Titolo: Madness
Personaggi: Laufey, Odino Borson
Pairing: Terribledads
Genere: Introspettivo, Angst
Rating: Giallo
Avvertimenti: DoubleDrabble, Slash, What if? (E se…)
Note: Perché quei due non me la raccontano giusta ù_ù
Topic Recensioni:
http://princesskurenai.blogfree.net/?t=4268519 (
Madness )
Personaggi: Odino, Loki, Laufey
Pairing: accenni Terribledads
Genere: Introspettivo, Angst, Drama
Rating: Arancio
Avvertimenti: 3drabble, accenni non-con
Note: seguito di Bloody Ice, ispirata dal contest Dirty Drabble di yggdrasill_ita di cui prendo i prompt, ma non partecipo con questa raccolta. Perché? E' tutta colpa di kurenai88 e le frasi sono prese dalle sue drabble
Tabella Scelta: 1 - Warning Drabble
Prompt Utilizzato: First time
Citazione: " Nel Tempio a morire come lo sporco ibrido che è"
Topic Recensioni: R&R
Erano passati mesi dalla fuga di Borson da Jotunheim. Lunghi mesi di guerra, aspre battaglie e notti insonni.
Si erano scontrati nuovamente, Odino e Laufey, sul campo, armi alla mano e furia omicida nel petto. Poi un giorno, dopo un duello che era costato un occhio all’Asgardiano ed una mano allo Jotun, il gigante non apparve più. Comandava le proprie truppe dalle retrovie, minate dalla perdita di un così forte guerriero.
Odino successe a Bor e Laufey a suo padre. E la guerra si fece più spietata.
Infine gli Aesir vinsero.
Il nuovo sovrano andò in cerca del rivale, per sancire una tregua. O ucciderlo.
Lo trovò in cima alla torre, poco lontano dal loro tempio. Lo mise alle strette senza difficoltà. Era impotente sotto la sua lancia, irrimediabilmente sconfitto. Sembrava stremato. Eppure rideva, folle e crudele. Il re fulvo notò il ventre flaccido, le gambe divaricate, la grezza armatura lorda di sangue. La comprensione saettò in quell’unico occhio, limpido come non mai.
«Dov’è?!» tuonò puntandogli la lama alla gola.
Lo Jotun rise talmente forte da far tremare ogni muscolo.
«Dimmelo!» ordinò di nuovo, conficcandogli la punta nella spalla. Insufficente ad ucciderlo, ma abbastanza da farlo urlare.
«Nel Tempio a morire come lo sporco ibrido che è!» gli berciò contro, sputando sangue e ridendo sguaiato. Odino l’inchiodò a terra con Gungnir e corse via. Non aveva mentito.
Lo trovò ai piedi dell’altare, nudo, solo, ancora zuppo di sangue, che strillava disperato.
Lo prese in braccio, accarezzandolo dolcemente.
«Tu non hai colpe, vero piccolino?» mormorò a quel minuscolo esserino blu, scaldandolo con le proprie mani, fino a dargli un aspetto Aesir. E questi gli sorrise, afferrando il suo indice con la manina. Ed Odino si lasciò andare ad una risata liberatoria.
«Vieni, ti porto a casa, Loki.» lo benedisse, baciandolo sulla fronte, tenendolo stretto a sé come il bene più prezioso.
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