The Bet - La Scommessa (Giorno 6)

Sep 19, 2009 23:36


Stanotte ho dormito 4 ore e sono pure riuscita a sognarmi la collega più scassabrigitte che ho, quindi non chiedetemi cosa ci faccio in giro per LJ quando invece dovrei dormire in vista della Fumettopoli di domani. (In realtà sto perdendo tempo perchè Vampy non mi ha ancora fatto sapere a che ora ci vediamo domani e questo mi mette addosso una certa ansia.)

Dopo avervi deliziato con la cavolata del giorno, vi porto il nuovo capitolo di The Bet. Fate le brave mi raccomando, non minacciatemi di morte il povero Yuui! XD Buona lettura!

Beta: neera_pendragon


GIORNO 6

A svegliare Yuui fu un tramestio concitato proveniente dal corridoio e dalla stanza accanto alla sua. Ancora ad occhi chiusi, riconobbe la voce del fratello.
«È tardissimo! Kuropon, perché non mi hai svegliato? Ah, guarda che disastro! Calzini! Calzini! Oggi devo spiegare ai ragazzi un esperimento particolare, mi serve il libro di chimica avanzata che ho preso ieri in biblioteca. Dov’è finito? Oh, che buffo! È sotto il letto! Tieni un attimo la mia borsa, Kuromyu. Ah, ieri ho dimenticato di portare a casa il camice per stirarlo! Chiavi… chiavi… dove ho messo le chiavi? »
«Finiscila di correre avanti e indietro, mi fai girare la testa! » esclamò la voce di Kurogane, sovrastando il caos di Fay. «E ti proibisco di uscire con addosso la mia maglietta! »
A quell’affermazione seguirono passi affrettati, una porta che sbatteva ed infine il silenzio.
Yuui si stiracchiò nel letto. Certo che suo fratello era davvero un gran confusionario. Per fortuna lui aveva lezione più tardi, almeno poteva prepararsi con calma. Un momento… Perché Kurogane era a casa loro la mattina presto?
A mano a mano che riprendeva coscienza, un mal di testa martellante gli aggredì le tempie. Tentando di ricordare cos’era successo la sera prima, si ritrovò a mettere insieme flash di immagini come le tessere di un puzzle: Fay che lo accoglieva in casa ridendo, Elizabeth che gli porgeva un bicchiere di saké, Kurogane appassionatamente abbracciato a suo fratello e lui che finiva per fare lo stesso con… Spalancò gli occhi di scatto e il suo sguardo inorridito cadde sulla figura accanto a lui: Elizabeth dormiva profondamente, coperta solo da una sottoveste di pizzo e da un angolo di lenzuolo. In un crescendo di panico, Yuui si rese conto di avere addosso solo i boxer. Saltò letteralmente fuori dal letto, mentre il dolore alla testa aumentava in modo esponenziale.
Cosa diamine aveva combinato?
Si era ubriacato e poi?
La sua memoria era un immenso buco nero. Del resto la situazione in cui si era svegliato era inequivocabile. Uscì di corsa dalla stanza e si fiondò in bagno. Aveva bisogno di una doccia, di un caffè e di un analgesico. Subito.
Diversamente da quanto si aspettava, l’acqua calda che gli scorreva sulla pelle non fu di grande aiuto a districare il groviglio di pensieri che si era improvvisamente trovato in testa. La sera prima si erano fatti discorsi strani: Elizabeth aveva detto che l’uomo che amava non la voleva e si era parlato anche di figli. Yuui però non ne era del tutto sicuro. In ogni caso quello che sapeva era più che sufficiente a fargli precipitare un peso sul cuore. Aveva fatto la sua scelta, consciamente o meno, ma l’aveva fatta. Ora non sarebbe più potuto tornare indietro, nessuno glielo avrebbe permesso. Improvvisamente gli attraversò la mente l’immagine di Shaoron. Aveva la stessa espressione ferita che aveva intravisto quella prima mattina in aula. La prima mattina della loro assurda scommessa. «Non ridurre a uno scherzo i miei sentimenti.» gli aveva detto.
Yuui si nascose il volto tra le mani, mentre un nodo gli stringeva lo stomaco.
«Sei uno sciocco. » mormorò. «Alla fine la scommessa l’ho vinta io. »
Quando tornò in cucina era più calmo, ma aveva il cuore pesante. Elizabeth non si era ancora svegliata e Yuui badò di fare meno rumore possibile mentre preparava il caffè. Non voleva vederla, non in quello stato. Era decisamente un idiota. Se prima aveva avuto una possibilità di scelta, andando a letto con lei si era bruciato ogni chance. “Nozze riparatrici” le chiamavano in Italia. Si era legato con le proprie mani.
Mentre usciva di casa, lasciandola immersa nel silenzio assoluto, si rese conto di quanto, una volta scelta una delle due strade, in realtà desiderasse mandare tutto al diavolo e intraprendere l’altra. Peccato che fosse troppo coscienzioso per farlo.

