Titolo: More than just a dream come True.
Autore: moi!♥
Beta: la bellissima, bravissima, buonissima
sanzina89 GRAZIEEEH ><
Fandom: Generation Kill
Personaggi: Nate Fick, Brad Colbert
Warning: Leggermente Slash, potenzialmente zuccherosa, scritta dopo un weekend senza sonno.
Conteggio Parole: 740
Note: Per vari motivi che ora non sto qui a riproporre il mio regalino cibernetico per la cara Adù,
eide_oconrad , arriva solo adesso! (In realtà il motivo è uno solo ed è che sono la peggio çç) D'altra parte era da una vita che dovevo scrivere questa fic e sono davvero contenta di aver fatto questo grande passo per la mia cara Adù. Voglio dirti solo che ti voglio tutto il bene del mondo e mi dispiace di essere come sono e di arrabbiamri sempre ed essere lunatica e dimenticarmi le cose, perchè sei una delle cose di cui non mi dimenticherò mai mai mai e ti voglio tutto il bene del mondo - e un po' mi manchi. (La quote del titolo da Loving you di Minnie Riperton<3)
Con la coda dell'occhio lo vede seduto dove nessuno dei compagni cazzoni guarderebbe, qualche metro più in là, qualche metro più vicino al tramonto.
Nessuno guarderebbe laggiù, ma Brad sorride debole e si, con una certa inconsapevolezza, compiace della sua stessa complessità, compiacendosi di quella dell'altro che, con l'elmo in capo e la testa ciondolante, sembra quasi stupido come tutti gli altri.
Che non era sicuro. Che aveva superato una linea, difeso un'idea sbagliata, commesso un errore. Un errore di calcolo, un peccato di superbia. Si diceva, e se lo diceva davvero, nonostante non ci credesse e non credendoci ciondolava la testa e attorcigliava le mani l'una sull'altra e lasciava a terra il fucile d'ordinanza e se fosse stato meno ligio e assennato avrebbe anche tolto giacca e zaino e tutto il resto perché gli sembrava che tutto, tutto, non facesse altro che renderlo più piccolo e non facesse che soffocarlo.
Brad si siede strappando Nate al suo estraniante disperato isolamento. E Nate sussulterebbe se non avesse altro per la testa e se non avesse altro per la testa magari avrebbe tempo per pensare a nascondere quelle due tre lacrime di rabbia, e a farsi vedere a posto, come un superiore e dopo un lungo respiro magari a tornare dai suoi uomini e dare indicazioni, consigli, cose, e poi chiedere scusa ai superiori e sperare che tutto, tutto vada per il meglio con il sole in faccia, seduto quindici ore al giorno dentro quella carretta schifosa, occupato a pensare alla lunghezza dei baffi che non avrebbe mai portato.
Brad si sente confuso dagli occhi umidi, grandi e blu e non si sarebbe mai aspettato che, o forse sapeva solo perfettamente che.
Perché sapeva che Nate era troppo onesto, troppo devoto e troppo ingenuo per agire a quella maniera ed essere di sicuro di aver agito nel modo giusto. Perché sapeva che era troppo civile e sveglio.
Si guardano a malapena negli occhi e tutto è così chiaro che nessuno dei due ha la forza di far parola e Nate riesce soltanto a togliersi l'elmetto e la giacca d'ordinanza e abbracciarsi le ginocchia come un ragazzino stupido. Brad non l'ha mai visto così, ma la cosa lo sconvolge meno di altre, che non sarà un problema se il Tenente l'ha fatta fuori dal vaso, non lo è, Tenente, Signore, Nossignore. Che non c'è nulla di male, Tenente, e se non lo faceva lei, non lo faceva lei, chi lo faceva? Ed è stato giusto, Signore, è stato giustissimo. Che non è un problema per niente perché, Nossignore, resto dalla sua fino alla fine e tutto il resto, Signore, promesso, Sissignore, promesso. Promesso.
Nate punta verso di lui il suo naso perfettamente dritto e ha gli occhi tutti in un altro posto, ma sembra aver capito e Brad arrossisce e Nate risponde con una piccola smorfia, un piccolo sorriso depresso e riprende un'espressione che Brad riconosce e si sente di nuovo respirare, mentre lo sguardo di Nate si fa severo e dolcissimo e saggio e le labbra prendono una forma neutra.
Brad si schiarisce la voce, quando gli pare di sentire le voci e il brusio dei cazzoni che mangiano e ridono e tutto il resto perché, nonostante il deserto e il sole grandissimo e caldo da restarci secchi, non è sicuro del posto dove si trova, e per via di questi pensieri allora per primo apre la bocca e le dà aria tanto per fare.
“Se potesse trovarsi in qualsiasi posto, Signore, mi chiedevo - Se potesse, dove vorrebbe trovarsi?”
Nate lo fissa per qualche secondo, poi si siede tutto dritto, con le gambe incrociate e il mento verso l'alto e verso il tramonto e Brad inizia a ridere e anche Nate ride e non è che Nate sia uno che rida a squarciagola eppure ha un bel suono e un bell'aspetto e Brad si aspetta che cada in ogni istante pensando a quanto sia ridicola la possibilità ipotetica di volersi o potersi trovare ovunque tranne che in quel posto, con quella luce e quegli schiamazzi e la fatica sulle spalle e la pressione bassa e i dubbi, oh i dubbi, e poi Nate gli è vicino e gli tocca il viso con la mano, e poi qualche metro più vicino al tramonto, dove nessuno dei compagni cazzoni guarderebbe, dove Brad ha problemi ad esprimersi, dove Nate ride a squarciagola o ciondola come un cane randagio, ecco, Nate lo bacia.