Titolo: Someone special
Autrice:
yawedzoroFandom: Supernatural
Personaggio:Kieran Seraphael[di mia invenzione], Dean, Sam e Castiel. Più altre comparse qua e la ma niente di che u.u
Paring: Gen
Rating: PG-13[ci sono delle parolacce...mi raccomando bambine non le dite a casa u.u]
Warning: Spoiler se non avete visto la quarta stagione...o anche la terza insomma...SPOILER!
Parole: 1534
Riassunto: "Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo, ma quando hai fatto la tua scelta sapevi a cosa andavi incontro. Non tirare troppo la corda o sarò costretto a prendere provvedimenti, non ho proprio voglia di farti del male...sorellina."
Note: E' la mia prima ff su SPN non è ho lette molte quindi se le mie idee vi sembrano trite e ritrite sarà colpa del mio neurone condiviso che purtroppo più di tanto non può fare...
Disclaimer: Io non posseggo nessuno bla bla bla sono tutte creature della mente geniale di Kripke bla bla bla, inchiniamoci al suo genio bal bla bla...
Quanto odio quel suo sorriso beffardo
C - Più o meno 2000 anni giusto?
K - 2007 anni, 8 mesi, 2 settimane, 4 giorni e [guardo l'orologio] 13 ore per per la precisione.
C - Hai tenuto il conto? Carino da parte tua.
K - Non vedevo l'ora di rivedere la tua sporca faccia di traditore.
C - [appoggia i gomiti sul tavolo e intreccia le dita sotto il mento] Modera i termini, o potrei tornare a darti fastidio nella tua testolina.
K - Cavaliere come sempre.
C - Cosa vuoi dai Winchester?
K - Non sono affari tuoi, anima candida.
C - Invece si, anima nera, Dean è mio protetto.
K - [sorrido] Sei il suo angioletto custode?
C - In un certo senso. Gli ho fatto un favore e sono qui per riscuotere.
K - Dovevo immaginarlo. Così è davvero lui il “ritornato”.
C - Potrebbe.
K - [gli faccio il verso] Potrebbe.
C - Non sei cambiata affatto.
K - Lo prenderò come un complimento. Mi passi il sale?
C - [sorride] Per...?
K - [faccio finta di sforzarmi nel ricordare] Per Dio?
C - Credevo che a voi non fosse concesso il lusso di pronunciare quella parola.
K - Eh, ma io sono un'eccezione [agito l'indice]. Come il condannato numero 666 * grin *
Mentre l'angelo mi porge il sale, involontariamente gli sfioro la mano. Un dolore lancinante, come una scossa elettrica, attraversa il mio braccio e si propaga nel resto del corpo.
Sono costretta a chiudere gli occhi e attraverso le palpebre vedo migliaia di puntini luminescenti. Il dolore è talmente forte che a malapena riesco a sentire cosa mi sta dicendo Castiel.
C - Mi dispiace che tu debba sopportare tutto questo, ma quando hai fatto la tua scelta sapevi a cosa andavi incontro. Non tirare troppo la corda o sarò costretto a prendere provvedimenti, non ho proprio voglia di farti del male...sorellina.
L'ultima parola accompagna una fitta straziante che mi toglie il respiro. Un attimo dopo il contatto si interrompe e rimango sola. Ho il fiatone, il volto imperlato di sudore e stringo talmente forte la saliera che le nocche mi sono diventate bianche.
Sorellina un corno. La matrigna di Cenerentola la faceva soffrire meno. Mi domando, poi, perchè tra noi e loro, quelli che soffrono siano sempre i demoni.
Devo tornare al motel per vedere se i due fratellini hanno pensato alla mia richiesta.
Pago il conto, esco e non appena sono sola per strada scompaio per materializzarmi su uno dei due letti nella stanza dell'albergo. Non si sono accorti di niente. Mi danno le spalle, presi dalla lettura di qualcosa al computer.
S - Harab Seraphael: i corvi della morte. Spiriti ribelli governati da Baal. Questo almeno secondo la Cabala. Mi chiedo come mai abbia usato questa denominazione e non quella biblica.
K - E io mi chiedo perchè, nonostante vi abbia detto di non farlo, avete cercato informazioni su di me.
D - [si volta di scatto] Cristo!
K - Sempre sia dannato.
D - Vuoi farmi venire un infarto?
K - Andiamo. Per così poco.
S - Allora, perchè usi la classificazione della Cabala?
K - Perchè preferisco usare quella piuttosto che una creata da persone devote all'”essere perfettissimo signore e creatore”.
S - Non è convincente. E poi il tuo nome, Kieran, significa “angelo dell'oscurità” in celtico. Come mai hai scelto questo nome?
K - Sam, cuccia! Smettila con le domande.
Irritato dal mio atteggiamento, apre la bocca come per ribattere ma Dean lo fulmina con lo sguardo e infine si volta verso di me. Il suo volto tradisce parte della sua incertezza.
D - Siccome, a detta di qualcuno, sono essenzialmente un imbecille, e ho sempre sognato di avere, come nei cartoni animati, un angioletto e un diavoletto che mi sussurrano all'orecchio, ho deciso che accetto la tua offerta, qualunque essa sia.
K - Bene, molto bene. Pensavo ci avrei messo di più a convincerti.
Stendo il braccio con la mano aperta, un invito a suggellare le sue parole con i fatti, e non appena le nostre mani si chiudono avverto un pizzicorino sull'avambraccio, mente Dean si ritrae improvvisamente e si guarda il polso massaggiandoselo.
D - E questo?
