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Jan 22, 2006 20:40



Quanto si puo' permettere la fiction di sconfinare nella denuncia di situazioni controverse che fanno parte dell'attualita'?
Homecoming e' il titolo di un episodio del telefilm Masters of Horror che propone storie autoconclusive con la regia di maestri del genere (Carpenter, Dario Argento, John Landis, Stuart Gordon ecc) ed e' diretto da un Joe Dante (Gremlins, Explorers, Matinee, Small Soldiers ecc) che riesce con successo a realizzare una spietata satira surreale dell'America di Bush in cui non c'e' assolutamente niente da ridere...



La storia e' ambientata nel 2004 durante la campagna presidenziale negli USA.
Tutto inizia durante un dibattito televisivo quando una madre chiede a David Murch (ex scrittore di discorsi del presidente e astro nascente nel partito repubblicano) perche' il figlio e' morto in Iraq se non c'era nessuna arma di distruzione di massa o minaccia incombente laggiu'.
La sua risposta di facciata e' che vorrebbe che tornasse perche' sicuramente direbbe quanto e' importante quella battaglia per la sicurezza degli americani.
Tuttavia i cadaveri dei soldati iniziano davvero a tornare in vita e, cosa ancora piu' incredibile, il loro scopo sembra essere quello di recarsi ai seggi elettorali per votare e, dopo averlo fatto, cadono a terra definitivamente morti.
I repubblicani vanno in brodo di giuggiole visto che non c'e' migliore pubblicita' per loro degli eroi di guerra che tornano per votare da patrioti il loro presidente e il classico reverendo ultraconservatore definisce il tutto come un segno mandato da Dio, nonche' una dimostrazione che "il nostro Dio e meglio del loro".
L'idillio termina quando uno di loro, con le corde vocali ancora non completamente decomposte, parla ripreso dai media e il suo discorso culmina con le parole:

"Ho visto uomini morire per una menzogna.
Sono stato ucciso per una menzogna."



Divenuto chiaro che i soldati redivivi sono li' per votare "chiunque metta fine a questo orrore" i repubblicani cambiano tono e lo stesso reverendo di qui sopra li definisce messaggeri del diavolo, mentre le autorita' li internano rapidamente in campi di detenzione.
La faccenda pero' non puo' piu' essere messa a tacere e lo staff elettorale cerca di convincere il figlio delle signora vista all'inizio (anche lui tornato in vita) a dichiararsi a favore della corrente amministrazione, usando come ricatto una cospicua donazione di denaro alla madre, ma l'espediente fallisce e il capo dello staff (interpretato da Robert Picardo) ci rimette la vita a seguito della rabbiosa reazione del soldato.
A questo punto si decide di concedergl il diritto di votare, pero' anche la sconfitta prevista dagli exit poll non scompone lo staff, tanto "siamo noi a contare i voti" (l'allusione a un taroccamento delle elezioni anche nella realta' e' poco velata, non a caso molti giornali avevano la prima pagina pronta con Kerry vincente) come dice una dello staff.
L'inganno elettorale pero' causa la resurrezione di tutti i soldati morti durante le guerre degli Stati Uniti per esigere la loro vendetta...
L'episodio termina con la frase: "Se i nostri fratelli saranno nuovamente mandati a morire per una menzogna, noi saremo sempre qui per mostrare il vero volto della guerra: il volto dell'inferno"

Ovviamente nel riassumere la trama di Homecoming non e' possibile riprodurre i brillanti dialoghi e la regia validissima.
Inutile dire che il tutto risulta disturbante non per gli effetti speciali o per la tensione, ma proprio per le tematiche e la rappresentazione al vetriolo della classe dirigente statunitense.
Si puo' obbiettare che certi temi sono troppo "sensibili" per essere trattati dalla fiction, ma io replico con due considerazioni:
1) In un mondo in cui e' nella quotidianita' il fregarsi a vicenda a tutti i livelli e' la norma, il tirare in ballo il "rispetto" e' solo un modo ipocrita per evitare di parlare di temi scomodi che preferiremmo dimenticare.
2) Considerando che in media la gente e' totalmente incapace di gestire la propria liberta' personale (chissa' cosa penserebbe Churchill vedendo intere generazioni che si "impegnano" allo spasmo per dimostrare che aveva ragione quando diceva che la democrazia e' solo la forma di governo "meno peggio" tra quelle disponibili), tanto vale che la liberta' artistica venga usata per proporre fiction di denuncia valide che, alla fin fine, possono essere annoverate tra gli elementi che redimono la societa' moderna.

Estendendo il discorso alla serie di cui Homecoming fa parte, devo dire che era veramente l'ora che certi registi tornassero alla ribalta con soggetti veramente validi.
Dubito che Master of Horror contenga i semi per un possibile revival del genere horror che (soprattutto nel campo cinematografico) e' praticamente irrecuperabile, ma bisogna apprezzare anche le piccole cose ;)
Attualmente siamo al decimo episodio e il successo di pubblico e critica e' davvero notevole, nonostante le controversie sulle tematiche di alcuni episodi (Homecoming su tutti) e la violenza visiva di altri.

tv

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