Stasera mi sto annoiando a morte e non ho nessuno con cui chiacchierare ç___ç quindi ho deciso di postare l'ultimo capitolo e via. La prossima ficcy credo di aver deciso quale sarà e sperate solo che postarla e ricevere commenti mi smuova a scriverla perchè ormai è ferma da mesi =____=
Titolo: Virtual Love
Fandom: Arashi
Capitoli: 6 di 6
Genere: AU, angst
Rating: PG
Pair: Sakumoto
Desclaimer: non sono di mia proprietà anche se mi piacerebbe un sacco XD e siccome non lo sono e non sanno cosa scrivo di loro si beccano questi ruoli U___U
Ringraziamenti: Alle solite 3 che hanno già letto e commentato
Capitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5 Capitolo 6
Non sapeva cosa gli aveva preso, però in quel momento non era riuscito a rispondere, l'unica cosa che era riuscito a fare era andarsene.
-Sho?- chiese sorpreso Masaki aprendo la porta del suo appartamento.
-Scusami, disturbo?- chiese ancora sulla porta.
-No, ma... è successo qualcosa?- chiese preoccupato Masaki facendosi da parte per far entrare l'amico.
Sho entrò e si sedette a terra, sembrava sotto shock, Masaki andò in cucina e gli versò del tè, poi lo mise davanti all'altro e si sedette anche lui.
-Vuoi parlarne?- chiese, bevendo un sorso di tè.
-Io... non lo so... ma...- balbettò.
-Riguarda... "Jun"?- chiese.
-Io... non so che mi è preso davvero.... Ho creato un suo ologramma, passa tutto il tempo in cui sono in casa accanto a me, mi sento così felice di averlo accanto, eppure....-
-Eppure?- chiese Masaki incitandolo a continuare.
-Eppure non so che mi è preso! Stavo lavorando, Jun era seduto accanto a me, era un pò strano e... mi ha detto "Ti amo"- raccontò.
-E tu?-
-E io... ecco... non lo so, mi sono scusato e me ne sono andato. Non sono riuscito a dirgli "Ti amo" non ci sono riuscito, ho sentito che era profondamente sbagliato e mi sono bloccato- disse.
Era sconvolto e Masaki lo aveva notato subito, aveva creduto nell'autenticità di quello che aveva creato, si era autoconvinto che era davvero Jun, e... beh era fatto molto bene per essere solo un programma digitale e Masaki in un certo senso aveva sperato che Sho potesse tornare quello di una volta, anche se era con l'aiuto di una macchina. Ma ora si rendeva conto che Sho in fondo sapesse che quello non era Jun e non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti a una macchina.
-Sho forse... beh forse Nino ha ragione. Non è così che ti stai aiutando a superare la cosa, te ne rendi conto adesso vero?-
-Io volevo riaverlo con me- confessò e gli occhi gli si fecero lucidi.
-Lo so, ma... Jun... quello non è Jun... è un suo ricordo, il tuo ricordo di lui- cercò di spiegargli Masaki; -Forse è meglio che tu... lo spen..-
-No!!!- quasi urlò interrompendolo.
-Non dirlo! Non lo farò! Io ho bisogno di lui! Io non ce la faccio senza di lui!- disse arrabbiato, poi si alzò e si diresse verso la porta.
-Sho aspetta!- lo inseguì Masaki.
-Pensavo che avresti capito, invece la pensi come Nino- lo accusò.
-Sho!- tentò di fermarlo di nuovo, ma questo era già uscito sbattendosi la porta alle spalle.
Camminò parecchio senza neanche badare a dove stesse andando e continuando a riflettere sul suo stesso comportamento, sentiva come una morsa al petto, che però non sapeva da cosa avesse avuto origine, se era senso di colpa per non aver risposto a Jun o se era tornato quel dolore che aveva sempre avuto da quando lo aveva perso.
Alla fine decise di tornare a casa, quando aprì la porta sentì il rumore del proiettore che si accendeva e la voce di Jun che gli dava il bentornato.
-Tadaima- rispose imbarazzato entrando a testa bassa nella stanza.
-Mi stavo preoccupando- disse Jun, facendo notare a Sho l'ora che si era fatta, aveva camminato per ore e neanche se ne era accorto.
-Scusami- disse, poi si tolse la giacca e la posò all'ingresso.
-Sho io...-
-Scusami per prima, io... non so cosa mi è preso- disse interrompendolo.
-Forse io lo so, ma... vorrei tanto che non fosse così- disse assumendo una posizione seduta vicino al tavolo.
Sho osservò confuso quell'ologramma, poi si sedette a sua volta vicino a Jun.
-Cosa vuoi dire?- chiese quasi spaventato.
-Io... io so tutto Sho- disse, poi fece una piccola pausa, Sho lo fissava sbalordito e spaventato ma non riusciva a dire nulla.