Quando raggiunse la scuola, con un anticipo decisamente esagerato rispetto al suo orario di lezione, Yuui si mise subito alla ricerca del fratello. Doveva parlare con Fay, se avesse continuato a tenersi tutto dentro sarebbe impazzito. Certo, molto probabilmente avrebbe fatto la figura dell’idiota, ma tanto ormai non gliene importava niente.
L’insegnate di chimica si trovava in sala professori, appollaiato su una sedia e si dondolava avanti e indietro, guardando distrattamente fuori dalla finestra.
«Fay. » lo chiamò.
Il giovane si riscosse all’improvviso, rischiando di ruzzolare a terra.
«Yuui-chan, mi hai fatto paura! » esclamò rimettendosi composto. «Non ti aspettavo così presto. »
«Ehm… lo so, ma non sarei riuscito a rimanere in casa. Non dopo quello che…»
Yuui cincischiò imbarazzato un angolo della camicia, sotto lo sguardo curioso del fratello.
«Sono uno stupido. » concluse.
«Mh. Fantastico. Non ho capito niente. Ti dispiacerebbe essere un filo più chiaro? »
Fay si sporse dalla sedia per scrutare il fratello. «Sei sicuro di stare bene, Yuui-chan? Hai una faccia!»
Yuui scosse la testa.
«No, in effetti non sto affatto bene. Ho combinato un disastro. Ieri sera, dopo che tu sei andato a letto con Kurogane-san, anch’io…»
«Io non sono andato a letto con Kuropon! » lo interruppe Fay, alzando la voce e arrossendo all’improvviso. «Cioè, magari l’intenzione c’era anche, ma poi… credo di essermi addormentato! »
Fay si coprì il volto con le mani, disperatamente.
«Ah, Kurorin era arrabbiatissimo e ha brontolato per tutta la strada! »
Yuui dovette reprimere una risatina. Certo che erano davvero gemelli, loro due! Peccato che per lui fosse finita in modo diverso.
«Vedrai che gli passerà. Ormai sa che da te può aspettarsi di tutto. » tentò di consolarlo. «Io invece con Beth ci sono stato davvero. »
Fay smise all’istante di agitarsi e sgranò gli occhi incredulo.
«CHEEEE??? »
Era una reazione comprensibile, considerando il tipo di persona che era Yuui: quello che non agiva mai d’impulso, che ponderava ogni scelta e non perdeva mai la testa, o per lo meno sosteneva di non perdere mai la testa. Evidentemente era arrivato a un punto tale che il suo cervello aveva gettato la spugna.
«Ma… tu non ami Elizabeth! » protestò. «Come è potuto succedere? »
Questa volta fu Yuui a prendersi la testa tra le mani, crollando su una sedia accanto al fratello.
«Non ne ho idea! Ero fuori di me, probabilmente più ubriaco di quanto pensassi. Non me lo ricordo, Fay! So solo che stamattina me la sono trovata nel letto e sono praticamente scappato. »
Si morse un labbro con foga per sfogare la frustrazione.
«Avevo promesso che non sarei più scappato e invece continuo a farlo.»
Fay continuava a fissarlo con preoccupazione e poteva leggergli negli occhi la muta domanda che non osava rivolgere.
«Credo che, a questo punto, ogni legame con quella persona possa considerarsi tagliato. » rispose.
Fay scattò in piedi, inaspettatamente.
«No! Non puoi farlo, Yuui-chan! Tu lo ami! »
«Amare è una parola grossa…»
«Sicuramente lo ami più di Elizabeth! Non ti ho mai visto con quella luce negli occhi. Non puoi dire che è tutto finito. Non puoi rovinarti la vita così! »
A sentir parlare Fay sembrava tutto facile. Come se fosse bastato andare da Elizabeth e dirle: «Non ti sposo perché amo un mio studente. Amici come prima. » Per non parlare di Shaoron. «Vado a letto con la mia futura moglie, ma amo te. » Certo, molto credibile. Yuui aveva voglia di strapparsi i capelli.
In quel momento, la campanella che annunciava l’inizio di una nuova lezione interruppe ogni recriminazione.
«Devo andare. » disse Fay a malincuore. «Però promettimi che ci penserai. »
«Ti dirò, sono un po’ stanco di continuare a pensare. Dai, ti accompagno fino all’aula. »
Quando raggiunsero il laboratorio di chimica, i ragazzi della 3°B erano ancora assiepati sulla porta. Avvicinandosi a fianco del fratello, Yuui colse un brandello di conversazione che Li Shaoran stava rivolgendo all’amico Watanuki.
«… e così, quando nostro padre gli ha chiesto di andare, Shaoron ha accettato al volo, per questo oggi non c’è. Finirà per occuparsi lui di tutto, come al solito. »
Andare? Dove? Improvvisamente agitato, Yuui mosse un passo in direzione del ragazzo per chiedere spiegazioni, ma Fay batté le mani, interrompendolo.
«Entrate in classe, ragazzi! Inizia la lezione. »
Quando tornò a voltarsi verso il fratello, sorrideva.
«Ne riparliamo, ok, Yuui-chan? » disse. «Intanto tenta di non fasciarti la testa prima del tempo. »
Il giovane annuì distrattamente, ma il suo pensiero era già altrove.
Dov’era andato Shaoron?

