Sotto sollecitazione a postare eccomi qui XD sono un pò lenta con i post, ma ormai lo sapete che mentre posto ne scrivo altre e posto praticamente ogni volta che finisco un capitolo di quella che sarà la prossima XD e siccome ho poco tempo xkè ho tanto da studiare finisce che posto con meno frequenza. Cmq ho appena finito di scrivere un capitolo quindi eccomi qui per la felicità di concy che voleva postassi ^__^ e per la mia che ricevo tanti bei commentini *___*
Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: se anche solo il diavolo fosse il mio diavolo, anche io sarei cattiva come lui XD
Capitoli precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo 10, Capitolo 11
Capitolo 12
Masaki era confuso, troppo confuso, nel pomeriggio aveva anche mandato un messaggio a Nino dicendogli che doveva parlargli, ormai Jun era convinto che stava davvero pensando di parlare con Sho e questa non era una buona cosa. Certo avrebbe potuto in qualche modo far tornare tutto a suo favore, però al momento era rischioso, i suoi poteri erano notevolmente diminuiti da quando…
“No! Non posso farli incontrare!”
Mandò così un messaggio a Masaki dicendogli che sarebbe andato da lui quella sera, lo avrebbe così controllato e fatto desistere dall’andare a parlare con Sho.
Quella sera arrivò in anticipo, non voleva che Nino e Masaki avessero il tempo di rimanere da soli a parlare, sapeva che all’amico non piaceva Sakurai, però sapeva anche che non vedeva di buon occhio neanche lui, era un tipo piuttosto astuto e non si faceva sfuggire quasi niente.
-Ohi mi sembravi preoccupato da quel messaggio, cosa è successo?- chiese Nino entrando in casa, poi visto Jun seduto a terra vicino al tavolo lo salutò in modo un po’ distaccato, era ovvio che non era felice di vederlo lì.
Nino si sedette di fronte a Jun senza degnarlo di uno sguardo però e aspetto che anche Masa si mettesse seduto poi insistette:
-Allora?-
-Ti ricordi il collega di Sho di cui ti ho parlato?-
-Quello nuovo molto gentile?- chiese Nino.
-Si. Oggi ci ho pranzato insieme e… mi ha detto che quello che è successo giorni fa è stato tutto un equivoco, Sho era solo arrabbiato perché il lavoro che desiderava è stato dato a lui, e che sta male e non lavora da giorni e…-
-Masa, sai che io ti voglio bene, però quel ragazzo non mi è mai piaciuto, e in qualche modo mi sono sentito sollevato da quando vi siete lasciati, ora che lui stia male in fondo credo se lo sia meritato, tu sei un ragazzo meraviglioso, un po’ tonto forse- disse vedendo che Masaki stava per piangere strappandogli così un piccolo sorriso; -ma di sicuro non meritavi di essere tradito così-
-Mi… mi ha detto che… che se parlassimo, forse potremmo almeno chiarirci- disse singhiozzando.
-Ti ha tradito, non merita il tuo perdono- si intromise Jun che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
-Forse è vero, non lo merita, in fondo anche io la penso così, però devo ammetterlo… tu non mi piaci e deve essere lui a scegliere quindi non metterti in mezzo- disse Nino gelido a Jun; poi si rivolse di nuovo a Masaki…
-Fai la tua scelta, se senti che potrai sentirti meglio se lo vedi, beh fallo, parlaci, sfogati e chiudi questa storia, che tu decida di perdonarlo, oppure di non vederlo mai più; sta a te decidere Masa e poi se avrai bisogno di aiuto io sarò qui- poi si alzò e andò via.
Masaki piangeva e Jun non sapeva cosa fare, adesso era confuso anche lui.
-Tu pensi davvero che non meriti il mio perdono? Che se mi vendico in qualche modo poi starò meglio?- gli chiese Masaki mentre piangeva.
E ora cosa doveva rispondere? Sapeva benissimo che la vendetta non avrebbe fermato del tutto il dolore, poteva renderlo più sopportabile, oppure farlo soffrire ancora di più. Per un diavolo era facile istigare la gente a vendicarsi facendogli credere che sicuramente poi sarebbe stata meglio, ma spesso non era così.
Non rispose, non sapeva per quale motivo ma non riusciva a mentirgli dicendogli di si; finì semplicemente per limitarsi ad abbracciarlo sentendolo piangere e aggrapparsi a lui come quasi ogni giorno aveva fatto da quando si erano lasciati.
Sapeva che stava sbagliando tutto, ma non riusciva ad essere cattivo con lui, era un diavolo e non riusciva più ad essere cattivo, non come un diavolo dovrebbe essere; ed era spaventato da quello che stava facendo e da come stava reagendo, si ripeteva di fare come al solito, di ignorare i sentimenti di quel ragazzo, come aveva sempre ignorato quelli di chiunque altro, ma non ci riusciva e non aveva mai impiegato così tanto tempo a completare un incarico, forse doveva rinunciare, avrebbe dovuto lasciare a qualcun altro quel compito, ormai era troppo coinvolto e questo era pericolo se ne stava accorgendo fin troppo bene.
Scusate è un pò corpo e manco un granchè, ma toccava a questo ^^