-Io so tutto di Jun-
-Come... io avevo...-
-Tralasciato quei tuoi ultimi ricordi, si lo so. Pian piano avevo capito che mancava qualcosa nella mia memoria, uno scarto temporale, all'inizio ho pensato a un semplice errore di sistema, poi dalle reazioni che ho visto, sia da Nino, da Masa, che tue ho capito che c'era qualcosa che mancava e di cui io non avevo memoria- spiegò dettagliatamente Jun.
-Come... hai fatto?- chiese Sho, stava tremando quasi e si dovette sedere.
-Delle ricerche su internet, non è stato molto difficile- disse.
-Ho sempre temuto potesse succedere- disse Sho, e infatti lo sapeva, forse quando decise di dare libero accesso alla rete al suo programma non era perchè voleva che riuscisse a svilupparsi da solo, ma forse era proprio perchè inconsciamente desiderava che scoprisse la verità.
-Quindi sai... tutto?- chiese Sho un pò titubante.
-Si- rispose; -Solo che... vorrei sapere perchè mi hai creato- aggiunse infine.
Ci fu una pausa molto lunga, nella quale Sho rimase immobile lo sguardo fisso alla superficie lucida del tavolo.
-Io... io amavo tanto Jun, lo amavo con tutto me stesso, l'ho amato per anni e sapevo che io a lui interessavo, ma non ho mai voluto ammettere che anche io ne ero attratto. Così lo deridevo, lo trattavo male, l'ho fatto per anni. Sono stato un bastardo e mi sono sempre odiato per questo, lo facevo di proposito e poi ci stavo male perchè lo vedevo che ne soffriva per come lo trattavo- spiegò Sho.
Jun rimase immobile, sapeva quelle cose, erano cose che Sho aveva inserito nella sua memoria, ricordava gli episodi e a ripensarci stava male anche lui, ma lo lasciò parlare perchè sentiva che era di questo che Sho aveva bisogno.
-Poi un giorno lo feci arrivare davvero all'esasperazione, non avevamo mai litigato così, Jun non aveva mai risposto a quelle mie provocazioni, ma quel giorno lo fece ed esternò davvero tutto quello che provava, me lo sbattè in faccia e io mi sentii un verme... provavo quello che provava lui eppure ero un codardo, non volevo ammetterlo e sentivo proprio in quel momento che Jun si stava allontanando da me per sempre, che se non avessi fatto qualcosa lo avrei perso davvero. Fu in quel momento che capii che non potevo stare più senza di lui, glielo dissi i modo goffo, interruppi la sua rabbia con un abbraccio che mi riempì completamente, mi sentii bene solo nel momento in cui lo ebbi tra le braccia e lui si calmò rimanendo immobile, lasciandosi abbracciare. Mi lasciò parlare, mi sentii un cretino, lo avevo trattato male fino a 5 minuti prima e ora gli dicevo che lo amavo. Mi ero comportato come un bambino, che infastidisce la bambina che gli piace solo perchè non ha il coraggio di dirglielo. Ma è stato proprio Jun a farmi crescere, mi ha dato tutto di se. Siamo andati nel giro di poco a vivere insieme, proprio qui in questa casa, era piccola, ma ci piaceva. Ma poi...- si fermò aveva un nodo in gola e gli pizzicavano gli occhi.
-Lo so già, se non vuoi non devi sforzarti- disse Jun.
-Mi hai fatto una domanda a cui hai tutto il diritto di avere una risposta- rispose secco Sho ricacciando indietro tutto e cercando di trovare la calma per continuare.
-E' successo tutto così all'improvviso, avevamo trovato la nostra felicità insieme, pensavo che nulla ora che avevo Jun potesse scalfire la felicità che provavo, invece... io ero in ritardo, dovevamo vederci per andare al cinema, Jun aspettava l'uscita di quel film da giorni, ma io come al solito ero riuscito a liberarmi solo all'ultimo. Gli telefonai per avvisarlo, gli dissi di andare avanti per prendere i biglietti, ma quando arrivai davanti al cinema lui non c'era, lo chiamai al cellulare, squillò tanto poi rispose qualcuno, una voce che però non era quella di Jun. Mi dissero che c'era stato un incidente, che Jun era stato portato in ospedale. Non persi un secondo, mi diressi verso l'ospedale che mi era stato indicato, avevo paura, sentivo una morsa al petto come se una spada mi avesse trafitto nell'istante in cui avevo sentito una voce diversa da quella di Jun rispondermi al telefono. Chiamai Nino per avvisarlo, cercò di calmarmi ma non ci riuscivo, forse dentro di me già sentivo quello che sarebbe successo. Quando arrivai all'ospedale mi indicarono il prontosoccorso, e una volta lì mi dissero di sedermi e vidi l'infermiera chiamare qualcuno al telefono, parlò sottovoce con il medico continuando a guardarmi cercando di non farsi vedere. Mi disse: "Un attimo e il dottore sarà subito da lei" e mi sorrise. Forse lo fece per calmarmi, ma non ci riuscì. Nell'istante in cui vidi il medico uscire dall'ascensore e rivolgere lo sguardo verso l'infermiera che fece un cenno verso di me, vidi anche Nino entrare correndo seguito da Satoshi e Masaki. Ascoltammo insieme il medico in silenzio, finchè non disse quello che il mio cuore già sapeva... "Mi dispiace"-
Si interruppe di nuovo, Jun aveva trovato qualche notizia in internet sapeva che era stato un incidente, era stato investito da un uomo che aveva perso il controllo della sua auto, sapeva che non c'era stato praticamente nulla da fare, ma il dolore che vedeva ora in Sho, quel dolore era di gran lunga superiore dello shock che aveva avuto lui scoprendo la verità, realizzando di non essere reale nonostante i suoi ricordi, le sensazioni che gli sembravano così vivide; ma era tutto un illusione, quello che sentiva e provava era frutto di quello che Sho aveva creato, era stato lui a crearlo e con i ricordi che aveva ora, con quello che provava era arrabbiato lui stesso per quello che Sho aveva fatto, mai e poi mai avrebbe voluto una cosa del genere, lo sentiva, sentiva che neanche Jun avrebbe voluto.
