prendo e porto a casa ma il secondo (che era quello che mi ispirava di più) non si apre :(
letteratura e blog: dubito che i blog possano dar filo da torcere alla carta. io sono innamorata della carta e ancora non ho trovato niente di degno a sostituirla.
> il secondo (che era quello che mi ispirava di più) non si apre
segnalare!
> io sono innamorata della carta e ancora non ho trovato niente di degno a sostituirla
ma non ci vorrà molto ancora. per quanto invece riguarda il rapporto tra letteratura e media elettronici, la questione è molto complessa e non passa certo attraverso i blog... Bisogna leggere Joyce, bisogna leggere Beckett, bisogna leggere Pynchon per cominciarsi a fare delle idee... serie. Io, comunque, ho riletto Pincio per altre questioni: si può partire anche da lì. Anzi, appena ho tempo, ci faccio un post. xxx
il punto numero 3 meriterebbe una discussione così ampia che una persona potrebbe persino sviluppare un trattato....peccato che non ci sono links di riferimento... il fenomeno bloggettaro.....te che ne pensi
Non è tanto il blog in sé il punto qui. Ma il rapporto con il letterario.
Che ne penso?
La butto lì, in sintesi: non credo che tutto ciò che si scriva sui blog "letterari" (in accezione ampia) sia "letterario". Non credo che la "democrazia" della rete possa permettersi il lusso di cancellare le ombre dell'editore e dell'autore... piaccia o non piaccia. Editorialità e autorialità stanno semmai nel migliore dei casi conoscendo una trasmutazione di canali e supporti. Insomma: le cose "migliori" si leggono sempre su portali o link o blog di "esperti" che appunto smistano e propongono nel mare magnum della rete (vedasi il fenomeno Mozzi). Tutto il resto è effimera diaristica tardoadolescenziale... l'ho detto. Domani magari dirò il contrario. ;)
> Net&Blog [01] Caro Al, posso essere d'accordo con l'assunto principale che esprimi, ma approfittando della tua voglia di discutere ti pongo un quesito successivo: posto che siano i professionisti quelli che fanno le cose migliori su Rte, non credi che questo 'cambio di canale' dovrebbe influenzare i 'modi' le 'forme' del dire? Credo fermamente, ma tornerò sul problema nel prossimo net&blog, che dire la stessa cosa su carta o su rete non sia la stessa cosa. Vita (nel senso di durata) diversa, tempo di fruizione diverso, supporto materiale (soglia) diversissimo e via così... Se dobbiamo narrare su Rete potremo continuare a farlo come lo facevamo su carta?
> Se dobbiamo narrare su Rete potremo continuare a farlo come lo facevamo su carta?
Evidentemente no. Ecco perché l'indistinzione tra i due media porta solo alla riaffermazione del predominio della carta. La rete che mima la carta non mi interessa. E non mi interessa neanche la carta che non registri (attenzione, non intendo: "non rappresenti"; la rappresentazione non mi è mai interessata) le mutazioni in atto e il riposizionamento (resettaggio?) psicosensoriale in atto.
tanto per fare un commento che non c'entra un cacchio: ti ho addato. merito di katalepsis.. =) se poi io e te ci odiamo lo picchiamo a sangue, va bene? =)
Comments 14
letteratura e blog: dubito che i blog possano dar filo da torcere alla carta. io sono innamorata della carta e ancora non ho trovato niente di degno a sostituirla.
Reply
segnalare!
> io sono innamorata della carta e ancora non ho trovato niente di degno a sostituirla
ma non ci vorrà molto ancora. per quanto invece riguarda il rapporto tra letteratura e media elettronici, la questione è molto complessa e non passa certo attraverso i blog... Bisogna leggere Joyce, bisogna leggere Beckett, bisogna leggere Pynchon per cominciarsi a fare delle idee... serie. Io, comunque, ho riletto Pincio per altre questioni: si può partire anche da lì. Anzi, appena ho tempo, ci faccio un post. xxx
Reply
ottimo, ottimo
/me curiosa
Reply
tra un po' posto le coordinate
Reply
il fenomeno bloggettaro.....te che ne pensi
Reply
Che ne penso?
La butto lì, in sintesi: non credo che tutto ciò che si scriva sui blog "letterari" (in accezione ampia) sia "letterario". Non credo che la "democrazia" della rete possa permettersi il lusso di cancellare le ombre dell'editore e dell'autore... piaccia o non piaccia. Editorialità e autorialità stanno semmai nel migliore dei casi conoscendo una trasmutazione di canali e supporti. Insomma: le cose "migliori" si leggono sempre su portali o link o blog di "esperti" che appunto smistano e propongono nel mare magnum della rete (vedasi il fenomeno Mozzi). Tutto il resto è effimera diaristica tardoadolescenziale... l'ho detto. Domani magari dirò il contrario. ;)
Reply
Caro Al, posso essere d'accordo con l'assunto principale che esprimi, ma approfittando della tua voglia di discutere ti pongo un quesito successivo: posto che siano i professionisti quelli che fanno le cose migliori su Rte, non credi che questo 'cambio di canale' dovrebbe influenzare i 'modi' le 'forme' del dire? Credo fermamente, ma tornerò sul problema nel prossimo net&blog, che dire la stessa cosa su carta o su rete non sia la stessa cosa. Vita (nel senso di durata) diversa, tempo di fruizione diverso, supporto materiale (soglia) diversissimo e via così... Se dobbiamo narrare su Rete potremo continuare a farlo come lo facevamo su carta?
Lello Voce
Reply
Evidentemente no. Ecco perché l'indistinzione tra i due media porta solo alla riaffermazione del predominio della carta. La rete che mima la carta non mi interessa. E non mi interessa neanche la carta che non registri (attenzione, non intendo: "non rappresenti"; la rappresentazione non mi è mai interessata) le mutazioni in atto e il riposizionamento (resettaggio?) psicosensoriale in atto.
Reply
merito di katalepsis.. =)
se poi io e te ci odiamo lo picchiamo a sangue, va bene? =)
Reply
ricambio
> se poi io e te ci odiamo lo picchiamo a sangue
se invece ci amiamo, ci picchiamo da noi
Reply
Reply
Leave a comment