[Supernatural] Dean/Sam - Unspoken Words

May 08, 2009 21:29

Titolo: Unspoken Words
Fandom: Supernatural
Prompt: 28. Lacrime @ mezza_tabella
Pairing: Dean/Sam
Rating: R
Avvertimenti: Angst, Slash, Incest (olèèè XD)
Lunghezza: 424 parole (W)
Disclaimer: Non sono miei. Ed è uno degli aspetti più tristi della mia vita. Non mi pagano. Questo ne è un altro.
Note:
1. TANTI AUGURI _izu_ ! Ricordo che ti dovevo una wincest, ed eccola qua XD E giuro, ci ho provato, ci ho provato davvero a scrivere qualcosa di allegro, giusto che una fic angst come regalo non mi pareva esattamente il massimo, ma poi è uscita così ç__ç Prenditela con Dean, è lui l’istigatore!
2. La timeline, nella mia testa, è l’episodio 4x10, ma effettivamente la si può collocare un po’ ovunque.
3. Il titolo è quello dell'omonima canzone di Eminem. Ehi, ce li ho avuti anche io quindici anni!
4. WINCEST! Argh! ò__o
Tabella: QUI


Unspoken Words

Anche se la testa del fratello è completamente affondata nell’incavo della sua spalla, Dean sa che Sam sta piangendo.
Avverte distintamente le lacrime bagnare sia il volto dell’altro che il proprio collo, e serve davvero a poco il fatto che Sam ci passi immediatamente sopra la lingua, in quello che sembra un goffo tentativo di depistaggio.
Eppure, oltre ai loro respiri pesanti, Dean non percepisce alcun rumore: nessun gemito, nessun singhiozzo trattenuto. Intorno a loro c’è solo quel caldo silenzio che ha sempre accompagnato questo genere di momenti.
Mentre Sam infila una mano nei suoi boxer, Dean si chiede quando e perché suo fratello abbia imparato a piangere in questo modo, ma subito dopo si dice che, in fondo, non è nemmeno tanto sicuro di voler conoscere la risposta.
Nel frattempo Sam comincia a scivolare verso il basso, il volto ancora bagnato di lacrime, e Dean si dice che smettere di fingere di non essersi accorto di nulla sarebbe di certo una cosa carina da fare, ma la comunicazione è sempre stata uno dei suoi più grossi problemi. E poi cosa per l’inferno potrebbe mai dire?
Tra di loro c’è un muro alto quattro mesi e quarant’anni, e le parole non sono esattamente lo strumento migliore per rimuovere tutti quei mattoni fatti di tempo e dolore.
Nemmeno il sesso lo è, ovviamente, ma scopare è un qualcosa di meccanico, che non ha bisogno di discorsi né di pensieri. È un modo per stare vicini, confortandosi, ma pur sempre tenendo in qualche modo le distanze. È semplice.
Adesso i capelli di Sam gli solleticano la pancia, e Dean non riesce più nemmeno a pensare di poter dire qualcosa. Non mentre suo fratello fa quella cosa con la lingua.
Ed è una cosa strana provare un piacere così intenso ed essere tristi allo stesso tempo, eppure è una sensazione che Dean si rende conto di conoscere fin troppo bene.
Quando poi Sam finisce e rialza il volto, pur ostinandosi a non voler incontrare il suo sguardo, Dean nota che i suoi occhi sono perfettamente asciutti, e forse è proprio quest’ultima cosa a fargli più male.
Ancora una volta l’occasione di poter dire qualcosa - qualsiasi cosa - arriva e se ne va, mentre si limita ad attirare Sam verso di sé, per poi spostarsi sopra di lui.
E Dean sa di aver iniziato a piangere a sua volta, ma non se ne preoccupa particolarmente. Tanto Sam è voltato, non può vederlo, e tra qualche istante le lacrime gli si seccheranno sulle guance, proprio come quelle di suo fratello.

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