Apr 13, 2005 23:13
Qualche giorno fa ho rivisto Nosferatu di Werner Herzog e ripensadoci mi e' venuta voglia di mettere per scritto alcuni pensieri sparsi sul vampiro come personaggio letterario e del cinema.
Si dice che non si riflette negli specchi, in compenso i nostri lati oscuri si riflettono benissimo in lui.
Dalla paura del defunto che ritorna per contagiare gli altri con la sua morte si e' trasformato in una maschera affascinante, triste e a volte anche grottesca, che con la maledizione della sua immortalita' ci ricorda i momenti in cui pensiamo che la vita sia una prigione.
Il vampiro e' anche ribellione contro le convenzioni e la societa' ed anche la solitudine di chi se ne allontana...una solitudine rabbiosa passata lentamente in una lunga notte che non si puo' interrompere.
Il potere che possiede e la conoscenza che ha non gli danno sollievo, ma lo rendono ancora piu' diverso e l'unico modo che ha per sfuggire al dolore e' di concepire l'esistenza degli altri come insignificante o isolarsi completamente.
All'inizio del racconto il Dracula di Stoker passa il tempo come un recluso e puo' solo spingere avanti la sua non vita e rievocare con malinconia il passato come un vecchio che attende una morte che non arriva mai, almeno fino a quando non lascia il suo castello per cercare Mina in cui vede il suo amore perduto.
Vuole che diventi il fulcro della sua esistenza e la persona che non lo abbandonera' mai piu' a quel limbo cosi' simile all'insonnia causata da un profondo dispiacere...a quella depressione a cui e' impossibile sottrarsi se non con l'illusione di poter dimenticare di esistere.
Gia' questo tocca molti tasti dolenti, dopotutto chi puo' dire veramente di non essere mai stato depresso? Chi non ha mai provato il senso di perdita accompagnato dalla volonta' di allontanarsi da tutto e dimenticare tutti per non perdere ancora?
Il vampiro superficialmente sembra potente e quasi invincibile, eppure gran parte del suo fascino nasce dalla fragilita' e dal dolore che nasconde differendo da molte altre creature fantastiche piu' monocorde.
Anche in questo non puo' fare a meno di dimostrarsi un diverso...come direbbe Dracula: "straniero in terra straniera".
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