Titolo: Impara a bussare, Eren!
Fandom: Shingeki No Kyojin
Personaggi: Levi, Eren Jaeger, Erwin Smith
Parte: 1/1
Rating: NSFW
Conteggio Parole: 1322
Riassunto: Eren dovrebbe imparare a bussare prima di aprire una porta...
Note: scritta per il prompt 56 della Maritombola
Eren aveva la pessima abitudine di entrare nell’ufficio di Levi senza bussare. Si era sorbito parecchie ramanzine per questo, ma non sembravano servire allo scopo.
Anche quel giorno, infatti, nella fretta di comunicargli che Hanji aveva finito i suoi esperimenti giornalieri su di lui e gli aveva finalmente concesso di andare a dormire, spalancò la porta dell’ufficio del caporale.
-Hei…- non riuscì nemmeno a finire la parola per lo shock di ciò che vide.
Il comandante Smith era appoggiato alla scrivania e davanti a lui, in ginocchio, c’era Levi; stava dando le spalle a Jaeger, ma sicuramente aveva sentito la sua voce. Ed Erwin lo stava guardando.
-S-s-s-scusatemi!!- esclamò balbettando, facendo per richiudere la porta e andarsene.
-Oi, Eren!- il caporale lo chiamò mentre si alzava. Con quel movimento confermò al ragazzo che aveva interrotto proprio quello che sembrava: Levi lo stava succhiando ad Erwin.
La recluta arrossì.
-N-non lo dirò a nessuno, lo giuro!- esclamò, facendo un passo indietro appena il caporale raggiunse la porta.
-Dire cosa, Eren? Che non sei in grado di eseguire un ordine semplice come bussare prima entrare in una stanza?- Levi lo rimproverò in tono glaciale. -Forse una punizione corporale ti insegnerà cos'è l'educazione.- lo minacciò, facendo per chiudergli la porta in faccia.
-Levi, perché non lo punisci subito?- Erwin suggerì con un sogghigno malizioso.
L’altro uomo si girò appena per ascoltare la proposta, poi tornò a fissare freddamente Eren, tirandolo dentro per un orecchio e chiudendo la porta a chiave.
Jaeger fu costretto a seguirlo fino alla scrivania, dove fu spinto per terra, cadendo di culo. Mugolò di dolore e si ritrovò il piede di Levi sull’inguine per impedirgli di rialzarsi.
-Allora Eren… visto che non posso lasciarti segni o quella quattrocchi si lamenterebbe per un mese, vediamo di farti almeno rimediare all’interruzione.- il caporale gli spiegò, leccandosi le labbra mentre si slacciava i pantaloni.
Il ragazzo arrossì fino alla punta delle orecchie, ma non ebbe il coraggio di protestare.
Erwin intanto appoggiò una mano sulla spalla di Levi per ricordargli della sua presenza.
-Non ti stai dimenticando di qualcosa?- gli mormorò languido all’orecchio, ricevendo come risposta un’occhiataccia.
-Sembri un vecchio arrapato quando fai così.- gli fece notare il più basso, che però spostò il piede dal grembo della recluta per inginocchiarsi di nuovo. -Sai come si fa un pompino, vero Eren? Almeno in teoria.- gli chiese guardandolo negli occhi, aspettando diversi secondi prima di ricevere un cenno di assenso. -Bene. Allora metti in pratica quello che sai.-
Il ragazzo non ebbe il tempo di reagire prima di essere afferrato per i capelli e costretto a quattro zampe per arrivare all’altezza del membro di Levi. Alzò lo sguardo, pregandolo di dirgli che non doveva davvero farlo, ma lo sguardo freddo e deciso del caporale gli fece capire che non aveva la possibilità di tirarsi indietro. Deglutì a vuoto prima di cominciare a leccarlo titubante. Levi profumava di pulito e aveva un leggero gusto di sapone, ma non era sgradevole.
L’uomo, dopo aver atteso che Jaeger obbedisse, riprese a succhiare Erwin, prendendolo quasi tutto in bocca prima di cominciare a muovere la testa avanti e indietro.
Il comandante sospirava di piacere, indurendosi abbastanza in fretta. Aveva appoggiato una mano sulla testa del sottoposto, per accompagnare i suoi movimenti ed affondargli sempre più in gola.
Ovviamente anche Levi si stava eccitando in fretta, nonostante la palese inesperienza di Eren per quanto riguardava tali pratiche.
Il ragazzo, infatti, nonostante l’imbarazzo si stava impegnando a soddisfare il caporale, sperando di essere lasciato andare in fretta.
Quando fu tirato indietro per permettere all’altro di alzarsi sperò di aver finito, ma quel pensiero fu distrutto dalle parole che gli vennero rivolte.
-In piedi, Eren. Ti voglio senza pantaloni piegato a novanta sulla scrivania.- gli ordinò il suo superiore, che si era già abbassato i pantaloni fino alle caviglie.