-Io... non ce la facevo, non riuscivo a credere di averlo perso così; ed era tutta colpa mia, se non fossi stato in ritardo, se lo avessi raggiunto in tempo...-
-Non è colpa tua- disse interrompendolo, -Tu non potevi sapere, come non lo poteva sapere Jun. Io... cioè lui... io credo che non vorrebbe tutto questo, io non lo vorrei- cercò di spiegarsi, ma era tutto così complicato.
-Io ti ho creato per riaverlo con me, avevo bisogno di lui... ho bisogno di lui- disse Sho e non ce la fece più cominciò a piangere, singhiozzando, era come quella sera, come quel giorno in ospedale, sapeva che lo stava perdendo di nuovo, stava perdendo quell'ultimo frammento che lo legava a lui e lo stava per perdere davvero per sempre.
-Ma io non sono Jun- disse improvvisamente serio e quasi un pò arrabbiato; -Io sono i tuoi ricordi di lui, sono quello che tu amavi di lui, ma non sono Jun. Jun non c'è più, ma non per questo devi sostituirlo, rimarrà dentro di te sempre, con i tuoi ricordi, con il tuo amore per lui, ed io sento che lui in qualche modo ti sarà sempre vicino- disse.
Sho si calmò un attimo, tornando finalmente a guardarlo. Jun gli sorrise, era lo stesso sorriso, aveva voluto lui che fosse così, eppure non era il sorriso di Jun e ormai lo sapeva.
-Mi stai lasciando anche tu vero?- chiese improvvisamente calmo.
Non rispose, si limitò a guardarlo.
-Se ti chiedessi di restare sarebbe inutile vero?- chiese Sho, Jun fece segno di si con la testa.
-Sho tu non hai più bisogno di me ora, Jun non lo vorrebbe, come non lo vorrei neanche io se fossi davvero lui e tu sai che è così, perchè mi hai creato, e tu sei la persona che meglio al mondo conosce Jun, che lo ama e che lo amerà per sempre, qualsiasi cosa succeda in futuro-
Sho sospirò, era arrivato il momento di dirsi addio, e questa volta lo voleva fare per davvero voleva dirgli addio.
-Posso chiederti un favore?- chiese all'improvviso.
-Certo-
-Puoi essere Jun ancora una volta? Per l'ultima volta, voglio dirgli qualcosa- spiegò Sho.
Annuì e rimase a guardarlo in attesa.
Sho si spostò e si sedette più vicino a lui in modo che fossero faccia a faccia, a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
-So che tutto questo è stupido, dirlo ora in questo modo, ma... mi dispiace, mi dispiace di aver sprecato tanto tempo, di essere stato uno stupido, di averti fatto soffrire e di non essere riuscito a dimostrati quanto ti amavo, di non essere riuscito ad amarti abbastanza. Io... io ti amo Jun!-
-Ti amo anch'io Sho!- si sentì rispondere, poi lo vide chiudere gl'occhi ed aspettare, sapeva che era impossibile baciarlo, ma chiuse gli occhi anche lui avvicinandosi lentamente per eliminare la distanza che li separava e d'un tratto sentì qualcosa, fu un attimo, ma fu concreto, ricordava quel contatto, quella morbidezza, quel profumo e quel sapore.
Riaprì gli occhi di scatto, ma... non c'era più, non c'era più nessuno in quella stanza, il computer era spento e non dava più nessun segnale, tutto era finito.
Non capì mai se fu solo la sua immaginazione o se in quel momento successe davvero qualcosa, ma avrebbe portato per sempre quel ricordo con se, e da quel momento in poi sarebbe andato avanti.
FINE