Ultimamente essere distratto mentre faceva lezione era diventata una prassi. Durante quella giornata, Yuui non poté fare a meno di pensare che forse aveva sbagliato tutto fin dall’inizio. Tentennare non portava mai a niente di buono e la situazione in cui si era cacciato ne era la prova lampante. Avrebbe voluto chiedere spiegazioni a Li Shaoran, ma non aveva lezione con la 3°B e non riusciva a trovare il coraggio di andare direttamente dal ragazzo. Avrebbe dovuto inventare una giustificazione e non gliene veniva in mente nessuna abbastanza valida. A sera era talmente stanco che avrebbe solo voluto infilarsi a letto e dormire per sempre. Prima di farlo però doveva tornare a casa e affrontare Elizabeth. Sulla porta, Fay gli strinse la mano con fare complice.
«Non preoccuparti, se quell’arpia ti da il tormento, ci penso io! »
Yuui sorrise debolmente, conscio che ormai c’era ben poco da fare.
Trovarono la ragazza seduta all’ingresso che li aspettava con aria imbronciata.
«Bravi! Complimenti! È così che si tratta una signora? » esclamò seccata.
I due fratelli si scambiarono un’occhiata perplessa che apparentemente la irritò ancora di più.
«Quando siete usciti non mi avete lasciato le chiavi. Mi avete chiusa dentro casa per tutto il giorno, senza nemmeno il numero della scuola per avvisarvi! »
Ecco perché non si era vista per tutto il giorno, realizzò Yuui battendosi una mano sulla fronte. Era uscito talmente di fretta che si era dimenticato il piccolo particolare delle chiavi.
Fay scoppiò in una sonora risata.
«Con questo direi che abbiamo raggiunto il limite! » esclamò. «Penso proprio che voi due abbiate bisogno di farvi una bella chiacchierata. Io vado a fare il bagno, bye bye! »
Yuui lo osservò defilarsi lungo il corridoio. Fratello traditore, per fortuna che avrebbe dovuto pensarci lui! Quando tornò a rivolgersi a Elizabeth, notò che la ragazza aveva un’espressione molto seria.
«Ad essere sincera, questa giornata mi ha dato modo di riordinare le idee. » disse. «Non te l’avevo detto per non crearti ancora più problemi, ma domani i miei e i tuoi genitori saranno qui per organizzare le nozze. »
Yuui sbiancò. Così presto?  Forse, dopo quello che era successo, volevano organizzare tutto in fretta e furia. Non si sentiva affatto pronto, ma non poteva biasimare altri che sé stesso.
«Mi dispiace, è tutta colpa mia. » mormorò a testa china precedendola in cucina.
Elizabeth lo seguì con espressione perplessa.
«Colpa tua? »
«Fare finta di niente non mi farà sentire meglio. Se ieri sera avessi avuto più autocontrollo, non sarebbe finita così. Posso solo scusarmi. »
«Sì, beh, in effetti ieri eravamo tutti piuttosto andati. » convenne Elizabeth.
Sembrava abbastanza calma. Yuui non riusciva ad interpretare le sue reazioni.
«A parte questo, devo dirti una cosa importante. » continuò scostando una sedia dal tavolo. «Forse è meglio se ti siedi, Yuui. »
Il giovane prese posto sulla sedia, preparandosi a ricevere l’ennesima notizia sconvolgente. Non che in lui ci fosse ancora qualcosa da sconvolgere, comunque.
«Non intendo sposarti. » disse Elizabeth lapidaria.
Yuui rimase immobile a fissarla, assimilando a poco a poco il significato di quelle parole.
«Oh, mio Dio! Sono stato così orribile? » esclamò balzando in piedi. «Beth, mi dispiace tantissimo!»