La recluta non poté rifiutarsi, obbedendo con mani tremanti al primo ordine. Si denudò dalla vita in giù, appoggiando poi il petto al piano di legno.
Levi gli colpì i piedi per costringerlo ad aprire le gambe, poi appoggiò una mano accanto al suo viso e si chinò per sussurrargli malizioso all’orecchio.
-Ti è piaciuto succhiarmi il cazzo, Eren? Sei diventato duro senza nemmeno toccarti…-
Non gli lasciò il tempo di rispondere, infilando una mano fra le sue gambe per accarezzarlo.
Il ragazzo gemette e gli tremarono le gambe per quel tocco inaspettato. Non si era nemmeno accorto di essersi eccitato!
-Oi, Eren. Sai perché ti ho fatto mettere così, vero? Resta rilassato e non farà troppo male.- il caporale spostò la mano dal suo membro al suo sedere, accarezzandogli il solco fra le natiche con un dito prima di fermarsi sulla sua apertura e penetrarlo.
I gemiti di Jaeger si mischiarono ai mugolii soffocati di Levi, mentre entrambi venivano preparati. Infatti, Erwin si era chinato sul suo sottoposto e gli stava facendo subire ciò che lui stava facendo al ragazzo, baciandolo nel frattempo.
Eren stava perdendo il poco autocontrollo che aveva, spingendo il sedere verso le dita esperte del caporale. Ormai l’eccitazione lo stava facendo impazzire tanto da fargli invocare Heichou per avere di più.
Ma non gli fu concesso nulla finché Erwin decise che erano abbastanza pronti per andare avanti. Sfilò le dita dal suo sottoposto, che le tolse dal ragazzo prima di penetrarlo. Entrò lento ma deciso, fermandosi quando il suo inguine toccò le natiche dell’altro.
Il comandante invece penetrò Levi quasi brutalmente, strappando un gemito anche a Jaeger, che sentì il colpo per via del movimento del bacino del caporale.
-Ti sei stretto più del solito, Levi… ti piace scopare Eren mentre vieni scopato da me?- Erwin mormorò eccitato all’orecchio dell’altro uomo, leccandone poi il lobo.
-Sta’ zitto e muoviti, razza di pervertito! Sei stato tu a proporlo!- il più basso ribatté sospirando di piacere.
-Non è vero, io ti ho solo suggerito di punirlo subito… muoviti un po’ da solo.- il comandante rispose, uscendo per metà da lui.
-Sei un bastardo, Erwin!-
-Me lo dici tutte le volte, ma quando ho provato ad essere più gentile non ti si è nemmeno rizzato.-
Levi gli lanciò un’occhiataccia, sperando che il rossore dell’eccitazione nascondesse quello ben più lieve causato dall’imbarazzo per quella frase.
Appoggiò entrambe le mani sul tavolo, mentre il comandante afferrava i fianchi del ragazzo per tenerlo fermo. Il caporale cominciò a muovere il bacino avanti e indietro, entrando in Eren ogni volta che faceva uscire Erwin e viceversa, accelerando ad ogni spinta.
Tutti e tre gemevano di piacere, ma Levi era l’unico ad ansimare per lo sforzo finché, preso dalla foga e dall’eccitazione, anche il comandante iniziò a spingersi. I gemiti aumentarono mano a mano che si avvicinavano all’orgasmo.
Eren cominciò a masturbarsi mentre i due uomini si baciavano aggressivamente, mordendosi quasi per farsi male.
Il ragazzo venne per primo con un gemito che era quasi un grido, sporcando la propria mano e il tavolo. Le sue contrazioni interne involontarie portarono anche Levi oltre il limite; il caporale gemette nella bocca di Erwin mentre si svuotava in Eren. Il comandante venne dopo poche altre spinte nel suo sottoposto, quasi ruggendo di piacere e stringendo forte la presa sui fianchi di Jaeger.
Restarono fermi a riprendere fiato per diversi attimi, semi-riversi uno sull’altro, poi Levi ordinò ad Erwin di toglierglisi di dosso per poter lasciare andare Eren. Si ripulì e aiutò il ragazzo a fare lo stesso prima di rimettergli i pantaloni.
-Ora vattene nella tua camera e dormi, Jaeger. E vedi di ricordarti di bussare da ora poi o la tua punizione non sarà così piacevole.- lo minacciò prima di buttarlo fuori e restare solo con Erwin, che si era rimesso in ordine e lo aspettava seduto alla scrivania.
-Ti è piaciuto parecchio approfittare di quel povero ragazzo, eh? Non ti basto più io?- il comandante lo prese in giro, ricevendo in risposta un’occhiataccia.
-Te l’avevo detto che avremmo dovuto chiudere subito a chiave, razza di pervertito!-