Oct 30, 2009 12:33
Stamattina l'anestesia non prendeva. E sì che ne aveva fatte due più una tronculare. Niente...
Quando la sottile punta del trapano ha cominciato a fare il suo dannato lavoro, ho percepito una sottile fitta dritta al cervello.
Alzo la mano, non per andare in bagno, ma per fare cenno che il dente è ancora sensibile. Bene, altre due siringate piene. Ricomincia. Ancora dolore! A quel punto la dentista, una bella ragazza bionda e gentile con l'accento toscano, decide di andarci pesante e mi spara - sempre gentilmente - tre o quattro fiale di anestetico un po' ovunque. Ho perso il conto. Per carità ho perso anche la sensibilità dell'intero apparato orale, ma ho perso anche il senno.
Ho chiuso gli occhi e ho cominciato a sentirmi molto leggera; pensavo ai fatti miei, a ieri sera, ai sogni di stanotte, ai preparativi per la festa di Halloween e insomma al più e al meno. Poi ho iniziato a chiedermi a cosa stava pensando lei... sì la dentista. Chissà cosa si celava dietro ai suoi begli occhi azzurri sopra a quelle rosee guance delicate. Mi specchiavo nelle sue pupille e tentavo di entrarci dentro per poi risalire nel suo cervello e scoprire i suoi pensieri. Being Malkovich. Chissà cosa avrei trovato nei cassetti e negli angoli polverosi della sua mente.
Ovviamente questo era l'effetto dell'anestetico, o almeno credo. Finito il lavoro di taglia&cuci nella mia bocca, mi sono subito resa conto che ero totalmente stordita. Avevo dimenticato come si cammina fra la gente civile, avevo lo sguardo vacuo e mi sono sorpresa a canticchiare ad alta voce...
Poi il senso di fame si è fatto sentire e con il preciso intento di fare colazione mi sono diretta in auto al supermercato e - chissà perché - ho comprato una confezione super di patatine e un bel barattolo di nutella!
Una volta a casa ho realizzato che non ero in me e quella non era certo la colazione dei campioni, così ho lasciato perdere e ripresa la macchina sono andata a meditare al Parco degli Aironi. Lì, immersa nella natura, una brezza leggera mi scompigliava i capelli dandomi un'aria ancora più provata. L'autoradio trasmettevai Metallica e io ripendevo i sensi, molto lentamente...