Quella notte doveva essere stata davvero traumatica per quella povera ragazza.
«Ti giuro che non capiterà mai più. » continuò. «Sarò gentile, farò solo quello che vuoi. Se solo sapessi cosa diamine ho fatto… Non che questa sia una scusa, ovvio! »
«Che stai blaterando, Yuui? Che cosa stai dicendo? » lo interruppe lei in tono seccato. «Non capisco una parola. »
Mentre la fissava meglio, Yuui si trovò a considerare che, dopotutto, non sembrava affatto traumatizzata come temeva. Forse era solo imbarazzata, come lui.
«Il fatto è che questa notte io… noi…» cominciò sentendosi arrossire sotto lo sguardo accusatorio di quegli occhi scuri. «… noi siamo andati… abbiamo fatto…»
Non poteva farcela. Meglio cambiare registro.
«Capisco che tu sia sconvolta e non voglia accettare le nozze riparatrici, ma…»
Inaspettatamente Elizabeth scoppiò a ridere e Yuui si sentì improvvisamente stupido.
«Tu credi che… oddio… le nozze riparatrici…»
Rideva fino alle lacrime e Yuui iniziò a sentirsi anche un po’ offeso. Lui pativa le pene dell’inferno in quella situazione allucinante e lei se la rideva in quel modo. Quell’attacco di riso incontrollato attirò anche Fay, che si affacciò alla porta con i capelli gocciolanti e un’espressione perplessa sul volto.
Quando finalmente Elizabeth riuscì a riprendere fiato, crollò a sua volta su una sedia.
«Ecco quello che succede a mettere insieme due culture tradizionaliste come quella giapponese e quella italiana. » disse. «Santo cielo, ma ti senti? Nozze riparatrici! Ti do una notizia in anteprima, caro il mio Yuui: il medioevo è finito, sono una donna emancipata e vado a letto con chi mi pare, senza aspettarmi che il giorno dopo voglia sposarmi. Nello specifico comunque, non con te. È vero, ieri sera eravamo brilli, ma da quel che mi ricordo io, ci siamo addormentati tutti e due come sassi.»
Yuui avrebbe voluto sprofondare. Non si era mai sentito tanto idiota in vita sua. Tutte le preoccupazioni che lo avevano assillato durante la giornata erano state inutili e doveva ammettere di essersi tolto un gran peso dal cuore, ma ciò non gli impediva comunque di considerarsi uno scemo totale.
«Allora perché…? » riuscì a chiedere.
«Perché non voglio sposarti? Per due motivi. » elencò Elizabeth sollevando due dita. «Principalmente perché amo un’altra persona. Non fraintendermi, ti voglio bene, ma il vero amore per me significa qualcosa di diverso e lo provo per lui. Ricordi? Te ne ho parlato ieri sera, è un uomo vedovo con due figli e sempre super impegnato. In secondo luogo, perché nemmeno tu mi ami e la tua persona del cuore è un’altra. »
«Quella persona! » esclamò Fay entusiasta dalla porta.
La ragazza gli sorrise annuendo. Yuui in compenso era senza parole.
«Come hai fatto a capirlo? »
«Beh, era abbastanza facile da intuire. » rispose Elizabeth semplicemente. «Ieri, durante la lezione, ti ha morso. Credo che tutta la classe se ne sia accorta, sei piuttosto trasparente. »
Yuui aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Non c’era mai, mai limite al peggio. Le sue guance dovevano aver assunto un vivace color rosso ed era ormai quasi sicuro di aver toccato il fondo, quando Fay esclamò in tono eccitato: «Yuui-chan, non ci posso credere! Hai una tresca con uno studente?! »
Probabilmente nemmeno seppellirsi sottoterra sarebbe stato sufficiente, a quel punto.

