Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

May 23, 2008 20:08




Era da un po’ che non aggiornavo il lj e quale miglior occasione per farlo se non per l'uscita del quarto film di Indiana Jones? °°
Devo dire che l’ho visto senza particolari aspettative, del resto era praticamente impossibile che raggiungesse i livelli di L’Ultima Crociata nella mia classifica personale, per non parlare del rischio di un disastro ferroviario sullo stile di Star Wars Episodio 1.

La prima cosa che ho pensato alla fine del film è che Spielberg aveva ragione ad opporsi allo spunto dei teschi di cristallo proposto da Lucas: manca di fascino ed è sviluppato con uno stile che sembra tirato fuori di peso da X-Files.
Arguibilmente anche le pietre sacre del Tempio Maledetto non erano questa idea fantastica, ma avevano il pregio di ambientare l’azione in India, permettendo scene “gustose” come quella della cena e così via.
Qui invece fin troppo tempo è speso nella jungla con rovine Maya che è davvero il minimo sindacale per le avventure fanta- archeologiche.
Mancano quindi sia quel senso d'avventura esotica dei primi due film che i tanti cambi di location del terzo.
E’ azzeccata invece la ricostruzione degli anni ’50 nella parte ambientata negli USA con tanto di avvisaglie della “caccia alle streghe” originata dalla paura delle infiltrazioni sovietiche.
Parlando dei russi come avversari c’è da dire che si rivelano, come era prevedibile, meno efficaci dei nazisti per una storia del genere.



Cate Blanchett nel ruolo dell’antagonista principale è brava come al solito, ma soffre anche lei del problema di qui sopra.
Detto in modo papale: i sovietici che vanno a caccia di tesori archeologici c’entrano davvero come il cavolo a merenda e non è questione di logica, ma di mancanza di fascino folkloristico nell’idea °°
Shia LaBeuf invece se la cava bene come spalla di Harrison Ford e l’alchimia tra i due protagonisti in alcuni punti ricorda quella tra Indy e suo padre.
Probabilmente non è una cosa voluta, ma nella sua prima apparizione mi ha ricordato nel look il protagonista della vecchia serie tv dei Predatori dell’Idolo d’Oro, nata proprio sull’onda del successo delle avventure del dottor Jones.
Se Spielberg ha dovuto cedere sul soggetto, per fortuna non l’ha fatto per gli effetti speciali e i set che sono per la maggior parte realizzati in modo tradizionale.
Lucas però si è preso la rivincita con una sequenza interamente in cg che non a caso stona con tutto il resto…
In resto del film è divertente e movimentato anche se manca di trovate realmente memorabili.
Un po’ come molti fumetti e libri basati su Indy usciti negli anni ’80, il Teschio di Cristallo brilla di luce riflessa e forse sarebbe stato meglio se avessero girato una pellicola sullo script di Fate of Atlantis ai suoi tempi.
Il quarto film però è ben lontano dall'essere un disastro ed è già molto considerando la difficoltà nel realizzare il seguito di una serie di tale calibro.

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