Titolo: Un tacito accordo
Serie TV: Merlin
Personaggi: Percival (più altri cavalieri)
Set: 1
Prompt: 06:00 Un tacito accordo
Conteggio parole: 320 (WORDCOUNT @
fiumidiparole )
Rating: PG
Genere: Generale
Avvertimenti: What If
Disclaimer: Merlin e i suoi personaggi non mi appartengono, sono proprietà della BBC e chi per essi. Da questa storia non ci ricavo niente.
Tabella:
HERENote: Storia scritta per la community 24ore con il prompt Un tacito accordo.
Essere buttati giù dal letto alle prime ore dell’alba, non gli era mai andato giù.
A Percival era sempre piaciuta la caccia, soprattutto quando sapeva che avrebbe avuto modo di sfoggiare le sue doti, ma quel giorno, evidentemente, si era svegliato con il piede sbagliato.
Neanche le battute di Gwaine riuscivano a farlo ridere.
Anzi.
Lo stavano irritando ancora di più.
Era leale ad Arthur, lo considerava un grande re ed un valoroso guerriero, ma di tanto in tanto, non comprendeva l’utilità di andare a cacciare a quell’ora.
Sì, sapeva che probabilmente quello era l’orario migliore.
Sapeva che la foresta sarebbe stata immersa nel silenzio, ma…
Ma non era decisamente la sua giornata.
Avrebbe avuto bisogno di uno stimolo per proseguire, altrimenti si sarebbe annoiato.
Altrimenti avrebbe continuato ad irritarsi ancora di più.
Si volse verso Gwaine.
“Chi riuscirà a cacciare il maggior numero di prede, sarà esentato dall’andare nelle cucine a prendere cibo e sarà servito dagli altri” disse, con un sorrisino furbo.
Vide Gwaine voltarsi verso Elyan e Leon.
Lancelot stava scuotendo la testa, poco distante da loro.
La cuoca, quando Percival andava nelle cucine, allungava sempre troppo le mani sui suoi muscoli…
Se fosse riuscito a cacciare più degli altri, avrebbe potuto evitare di vederla per qualche giorno.
Gli pareva un tacito accordo.
E anche se aveva deciso tutto da solo, avrebbe potuto essere ritenuto tale, no?
“Sette giorni?” chiese Gwaine.
“Quindici” ribatté Percival, contento che l’altro gli avesse dato corda senza aggiungere niente.
“Dieci” sbottò Leon.
Percival si volse verso il più grande, allungando il braccio.
Si strinsero la mano.
Poi Gwaine si avvicinò a lui.
“Va meglio adesso?”
Percival si volse sopreso.
“Non sei così difficile da leggere.”
Gli sorrise, annuendo.
“Andrà meglio quando mi porterai la cena, Sir Gwaine.”
“Questo è da vedere!”
Percival vide l’altro allontanarsi, con la balestra stretta tra le mani.
Lui sorrise e si diresse nella direzione opposta.
Avrebbe vinto.
Avrebbe vinto, perché ne sarebbe valsa la pena di avere la cena servita da Gwaine e dagli altri per i dieci giorni a seguire.
Mentre si pregustava la vittoria, vide un cervo n lontananza.
È ora…