sé.
" Farai di tutto pur di non darmela vinta, vero? Tu e il tuo fottuto auto controllo tedesco.", borbottò fintamente offeso il più giovane, riuscendo per l’ennesima volta a far ridacchiare l’altro.
" Esattamente.", concluse Michael, e come a voler porre fine a quella breve diatriba verbale, sfiorò delicato le labbra di McAvoy per catturarle poi in un lungo bacio.
Alla fine non ci volevano mutazioni o improbabili poteri speciali per capire cosa desideravano entrambi. Avevano scopato già parecchie volte e altrettante avevano dormito insieme - chiacchierando fino a crollare addormentati.
Non potevano negare di essere attratti l’uno dall’altro, né il fatto che quando erano insieme non esistevano nient’altro che loro.
" Ora scopiamo?", domandò impaziente James, afferrando l'orlo della maglietta del compagno per spingerla con uno strattone verso l'alto, scoprendo il petto muscoloso di Michael e costringendolo ad alzare le braccia per togliergli del tutto l'indumento.
Il più grande evitò ovviamente di rispondere, preferendo invece dare forma alle sue intenzioni afferrandolo con decisione per i fianchi per far scontrare i loro due bacini.
James si concesse subito un gemito stupito, sentendosi poi non poco soddisfatto dalla controllata irruenza del suo amante. Per quanto Fassbender fosse una persona a modo - con un auto controllo di ferro -, a letto si era sempre dimostrato un tipo rude e dai modi spicci.
Certo, prima di prenderlo lo preparava con cura - il dolore non rientrava di certo nelle loro priorità -, ma non avevano mai avuto di quei melensi momenti di intimità da coppietta innamorata, fatti di coccole e teneri baci da far cariare i denti.
Il romanticismo era riservato alle loro donne - presenti come la moglie dello scozzese, o future come nel caso di Michael -, inoltre loro potevano essere definiti solamente amanti e non innamorati.
L'amore rendeva tutto più difficile, ed il fatto che erano attori famosi sempre nel mirino dei paparazzi non li avrebbe di certo aiutati.
Poi, si disse McAvoy mentre l'altro lo spogliava velocemente, lui non era innamorato di Michael e poteva dire la stessa cosa di quest'ultimo.
Il loro era scopare per puro divertimento, in modo da non intaccare lo splendido rapporto d'amicizia che si era creato in quei mesi di riprese.
" Datti una mossa, Fassy!", esclamò James, alzando il bacino per sfilarsi i boxer.
" Sempre così impaziente...", mormorò divertito Michael aiutandolo, facendolo poi voltare con il viso affondato nel morbido cuscino. " Renditi almeno utile, prendi dal cassetto nel comodino un preservativo.", proseguì carezzando le natiche dell'amante.
McAvoy sospirò contro la stoffa, allungando poi alla cieca la mano sul comodino.
Tremando leggermente ad ogni carezza dell’altro, tastò la superficie in legno come per riconoscerne la forma, e solo dopo qualche tentativo riuscì ad aprire il cassetto.
“ Se mi… dessi modo di cercare con calma…”, ansimò lanciandogli un’occhiataccia, resa sicuramente poco convincente dal viso roso e dai piccoli gemiti che gli erano sfuggiti fino a quel momento.
“ Non ci sarebbe divertimento.”, rispose semplicemente Fassbender, continuando a sfiorare la sensibile pelle del suo compagno, attendendo di avere a portata di mano i preservativi - non gli piaceva interrompere le cose a metà.
" Già... divertimento...", ansimò James, riuscendo ad afferrare la piccola scatoletta dei preservativi, scoprendola quasi vuota. " Devi fare rifornimento...", dichiarò spingendo una bustina verso Michael.
" Ho le mie scorte personali. Non preoccuparti.", ribatté il più grande, ignorando momentaneamente il preservativo per dare una leggera pacca sulle natiche dell'altro attore - strappandogli un verso irritato.
Era una bugia ovviamente, ma in quelle situazioni - forse per mantenere le distanze da un qualcosa di ‘pericoloso’ - gli sembrava la cosa più giusta assumere quell'atteggiamento sicuro nei confronti di McAvoy.
Erano più vicini e legati di quanto volessero ammettere a loro stessi e, forse inconsciamente o per salvare ciò che ritenevano più importante - la loro amicizia -, tentavano in ogni modo di essere distanti.
“ Mi preoccupo finché sono io a prenderlo in--ah!”, furono le dita di Michael, che si insinuarono tra le natiche del più giovane, a bloccare la frase di quest’ultimo - sicuramente scurrile e dettata dalla necessità di un contatto più intimo.
