Oct 14, 2011 18:48
- In questi giorni mi è capitato di sentire un sacco di volte gli adulti (over 50) parlare. Santo Dio, come fanno a non rendersi conto che parlano allo stesso modo dei loro genitori? Che per loro è sempre colpa dei "giovani che non fanno niente"? Mi sembra di vederli trent'anni fa a rosicare perché i loro genitori dicevano le stesse cose. Sono stufa di sentirmi dire che se la società fa schifo è colpa mia, perché non è colpa mia manco per niente. Io non potevo essere attiva, vent'anni fa, quando la società ha iniziato a marcire. Ma loro sì che c'erano e non hanno fatto niente. Sono stufa marcia di sentire dire che io devo raccogliere i cocci che loro hanno rotto.
Solo che sono troppo codarda per dirglielo, così mi limito a pensarlo e stare peggio.
- Non è bello realizzare di aver preso tutte le uscite sbagliate. Soprattutto quando ci si rende contro che erano sempre le porte per aggirare gli ostacoli.
- Ho una vita facile: non sto male, nessuno dei miei cari sta male, studio una materia che mi permette di dedicarmi a lei due giorni prima dell'esame. Non ho grossi desideri. Forse non ne ho nessuno.
- L'unico sogno che ho è lo stesso di quando avevo otto anni. Il sogno di bambina è diventato quello di un'adolescente e poi di una ragazza: è cresciuto con me, è cambiato solo di poco, ma spero sempre che alla fine qualcuno bussi alla finestra e mi porti nella mia Isola-Che-Non-C'è.
- La mia Isola-Che-Non-C'è l'ho cercata ovunque: a L'Aquila, a Pisa... M'illudo che sia a Roma, a Torino, a Londra, a Berlino. Il problema è che non c'è da nessuna parte e quindi sarò sempre e comunque insoddisfatta di quei luoghi e delle persone che lì incontrerò, semplicemente perché non sono le persone che vorrei.
- Detto fra noi, Sara: VAFFANCULO a te e alla tua Isola del cazzo!