«Un lato positivo in tutto questo c’è. » disse Fay quella sera, raggomitolandosi sotto le coperte e appoggiando la testa sulla spalla del fratello. «Erano secoli che non dormivamo insieme. »
Yuui sorrise nel buio. Da quando Elizabeth aveva preso possesso della sua stanza due giorni prima, avevano adottato quella soluzione d’emergenza. Il letto di Fay era troppo stretto perché tutti e due stessero comodi, ma Yuui si sentiva bene ugualmente. Non dormivano così da quando erano piccoli, all’orfanotrofio, prima che lui partisse per l’Italia. Era una sensazione dolce e rassicurante.
«Sono contento che la situazione con Beth-san si sia chiarita. » continuò Fay. «Non ci sarà nessun matrimonio, così potrai dedicarti a realizzare il tuo amore. »
Improvvisamente, Yuui s’incupì.
«Temo che non ci sarà molto da realizzare. Ormai il tempo è scaduto e, come promesso, lui è sparito dalla mia vista. »
Se inizialmente la cosa lo aveva messo in agitazione, ora assumeva sfumature fatalistiche.
Era ovvio fin dall’inizio che quella storia non avrebbe funzionato, nata sotto i peggiori auspici come valvola di sfogo per gli istinti trasgressivi di un ragazzino.
«Evviva l’ottimismo! » si rimproverò Yuui.
Non era da lui pensare in quel modo, ma le parole sentite quella mattina da Shaoran continuavano a ronzargli in testa. Shaoron se n’era andato, esattamente come aveva promesso. Peccato che lui non gli avesse dato nessuna vera risposta, ma forse la presenza di Elizabeth era più che sufficiente.
«Cosa dirai ai tuoi genitori adottivi, domani? » chiese Fay interrompendo i suoi pensieri.
Già, c’era anche quel problema.
Yuui scosse piano la testa.
«Non lo so, ma spero tanto che Beth abbia un piano. »
Fay gli si accoccolò vicino, stringendogli una mano.
«A me basta che tu sia felice, tutto il resto non conta. »
A suo modo era confortante.

fic_the bet, shaoyuui, fanfiction

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