“ Scozzesi. Ogni occasione è buona per essere volgari.”, ridacchiò Fassbender, spingendo l’indice dentro l’orifizio del compagno.
James decise di non rispondere a quell’affermazione, l’ultima cosa che desiderava in quel momento erano delle inutili chiacchiere - avrebbe rimediato l’indomani, con dei luoghi comuni riguardanti i tedeschi e gli irlandesi -, decidendo invece di muoversi verso il suo amante ed invogliarlo ad andare avanti.
Calò inevitabilmente il silenzio, intervallato solo dagli ansiti di McAvoy causati dall’indice del suo compagno che, senza alcuna esitazione, aveva iniziato a tastagli la prostata.
Ormai Fassbender conosceva bene il corpo di James e, aggiungendo una seconda falange, si impegnò per portarlo al limite il più velocemente possibile.
Solo quando alle sue orecchie giunsero dei gemiti e delle basse imprecazioni smise di muovere le dita dentro l’orifizio del suo compagno, allontanandole lentamente.
“ Nh…”, lo scozzese riaprì gli occhi per qualche istante, rivolgendogli un’occhiata abbastanza eloquente che fece sorridere Michael.
Sempre senza fiatare, Fassbender si sfilò i boxer, e indossando il preservativo, si avvicinò all’entrata pulsante dell’altro.
Fu quasi spontaneo per entrambi trattenere il respiro nel sentire i loro corpi così intimamente vicini e, quando Michael spinse la punta del suo sesso contro l’orifizio, quell’aria iniziò presto ad abbandonare i loro polmoni sotto forma di gemiti e mugugni.
L’erezione dell’uomo era sicuramente più ingombrante delle sue lunghe falangi, e per quanto fosse inizialmente fastidiosa, McAvoy cercò di non pensarci perché in fondo sapeva come sarebbe andata a finire.
Ansimò, tentando di rilassarsi, e solo quando sul suo membro sopraggiunse la mano di Fassbender riuscì totalmente nel suo intento.
I muscoli di McAvoy iniziarono presto a sciogliersi e ad accogliere l'erezione del suo compagno con dei nuovi gemiti compiaciuti, emessi poi anche da Michael quando sentì il corpo di James rilassarsi ed ingoiare il suo sesso - era caldo e stretto come sempre, capace di fargli perdere la testa.
" Cristo...", sospirò Fassbender, stringendo una mano sul fianco del compagno mentre l'altra si muoveva con crescente ritmo sull'erezione dura e pulsante. Provò a resistere ma il suo corpo si mosse spontaneo, spingendosi dentro l'orifizio del suo amante con secchi affondi.
James, gemendo senza più ritegno, strinse forte le mani sulle lenzuola come a cercare un appiglio e non farsi trascinare dalla crescente foga passionale dell'altro.
Forti scariche percorrevano il suo corpo, rubandogli alti versi e maledizioni contro il suo amante, ringhiate a denti stretti per il solo gusto insultarlo - tutto pur di non farsi sfuggire qualcosa di sconveniente.
Alzò quindi il bacino, assecondandone presto i movimenti fino a non riuscire più a resistere. Le ginocchia, affondate nel materasso, tremarono violentemente e solo la ferrea presa di Fassbender gli impedì di scivolare.
" M-Michael...", strinse i denti. " Sto... a-ah...", le parole morirono dietro un gemito, e mentre delle violenti vampate di calore lo travolgevano si riversò nella mano del suo compagno.
Sarebbe crollato senza fiato, sconvolto dall'orgasmo, ma Fassbender continuò a muoversi facendolo sussultare e ansimare ancora.
Le spinte si fecero presto più decise e mirate, e Michael - gemendo cose senza senso nell'orecchio del suo compagno - riuscì poco dopo a raggiungere a sua volta l'orgasmo.
Il silenzio, rotto poco prima dal verso di piacere del attore, si protrasse fino a quando gli ansiti non si calmarono diventando normali respiri, permettendo ad entrambi di darsi una veloce sistemata prima di distendersi l’uno accanto all’altro.
Si scambiarono una fredda e quasi imbarazzata buona notte poi, spegnendo la luce, si concessero di esternare la loro debolezza, protetti dal buio della stanza.
Per quanto i due attori fossero pienamente soddisfatti dal loro scopare senza sentimenti - era sempre un’esperienza unica e appagante -, entrambi non potevano negare di desiderare un vago cenno d'affetto da parte dell'altro dopo l’amplesso.
Erano consci che quello avrebbe cambiato tutto nel loro rapporto e forse per quel motivo preferivano il silenzio, ma non potevano non chiedersi per quanto ancora sarebbero stati in grado di nascondere la necessità di quella confessione, forse d'amore, che trattenevano tra gli ansiti della loro intimità.