K - E' il mio marchio. Molto più cool delle stupide e antiestetiche cicatrici di Castiel.
S - Conosci Castiel?
K - Ma tu sai fare solo domande? Stupide oltretutto. Si conosco Castiel, e non chiedermi altro o ti faccio spuntare cose sgradevoli in posti altrettanto sgradevoli.
D - [sfiorando il tatuaggio] Al contatto con le dita lo sento caldo, ma non mi brucia sul polso. A cosa serve? Non credo che tu l'abbia fatto solo per estetica.
K - No, infatti. L'hai letto Harry Potter?
D - Ma che cazz...non mi sembra il momento per questo genere di domande.
K - Ti ho chiesto se hai letto Harry Potter, non sei fai la cacca. In sostanza: sei nei casini, sfiori il tatuaggio con il pollice sinistro e io arrivo a salvarti. Con casini intendo cose serie, non: “vammi a comprare i preservativi” o “non riesco a fare la cacca”.
D - Simpatica. E mio fratello?
K - Tuo fratello cosa?
D - A lui niente marchio?
K - Non posso distribuire marchi come se fossero caramelle e poi lui sa badare a se stesso.
Domani ti fornirò ulteriori particolari, nel frattempo fate i bravi e dite a Castiel, se lo vedete che un giorno riuscirò a prenderlo a calci in culo.
C - Cosa farai tu un giorno?
K - E' colpa di Sammy! Mi fa dire queste cose cattive, non mi mettere in castigo fratellone per favore.
C - Sparisci.
K - Zi badrone.
Mi smaterializzo e rimaterializzo sul tetto del motel. Sicuramente Sam sta riempiendo Castiel di domande.
Ricomincia a piovere, ovviamente quando io sono fuori, non è normale che la sfortuna perseguiti un demone del mio calibro. Mi brucia il polso. Possibile che abbia già bisogno del mio aiuto quello scarto di carne e ossa? In ogni caso non posso resistere molto al prurito, perciò in meno di dieci minuti mi ritrovo nella stanza del motel e vengo letteralmente aggredita verbalmente. Se non fosse che ho imparato la sacra arte della pazienza li avrei fatti a pezzi volentieri entrambi.
D - Sei sua sorella?
S - Ecco il perchè del nome!
D - Sei sua sorella?
S - Non mi spiego ancora la denominazione della Cabala però.
D - Sei sua sorella?
Di fianco a me Castiel è seduto e rilassato e siccome i fratelli sembrano persi nei loro pensieri parlo con lui.
K - Ma sono così di natura o gli hai fatto vedere il tuo vero aspetto?
D - Sei sua sorella?
K - Oh per il santo nome di quell'essere ingiusto che sta lassù! Si sono sua sorella!
C - Non sei teatrale, di più.
D - Perchè non ce l'hai detto?
K - Cambia le cose?
D - No ma...
K - Allora qual'è il problema?
D - Non dovremmo avere segreti, abbiamo un patto ricordi?
Mi mostra il polso come per sottolineare la sua ultima frase.
K - Che noia che siete voi umani. Sono obbligata a dirti tutto ciò che riguarda il patto, non la mia vita da demone.
In ogni caso ormai il danno è fatto. Cosa vuoi sapere?
S - Perchè Castiel ha una sorella demone? Se eri già demone dalla nascita? Se no, cosa hai fatto per diventarlo? Chi ti ci ha mandato? Tutto.
K - Bene. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio. All'epoca dei fattacci della Palestina di Cristo, ero una novellina, come Castiel. Siamo relativamente giovani per i canoni angelico-demoniaci. Lucifero era già stato spedito la sotto, ma non aveva avuto necessità di crearsi un esercito di sottoposti, la mente umana è talmente semplice da manipolare che lui da solo bastava e avanzava a creare il caos nel mondo.
Poi naque Gesù. Lucifero poteva concentrarsi solo su di lui, se non altro per non perdere il suo dominio su quei territori. Cristo cominciò la sequela di miracoli e Satana sentì il bisogno di un piccolo esercito, ma non sapeva come fare. Finchè non scoprì che tra le schiere degli angeli c'erano esemplari, più ribelli e testardi, in un certo senso più umani e ne approfittò. Dovete sapere che io e Castiel, siccome siamo stati creati contemporaneamente ci consideravamo fratellini di Spirito, ovviamente lui era il morigerato e ligio al dovere, e io la pecora nera non eccessivamente nera, almeno non ancora.
Un giorno Lucifero si insinuò nella mia mente e facendo leva sul mio orgoglio riuscì a corrompermi. Fui io a parlare con Giuda Iscariota e a convincerlo di vendere Gesù ai sacerdoti e fui sempre io a far si che Caifa lo condannasse.
Ovviamente non passò inosservato il mio comportamento e Dio in tutta la sua benevolenza mandò mio fratello per condannarmi all'esilio. In un certo senso fu proprio Castiel a dannarmi. Soddisfatti?
D - Si. Grazie.
K - Bene, ora vado e vi lascio alle vostre attività notturne. A domani. E per favore Dean non toccarti distrattamente il polso. Mi costringe a tornare qui e non vorrei che fosse mentre sei in bagno.
D - Va bene, va bene.
K - Passate una brutta notte. Castiel spero di non rivederti, ma credo che sia impossibile e inevitabile.
C - Lo stesso vale per me.
Sparisco e torno sul tetto. Mi sdraio a pancia in su. A smesso di piovere e il cielo e sereno. Mi metto a contare le stelle sicura che questa notte sarei riuscita a contarle tutte.