La STORIA... Quella che non riesco a scrivere.

Nov 12, 2008 21:56

Perchè l'indecisione è uno stile di vita, insomma.
Non riesco a decidere cosa si debba correggere.
Accetto consigli.
Da te Ni, è ovvio.

Storia:
La vita di Malcom inizia in un'ospedale di una piccola cittadina ne troppo grande ne troppo piccola.
Una casa in periferia, con un giardino e la staccionata di legno dipinta di bianco.
Due genitori che lo amavano e un fratello maggiore da adorare.
Un'infanzia felice in quel piccolo angolo di paradiso.

Tutto cambiò in una notte di luna piena dei suoi nove anni.
Di quella notte Malcom conserva ogni doloroso istante come una serie di fotogrammi spezzati.
La cena con i genitori.
La felicità raccolta in una carezza gentile di suo padre.
Il calore dell'abbraccio materno.
Poi i colpi.
I Lycan.
La sua mente che corre all'assenza di suo fratello, al sicuro a casa di un amico.
Poi il panico.
Suo padre che cerca di allontanare quei mostri inferociti dalla fame.
Suo padre che crolla a terra dopo un singolo colpo all'addome.
Suo padre che viene sbranato.
Pianto disperato.
Sua madre che urla cercando di portarlo al sicuro.
Sua madre che viene afferrata per i capelli e sgozzata davanti a lui.
Sua madre che lo fissa con occhi vuoti.
La morte a pochi centimetri.
I Lycan che lo afferrano e lo trascinano tra i due cadaveri.
Che lo costringono a guardare.
Che strappano il suo pigiama.
Che abusano di lui.
Che mordono ripetute volte la sua spalla, la tenera carne giovane fino all'osso.
Lasciandolo poi solo in mezzo ai corpi dilaniati.
Una bambola rotta.

E l'arrivo impietoso del mattino.
E il ritrovamento.
L'ospedale.
I dottori.
Una fredda stanza dalla pareti bianche.
Finta dolcezza e malcelato disgusto delle infermiere.
Il dolore, troppo forte anche per piangere.
Mancanza di senso della sua stessa esistenza.
Fino al ritorno di suo fratello.

Malcom si trasferì con questi a casa di una loro zia.
E parve ritrovare un frammento di quella serenità che pareva essere andata perduta nell'oceano cremisi di quella notte.
Anche se ormai nessuna emozione riusciva a trapassare quella lastra di ghiaccio che era diventato, spesso si rifugiava nel letto del fratello quando di notte i ricordi si facevano troppo vicini e l'ululare del lupo risvegliava orrori sepolti.
Una pace fragile.
Che andò in pezzi facilmente.

Se l'inizio del suo incubo è sempre cristallino, la sua prima trasformazione è invece un mistero.
Malcom non ricorda niente.
O, almeno, ogni volta che cerca di ricordare, la sua mente va alla deriva e il sonno scende pesante.
Solo pochi frammenti.
Se stesso che scivola fuori dal letto come ogni notte di paura, avvicinandosi a quello del fratello.
Più sensibile al suo respiro regolare, al battito del suo cuore, all'odore forte del suo dopobarba, alle piccole imperfezioni della sua pelle.
Un contatto genitle con le sue labbra.
E il risveglio dell'animale dentro di se.
Ricorda di essergli salito sopra a gambe aperte.
Ricorda di averlo guardato neglio occhi e di averci letto incredulità.
Ricorda di essersi chinato a sentire ancora una volta quel odore, anzi, quel sapore strano che avevano le sue labbra e di averlo accidentalmente ferito con le zanne che non si era accorto di avere.
Poi aveva visto rosso e la bestia affamata aveva preso il sopravvento.

Al suo risveglio, si ritrovò nudo steso sul corpo di suo fratello.
Coperto di sangue.
Sangue non suo.
La paura lo fece scattare lontano dal corpo immobile.
Spaventato da se stesso e dai propri gesti.
Senza voltarsi, si vestì e scappò.
Lontano da quella stanza.
Lontano da quella città.
Senza soldi, senza meta, senza nome.
Vagabondo.

TASUKETE!!!

tasukete!, dammi una lametta..., mental disorder

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